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Dagli Antidolorifici Ai Rimedi Naturali Per Alleviare Il Dolore

Questo articolo vuole essere un’esaustiva e puntuale trattazione del dolore attraverso un elenco di tutti quei farmaci antidolorifici (con o senza obbligo di ricetta da parte del medico), compresi i rimedi naturali ed omeopatici ad oggi conosciuti per curare i dolori.

La medicina del dolore (o algologia o terapia antalgica o terapia del dolore) affonda le radici nella notte dei tempi (già nel IV millennio A.C si scriveva del mal di testa), visto e considerato che il dolore ha sempre reso l’uomo “meno capace” sia dal punto di vista fisico che emotivo (non di rado la condizione di dolore cronico porta alla depressione).

Il dolore, per l’appunto, può essere classificato in due categorie:

•► quello acuto e reversibile: solitamente a seguito di un trauma fisico;
•► quello cronico e difficilmente curabile: solitamente causato da malanni difficili da eradicare farmacologicamente. Purtroppo può capitare che i neurotrasmettitori inviino la sensazione di dolore anche quando non esisterebbe più la causa scatenante (es, un braccio amputato – sindrome dell’arto fantasma);

Ed è solo grazie a John Bonica, un anestesista italo-americano nato in Sicilia, che si iniziò a parlare di terapia del dolore. Agli inizi egli era un famoso wrestler. Proprio lottando accumulò parecchie lesioni muscolo-scheletriche che mutarono in un’artrite traumatica dolorosa, la quale lo costrinse a sottoporsi a parecchi interventi (probabilmente più di diciotto).

Come starete già immaginando è dalla sua condizione di sofferenza cronica, e da una anestesia mal eseguita alla moglie durante una operazione, che nacque il desiderio di approfondire e studiare il dolore.

Nel 1953 John Bonica pubblicò un libro di 1500 pagine dal titolo inequivocabile: “The Management of Pain” – Il Trattamento del Dolore. Fu immediatamente considerato la ‘Bibbia’ della diagnosi e della terapia del dolore.

Prima di allora Guillaume Dupuytren, il più famoso chirurgo della Restaurazione francese, tuonò: “Il dolore uccide come l’emorragia” – e non aveva torto considerando che in troppi casi il dolore era talmente forte da uccidere a causa di una specie di collasso emotivo.

[Curiosità storiche] Per degli approfondimenti storici vi rimando a questa pagina di wikipedia dove potrete anche trovare una corretta bibliografia.

Farmacologia del dolore

Il dolore si allevia prevalentemente con tecniche farmacologiche.
Mi riferisco ad analgesici non oppiacei; oppiacei; antidepressivi triciclici; anticonvulsivanti.
Ci sono inoltre soluzioni che non contemplano l’uso di farmaci: esercizio fisico; applicazione di freddo o calore.

La figura di riferimento quando si parla di terapia del dolore è l’anestesista, sebbene in Italia la materia sembra appartenere trasversalmente un pò a tutti i medici: dal medico di famiglia al dentista all’ortopedico al neurologo al chirurgo e chi più ne ha ne metta.

Tornando all’anestesista, egli mira a modulare la trasmissione dei segnali che portano l’informazione del dolore nel sistema nervoso attraverso l’opportuna somministrazione di anestetici (blocchi nervosi) o altri strumenti che aggrediscono il tessuto nervoso: radiofrequenze, TENS (stimolatore elettrico transcutaneo dei nervi).

A chi si rivolge la terapia del dolore?

La terapia del dolore si rivolge a tutti coloro che soffrono a tal punto da non riuscire più a vivere serenamente. Mi riferisco a quelle situazioni di dolore cronico come il mal di schiena, le artriti, etc. Purtroppo la terapia del dolore la si associa troppo spesso solo ai malati terminali di cancro o a chi ha appena subito un’intervento chirurgico o è stato vittima di un trauma violento.
Altri settori dove tornano utili gli antidolorifici sono: neurologia (pensiamo cefalee e nevralgie), ortopedia, reumatologia e odontoiatria (scusatemi se ne ho dimenticata qualcuna).

Selezione di video utili sulla trattazione del dolore con antidolorifici

Antidolorifici: I farmaci per alleviare il dolore

Gli antidolorifici, chiamati anche farmaci antalgici o analgesici, sono i rimedi di pronto intervento tipicamente presi per alleviare il dolore, senza tuttavia risolvere le cause che lo hanno cagionato.
Essi sfruttano principi attivi anche molto diversi tra loro.
E per questo si è soliti classificare gli analgesici in:

» antidolorifici classici: paracetamolo o acetaminofene e FANS – Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei – o NSAIDs -Non-Steroidal Anti-Inflammatory Drugs;

» anticonvulsivanti: gabapentin, pregabalin, carbamazepina, valproato sodico, etc;

» antidepressivi triciclici: amitriptilina;

» cannabinoidi e oppiacei.

Antidolorifici di prima linea: Paracetamolo e FANS

Paracetamolo e FANS sono farmaci ad attività antinfiammatoria, antipiretica e analgesica.
Agiscono bloccando la produzione dei mediatori dell’infiammazione: es, prostaglandine.
Molti di loro si possono comprare in farmacia/parafarmacia e non necessitano di ricetta medica.

Tachipirina | Efferalgan: Paracetamolo in azione contro il dolore

L’antidolorifico di prima linea (non oppioide) più famoso è probabilmente il paracetamolo o acetaminofene: principio attivo di preparazioni mediche come la Tachipirina e l’Efferalgan che, sebbene non siano tra i rimedi più efficaci, sono parecchio venduti in tutte le farmacie quando si tratta di curare febbre e dolori.

La concentrazione plasmatica efficace si raggiunge in media dopo 90 minuti dall’assunzione e gli effetti benefici si prolungano per circa 4 ore.

I medici del dolore suggeriscono di prenderne dai quattro ai sei grammi al giorno.

La minima dose singola tossica negli adulti sani è compresa fra 7,5 e 10 grammi ed è pari o maggiore a 150 mg/kg nei bambini.

Agiscono sia grazie ad una debole inibizione sulla sintesi periferica delle prostaglandine, mediata da COX-1 e COX-2, che a livello cerebrale interagendo con una particolare isoforma di ciclo-ossigenasi: COX-3.

[Controindicazioni] A differenza dei FANS non è dotato di tossicità gastrica e renale, bensì di tossicità epatica. 10 – 15 grammi possono risultare letali a causa di un’epatite fulminante.

Tachipirina | Efferalgan, durante gravidanza e allattamento

Le donne possono assumere paracetamolo nelle formulazioni medicali più indicate senza temere per la propria salute o quella del bambino.

Nessuno studio ha, ad oggi (aprile, 2016) evidenziato effetti teratogeni o fetotossici.

Il paracetamolo è stato inserito in classe B per quanto riguarda l’uso di farmaci in gravidanza.

Per quanto concerne l’allattamento, invece, il farmaco passa da mamma al bambino attraverso il latte in quantità clinicamente irrilevanti.

Tachipirina | Efferalgan: I bambini possono prendere il paracetamolo?

Sì, i bambini possono prendere il paracetamolo, ma raccomando la vigile supervisione del pediatra.
La formulazione (gocce orali, supposte, sciroppo, granulato effervescente in bustine o compresse) e la quantità variano a seconda del peso.
Per maggiori informazioni sulle quantità di medicina d’assumere, consultate questo file in pdf dell’agenzia italiana del farmaco: Schema posologico di Tachipirina.

[Per saperne di +] Consulta la pagina di wikipedia dedicata al paracetamolo.

Aspirina, Vivin C, Voltaren, Moment, Buscofen, Oki, Momendol, Aulin, Ledoren, Celebrex & Farmaci anti-infiammatori non steroidei | FANS

L’acronimo FANS potrebbe risultare nuovo per molti di voi, eppure quasi sicuramente conoscerete questi nomi commerciali: Aspirina, Vivin C, Voltaren, Moment, Buscofen, Oki, Momendol, Aulin, etc.

FANS sta per “farmaci anti-infiammatori non steroidei” e racchiude al suo interno quei principi attivi con effetto antinfiammatorio, analgesico ed antipiretico che, differenziandosi dai vecchi antinfiammatori steroidei (come il cortisone), presero l’appellativo di “non steroidei”.

Il loro meccanismo d’azione si basa sul blocco, più o meno reversibile, della cicloossigenasi. A livello pratico si interviene, soprattutto perifericamente, su due enzimi che partecipano alla conversione dell’acido arachidonico in prostaglandine. Mi riferisco al COX1 (costitutivo) e COX2 (parzialmente costitutivo e inducibile durante alcuni processi fisio-patologici).

I FANS si possono acquistare in diverse forme di somministrazione: pomate, gel, unguenti, schiume e creme dermatologiche; compresse e capsule per via orale; sistemi per assorbimento transdermico (i comuni cerotti antidolorifici); supposte.

FANS: Quanti sono e ci sono differenze tra un antidolorifico e l’altro?

Gli antidolorifici FANS presenti in commercio sono davvero tanti e tra pochissimo li vedremo in dettaglio.

A livello d’attività e quindi di efficacia non è possibile dire quale sia il farmaco migliore: le differenze sono davvero piccole. Tuttavia un analgesico potrebbe “funzionare meglio” su un soggetto che su un altro e questo in base alla diversa risposta individuale del paziente. Infatti, secondo il British National Formulary, circa il 60% di noi è sensibile a ogni tipo di FANS, ma il 40% dei restanti potrebbe trovare un antidolorifico migliore dell’altro.

Ecco un elenco dei FANS che si possono trovare in farmacia/parafarmacia. Cliccate sul nome dell’antidolorifico per scoprire quanto sia possibile prenderne e quanto a lungo. Prestate attenzione anche alle possibili interazioni con altri farmaci:

1. Salicilati (principio attivo: acido acetilsalicilico – esempio di preparazioni medicamentali: AspirinaVivin CAspegic);

2. Arilacetici (principio attivo: diclofenac – esempio di preparazioni medicamentali: Voltaren; principio attivo: ketorolac – esempio di preparazioni medicamentali: Toradol, Lixidol, Acular, Kevindol, Rikedol;

3. Arilpropionici (principio attivo: ibuprofene – esempio di preparazioni medicamentali: Moment, Momentact, Buscofen, Brufen; principio attivo: ketoprofene – esempio di preparazioni medicamentali: Oki, Okitask, OKi infiammazione e dolore; principio attivo: naprossene – esempio di preparazioni medicamentali: Momendol; principio attivo: flurbiprofene – esempio di preparazioni medicamentali: Froben);

4. Derivati fenamati (ad oggi molti sono stati revocati dal mercato);

5. Non-acidi (principio attivo: benzidamina – esempio di preparazioni medicamentali: Tantum Verde);

6. Enolici – vengono usati poco per colpa dei loro effetti collaterali. Molti farmaci sono stati ritirati dal mercato o destinati per cani e uso veterinario (principio attivo: fenilbutazone – esempio di preparazioni medicamentali: Kadol; principio attivo: feprazone – esempio di preparazioni medicamentali: Zepelin (revocato!));

7. Arilsulfonammidi (principio attivo: nimesulide – esempio di preparazioni medicamentali: Aulin, Ledoren, Mesulid, Nimesulide DOC, Sulidamor, Remov, Algimesil);

[Nota Aulin & nimesulide] Ricordo che le preparazioni farmaceutiche sistemiche non si trovano più in commercio in molti paesi per l’elevato rischio di tossicità epatica a seguito delle due procedure di deferimento condotte dall’Agenzia europea per i medicinali (EMEA), nel 2002 e nel 2007. In Italia lo si può prendere solo con ricetta non ripetibile, da rinnovarsi volta per volta e, dal 17 febbraio 2012, con nota AIFA Agenzia Italiana del farmaco, la nimesulide è prescrivibile solo per il trattamento del dolore acuto e della dismenorrea. L’antidolorifico in questione deve inoltre essere utilizzato per il più breve tempo possibile (non oltre 15 giorni). La dose massima giornaliera consentita è pari a 200 mg.

8. FANS COX-2 selettivi (principio attivo: celecoxib – esempio di preparazioni medicamentali: Celebrexuso estremamente cauto nei pazienti con fattori di rischio cardiovascolare; principio attivo: etoricoxib – esempio di preparazioni medicamentali: Arcoxia, Algix, Tauxib);

9. Enzimi proteolitici (principio attivo: bromelaina – esempio di preparazioni medicamentali: Ananase).

[Attenzione] Prestare particolare prudenza in caso di allergia ad aspirina o altri FANS. Si raccomanda cautela anche a coloro soggetti a periodici episodi di asma, angioedema, orticaria o rinite (possibilmente scatenati dall’assunzione di un farmaco antidolorifico FANS). Devono mostrare giudizio anche le donne in gravidanza o in allattamento, chi abbia problemi di coagulazione, chi soffre di insufficienza renale.

[Controindicazioni] Un effetto collaterale abbastanza comune degli antidolorifici FANS è una certa lesività verso mucose, specialmente gastrointestinale (soprattutto negli anziani), motivo per cui è consigliabile assumerli a stomaco pieno per minimizzare tali effetti collaterali. In ogni caso la tossicità gastro-intestinale può essere tamponata grazie dall’assunzione in contemporanea di farmaci inibitori di pompa protonica (i famosi gastroprotettori): Omeprazolo, Lansoprazolo, Esomeprazolo, Pantoprazolo, Rabeprazolo sodico, Ilaprazolo, Tenatoprazolo, Dexlansoprazolo.
Inoltre una meta-analisi, condotta sui risultati di 639 trial clinici (per un totale di 300.000 pazienti), ha evidenziato come l’uso prolungato di alcuni antidolorifici FANS sia associato ad un aumento del rischio di eventi vascolari quali infarto, ictus e morte per eventi cardiovascolari.

[Leggi di +] FANS: Effetti indesiderati (wikipedia).

