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Meningite: Sintomi, Trasmissione e Contagio, Vaccino, Bambini e Infezione Fulminante da Meningococco

Questo articolo è pienamente concentrato sulla meningite. Toccherò molti dei temi fondamentali che riguardano questa malattia: introdurrò i sintomi della meningite; parlerò anche delle cause, dei trattamenti e delle cure; porrò i riflettori sui vaccini per prevenire la meningite; vi presenterò il meningococco e la profilassi da seguire in caso di casi in famiglia di meningite. Vi dirò altresì cosa fare nel caso in cui aveste un bambino piccolo da crescere. Infine analizzerò i casi di meningite che abbiamo avuto in Italia cercando di disegnare un quadro chiaro attorno ai casi di meningite delle singole regioni, con un’attenzione particolare alla Toscana dove è apparso un piccolo focolaio da attenzionare con maggiore piglio. E mi raccomando: per qualsiasi delucidazione (o anche per condividere con me un vostro parere personale sulla meningite) ricordate che potete lasciare un commento: vi risponderò quanto prima. Inoltre, per favore, condividete questo articolo con parenti ed amici!

Iniziamo!

La meningite si sviluppa quando le  membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale si infiammano . Tale condizione in genere è causata da un’infezione.

L’infezione si verifica più spesso nei bambini, adolescenti e giovani adulti. Anche gli anziani e i soggetti con un sistema immunitario debole sono a rischio.

Ci sono due tipi principali di meningite:

  • La meningite virale è abbastanza comune. Di solito non causa gravi danni. Nei casi più gravi può causare febbre prolungata e convulsioni;
  • La meningite batterica non è molto frequente, ma è molto grave. E’ necessario che venga trattata subito per evitare danni cerebrali e morte;
» Meningite fulminante. Un appunto va fatto sulla meningite fulminante, che è così chiamata perchè costituisce un’emergenza medica che mette a rischio la vita del malato. Si presenta come una improvvisa meningite batterica con decorso velocissimo.
Permettetemi 2 banalità
La meningite virale è causata da virus. La meningite batterica è causata da batteri.

La meningite può essere causata anche da altri organismi e alcuni farmaci, ma ciò è raro.

La meningite è contagiosa. I germi possono essere trasmessi da una persona all’altra attraverso la tosse e gli starnuti e attraverso uno stretto contatto.

ATTENZIONE
ATTENZIONE: molti sono portatori sani di meningite, cioè ospitano i germi (in particolare parleremo del meningococco) ad esempio nella gola senza per questo essere malati di meningite. Purtroppo chi entra in contatto con questi individui è comunque esposto ad un rischio e si stima che dall’1 al 10% della popolazione potrebbe essere portatore sano di meningite. Tuttavia il meningococco vive pochi minuti, quando esposto al mondo esterno, e per questo la malattia si diffonde meno facilmente del classico raffreddore/influenza di stagione.

I sintomi più comuni tra gli adolescenti e i giovani adulti sono:

  • Un torcicollo doloroso, soprattutto quando si tenta di toccare il mento verso il petto;
  • Febbre;
  • Mal di testa;
  • Vomito;
  • Sonnolenza;
  • Difficoltà a rimanere svegli e concentrati;
  • Convulsioni.

I bambini, gli anziani e le persone con altri problemi medici possono avere sintomi diversi:

  • I bambini possono essere facilmente irritabili e potrebbero rifiutarsi di mangiare. Potrebbero anche presentare eruzioni cutanee e piangere senza controllo;
  • I bambini più piccoli potrebbero avere sintomi simili a quelli dell’influenza, ad esempio tosse o problemi respiratori;
  • Negli anziani e nei soggetti con altre condizioni mediche si potrebbero verificare solo un leggero mal di testa e della febbre;

E’ fondamentale consultare il medico…

E’ fondamentale consultare il medico in presenza di tali sintomi. Il medico vi potrà sicuramente aiutare a stabilire se si tratti di meningite (virale o batterica) e se sia il caso di recarsi in ospedale per maggiori accertamenti.

AVVERTENZE
La meningite batterica può essere mortale se non trattata immediatamente. Quindi, nel caso in cui viveste in una regione dove ci sono stati dei casi di piccoli focolai di meningite (e morti per meningite) bypassate il medico di famiglia e recatevi all’ospedale più vicino per le opportune analisi.

Il medico farà delle domande sulla salute del paziente ed eseguirà vari esami.

Esami e test diagnostici per la meningite

La puntura lombare (esame che gli americani chiamano anche “spinal tap“, letteralmente rubinetto spinale e ne potete capire il significato solo guardando una foto della procedura) è la prova di laboratorio più importante per la meningite. In questa procedura si preleva un campione di liquido cefalorachidiano (liquor), che normalmente si trova nello spazio subaracnoideo (tra le meningi aracnoide e la pia madre), e lo si esamina per scoprire se contiene i microorganismi che causano la meningite (attraverso coltura, conta delle cellule e antibiogramma). La pratica chirurgica appena descritta va anche sotto il nome di rachicentesi e non contempla il rischio di cagionare paralisi: i nervi non vengono