[Nota] E’ possibile acquistare dei farmaci equivalenti per risparmiare? Sì. Consultate questa pagina dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco): Elenco farmaci equivalenti per Nome Commerciale (15.04.2016).

Antidolorifici FANS durante gravidanza e allattamento

In gravidanza i FANS devono essere usati solo per brevissimi periodi e ad essi viene spesso preferito il paracetamolo.

Nello specifico le donne incinta devono prestare particolare attenzione all’uso di antidolorifici FANS:

1. I salicilati possono provocare nel feto un’ittero nucleare, sebbene l’aspirina sia usata per diminuire il verificarsi della sindrome da anticorpi antifosfolipidi e di ulteriori aborti ricorrenti. Per il resto non vi è il rischio di aumentare le probabilità di malformazioni congenite, anche se una metanalisi abbia posto l’accento sulla possibile associazione tra l’uso di aspirina nel primo trimestre e l’aumentato rischio di gastroschisi. In ogni caso sarebbe auspicabile non prendere l’aspirina se si è in gravidanza: uno studio caso-controllo e di coorte osservazionale ha dimostrato un aumento del rischio di aborti spontanei associato all’uso di FANS nel primo trimestre. Anche un altro studio, questa volta californiano, ha rilevato un aumento dell’80% del rischio di aborti riconducibili all’uso di aspirina e FANS nel primo trimestre;

2. Tutti i FANS potrebbero causare un’insolita suscettibilità alle emorragie nella donna durante e dopo il parto per via di un prolungamento del tempo di sanguinamento;

3. Tutti i FANS potrebbero causare ritardo del parto o prolungamento del travaglio a causa di una sensibile inibizione delle contrazioni uterine;

4. L’inibizione della ciclo-ossigenasi ha un potente effetto dilatatorio sul dotto arterioso e ciò potrebbe causare una prematura chiusura del dotto di Botallo;

5. L’inibizione della sintesi prostaglandinica potrebbe risultare tossica per il bambino in gestazione, aumentando l’incidenza di aborto, le possibilità di malformazioni cardiache e gastroschisi;

5a. Durante il terzo trimestre tutti gli inibitori delle prostaglandinasintetasi possono esporre il feto ad una tossicità cardiopolmonare (ipertensione polmonare per la chiusura prematura del dotto arterioso) e renale (insufficienza renale fetale che porta all’oligoidramnios);

[Nota] Non vi sono evidenze che gli antidolorifici FANS possano causare un parto prematuro o un peso del nascituro inferiore alla media.

Per quanto riguarda l’allattamento gli antidolorifici FANS come ibuprofene e diclofenac sono considerati compatibili, perchè solo meno dell’1% passa nel latte materno.

No, invece, all’aspirina: il latte materno potrebbe contenerne anche un buon 10% e questo metterebbe a rischio la salute del bambino. In molti temono la sindrome di Reye nei lattanti.

Antidolorifici FANS: I bambini possono prendere Aspirina, Vivin C, Voltaren, Moment, Buscofen, Oki, Momendol, Aulin, Ledoren o Celebrex?

E’ sconsigliabile far prendere ad un bambino di età inferiore ai 12 anni l’aspirina o farmaci simili, per il rischio di incappare nella grave sindrome di Reye.

I farmaci di riferimento contro il dolore e la febbre per i bambini sono il paracetamolo e l’ibuprofene. Tutto il resto è sconsigliabile, ma in ogni caso sarà il pediatra a sapervi indirizzare verso la scelta migliore.

Quanto tempo ci vuole prima che il dolore passi?

I benefici si iniziano a sentire dopo circa 30 minuti dall’assunzione degli antidolorifici.
L’effetto analgesico completo tuttavia si raggiunge in circa una settimana.
L’effetto antiinfiammatorio, invece, richiede più tempo perchè possa essere completo. Solitamente servono tre settimane.

[Nota] Se il decorso del dolore e dell’infiammazione non rispettasse la tabella di marcia su riportata, sarebbe bene tentare con un altro farmaco.

Riepilogo sul dolore ed il ruolo del farmacista a cura della Dr.ssa Maria Sofia Rosati (Oncologo)

(Link diretto nel caso in cui l’iframe non si aprisse automaticamente: http://player.slideplayer.it/3/1011115/).

Chi è la Dr.ssa Maria Sofia Rosati?
Il profilo della Dr.ssa Maria Sofia Rosati è consultabile visitando questa pagina web.

Antidolorifici di seconda linea: Oppiacei o oppioidi

Gli oppiacei o oppioidi sono degli ottimi antidolorifici che basano il loro meccanismo d’azione sui principi attivi farmacologici ricavati dell’oppio (a sua volta derivato dalla lavorazione del papavero).

Sono da considerarsi tra gli analgesici più potenti ed efficaci e vengono prescritti per trattare sia il dolore acuto che cronico invalidante di intensità medio-alta.

Gli antidolorifici oppiacei si legano ad alcuni specifici recettori detti degli per l’appunto recettori oppioidi, che si trovano nel sistema nervoso centrale (SNC), in quello periferico (SNP) ed anche altrove come nell’apparato gastroenterico.

Nel sistema nervoso centrale ci sono tre principali tipi di recettori oppioidi [μ (mu), κ (kappa) e δ (delta)], a loro volta suddivisibili in altri sottotipi di recettori.

Una menzione particolare va fatta ad un quarto tipo di recettore: il NOP (ORL1, OP4). Questo perchè proprio l’ORL1 (Opioid-Like Receptor 1) è coinvolto della terapia del dolore e sembrerebbe rivestire un ruolo di primo piano sulla tolleranza agli oppioidi, in particolare agli agonisti μ, utilizzati come analgesici.

Gli antidolorifici oppioidi interrompono l’invio di messaggi di dolore al cervello e agiscono anche a livello cerebrale per impedire che i messaggi di dolore siano avvertiti.

P U B B L I C I T A'

antidolorifici oppiacei oppioidi

[Leggi anche] Farmacologia degli oppioidi.

I farmaci oppiacei sono tutti uguali?

No, i farmaci oppiacei non sono tutti uguali. Infatti, seppur dotati di proprietà farmacodinamiche simili, possono presentare una diversa farmacocinetica. Questo vuol dire che da farmaco a farmaco avremo un diverso tempo di insorgenza dell’effetto, una diversa durata dell’azione analgesica, un diverso tempo necessario perchè la concentrazione tra il sangue, cervello e midollo spinale raggiunga l’equilibrio, etc.

Solitamente gli oppioidi sono classificati in base alla capacità di apportare una minore o maggiore analgesia. La suddivisione è fatta in oppioidi forti e oppioidi deboli.

Si dicono oppioidi forti tutti quei farmaci con capacità analgesica superiore a quella della morfina (oppioide di riferimento).

Si dicono oppioidi deboli, invece, tutti quei farmaci con una capacità do alleviare il dolore inferiore alla morfina.

Tuttavia l’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di suddividere i farmaci oppiacei in base alla loro propensione a curare il dolore lieve-moderato o il dolore moderato-severo.

Nel primo gruppo (trattamento del dolore lieve-moderato) rientrano oppioidi come la codeina e diidrocodeina, che spesso sono associati ad antidolorifici di prima linea come il paracetamolo.

L’oppioidi più usato del secondo gruppo (trattamento del dolore moderato-severo) è sicuramente la morfina. Altri farmaci analgesici oppiacei sono il fentanil, il metadone e la petidina.

Oppioidi deboli per alleviare il dolore

1. principio attivo: codeina – esempio preparazioni medicamentali: Bromocodeina, Hederix Plan, Lonarid, Tachidol, Co-Efferalgan, Paracetamolo e Codeina Alter;

2. principio attivo: tramadolo – esempio preparazioni medicamentali: Contramal, Fortradol, Tralodie, Tramadolo, Tramadolo Hexal, Tramalin, Viatris;

2a. principio attivo: tramadolo & associazioni – esempio preparazioni medicamentali: Dextra, Lenizak, Kolibri, Patrol, Tramadolo e Paracetamolo KRKA;

3. principio attivo: tapentadolo – esempio preparazioni medicamentali: Nucynta o Palexia;

Oppioidi forti (di tipo narcotico) per il dolore invalidante

Esempio tipico, la morfina – esempio preparazioni medicamentali: , Morfina cloridrato MOLTENI, Morfina cloridrato MONICO, Morfina cloridrato S.A.L.F, MS Contin, Oramorph, Twice, Wial;

1. principio attivo: ossicodone – esempio preparazioni medicamentali: Daloxy, Depalgos, Ossicodone Ethypharm; Oxicodone Sandoz, OxyContin, Targin, Vicodin Plus (non venduto in Italia e famoso per essere il farmaco preferito dal dottor House per alleviare il dolore alla gamba che lo affligge);

2. principio attivo: idromorfone – esempio preparazioni medicamentali: Jurnista;

3. principio attivo: fentanyl o fentanil o fentanile – esempio preparazioni medicamentali: Abstral, Alghedon, Durfenta, Effentora, Fentalgon, Fentanil Hexal, Fentanil Mylan, Actiq, Breakyl, Durogesic, FenPatch, Fentanest, Fentanyl-hameln, Fentanil Zentiva, Fenticer, Fenvel, Instanyl, Matrifen, PecFent, Quatrofen, Vellofent;

4. principio attivo: metadone – esempio preparazioni medicamentali: Ellepalmiron, Eptadone, Metadone cloridrato AFOM, Metadone cloridrato MOLTENI, Misyo;

5. principio attivo: buprenorfina – esempio preparazioni medicamentali: Buprenorfina Molteni, Buprenorfina Mylan Generics, Buprenorfina SUN, Suboxone, Subutex, Temgesic, Transtec (cerotto antidolorifico transdermico), Triquisic.

Gli oppioidi vengono prescritti e utilizzati solo sotto stretta supervisione medica per gestire tempestivamente l’ eventuale insorgenza di controindicazioni. Inoltre, sempre per rendere meno rischioso il loro utilizzo, sono stati progettati degli antidolorifici che combinano un principio attivo oppioide ad uno anti-oppiaceo.

Eccone degli esempi:

1. Ossicodone/naloxone (o comunque naloxone associato ad un altro oppioide);
2. Morfina/naltrexone: non disponibile in commercio un farmaco in cui il naltrexone ha effetto clinico;
3. Idrocodone/paracetamolo;
4. Idrocodone/ibuprofene;
5. Ossicodone/paracetamolo;
6. Ossicodone/aspirina;
7. Fentanyl/fluanisone;

[Controindicazioni] Tra gli effetti collaterali più comuni degli oppioidi cito il rischio di stati confusionali e di depressione respiratoria (che richiedono un rapido intervento medico), stitichezza, nausea e reazioni dermatologiche.

[Nota] Tutti gli antidolorifici a base di oppioidi sono acquistabili solo sotto particolari vincoli e sotto l’attento controllo medico, per evitare di cadere in una dipendenza fisica e psichica di difficile gestione.

Antidolorifici oppiacei o oppioidi durante gravidanza e allattamento

Per quanto riguarda le donne in gravidanza degli studi suggeriscono che gli antidolorifici oppioidi potrebbero determinare un sensibile aumento del rischio di difetti del tubo neurale, specie a carico del cervello e della colonna vertebrale (spina bifida), difetti cardiaci congeniti, gastroschisi e NAS – sindrome da astinenza neonatale (tremori, irritabilità, starnuti ripetuti, occasionali convulsioni, febbre, diarrea e vomito, insonnia).

Inoltre potrebbero presentarsi effetti collaterali quali la depressione respiratoria neonatale e anomalie nella velocità cardiaca.

Allattamento – Gli antidolorifici oppioidi passano nel latte materno e possono determinare effetti sedativi e depressione respiratoria. Nel caso in cui non sia possibile evitare di assumere tali analgesici è suggerito un attento monitoraggio pediatrico. E poi ci sarebbe anche il rischio collegato al polimorfismo genetico dell’isoenzima CYP2D6 che potrebbe modificare il metabolismo della codeina con istantaneo decesso in bambini allattati al seno da donne trattate con questo farmaco.

Antidolorifici oppiacei: I bambini possono prendere gli oppioidi?

I farmaci oppioidi sono controindicati in età pediatrica, soprattutto se il bambino è molto piccolo.

Tuttavia potrebbero rivelarsi necessari nell’accompagnare il piccolo durante la sua malattia. Ecco un file pdf che approfondisce l’argomento: Linee guida dell’OMS sul trattamento farmacologico del dolore persistente nei bambini con patologie croniche gravi. In alternativa vi propongo un opuscolo decisamente meno corposo del link precedente: Opuscolo sul dolore persistente nei bambini.

Motivi per non prendere antidolorifici in farmacia – Pavitra Sampath

Prima di passare alla trattazione sugli antidolorifici naturali più potenti, forti ed efficaci che si conoscano, vorrei portare alla vostra attenzione un articolo della bella e brava Pavitra Sampath a proposito dei più comuni analgesici acquistati presso le farmacie.

Se la prefazioni ti ha incuriosito, leggi qui prima di mandare giù l’ennesima pillola per il mal di schiena!

“9 motivi per cui è meglio evitare di assumere antidolorifici ogni volta che si avverte un dolore!”

Ecco l’articolo – Dal mal di schiena alla caviglia distorta la nostra vita quotidiana è costellata di dolorose sfide. Spesso si ingoia una pillola per poter proseguire la giornata.

Ma avete mai pensato agli effetti collaterali che questi antidolorifici hanno sull’organismo?

Secondo la American Gastroenterological Association, ogni anno vengono ricoverate più di 103,000 persone a causa delle controindicazioni dei comuni antidolorifici.

Ma come sono suddivisi gli antidolorifici? Diamo una occhiata:

1. Antidolorifici da banco: Essi possono essere acquistati senza ricetta medica. Includono paracetamolo, ibuprofene, etc.

2. Antidolorifici con prescrizione medica: Questi farmaci interferiscono bloccando il segnale di ‘dolore’ trasmesso al cervello in caso di un infortunio, infiammazione o altre cause.
Questo effetto non è quindi indirizzato all’origine del dolore, ma è generalizzato a tutto il corpo.
Qualunque sia il motivo per cui si assumono antidolorifici, ecco alcune cose importanti da sapere:

○» Non assumere l’antidolorifico a stomaco vuoto: La maggior parte degli antidolorifici, soprattutto i FANS, spesso causano ulcere e problemi gastrici.
Assumere la pillola a stomaco pieno evita tali effetti collaterali.

○» Stare lontano dall’alcol: Non assumere mai alcool e antidolorifici insieme, in quanto si possono avere effetti collaterali come sonnolenza e acidità. In qualche caso le controindicazioni possono essere anche molto gravi, provocando un arresto cardiaco o ictus.

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○» Bere molta acqua: quando si assume un farmaco, esso deve essere smaltito dai reni. Gli antidolorifici alleviano il dolore, ma possono essere difficili da smaltire. Bevendo molta acqua sarà più facile per i reni svolgere il compito di eliminare le tossine prodotte dal farmaco.

○»Non schiacciare o rompere la pillola: Anche se può sembrare una buona idea assumere mezza compressa, è stato dimostrato da numerosi studi che rompere una pillola è un modo impreciso di auto-medicazione. Infatti, in questo modo è più difficile calcolare la quantità di farmaco che si sta assumendo, con il rischio di sovradosaggio.

○» Non prenderci l’abitudine: Anche se gli antidolorifici da banco sono sempre disponibili, è consigliabile consultare il medico nel caso si voglia assumerli per più di 2 giorni.
Un uso prolungato potrebbe causare effetti anche gravi.

○» Chiedete al vostro medico circa gli effetti collaterali: Alcuni antidolorifici possono causare sonnolenza. Controllare il foglio illustrativo per verificare tutte le controindicazioni del farmaco. Consultare il medico per informarsi su eventuali altri effetti indesiderati.

○» Informate il medico riguardo altri farmaci che state assumendo: Gli antidolorifici possono causare reazioni avverse, se assunti in combinazione con alcuni farmaci per malattie cardiache, ipertensione, diabete, epilessia, ecc.
E’ quindi importante riferire al medico tutti i farmaci che si stanno assumendo, prima di farsi prescrivere un antidolorifico.

○» Non prendere più di un antidolorifico per volta: in alcuni casi, si potrebbe essere tentati di assumere più di un antidolorifico per volta. In media sono necessari da 15 a 30 minuti prima che un antidolorifico faccia effetto. Tali tempistiche variano a seconda del soggetto, della frequenza con cui si assumono antidolorifici e anche dalla gravità del dolore.
Attendere l’effetto dell’antidolorifico. Assumere più di un antidolorifico alla volta può causare gravi effetti come insufficienza renale, coagulazione del sangue anomala, sanguinamento nello stomaco, arresto cardiaco e persino ictus. In caso di dolore forte e insopportabile, consultare il medico.

○» Attenzione alla dipendenza: Poiché alcuni analgesici agiscono come narcotici, essi possono causare un’alta dipendenza. Alcune persone con forti dolori non riescono a fare a meno di assumere antidolorifici, talvolta anche dopo che il dolore si è alleviato. Per precauzione, dopo l’uso regolare di un antidolorifico, assicuratevi di ridurre lentamente la dose fino ad interromperla. In questo modo sarà più facile evitare una dipendenza.
Alcuni degli antidolorifici che causano dipendenza sono fentanil, butorfanolo tartrato, meperidina, ossicodone cloridrato, idrocodone, solfato di morfina e ossicodone HCL / paracetamolo.

Non assumere antidolorifici senza aver consultato il medico se si soffre di:

Alta pressione sanguigna: Un certo numero di analgesici, soprattutto FANS, inibiscono la funzione renale. I reni filtrano il sangue ed eliminano le tossine dall’organismo. Quasi il 99% del sangue del corpo passa attraverso i reni. Pertanto un rallentato funzionamento dei reni può causare un aumento della pressione sanguigna.

► Ulcere dello stomaco: molti antidolorifici da banco contengono aspirina e possono causare irritazione del rivestimento dello stomaco. In alcuni casi possono anche causare grave emorragia interna.

► Malattie cardiache. Secondo i medici, i pazienti che sono stati sottoposti a un intervento chirurgico, angioplastica o bypass dovrebbero fare attenzione all’utilizzo di antidolorifici, soprattutto FANS. Essi infatti possono aumentare la possibilità di un’ostruzione in quanto provocano una maggiore adesione di piastrine allo stent che viene inserito.

► Il dosaggio di antidolorifici per i bambini è diverso: cercare di evitare di somministrare antidolorifici ai bambini. Si possono avere conseguenze gravi. Gli antidolorifici sono disponibili anche in dosaggi specifici e vengono prescritti secondo il peso del bambino. Consultare il pediatra riguardo i farmaci e i dosaggi più adatti al bambino.

Gli antidolorifici sono il modo più rapido per alleviare il dolore, tuttavia esistono alcuni rimedi naturali altrettanto efficaci:

Impacchi freddi/caldi: In aree come la schiena, caviglie o ginocchia, un grosso sollievo si può ricavare facendo impacchi freddi o caldi. E’ sufficiente prendere un asciugamano e immergerlo in acqua calda o fredda. Applicarlo alla zona interessata. Si può anche provare con una borsa di acqua calda o un impacco di ghiaccio.

Provare con lo stretching: Talvolta il dolore può essere causato da rigidità nei tessuti molli e nei muscoli. In questi casi può essere utile provare alcuni semplici esercizi di stretching per alleviare il dolore muscolare.

Gli alimenti che guariscono: provare ad aggiungere alla propria dieta alimenti come peperoni, zenzero, chiodi di garofano, olio di pesce. Questi alimenti contengono sostanze con alte qualità anti-infiammatorie e rilassanti, e possono contribuire ad alleviare il dolore.

Pavitra Sampath parla di antidolorifici Con la vita frenetica che la maggior parte di noi vive, spesso trovare il tempo per andare dal medico per un dolore lieve potrebbe essere un dolore di per sè. Ma se si tratta di auto-medicazione, la conoscenza è potere. Tenete a mente questi semplici rimedi prima di mandare giù la prossima pillola.

Chi è Pavitra Sampath?
Pavitra Sampath, microbiologa e hospital administrator, è un’appassionata di salute e benessere. Passione che condivide con il mondo attraverso la scrittura.
Potete conoscerla meglio e contattarla visitando questa pagina.

Quali sono gli antidolorifici naturali più potenti:

Hai dolore e l’ibuprofene non ti fa più effetto? I FANS ti danno fastidio allo stomaco e non ti fidi di provare farmaci più potenti?

Per fortuna puoi comunque scegliere tra varie cure alternative naturali per alleviare il dolore. Dalle erbe che curano l’infiammazione alle tecniche di rilassamento che sfruttano il potere di auto- guarigione della mente, la natura offre molti spunti per curare malattie dolore come artrite, fibromialgia e anche tensioni muscolari.

Segue un elenco dettagliato di rimedi naturali che possono sostituire i normali antidolorifici e rendere la vita più sana, felice e con meno dolori:

Boswellia: L’erba che cura l’artrite remautoide

Boswellia erba che cura artrite remautoideL’erba Boswellia è risultata efficace contro i dolori causati dall’artrite reumatoide quanto i farmaci convenzionali.

Il Council for Scientific and Industrial Research in India ha condotto una serie di studi per scoprire prodotti anti-infiammatori a base di erbe che abbiano effetti benefici sulle malattie reumatiche senza dare effetti collaterali.

Da queste ricerche è stato dedotto che gli acidi boswellici, i principi attivi della Boswellia, sono più potenti e meno tossici dei FANS comuni. Gli acidi boswellici sembrano essere analgesici e riducono la produzione di sostanze chimiche infiammatorie (leucotrieni).

In uno studio comparativo a cui hanno partecipato 175 pazienti con artrite reumatoide, il 97 per cento ha riferito da moderati a ottimi miglioramenti nel dolore, gonfiore e rigidità mattutina dopo l’assunzione di 450 / 750 mg di acidi boswellici al giorno per tre o quattro settimane.

Questi risultati erano equivalenti a quelli dei pazienti che assumono antidolorifici convenzionali come ketoprofene e fenilbutazone, ma a differenza dei trattamenti farmacologici, gli acidi boswellici non hanno causato effetti collaterali indesiderati. La boswellia è disponibile come integratore in pillole e in crema per applicazione topica.

[Vuoi saperne di più sull’artrite? Leggi] Artrite e Artrosi: Guida Completa Sui Dolori Alle Articolazioni.

Artiglio del diavolo contro i dolori fisici

Artiglio del diavolo contro i dolori fisiciL’Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) è un’altra erba utile per alleviare il dolore associato all’artrite e secondo uno studio francese si è dimostrato più efficace e più sicuro rispetto ad un comune farmaco anti-artrite, la diacereina. La radice di questa pianta, che è originaria del Sud Africa, contiene sostanze chimiche chiamate glicosidi iridoidi che hanno proprietà analgesiche e anti-infiammatorie. L’artiglio del diavolo è utile anche per il mal di schiena, tendiniti e contusioni. Due studi clinici in Germania hanno rilevato che l’artiglio del diavolo allevia il dolore e gli spasmi muscolari.

Il suo nome dialettale è Arpagofito e le storie narrano che le sue quattro appendici dure e nastriformi affondino come robusti uncini la carne degli animali procurandogli un dolore tali da farli “danzare in maniera indiavolata”.

La medicina tradizionale sud-africana usa l’artiglio del diavolo da secoli per la cura di malattie reumatiche, dolori articolari, febbre e fastidi allo stomaco.

Noi occidentali seguiamo, invece, gli studi del tedesco Schmidt che ha trovato all’interno di questo rimedio naturale per il dolore tre glicosidi responsabili degli effetti analgesici e antipiretici: harpagosid, harpagid e procumbid.

[Controindicazioni] Da evitare in caso di gastrite o ulcere gastriche e duodenali o gravidanza. Fare attenzione se si assumono contestualmente farmaci anti-aritmici e per curare il diabete.

Ricapitolando l’artiglio del diavolo va bene per: artrite, cattiva digestione, contusioni, dolori cervicali, febbre, mal di schiena, mal di testa, tendiniti.

In molti studi clinici è stato somministrato ai soggetti dai 600 ai 1200 mg al giorno di estratto secco, per un totale di circa 50-100 mg di arpagoside (principio attivo presente nelle radici dell’artiglio del diavolo). In alternativa è possibile preparare un infuso: mettere due cucchiaini di radice macinata in mezzo litro di acqua bollente, fare riposare per due ore, filtrare e quindi consumare.

Salice bianco: L’aspirina naturale

Salice bianco aspirina naturaleIl famoso medico greco Ippocrate consigliava un tè a base di foglie di salice per attenuare il dolore.

Solo alla fine del 19 ° secolo, tuttavia, si è scoperto che la corteccia di salice bianco (Salix alba) contiene un composto chiamato acido salicilico. L’aspirina (acido acetilsalicilico) è la versione sintetica di questa sostanza chimica. Anche se ha una azione più lenta, un integratore di corteccia di salice bianco può fornire tutte le proprietà antidolorifiche dell’aspirina senza gli effetti collaterali di irritazione gastrica.

In uno studio effettuato con placebo, il 39% dei pazienti con dolore lombare che hanno assunto un estratto di corteccia di salice ha registrato una significativa riduzione del dolore, nella maggior parte dei casi entro la prima settimana di trattamento. Questo rispetto al 6% che ha riportato un miglioramento durante l’assunzione di un placebo.

[Controindicazioni] Anche se il salice bianco è molto meno irritante per lo stomaco rispetto all’aspirina, le persone con ulcera peptica o gastrite devono assumere questo prodotto con cautela.

Partenio: Il rimedio naturale contro infiammazioni e dolori mestruali

Partenio Il rimedio naturale contro infiammazioni e dolori mestruali Il partenio è un’altra erba già nota agli antichi Greci e usato da loro come rimedio per l’infiammazione e dolori mestruali. Il partenio contiene dei principi attivi chiamati lattoni sesquiterpene, il più importante dei quali è il parthenolide.

Alcuni studi hanno dimostrato che il partenio può ridurre la frequenza, la gravità e la durata dell’emicrania, se assunto a lungo termine. In uno di questi studi, riportati su Lancet, 72 pazienti affetti da emicrania hanno assunto un placebo per un mese, poi la metà di loro ha preso un integratore di partenio per ulteriori quattro mesi (mentre gli altri hanno continuato a prendere un placebo).

I gruppi sono stati poi scambiati per altri quattro mesi. Né i ricercatori né i partecipanti allo studio sapevano quale gruppo stesse ricevendo il partenio. La conclusione dello studio è stata che il partenio sembra garantire miglioramenti significativi ed è privo di effetti collaterali. Tuttavia, il partenio non è un trattamento efficace per un attacco di emicrania acuta.

Metilsulfonilmetano (MSM) per trattare il dolore da artrite degenerativa

metilsulfonilmetano MSM per trattare il dolore da artrite degenerativa Fare il bagno nelle sorgenti solforose o bere la loro acqua è notoriamente benefico per dare sollievo ai dolori alle articolazioni. Il metilsulfonilmetano è un composto di zolfo presente in natura, utile per combattere l’infiammazione alle articolazioni. Sebbene il metilsulfonilmetano sia ampiamente presente nel nostro cibo, esso viene rapidamente distrutto dalla trasformazione e dalla cottura dei prodotti alimentari.

Uno studio condotto su soggetti con artrite degenerativa, effettuato presso la UCLA School of Medicine negli Stati Uniti, ha mostrato un miglioramento dell’80% del dolore entro sei settimane nei pazienti trattati con metilsulfonilmetano, ma solo un minimo miglioramento del gruppo di controllo.

Un tenace sostenitore del metilsulfonilmetano è stato il defunto attore James Coburn, che ha sofferto di artrite reumatoide paralizzante per anni fino a quando ha iniziato ad assumere il prodotto. Egli affermò: “E’ stato come un miracolo. Il dolore è scomparso. In tre giorni ho cominciato a giocare a golf”.

Il Metilsulfonilmetano è disponibile sia come integratore alimentare che come crema per applicazione topica.

Magnesio: Utile per chi soffre di mal di testa ed emicrania

Magnesio Utile per chi soffre di mal di testa ed emicrania Il magnesio si può ottenere da vari alimenti o si può assumere sotto forma di integratore.

[Leggi anche] Magnesio ed Integrazione Alimentare.

Esso è utile se si soffre di mal di testa. Il magnesio è presente in buona quantità nei cereali integrali, noci, semi, legumi e verdure a foglia verde.

Il magnesio presente nel sangue e nei tessuti colpisce i recettori della serotonina nel cervello, che provocano l’emicrania. Circa il 50% di chi soffre di emicrania ha bassi livelli di magnesio ionizzato nel corso di un attacco acuto di emicrania. In uno studio tedesco del 1996 eseguito su 81 pazienti con emicrania, pubblicato sulla rivista Cephalgia, il 41,6% dei soggetti che assumevano magnesio per via orale vedeva ridurre la durata e l’intensità degli attacchi di emicrania.

Anche l’assunzione di farmaci tradizionali era ridotta.

Il magnesio inibisce la produzione di una sostanza chimica infiammatoria chiamata sostanza P e può anche contribuire ad alleviare il mal di schiena, i crampi muscolari i dolori causati dalla fibromialgia.

Olio di pesce contro il infiammazioni

olio di pesce contro il infiammazioni L’olio di pesce contiene acidi grassi omega-3: l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’ acido docosaesaenoico (DHA).

Questi bloccano la produzione di sostanze chimiche infiammatorie chiamate citochine e leucotrieni nel corpo, che sono responsabili di una serie di condizioni dolorose tra cui l’artrite reumatoide, il morbo di Crohn, la gotta e la sinusite.

In uno studio su pazienti con artrite reumatoide, l’aggiunta quotidiana di un minimo di 2,7 grammi di EPA e 1,8 grammi di DHA ha notevolmente ridotto il dolore alle articolazioni e ha aumentato il tempo tra un picco di dolore e l’altro. L’olio di pesce digerito si scompone in sostanze chimiche, simili agli ormoni chiamate prostaglandine, che riducono l’infiammazione. Circa il 40% dei pazienti con artrite reumatoide che ha assunto l’olio di fegato di merluzzo ogni giorno ha diminuito il loro utilizzo di FANS di più di un terzo. Alle persone con mal di schiena e dolore cervicale è andata anche meglio: dopo circa 10 settimane, quasi due terzi hanno totalmente interrotto l’assunzione di FANS, secondo uno studio dell’Università di Pittsburgh.

Altri studi clinici hanno dimostrato che l’integrazione con lo stesso dosaggio di olio di pesce può ridurre la gravità della malattia di Crohn di oltre il 50% e consentire a molti pazienti di sospendere i farmaci anti-infiammatori e steroidi.

[Come prendere l’olio di pesce] L’assunzione di 1.000 mg aiuta a mantenere il cuore in forma, ma si dovrebbe aumentare la dose in modo che sia efficace per il dolore. Per l’artrosi, si può assumere dai 2.000 ai 4.000 mg al giorno; per l’artrite reumatoide e le malattie autoimmuni associate a dolori articolari (come il lupus), prendere in considerazione una dose molto più elevata, ad esempio 8.000 mg al giorno – consultare sempre il medico prima di assumere dosi elevate, dice Tanya Edwards, direttore medico presso il Cleveland Clinic’s Center for Integrative Medicine. Leggere attentamente l’etichetta nutrizionale: il dosaggio si riferisce alla quantità di omega-3 in una capsula, non ad altri ingredienti. I marchi più conosciuti sono Nordic Naturals (nordicnaturals.com) e Carlson (carlsonlabs.com); per qualcosa di più forte, si può provare Triple-Strength Fish Oildi GNC (gnc.com) che contiene 900 mg di omega-3 per capsula.

[Scopri] Omega-3: Come Scegliere Un Buon Integratore.

Cetyl myristoleate: Antidolorifico più potente dei FANS?

Cetyl myristoleate rimedio naturale contro il dolore Il Cetyl myristoleate (CMO) è una sostanza cerosa naturale scoperta da un ricercatore presso il National Institutes of Health negli Stati Uniti, che era curioso di sapere perché l’artrite può essere artificialmente indotta nei ratti di laboratorio, ma non nei topi bianchi.

La sostanza protettiva che i topi bianchi producevano è stata identificata come CMO e, quando è stata iniettata nelle cavie da laboratorio, ha offerto la stessa protezione contro l’artrite.

In una ricerca che ha coinvolto 106 persone con diversi tipi di artrite, il 63,5% di quelli trattati con CMO avevano meno dolore, rispetto a solo il 14,5% del gruppo di controllo.

Tutte le persone coinvolte nello studio non avevano ottenuto benefici dal trattamento convenzionale con i FANS.

Non è ancora chiaro in che modo il CMO riduca il dolore, tuttavia i ricercatori ritengono che esso agisca sia come antinfiammatorio che come lubrificante.
E’ in commercio una formulazione contenente CMO.

Aminoacido fenilalanina: Rimedio naturale per il dolore cronico

Aminoacido fenilalanina Rimedio naturale per il dolore cronico L’aminoacido fenilalanina può essere presente in due forme molecolari distinte, conosciute come D e L.
La forma L è quella normalmente presente negli alimenti e nel corpo e può essere convertito in feniletilamina, una sostanza che innalza il livello d’umore. Quando la fenilalanina è prodotta in laboratorio, tuttavia, essa è una miscela 50:50 delle forme D e L, detta DL-fenilalanina, o DLPA.

Questa composizione sembra avere effetti benefici inaspettati, dato che la forma molecolare D sembra influenzare alcune sostanze chimiche nel cervello che si collegano alla sensazione di dolore.

In particolare, la DLPA blocca gli enzimi che degradano i composti antidolorifici del cervello, chiamati endorfine.

Le potenti proprietà analgesiche della DLPA sono state dimostrate in uno studio dell’Università di Chicago, in cui oltre il 75% dei pazienti con dolore cronico sembrava ottenere sollievo entro una settimana – un mese.

Mentre la DLPA agisce efficacemente sul dolore cronico, essa non ha altrettanto effetto sugli attacchi di dolore acuto.

Bromelina: Cura naturale per distorsioni e lesioni muscolari

Bromelina Cura naturale per distorsioni e lesioni muscolari La bromelina fa parte di un gruppo di enzimi digestivi e si trova in natura negli steli di ananas. E’ anche un agente anti-infiammatorio e può essere utilizzato sotto forma di crema per trattare distorsioni e lesioni muscolari.

In uno studio che coinvolgeva 25 soggetti con grave artrite reumatoide, un supplemento di bromelina ha drasticamente ridotto il gonfiore e l’infiammazione. Inoltre, la maggior parte dei pazienti ha potuto diminuire il dosaggio dei farmaci antidolorifici.

La bromelina ha anche proprietà mucolitiche e allevia il dolore e il mal di testa associato alla sinusite. In uno studio l’87% dei pazienti con sinusite ha registrato risultati buoni o eccellenti.

I benefici della bromelina non finiscono qui, infatti gli studi hanno anche scoperto che la bromelina riduce dolore, lividi e gonfiore dovuti a procedure chirurgiche (episiotomia) nelle donne in travaglio.

Capsaicina: Riduce il dolore causato da artrite, herpes zoster

Capsaicina Riduce il dolore causato da artrite, herpes zoster La capsaicina, il principio attivo del peperoncino, anestetizza temporaneamente i recettori nervosi del dolore; il dolore viene attenuato in 3 – 5 settimane.

Secondo uno studio dell’Università di Oxford, quasi il 40% dei pazienti affetti da artrite ha sperimentato una diminuzione del dolore dopo l’applicazione di una crema contenente capsaicina per un mese, e il 60% dei pazienti con neuropatia ha ottenuto lo stesso risultato dopo 2 mesi.

I pazienti del New England Center for Headache hanno ottenuto sollievo dall’emicrania e cefalea a grappolo dopo aver applicato la crema con capsaicina dentro le narici.

[Come prendere la capsaicina] Unguenti e creme contenenti capsaicina sono venduti in farmacie e erboristerie. Per l’artrite provare una lozione contenente lo 0,025% o 0,075% di capsaicina da una a quattro volte al giorno; per i risultati è necessario attendere fino a 2 settimane, dice Philip Gregory, professore alla Creighton University e direttore del Natural Medicines Comprehensive Database. Ma la ricerca sulla capsaicina e il mal di testa rimane limitata – e non sono previste versioni più forti: “Le formulazioni attuali sono più adatte per problemi acuti, come un muscolo dolorante o un attacco di artrite,” afferma Gregory.

Arnica: Allevia sintomi causati da lesioni e gonfiore post intervento chirurgico

Arnica Allevia sintomi causati da lesioni e gonfiore post intervento chirurgicoL’arnica è un’erba medicinale che proviene da un fiore europeo; sebbene il suo meccanismo di guarigione sia ancora sconosciuto, esso ha proprietà anti-infiammatorie naturali.

L’arnica allevia i dolori post operatori, ad esempio dopo una tonsillectomia, secondo i ricercatori britannici. Inoltre dei medici tedeschi hanno scoperto che riduce il gonfiore al ginocchio dopo l’intervento chirurgico.

[Come prendere l’arnica] Si può utilizzare l’arnica omeopatica in aggiunta a ghiaccio o antidolorifici convenzionali, suggerisce Guiltinan. Applicare una pomata all’arnica su contusioni o muscoli tesi o assumerla sotto forma di capsule sotto la lingua fino a sei volte al giorno.

Glucosamina e condroitina: Protegge la cartilagine colpita da artrosi

Glucosamina e condroitina Protegge la cartilagine colpita da artrosi Secondo la Mayo Clinic, la glucosamina è una sostanza naturale utile nella formazione e nella riparazione della cartilagine.

La condroitina è estratta principalmente da cartilagine di squalo e mucca.

Entrambi gli integratori sono pensati per aiutare a costruire e proteggere la cartilagine delle articolazioni – il materiale che si deteriora in caso di artrite. Questa combinazione può aiutare le persone con grave artrosi del ginocchio. Secondo uno studio del New England Journal of Medicine, il 53% dei pazienti ha visto il dolore ridursi della metà.

[Come assumerli] Prendere 500 mg di glucosamina tre volte al giorno da solo o in combinazione con 400 mg di condroitina solfato. Il Natural Medicines Comprehensive Database suggerisce la glucosamina solfato piuttosto che la glucosamina idrocloridro, anche se molte marche contengono entrambe.

InflaThera o Zyflamend: Contribuisce ad alleviare i dolori dell’artrite

InflaThera o Zyflamend Contribuisce ad alleviare i dolori dell artrite Entrambi sono marchi di famosi integratori e contengono zenzero, curcuma e basilico sacro, che hanno proprietà anti-infiammatorie.

Secondo il Methodist Research Institute di Indianapolis, la curcuma (derivato del curry) può essere una delle migliori cure naturali per il dolore: il principio attivo, la curcumina, allevia i sintomi dell’infiammazione causati ad esempio da artrite reumatoide e psoriasi.

I ricercatori stanno ora testando Zyflamend nei pazienti con artrite reumatoide, ma alcuni esperti sono già convinti: “Ogni erba ha una propria banca dati scientifica di prove”, afferma James Dillard, autore di The Chronic Pain Solution.

[Istruzioni per l’uso] ProThera, produttore di InflaThera, distribuisce il prodotto solo ai professionisti del settore sanitario, per cui è necessaria l’ordinazione da parte del medico di base. Sembra essere un po’ più forte, ed anche leggermente più economico, rispetto a Zyflamend. Il dosaggio consigliato di InflaThera è due volte al giorno dopo i pasti. Per il più facilmente accessibile Zyflamend, la dose consigliata è una capsula due o tre volte al giorno. Evitare l’assunzione nelle ore serali – ogni pillola contiene 10 mg di caffeina . Lo Zyflamend si può acquistare online su siti come amazon, ebay e simili.

E se non riuscissi a trovare gli integratori o volessi risparmiare?
Per risparmiare denaro è possibile provare questa ricetta tutta naturale: una dose di 500 mg di curcumina quattro volte al giorno, unita a olio di pesce e una dieta povera di grassi animali, può alleviare i sintomi dell’artrite, dice Jane Guiltinan, ex presidente della American Association of Naturopathic Physicians.

Aquamin: Allevia il dolore e cura l’infiammazione dell’osteoartrite

Aquamin Allevia il dolore e cura infiammazione osteoartrite Questo integratore a base di alga rossa è ricco di calcio e magnesio.

Secondo uno studio, tali ingredienti possono ridurre l’infiammazione articolare o addirittura favorire la ricostruzione ossea, afferma David O’Leary di Marigot, l’azienda produttrice di Aquamin. In uno studio su 70 volontari pubblicato nel Nutrition Journal, i consumatori di Aquamin hanno trovato sollievo dal dolore da artrite del 20% in un mese.

[Come usare Aquamin] Marigot raccomanda 2.400 mg al giorno di Aquamin in forma di pillole, venduti sul mercato sotto forma di prodotti come Aquamin Sea Minerals e Cal-Sea-Um. Una confezione di 60 pillole di Swanson Vegetarian Aquamin Sea Minerals costa circa 6 dollari americani.

SAM-e (S-adenosil metionina): Riduce i dolori dell’artrosi

SAM-e S-adenosil metionina Riduce i dolori artrosi SAM-e è composto da un amminoacido naturale e viene venduto in pillole. Non si è ancora scoperto come faccia ad alleviare il dolore, ma riduce l’infiammazione e può aumentare la produzione di serotonina e dopamina nel cervello.

Alcune ricerche effettuate dalla University of Maryland School of Nursing e la University of California hanno dimostrato che SAM-e ha la stessa efficacia dei FANS antidolorifici per alleviare i dolori dell’artrite.

Gli scienziati della California hanno scoperto che SAM-e ha attenuato il dolore del 50% in soli 2 mesi, anche se ci sono volute alcune settimane per iniziare a vedere gli effetti.

SAM-e non causa effetti collaterali come rischi cardiovascolari ed è più tollerata a livello gastrico rispetto ai farmaci convenzionali.

[Come provarla] Il prodotto è venduto da Costco e CVS; la fornitura di un mese costa da 30 a 60 dollari americani. Guiltinan consiglia di assumerne dai 400 ai 1.600 mg al giorno, in combinazione con curcuma o olio di pesce.

[Controindicazioni] SAM-e può interagire con altri farmaci, in particolare gli antidepressivi MAO-inibitori, quindi è importante consultare il medico prima dell’assunzione (ed evitare SAM-e in caso di disturbo bipolare). Inoltre, ispezionare la confezione prima dell’acquisto, consiglia Gregory: il prodotto deve avere un marchio di qualità USP o GMP, contenere un sale di stabilizzazione, avere una data di scadenza lontana, ed essere disponibile in blister. SAM-e è facilmente deperibile se esposto alla luce solare diretta.

Contare ad alta voce: Lenisce attacchi di dolore brevi e acuti

Contare ad alta voce Lenisce attacchi di dolore brevi e acuti Secondo uno studio giapponese, i pazienti che contano all’indietro a partire da 100 a voce alta durante un’iniezione sentono meno dolore. Durante l’esperimento, nessuno dei 46 pazienti che contavano si era lamentato dopo, e solo uno di loro riusciva a ricordare il dolore dell’iniezione (tra coloro che non avevano contato, 19 hanno affermato che l’iniezione aveva provocato dolore e 10 ricordavano la sensazione).

Recitare i numeri a voce alta potrebbe funzionare distraendo il cervello dall’elaborare la sensazione di dolore, afferma l’autore dello studio Tomoko Higashi, MD, del Yokohama City University Medical Center di Kanagawa, in Giappone.

Questo trucco è probabilmente utile solo per periodi brevi o acuti, dice, aggiungendo: “Il grado di riduzione del dolore in realtà dipende da quanto i pazienti riescono a concentrarsi sul conteggio”.

Qigong: Allevia i dolori di fibromialgia o artrite

Qigong Allevia i dolori di fibromialgia o artrite Il Qigong è un termine generico per indicare esercizi tradizionali cinesi o tecniche che coordinano il corpo, la postura, la mente e la respirazione per migliorare il flusso di energia, o qi.

Secondo una ricerca del Robert Wood Johnson Medical School le donne affette da grave fibromialgia hanno dichiarato di sentire il 73% di dolore in meno dopo solo 5-7 sessioni con un maestro di qigong, ed i benefici sono stati evidenziati anche tre mesi dopo.

“Non ho mai visto punteggi del dolore variare in modo così evidente,” afferma il coautore dello studio Afton Hassett, il quale rileva che sono necessari studi più approfonditi per confermare tale efficacia.

Secondo uno studio dell’Università del Maryland, quando il qigong è stato combinato con la meditazione, entrambe le pratiche hanno aiutato i pazienti a ridurre il loro dolore tanto quanto i farmaci da prescrizione. E l’83% dei pazienti con artrite reumatoide, che hanno praticato qigong per 1-2 ore al giorno, ha riferito un miglioramento maggiore rispetto al 57% che ha solo assunto un farmaco antidolorifico.

[Come provarlo] Un professionista esperto può aiutare a ridurre il dolore in 3 – 9 sedute, dice il Maestro Faxiang Hou del Qigong Research Society (qigongresearchsociety.com). Si può iniziare con un video istruttivo come “Qigong Beginning Practice” di Francesco Garripoli (disponibile su amazon.com) almeno un’ora al giorno, al mattino o prima di coricarsi. Una volta stabilizzato, 20 – 30 minuti al giorno possono bastare per alleviare il dolore, dice Kevin Chen, che ha condotto lo studio. Potete trovare un insegnante vicino a voi sul sito Web della Associazione Nazionale di Qigong (nqa.org).

Agopuntura: Allevia artrite; emicrania; dolore lombo-sacrale, dolore mestruale, o dolore post-operatorio

Agopuntura Allevia artrite emicrania dolore lombo-sacrale dolore mestruale o dolore post-operatorio Quando viene punto con sottili aghi, essenzialmente indolori, il corpo rilascia oppioidi endogeni, antidolorifici naturali, che, per ragioni ancora ignote, spesso hanno un effetto analgesico più duraturo dei comuni farmaci.

Una recente ricerca ha dato risultati sorprendenti: le persone con artrite al ginocchio hanno visto il loro dolore ridotto del 40% dopo 6 mesi di agopuntura, inizialmente in sedute due volte a settimana, ridotte successivamente a una volta al mese.

Lo studio, condotto da ricercatori della University of Maryland School of Medicine, evidenzia che l’agopuntura può alleviare anche il dolore lombo-sacrale.

Oltremare, scienziati europei utilizzano l’agopuntura per dimezzare la somministrazione di farmaci a chi soffre di emicrania e, in un altro studio, si può alleviare il dolore mestruale.

Secondo un recente studio del Duke University Medical Center, i pazienti che hanno subito un intervento chirurgico hanno bisogno di meno morfina dopo un trattamento di agopuntura.

Ecco un video che spiega cosa sia l’agopuntura, come funzioni e a cosa serva:

Chi è il Dott. Mauro Cucci?
Il Dottor Mauro Cucci è specializzato in neuropsichiatria infantile e potete conoscerlo meglio o contattarlo visitando questa pagina.

[Come provare l’agopuntura] Per il dolore acuto, provare 5-8 trattamenti; secondo gli esperti sono necessarie 8-15 sedute per il dolore cronico. In America quasi la metà dei datori di lavoro offrono l’assicurazione sanitaria che copre l’agopuntura, secondo un sondaggio della Kaiser Family Foundation.

Consultare il registro di agopunturisti per trovare i professionisti autorizzati in questa pratica.

[Leggi anche] AGOPUNTURA, AVER FIDUCIA IN QUESTA TERAPIA.

Opinioni autorevoli sugli antidolorifici naturali

Opinioni autorevoli sugli antidolorifici naturali
In questo paragrafo citerò le voci di alcuni professionisti del benessere a proposito di analgesici e antinfiammatori naturali utili come rimedi per curare il dolore.

Cosa ne pensa il terapista nutrizionale Martin Hum degli antidolorifici naturali?

Martin Hum antidolorifici naturali Martin Hum (potete spulciare il suo profilo a questo indirizzo) ritiene che, benché i farmaci possano alleviare il dolore tramite varie sostanze chimiche, esistono alcuni rimedi naturali che sono altrettanto efficaci – e non hanno effetti collaterali.

Il dolore è qualcosa di cui tutti faremmo volentieri a meno, ma che tutti sperimentiamo almeno una volta nella vita sotto forma di mal di testa, mal di schiena, mal di denti, dolori mestruali, cistite, dolori muscolari o infiammazione delle articolazioni. Per circa uno su cinque di noi, il dolore è una condizione cronica che può portare con sé problemi di insonnia, abbassamento delle difese immunitarie, depressione e ansia.

La maggior parte di noi affronta il dolore assumendo antidolorifici generici, come l’aspirina, il paracetamolo o l’ibuprofene. Anche se la modalità di azione dei farmaci antidolorifici non è ancora del tutto chiara, è noto che i tessuti del corpo danneggiati o infiammati producono una varietà di sostanze chimiche che inviano segnali al cervello, il quale registra questi segnali come dolore.
A seconda del principio attivo, gli antidolorifici lavorano su vari punti di questo processo. L’Aspirina e altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene, sembrano agire inibendo un enzima necessario per produrre le sostanze chimiche infiammatorie. Il paracetamolo, invece, agisce nel cervello stesso per bloccare la produzione di sostanze chiamate prostaglandine, che causano dolore.

Anche se di solito si rivelano efficaci, i farmaci analgesici hanno diversi effetti collaterali, specie se vengono utilizzati molto spesso o a lungo termine. Tutti possono causare problemi digestivi, soprattutto l’aspirina che è molto irritante per il rivestimento dello stomaco. L’assunzione prolungata di aspirina può causare ulcere peptiche, mentre l’ibuprofene infiamma l’intestino tenue e può causare la sindrome della “permeabilità intestinale”: l’intestino diventa permeabile alle molecole proteiche digerite, correlandosi ad una serie di malattie infiammatorie e autoimmuni.

Esistono anche altre prove che i FANS possono accelerare i cambiamenti degenerativi delle articolazioni delle persone affette da artrite e quindi peggiorarne le condizioni mentre mascherano i sintomi. L’uso prolungato di FANS può anche provocare danni renali.

[Nota] Secondo un recente studio condotto dall’Università di Liverpool si è notato che quasi uno su 15 ricoveri ospedalieri nel Regno Unito è a causa di una reazione avversa ad un farmaco, e l’aspirina e altri FANS sono tra i farmaci maggiormente implicati.

Dato che il dolore fa parte della condizione umana, non sorprende che gli antidolorifici naturali siano presenti nella medicina popolare di tutto il mondo: recentemente sono anche stati elaborati alcuni integratori alimentari specifici per combattere il dolore.

[Riassumendo] Gli antidolorifici naturali possono aiutare a prevenire o alleviare a lungo termine il dolore in condizioni come artrite, emicrania e mal di schiena, e alcuni possono anche contribuire a ridurre il dolore da lesioni. Anche se non possono agire rapidamente quanto i farmaci convenzionali, essi hanno l’enorme vantaggio di avere molti meno effetti collaterali e maggiore sicurezza.
Utilizzare questi antidolorifici naturali significa poter fare più spesso a meno dei farmaci. Il che può solo essere una cosa positiva.

Stefano Vendrame, nutrizionista e alimentarista, ci parla di dieta antinfiammatoria e artrite

Ma chi è Stefano Vendrame?
Il Dott. S. Vendrame è attualmente ricercatore presso la University of Maine negli Stati Uniti.
Potete conoscerlo meglio o contattarlo consultando questa pagina.

La naturopata Simona Vignali a proposito di rimedi naturali ai dolori

Nel suo video Simona Vignali suggerisce di combattere il dolore con rimedi naturali come l’artiglio del diavolo, la condroitina, la glucosamina, l’arnica e il msn (metil sulfenil metano); ma anche con trattamenti efficaci quali l’agopuntura, la fototerapia con applicazione di luce irradiata, lo shiatsu, l’osteopatia, il cranio-sacrale, il massaggio ayurvedico.

Potete conoscerla meglio e contattarla visitando questa pagina.

Cosa ne pensa una farmacista degli antidolorifici naturali? Ci risponde la Dott.ssa Elena Amato

[Domanda] Dottoressa, gli integratori possono aiutare ad alleviare il dolore?

rimedi naturali in farmacia per dolore
Se state cercando di far passare il dolore certamente esistono integratori naturali che possono esservi d’aiuto. Ma innanzitutto, bisogna sapere esattamente qual è la causa del dolore. E poi, di conseguenza, scegliere il principio attivo più adatto.

Controllate con meticolosità che gli integratori assunti siano adatti al vostro tipo di dolore. Chiedete altresì consiglio al medico o al farmacista sugli integratori più efficaci e ricordate che alcuni di essi possono interagire con altri farmaci assunti.

Antidolorifico naturale per il dolore articolare e lombare

La curcuma è una radice della famiglia dello zenzero. Calma l’infiammazione, afferma Eva Selhub, medico presso il Massachusetts General Hospital e autore di Your Health Destiny.
Questa spezia si può cucinare o usare per fare tisane. Può anche essere assunta sotto forma di pillole fino a 1-2 grammi al giorno.

L‘arnica e “l’artiglio del diavolo” sono un’erba che può alleviare il dolore di schiena e i fastidi dell’artrite. Si possono ottenere effetti benefici assumendo 30-100 milligrammi di principio attivo al giorno. In caso di sensibilità gastrica, assumere in dosi ridotte per evitare il rischio di dolori addominali.

La capsaicina è il principio attivo presente nel peperoncino. Una crema contenente 0.25% -0.75% di capsaicina può alleviare il mal di schiena. Va applicata direttamente sulla parte interessata. Esiste anche la formulazione in pillole, utile contro diarrea e crampi.

Sinfito. In caso di mal di schiena si può applicare una crema a base di estratto di sinfito. Applicare tre volte al giorno. [Controindicazioni!] Il sinfito può causare danni al fegato se assunto per via orale, quindi è sconsigliata l’assunzione sotto forma di the o tisane.

La glucosamina può aiutare a lenire i dolori articolari. La condroitina, che viene spesso venduta con la glucosamina, può essere d’aiuto per agevolare il movimento articolare e lenire il dolore. Queste sostanze sono naturalmente presenti nella cartilagine delle ossa.
Spesso chi assume glucosamina e condroitina, prende anche aspirina o altri farmaci. Pertanto è difficile stabilire la sua effettiva efficacia.

[Info] Non abbiate fretta. Si potrebbe dover attendere fino a 4 mesi prima di vedere qualche miglioramento.

Rimedi naturali efficaci per curare il mal di testa

Il mal di testa può avere molte cause diverse. E’ quindi importante anzitutto scoprire la causa dell’emicrania, dice Kristine L. Gedroic, fondatore del Centro per la Medicina Integrativa Gedroic a Morristown, NJ.
Chiedete consiglio al vostro medico.

In ogni caso, per saziare la vostra sete di conoscenza, gli analgesici naturali da utilizzare in questo caso sono:

Corteccia di salice bianco. “Il salice bianco è l’aspirina naturale”, afferma Selhub. Contiene salicina, che allevia l’infiammazione. E’ efficace contro il mal di schiena e il mal di testa.
Può essere assunto sotto forma di tisana, facendo bollire 1 o 2 cucchiai di corteccia essiccata in 200 ml d’acqua, da assumere tre o quattro volte al giorno. Esiste anche in pillole, la dose consigliata è 120 -240 mg al giorno.
[Controindicazioni] In caso di sensibilità gastrica ridurre le dosi.

La Boswellia viene anche chiamata “incenso indiano”.
In una ricerca effettuata, la boswellia ha alleviato il mal di testa in soggetti che soffrivano di cefalea a grappolo. Può essere assunta in compresse fino a 900 milligrammi al giorno.

Caffeina. La caffeina, combinata con paracetamolo, ibuprofene o altri antidolorifici, potrebbe aumentare gli effetti di tali farmaci. Essa può anche provocare mal di testa quando gli effetti svaniscono.

[Potrebbe interessarti un approfondimento sul caffè?] Guida Completa Su Proprietà ed Usi.

Partenio e farfaraccio. Queste erbe possono essere utili per alleviare l’emicrania.
Tuttavia sono necessari studi più approfonditi per dimostrarne l’effettiva efficacia.

Betulla nera. E’ una pianta diffusa soprattutto in America e nel Nord Europa. E’ stata anche ribattezzata come “Aspirina naturale” per via delle sue naturali proprietà analgesiche e antipiretiche dovute alla presenza di salicilato di metile. E’ possibile trovarla in erboristeria sotto forma di infuso o olio essenziale ed è indicata per alleviare il dolore in generale, sia esso un fastidioso torcicollo o una tensione muscolare o ancora una influenza o un dolore alle ossa.
[Controindicazioni] La betulla nera potrebbe rivelarsi pericolosa per coloro che in passato hanno sofferto di allergia all’aspirina e di gravi patologie allo stomaco.

[Articolo su lastampa.it] Tè di betulla, efficace come l’aspirina, senza effetti collaterali.

Cure naturali per combattere il mal di denti

Aglio. Prendere uno spicchio d’aglio e tritarlo. Applicare la poltiglia sul dente che fa male il più a lungo possibile, perchè possa risultare efficace nel lenire il dolore.

Cipolla. Discorso analogo a quello dell’aglio. Masticare delle fettine di cipolla (rigorosamente cruda).

Chiodi di garofano. Si tratta di un rimedio naturale rivolto soprattutto a chi soffrisse di ascessi o infiammazioni del cavo orale. I chiodi di garofano riescono spesso a ridurre il dolore e a disinfettare la bocca. Per utilizzarli occorre preparare un infuso da usare come collutorio o provare a masticarli tal quali. In alternativa si potrebbe usare l’olio essenziale di chiodi di garofano: andrebbe applicato direttamente sul dente che fa male.

Malva. Sia i fiori che le foglie di malva possono essere impiegati per la realizzazione di impacchi o per la preparazione di infusi utili per dei risciacqui.

Foglie di cavolo. Preparare dei piccoli impacchi con delle foglie di cavolo lessate. Avvolgere il tutto in una garzina o usare un cotton-fioc per poter trattare più facilmente il dente dolorante.

Vaniglia. E’ uno dei rimedi naturali più efficaci e veloci per alleviare il mal di denti. Procurarsi un flacone di estratto naturale di vaniglia liquido e applicare delle gocce direttamente sul dente che fa male.

Menta piperita. Preparare un infuso lenitivo mettendo delle foglie di menta piperita in acqua. Mi raccomando: 5 grammi di rimedio naturale per ogni bicchiere d’acqua (aggiungere anche un pizzico di sale, per renderlo un migliore disinfettante). Una volta che l’infuso sarà pronto va utilizzato per eseguire dei risciacqui.

[Leggi anche] Mal Di Denti: 6 Rimedi Naturali Casalinghi Contro Il Dolore.

Analgesici naturali per far passare il mal di gola

Il mal di gola colpisce quasi esclusivamente nella stagione invernale come conseguente infezione batterica o mediata da virus. Non di rado è accompagnato da tosse, raffreddore e/o febbre.

Ecco i rimedi naturali più usati per lenire il mal di gola:

Aceto di mele. Grazie alle sue proprietà antibatteriche naturali va usato in piccole quantità all’interno di una bevanda calda (va bene della semplicissima acqua). In alternativa si possono fare dei suffumigi: aggiungere un paio di cucchiai di aceto di mele all’interno di una pentola con acqua bollente e poi prendere ampi respiri, avendo cura di coprirsi con una tovaglia. Un’altra soluzione è quella di eseguire dei gargarismi con una soluzione di acqua (basta un bicchiere) e aceto di mele (basta un cucchiaino).

Santoreggia. Preparare un infuso da usare come collutorio: 4 grammi di santoreggia essiccata ogni 100 millilitri d’acqua. La santoreggia va lasciata in infusione in acqua bollente. Quindi si filtra, si lascia raffreddare e in fine si fanno i gargarismi.

Cannella. Preparare una tisana (va bene sia la cannella in polvere che quella sotto forma di stecca, che eventualmente va grattugiata). Mettere a bollire una tazza d’acqua e versarle dentro 2 o 3 cucchiaini di cannella in polvere e una manciata di pepe. Quando la soluzione bollirà, spegnere il fuoco, fare raffreddare un pochino e aggiungere un paio di cucchiaini di miele.
La tisana va bevuta tiepida.

Cipolla. Portare ad ebollizione dell’acqua con all’interno la buccia di mezza cipolla per ogni tazza d’acqua. Filtrare e lasciare freddare. Quindi bere (aggiungere dello zucchero per addolcirne il sapore).

Limone. E’ un antibatterico naturale portentoso. Fare dei gargarismi con acqua a cui avrete aggiunto poche gocce di succo di limone.

[Leggi anche] Il Limone, Proprietà Caratteristiche ed Usi Di Questo Frutto.

Olio essenziale di eucalipto. Effettuare dei suffumigi versandone tre o quattro gocce in un litro di acqua bollente. In alternativa fare dei gargarismi due volte al giorno diluendo una o due gocce di olio essenziale di eucalipto in un bicchiere di acqua tiepida.

Liquirizia. Masticarne dei bastoncini.

Maggiorana. Porre poche gocce di olio essenziale di maggiorana in dell’acqua calda per effettuare dei suffumigi. In alternativa si potrebbe preparare un infuso da usare come collutorio con due cucchiaini di foglie essiccate di maggiorana per tazza.

Fieno greco. Preparare un decotto, utilizzando circa 12 grammi di fieno greco ogni 250 millilitri d’acqua. Una volta intiepidito fare dei gargarismi per sciacquare bocca e gola.

Salvia. Preparare un infuso da bere due/tre volte al giorno. Servono all’incirca due cucchiaini di salvia per tazza.

Propoli. Il pròpoli (o la pròpoli o meno frequentemente pròpolis) è una sostanza resinosa raccolta dalle api dall’odore aromatico. Utilizzare a mò di collutorio, versandone 20 gocce in un bicchiere di acqua.

[Per saperne di +] Mal Di Gola: Ecco Ben 22 Rimedi Naturali Per Alleviare Il Dolore.

Antidolorifici naturali contro l’otite

L’otite o mal d’orecchio è un disturbo infiammatorio cagionato da virus o da batteri. Ecco come trattarlo naturalmente:

Aglio. Portare ad ebollizione un pò d’acqua con due o tre spicchi d’aglio. Far freddare e schiacciare l’aglio. Aggiungere un pizzico di sale ed avvolgere il tutto in un fazzoletto da posizionare vicino all’orecchio. In alternativa il succo d’aglio può essere utilizzato come gocce per le orecchie.

Olio d’oliva. Scaldare una piccola quantità d’olio extravergine d’oliva e lasciarne cadere due o tre gocce in ogni orecchio.

Camomilla. Preparare un infuso di camomilla con cui effettuare dei suffumigi per liberarsi da un eventuale eccesso di muco. Contestualmente l’infuso di camomilla può essere addizionato di poche gocce di olio d’oliva per inumidire un batuffolo di cotone da riporre nell’orecchio dolorante.

Sale e riso. Creare un sacchetto di stoffa al cui interno va versato del riso o del sale grosso. Quindi riscaldare per pochi minuti in forno o sul termosifone. L’impacco va posizionato nell’orecchio per circa 10 minuti. Mi raccomando non deve scottare, ma neanche risultare piacevolmente tiepido.

Estratto di lobelia. Fare cadere alcune gocce nell’orecchio che duole e risciacquare.

Verbasco. Versare un cucchiaino dei suoi fiori in mezza tazza d’acqua bollente. Quindi mescolare un cucchiaio di infuso di verbasco con un cucchiaio d’olio d’oliva e lasciare riposare per tutta la notte. Successivamente applicare una goccia del rimedio naturale nell’orecchio.

Borsa del ghiaccio e batuffolo di cotone. Posizionare un batuffolo di cotone all’ingresso dell’orecchio per proteggerlo da agenti esterni. Per alleviare eventuali gonfiori e fastidi accostare brevemente all’orecchio una borsa del ghiaccio.

Cipolla. Tritare e lessare o cuocere in padella alcune fettine di cipolla. Raccoglierle in un fazzoletto di stoffa pulito o in una garza sterile e tenere l’impacco sul’orecchio.

Analgesici naturali per i dolori addominali

Acidi grassi Omega-3. Questi “grassi buoni” aiutano a lenire le infiammazioni. Essi sono quindi utili contro i dolori alla schiena e i crampi mestruali.

[Articolo Bonus] Sindrome Premestruale Rimedi Naturali.

I medici raccomandano l’assunzione di cibi ad alto contenuto di omega-3: pesce, olio di colza, cavoletti di Bruxelles, spinaci, uova.
Gli omega-3 si possono assumere anche sotto forma di integratori, fino a 3 grammi al giorno.

Probiotici. Questi batteri vivono nel nostro intestino e lo aiutano a mantenersi in buona salute. Essi possono aiutare a combattere i sintomi del colon irritabile, come ad esempio gonfiore e dolore addominale.

E’ utile assumere alimenti ad alto contenuto di probiotici, come alcuni yogurt con fermenti attivi, kimchi, kefir e crauti. I probiotici si possono assumere anche con integratori.
Il dosaggio medio è di 10 miliardi di fermenti al giorno.

Rimedi naturali per curare la cistite

Chi soffre di cistite accusa bruciori e dolori al bassoventre e sente il frequente bisogno di urinare. Avevamo già parlato dei rimedi naturali per curare la cistite in un articolo passato.
Rivediamo cosa prendere in caso di cistite:

Tisana alla malva. Usare fiori e foglie fresche di malva per la preparazione di un decotto: utilizzare 15 grammi di malva ogni 500 millilitri. Fiori e Foglie vanno lasciati a bollire per dieci minuti ed in seguito filtrati. In alternativa si può usare la malva essiccata per realizzare un infuso: lasciare riposare per 10 minuti in acqua bollente due cucchiaini di malva e poi filtrare. In fine consumare. Si suggerisce di prendere due tazze di infuso di malva al giorno.

Succo di mirtilli rossi. Berne circa due bicchieri al giorno.

Uva ursina. Si possono preparare tisane da sposare ad altri rimedi naturali come gli estratti di mirtillo rosso. Dell’uva ursina vengono utilizzate le foglie, il cui periodo balsamico di raccolta coincide con il mese di agosto.

Corbezzolo. Va usata da sola o in sinergia con l’uva ursina. Si usano le foglie fresche di corbezzolo per ricavare una tintura madre da assumere giornalmente.

Erica. Preparare un decotto facendo bollire a fuoco lento 20 g di sommità fiorite di erica in un litro d’acqua. Lasciare bollire per circa dieci minuti. Quindi far riposare per qualche minuto, filtrare e in fine bere fino a tre tazze al giorno. Potete addolcirne il sapore usando del miele. Il rimedi naturale va seguito per almeno una settimana.

Calendula e echinacea. Preparare delle tisane da abbinare all’erica.

Bicarbonato. Sciogliere un cucchiaino di bicarbonato di sodio in un bicchiere d’acqua. Berne dai quattro ai cinque bicchieri al giorno. [Controindicazioni] è un rimedio naturale sconsigliato a chi soffrisse di pressione alta o di problemi al cuore.
Se volete potete prendere del bicarbonato di sodio naturale purissimo.

[Ti potrebbe interessare] Bicarbonato Di Sodio: 10 Idee Per La Salute e La Casa.

Pilosella. E’ una pianta officinale erbacea perenne da usare per la preparazione di tisane lenitive.

Ortica. Utilizzare le foglie essiccate per preparare delle tisane diuretiche che riescono a prevenire le recidive da cistite. Vanno usati due cucchiaini di ortica per ogni tazza e devono essere lasciate in infusione in acqua bollente per una decina di minuti.

Aloe vera. E’ una pianta della famiglia delle Aloeaceae. E’ possibile assumerla come integratore (mezza tazza da caffè, 2 volte al giorno) oppure usarla in gel come detergente per le zone intime.

[Contenuto bonus] Gel Aloe Vera: Come Prepararlo In Casa Con Questa Semplice Guida.

[Leggi anche] Dolore Cistite: Sintomi, Cause, Rimedi e Cure Definitive.

Antidolorifici naturali contro artrite/dolori articolari

In caso di artrite è necessario seguire i trattamenti prescritti dal medico. In aggiunta si possono provare i seguenti rimedi sotto forma di integratori naturali:

S-adenosil metionina. E’ la versione artificiale di una sostanza prodotta dall’organismo. Secondo alcune ricerche, essa può alleviare i dolori articolari. Si assume in compresse, la dose giornaliera è 600- 1200 mg.

Glucosamina / condroitina. In caso di artrosi grave, la glucosamina e condroitina possono alleviare il dolore. Sono ancora in corso ricerche per stabilire la effettiva efficacia di queste sostanze. E’ opportuno consultare il medico prima di assumerle, facendosi indicare il dosaggio appropriato.

Boswellia. Secondo alcuni studi, la resina di questo albero allevia il dolore articolare. La boswellia si può assumere in capsule, fino a 900 milligrammi al giorno.

Capsaicina. La capsaicina, contenuta nel peperoncino, può temporaneamente alleviare il dolore causato dall’artrite. Esiste sotto forma di crema o gel, da applicare direttamente sulla zona interessata tre volte al giorno. Interrompere l’uso in caso di irritazione.

Altri rimedi naturali. Altri aiuti contro i dolori articolari sono: una miscela di avocado e olio di soia; artiglio del gatto; olio di pesce; acido gamma-linolenico (GLA), e zenzero.

Analgesico naturale in caso di fibromialgia

Vitamina D. Se si soffre di fibromialgia, si può avere un dolore cronico e bassi livelli di vitamina D. Integratori di vitamina D possono aiutare a ridurre il dolore.

Cerchi un rimedio naturale al dolore causato da una vecchia ferita?

E’ necessario capire se la ferita si è riaperta e capire come curarla. Consultare il medico per scoprire la causa e scegliere il giusto integratore.
Spesso in caso di dolori post-operatori vengono suggerite delle pomate o gel a base di arnica.

Altre soluzioni naturali ai dolori

Scottature solariCellulite/ritenzione idricaReflusso gastroesofageoNevralgia del trigemino
Camomilla e calendula, risultano particolarmente adatte a calmare e lenire le ustioni leggere. In alternativa va bene anche del gel d’aloe vera; un impacco al tè verde o dello yogurt bianco naturale da spalmare sulla pelle.
Hippocastanum e centella asiatica migliorano la circolazione sanguigna e linfatica. Va bene anche il tè verde per i suoi effetti diuretici.
Malva e altea proteggono le mucose e vanno associate a liquirizia e boswellia che sono ottimi antinfiammatori.
Erba di San Giovanni e verbena blu.
[Nota] La cosa migliore sarebbe quella di consultare sempre e comunque il medico. Descrivete i vostri sintomi, quando si verificano e da quanto tempo durano. Una volta stabilita la causa, si possono vagliare tutte le opzioni possibili per risolvere il problema, inclusi fisioterapia, esercizio fisico e variazioni nella propria dieta, ed anche gli integratori.

Palmitoiletanolamide (PEA): Antidolorifico, Antinfiammatorio – Integratore Alimentare

Un capitolo a sé merita la PEA.
La palmitoiletanolamide (PEA), l’ammide dell’acido palmitico con l’etanolammina, è un principio attivo presente in molti degli alimenti di cui ci nutriamo tutti i giorni, come uova, arachidi, piselli, pomodori, soia, etc, ed è prodotta anche da molte cellule del nostro organismo. Si trova in concentrazioni elevate nei tessuti cerebrali e viene sintetizzata a partire da componenti lipidici delle membrane cellulari. La PEA è quindi un fattore endogeno, che viene prodotto al bisogno per alleviare l’infiammazione e ripristinare la funzionalità di tessuti danneggiati.

Ad oggi non sono stati riportati effetti collaterali degni di nota e non vi sono state interazioni farmaco-farmaco. Per questo potrebbe rivelarsi molto utile sfruttare le proprietà analgesiche e anti-infiammatorie della PEA, associandola a farmaci per la terapia del dolore.

Maggiori informazioni le trovate in questo articolo: Palmitoiletanolamide (PEA): Antidolorifico, Antinfiammatorio – Integratore Alimentare.

Dove si comprano tutti questi antidolorifici naturali?

I rimedi naturali per curare il dolore possono essere acquistati in farmacia.
Molti di loro, inoltre, si possono trovare anche in erboristeria.

Controindicazioni dei rimedi naturali contro il dolore

I rimedi naturali per alleviare il dolore presentano delle controindicazioni?

Sì, anche i rimedi naturali per il dolore presentano degli effetti collaterali da non trascurare perchè gli alcaloidi (sarebbe meglio usare il termine generico di principi attivi), estratti dalla pianta ed usati al fine di migliorare la salute di un soggetto, inducono degli effetti negli organismi animali che, come i farmaci tutti, sono strettamente correlati alla dose somministrata.

Rispettate sempre le indicazioni d’uso e, in caso di dubbi, rivolgetevi al vostro medico di fiducia.

Chi è la Dott.ssa Elena Amato?

La Dott.ssa Elena Amato è una collega che si è laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all’Università degli studi di Ferrara con il massimo dei voti e che collabora con noi di SEB da qualche mese.
Potete conoscerla meglio e contattarla visitando questa pagina.

Antidolorifici omeopatici, esistono?

Antidolorifici omeopatici
Sì, gli antidolorifici omeopatici esistono e sono presenti in commercio. Proverò a parlarne in questo paragrafo, ma non nascondo la mia reticenza verso quella che, ancora oggi dopo 200 anni, resta una medicina alternativa alquanto controversa, poiché priva di fondamento scientifico.

L’omeopatia si basa infatti sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann, che visse intorno al 1800. Il suo pensiero era quello che per curare una malattia si potesse somministrare una qualche sostanza, estratta da piante o animali o altro ancora e data in concentrazioni molto basse, che fosse capace di riprodurre nell’organismo umano i sintomi della malattia da curare.

Ci sono evidenze che i farmaci omeopatici funzionino?

No. Non ci sono evidenze scientifiche che i farmaci omeopatici funzionino.
Non c’è neppure una pubblicazione su riviste mediche rilevanti che attribuisca all’omeopatia una efficacia curativa superiore all’effetto placebo.

E’ da considerare più una pseudoscienza, che potrebbe anche rivelarsi fatale qualora un soggetto decidesse di accantonare la medicina convenzionale per dei farmaci omeopatici che promettono di curare malattie gravi e progressive.

Articoli di cronaca sull'omeopatia
^ Cure omeopatiche, il bimbo muore. Infuso di finocchio per la gastroenterite. Indagato il padre medico alternativo http://www.corriere.it/cronache/11_ottobre_22/cure-omeopatiche-bimbo-muore_623c538e-fc7d-11e0-92e3-d0ce15270601.shtml;

^ In cura dall’erborista, muore di tumore. Le accuse del marito: “Plagiata” http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/01/17/news/omeopatia-28327020/;

^ U.K. man dead after choosing homeopathy over heart meds http://doubtfulnews.com/2012/08/u-k-man-dead-from-choosing-homeopathy-over-heart-meds/;

^ Piero Angela assolto: omeopati KO. L’omeopatia non è una cura seria, ora si può dire http://www.cicap.org/n/articolo.php?id=271834;

^ Omeopatia, efficace quanto un placebo. Secondo alcuni ricercatori australiani, l’omeopatia non sarebbe più efficace di un semplice placebo. Lo studio che getta un’ombra sui medicinali omeopatici http://www.lastampa.it/2014/04/10/scienza/benessere/medicina-naturale/omeopatia-efficace-quanto-un-placebo-VQtBsbMNFkoOAlJrxRAI8N/pagina.html;

^ Science Fiction and Pseudoscience http://www.nsf.gov/statistics/seind02/c7/c7s5.htm;

Cosa ne pensa l’Organizzazione mondiale della sanità dell’omeopatia?

L’Organizzazione mondiale della sanità pensa che l’omeopatia non sia una medicina, pensa che non curi un bel niente e che non apporti alcun beneficio.

[Articolo della BBC] Homeopathy not a cure, says WHO.

E cosa ne pensa chi difende a spada tratta l’omeopatia?

L’ultimo articolo a favore dell’omeopatia che ho letto era a cura di Malathy Iyer per l’indiatimes.com.
Ve lo riporto.

[Articolo] Secondo un recente studio le piccole pillole omeopatiche potrebbero essere efficaci come i normali antidolorifici.

La ricerca è stata effettuata presso l’Institute of Chemical Technology, precedentemente chiamato University Department of Chemical Technology a Matunga, dallo specialista omeopatico Dr Rajesh Shah.

L’omeopatia negli ultimi anni è stata definita “stregoneria” o semplicemente effetto placebo dai medici occidentali.

“L’omeopatia, nata 220 anni fa, è la forma più giovane della medicina e viene ancora vista con scetticismo. Mi sono dedicato allo studio per dimostrare che la nostra scienza è impeccabile”, ha affermato il dottor Shah. Ha avuto l’idea dopo che l’Indian Institute of Technology di Bombay ha mostrato nel corso del 2010, che l’omeopatia utilizza la nanotecnologia per produrre risultati. “Lo studio dell’Indian Institute ha mostrato come funziona la nostra scienza. Io volevo dimostrare che funziona bene”, ha aggiunto.

Il professore associato Sadhana Sathaye ha condotto lo studio sui ratti. “Le cavie sono state divise in quattro gruppi. Il primo gruppo era sano e non era predisposto a soffrire di artrite”, ha detto. Al secondo gruppo è stata somministrata acqua come placebo, mentre al terzo sono stati somministrati farmaci omeopatici. “All’ultimo gruppo è stato dato un antidolorifico comune, che è ampiamente usato per alleviare l’infiammazione nei soggetti che soffrono di artrite”, ha spiegato.

I farmaci allopatici hanno ridotto il dolore in modo rapido, ma il settimo giorno, le pillole omeopatiche erano altrettanto efficaci, ha affermato.

“Nel giro di 14 giorni, i medicinali omeopatici sembravano avere migliori effetti”, ha detto il dottor Shah, aggiungendo che le pillole omeopatiche potrebbero rivelarsi il miglior trattamento per i pazienti con dolore cronico. “I medicinali omeopatici non hanno effetti collaterali come i tradizionali antidolorifici.”

Il dottor BH Shah, amministratore del Maharashtra Council of Homoeopathy, ha detto che negli ultimi cinque anni, numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia delle pillole omeopatiche. “Recentemente, il rapporto del governo su pazienti affetti da chikungunya ha mostrato che quelli trattati con l’omeopatia avevano ottenuto migliori benefici rispetto a quelli curati con farmaci tradizionali.”

Elenco di antidolorifici omeopatici

In questo paragrafo vendono elencati alcuni rimedi naturali omeopatici per alleviare il dolore.
Gli analgesici omeopatici da assumere di volta in volta variano a seconda dei sintomi accusati.
Si possono acquistare in molte farmacie.

•» Artrosi e reumatismi: Rhus toxicodendron, è un’edera velenosa tipica dell’America utilizzata contro dolori osteoarticolari di vario tipo;

•» Cellulite e ritenzione idrica: Lymphomyosot, è un estratto ricavato da una pianta rivolto alla risoluzione di problemi legati al sistema linfatico quali edemi e gonfiori vari (tiroide, tonsille, gambe);

•» Cistite: Chantaris, estratto da un coleottero noto come Cantharis vesicator (o Lytta vesicatoria) e appartenente alla Meloidae. Si tratta di un insetto abbastanza conosciuto già nell’antichità. Da esso si ricavava la cantaridina, una sostanza presente nelle sue elitre e utilizzata come afrodisiaco, antinfiammatorio, ma anche come veleno. L’omeopatia lo propina come rimedio naturale contro ansia, rabbia, cefalea pulsante, congiuntivite, lacrimazioni escorianti a seguito di irritazioni agli occhi, vertigini, afte, glossite e infiammazione auricolare. Ma va bene anche in caso di mal di gola – angine di gola, faringite, laringite, raucedine – problemi respiratori o all’apparato urinario e genitale;

•» Dolori mestruali: Actae racemosa, è una pianta erbacea velenosa perenne caratteristica del Nord America. Il rimedio omeopatico è comunemente conosciuto come Cimicifuga e si rivolge a coloro afflitti dai dolori più vari. Un utilizzo comune è quello per alleviare i problemi legati al ciclo mestruale;

•» Dolori post-operatori: Arnica in pomate o gel, ma anche l’Opium contro gli effetti dell’anestesia;

•» Emicranie e cefalee: Spigelia, è una pianta tossica originaria del Brasile e appartenente alla famiglia delle Loganiaceae. In omeopatia si usa la pianta essiccata;

•» Mal di gola: Gelsemium sempervirens, è una pianta rampicante tipica del Nord America, conosciuto anche come gelsomino della Carolina o gelsomino giallo o stellato. La sua crescita spontanea in natura è inoltre registrata nei territori fino al Messico e al Guatemala;

•» Mal di schiena (anche cervicale, sciatica e lombalgia): Ruta graveolens è una pianta appartenente alla famiglia delle Rutacee. È comune in Italia. Tutta la pianta emana un odore gradevole, ma è molto velenosa. Altro rimedio omeopatico suggerito in casi di dolori alla schiena è la Strychnos nux-vomica, è un grande albero cespuglioso della famiglia delle loganiacee originaria dell’India e sud-est asiatico. E’ l’albero dal quale vengono estratti stricnina e brucina.

•» Mal di denti (anche da dente del giudizio): Mercurius solubilis, è detto anche Nitrato di mercurio e si usa quando vi sono anche lingua bianca, alitosi e tonsillite. Negli altri casi si suggerisce la Belladonna, pianta a fiore che , come il pomodoro e la patata, appartiene alla famiglia delle Solanaceae;

•» Nevralgia del trigemino: Agaricus muscarius, è un rimedio omeopatico ottenuto da un fungo velenoso il cui nome scientifico è Amanita muscaria, ma è anche conosciuto come ovolo malefico o ovolaccio. Cresce nei sottoboschi europei, dell’Asia e delle Americhe;

•» Otite: Apis mellifera, è un estratto dall’ape domestica originaria del vecchio mondo, Europa, Africa e parte dell’Asia. In seguito fu impiantata anche in America e Australia;

•» Ragadi al seno (piccoli tagli che possono comparire intorno al capezzolo durante i primi giorni dell’allattamento): Phytolacca, è una pianta chiamata anche fitolacca o uva turca. Appartiene alla famiglia delle Phytolaccaceae, originaria delle regioni tropicali e subtropicali;

•» Reflusso gastroesofageo: Strychnos Nux vomica, è la famosa noce vomica o albero della stricnina appartenente alla famiglia delle loganiacee, originaria dell’India e sud-est asiatico;

•» Ustioni da eccessiva esposizione al sole: Apis mellifera o Cantharis. Abbiamo velocemente descritto entrambi in precedenza;

Controindicazioni dei rimedi antidolorifici omeopatici

I rimedi omeopatici per alleviare il dolore presentano delle controindicazioni?

Considerando la loro composizione e soprattutto le diluizioni usate su quelli che dovrebbero essere i principi attivi, il prodotto omeopatico risulta essere semplicemente composto dall’eccipiente usato per la diluizione: acqua o zucchero o amido o altro solvente.

Dove si comprano i farmaci omeopatici?

I rimedi omeopatici, consentitemi di non chiamarli farmaci, si possono trovare in molte farmacie attrezzate di reparto omeopatico.

Se ne trovano parecchie anche online, basta solo fare qualche ricerca.

Concluderei citando Aristotele, l’antico filosofo greco, il quale affermava che “lo scopo del saggio non è quello di garantire il piacere, ma di evitare il dolore“.

Autore | Viola Dante

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.

12 Commenti

  1. Cara dott.sa sto leggendo i suoi articoli complimenti ..allora sono una ex runner..da quando ho . dolore articolari ma più pesante sulla fascia lombare ormai.cronici..corro di meno..faccio posturale /pilates x rafforzamento lombare non amo medicine..se posso le eviterei con integratori amedial bf reumalese.visc ovvio a cicli..poi boswelia arnica ecc.ma.il mio fisiatra mi ha prescritto in fase acuta e x 7 gg palexia 100 ma il mio medico non d accordo mi ha prescritto da 25 mg e insieme ai cerotti versatis..ho iniziato oggi .con un po’ di paura…se mi potrebbe dare problemi. .ma il.fisiatra mi ha assicurato che non è gastrolesivo…dimenticavo ho due classiche protusioni L 4 L5 LS1 LS2..e artrosi ma non tanta .sarei onorata se mi risponde. .poi curo molto alimentazione bevo tanto con tisana curcuma e zenzero..mi creda sono sfinita non per fare chissà cosa.ho 59 anni..so’ che non si guarisce ma spero migliorare un po’ la mia vita grazie Fiorella

    • Buonasera Fiore e benvenuta,

      » è questione di provare, tenendosi lontane dai guai, fino a trovare la soluzione migliore.

      Per quanto riguarda i farmaci che starebbe prendendo sono un antidolorifico e un anestetico locale.
      Uno è il Tapentadolo, l’altro è la Lidocaina.
      Se il medico le ha dato questi trattamenti è perchè (suppongo) pensa di trattarla a lungo farmacologicamente.

      Il tapentadolo che le ha suggerito il fisiatra è vero che lo può prendere a stomaco vuoto, però è sempre un farmaco e fegato e reni vanno controllati di tanto in tanto.

      Comunque penso che la fisioterapia e una rieducazione posturale la possano aiutare. Ecco un video. Ha già provato alcune di queste soluzioni: https://www.youtube.com/watch?v=b1O6l8rJtbg

  2. mariuccia zotti

    B.SERA Le chiedo una informazione che riguarda l’erpes zolter mi è stato riscontrato giorni fa ho forti dolori posso fare il toradol x iniezione se si quante volte al giorno e x quanto tempo, il mio medico di base mi ha prescritto il toradol in pastiglie ma non mi ha fatto effetto o molto poco….Ho 66 anni ed è la prima e spero ultima volta di avere questo disturbo.
    MI scusi un’altra domanda quanto tempo dura questo disturbo e come posso fare x prevenirlo.Grazie infinite

    Mariuccia Zotti

    • Buonasera Mariuccia e benvenuta,

      » mi spiace lei stia soffrendo.

      Purtroppo l’herpes zoster può causare dolore, anche intenso, a causa del fatto che il virus coinvolga  il sistema nocicettivo (parlo sia del sistema nervoso centrale che periferico).
      Se l’herpes zoster è curato immediatamente con farmaci antivirali (Acyclovir, Valacyclovir, Famciclovir), solitamente la malattia si risolve in tempi brevi.

      Io non posso fare delle previsioni sul suo caso, perchè molto dipende dalla gravità dell’infezione e da come stia reagendo il suo corpo. Dovendo darle dei tempi a casaccio, direi 2-3 settimane.

      Generalmente una volta che ci si ammala, difficilmente si avrà una seconda ricaduta.
      Ciò non vuol dire che si possano dormire sonni tranquilli, perchè si sono presentati casi di soggetti affetti da  herpes zoster una seconda o terza volta.

      Per fortuna, però, si può fare molto per ridurre i rischi di recidiva.

      Molti medici suggeriscono di vaccinarsi anche se si è già sofferto di herpes.
      Onestamente non ne comprendo il motivo, ma di questo dovrebbe parlarne con il suo dottore.

      Il vaccino si chiama Zostavax e viene suggerito di farlo a tutti coloro che avessero raggiunto e sorpassato i 60 anni di età – tranne nel caso in cui il sistema immunitario sia debole (leucemia, linfoma, hiv, farmaci antirigetto).

      Oltre al vaccino, mantenere uno stile di vita sano e soprattutto mangiare frutta fresca e verdure sembrerebbe ridurre il rischio di ammalarsi di herpes zoster – Micronutrient intake and the risk of herpes zoster: a case–control study.

      » Toradol

      il Toradol è un farmaco a base di Ketorolac trometamina o ketorolac sale di trometamina.
      Personalmente non mi piace per nulla come farmaco e se lei avesse la voglia di leggerne il foglietto illustrativo potrebbe farsi un’idea del perchè.
      Soprattutto i soggetti più in là con l’età devono stare particolarmente attenti alle dosi (per via di una diversa emivita del farmaco rispetto ai soggetti giovani) e alle possibili interazioni con altri farmaci: anticoagulanti, diuretici, altri fans … etc.
      Il toradol non può essere quindi assunto senza una stretta supervisione del medico.

      La dose solitamente è di 10 mg alla volta (circa 1 compressa o 10 gocce – a seconda della formulazione) fino ad un massimo di 40 mg al giorno (se il farmaco è preso per via orale). Ma sopra i 60 anni la dose deve essere opportunamente ponderata.

      Inoltre il farmaco non deve essere assunto con continuità.

      Se iniettato solitamente lo si prende per 2-3 giorni.
      Se assunto per via orale, i giorni diventano circa 5.

      Per quanto riguarda la via di somministrazione può provare a chiedere sempre al suo medico se valga la pena provare le siringhe (via parenterale) per ovviamo a qualsiasi altro problema in fase di assorbimento.
      Ma non mi focalizzerei su questa eventualità.

      Chieda al suo medico se non sia il caso di cambiare antidolorifico.
      Le terapie contro il dolore ci sono, quindi fa bene a pretenderle.

    • Buonasera D.ssa Viola. A proposito di Toradol: mia sorella in attesa di controlli o ncologici ha forti dolori e il medico le ha prescritto il Toradol. Lo sta prendendo da 2 giorni per 3 volte al giorno, ma oggi sembra non le faccia più effetto. A parte sentire il medico, cosa potrebe prendere d’altro in attesa che si definisca la sua situazione? Un suo punto di vista mi sarebbe proprio d’aiuto. Grazie

  3. Vorrei solo suggerire alcuni farmaci che non ho trovato scritti qui e faccio anche i miei complimenti per il sito:

    buprenorfina, codeina, contramal, depalgos, durogesic, effentora fentanil, fentanest, idromorfone, ionsys – fentanil cloridrato, instanyl fentanil, jurnista, mepiridina, metadone, morfina, naloxone, naltrexone, narcan, neo optalidon, optalidon, oramorph, ossicodone, oxycotin, palexia, patrol, pentazocina, perfalgan, petidina, saridon, seractil, spididol, subtex, tachicaf, targin, tramadolo, transtec, twice.

  4. Buongiorno Dr.ssa Dante e complimenti per la trattazione esauriente ed è un giudizio tecnico come laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Igiene e medicina Preventiva. Ormai sempre più anche in ambulatorio si sente di persone che accedono ad Internet per trovare informazioni più o meno attendibili e si nota che alcuni si confrontano con il Medico Curante altri purtroppo prendono iniziative autonome e magari questi comportamenti possono determinare disturbi a breve o a lungo periodo come osservato dai colleghi Tossicologi o in emergenza dai colleghi del Pronto Soccorso. pertanto usiamo i farmaci dopo una attenta riflessione consultando il Medico o il Farmacista ed evitando scorciatoie ( non esiste il farmaco della felicità o quello che ci fa dimagrire ed essere più sani e più belli)
    Saluti
    Dr Luciano Calò

    • Grazie Dr Luciano,
      grazie mille per aver lasciato traccia del Suo passaggio.
      Mi trova pienamente d’accordo.
      Anzi rincaro la dose e sottolineo l’importanza di diffidare anche dei rimedi naturali promossi come innocui ed efficaci per curare un ventaglio di patologie illogicamente vasto. Bisogna sempre, e dico sempre, confrontarsi con il proprio medico di fiducia (o, in seconda battuta, con il farmacista) prima di prendere iniziative terapeutiche.
      Mi permetterei di dire che l’unico “farmaco” di cui abusare è il buonsenso: guai farne a meno!

  5. Molto ben fatto: complimenti per l’esauriente panoramica

    • Grazie, Annna
      e benvenuta.

      Spero continuerai ad essere un utente attivo sul blog.
      Non vedo l’ora di rileggere un tuo commento: soprattutto se son complimenti =)

      Un abbraccio.

  6. buon giorno,
    grazie x avermi accettato.

    Vi ho scoperto x caso in internet xchè cercavo un farmaco  che  fosse equivalente al tachidol. Io sono affetto di cedimenti multipli vertebrali, quando abitavo in italia non avevo problemi  xchè ero in terapia del dolore.
     
    Adesso che abito in ecuador, la situazione  diventata più  brutta, qui non si trovano farmaci equivalenti al tachidol.  L’altro giorno il medico  mi ha prescritto  il tensiflex dicendomi che è molto simile al tachidol che prendevo in Italia, a me non sembra, perchè quando ho il dolore forte e mi prende le gambe,  con mezza bustina di tachidol mi passa, con questo no.
     
    Con cortesia  chiedo  a lei  se  ci fosse sul mercato un farmaco  equivalente al tachidol  che si possa reperire  in tutto il mondo, e in particolare in america latina.
     
    Adoperavo anche il cerotto  durogesis, qui non ci  sono nemmeno quelli,  cosa   potrebbe sostituire questo farmaco ,  il dosaggio era di 75mg.

    Ora grazie della sua cortese disponibilità,  se con cortesia volesse rispondermi, le sarei grato.
     
    Grazie
     
    A. Sonzogni
     
    Machala Ecuador.

    • Salve Antonio,
      mi spiace tantissimo che Lei soffra ed abbia bisogno di una terapia contro il dolore.

      Il farmaco che prendeva, il tachidol, è formulato usando due principi attivi: il paracetamolo (quello che trova dentro la tachipirina) e la codeina (un oppioide).

      Io ho a cuore l’argomento. Infatti avevo realizzato questo articolo sugli antidolorifici.

      Guardi, le do l’indirizzo internet del sito dell’agenzia italiana del farmaco dove trova descritto il tachidol in maniera ufficiale (e potrà valutare se Le dico il vero): LINK.

      Ho cercato il portoghese tensiflex ed ho trovato questo: http://www.bago.com.ec/productos/osteoarticular/tensiflex/.
      Mi conferma il medicinale?

      Se sì, esso è l unione di due principi attivi: il paracetamolo e il chlorzoxazone.

      Proprio quest’ultimo è un rilassante muscolare usato solitamente per combattere i dolori e i problemi causati da tensioni muscolari: Link.

      Ci credo che il farmaco non funzioni su di Lei, perchè il suo è probabilmente un problema di fragilità ossea e non muscolare.

      Per quanto riguarda il cerotto Durogesic, invece, il principio attivo che le creava sollievo era il fentanil, potente antidolorifico appartenente alla classe degli analgesici narcotici: LINK.

      [Soluzione] Io non mastico il portoghese e non so se la legge lì imponga una prescrizione medica per gli oppiacei (google mi traduce “prescrição obrigatória”).
      Quello che le posso suggerire è di chiedere al suo medico (ed eventualmente al farmacista di fiducia) questi farmaci (o i loro equivalenti generici) che sono a base di codeina e paracetamolo: “Winadeine F” – “Winadeine” – “Acuten”. In alternativa chieda info su “Lertus Forte” e/o su “Voltaren Forte” (dove al posto del paracetamolo si usa il Diclofenac).

      Ci sarebbe anche il “Codetol”, ma nella sua formulazione non è presente il paracetamolo bensì pseudoefedrina (farmaco simpaticomimetico) e clorfenamina (antistaminico H1 alchilamminico di prima generazione con leggeri effetti sedativi).

      Per quanto riguarda il cerotto – il fentalin – chieda info ed eventualmente il generico del “Fentanyl“.

      Spero di esserLe stata d’aiuto e, soprattutto, spero che Lei stia meglio già da domani.

      Un abbraccio caloroso,
      Dott.ssa Viola Dante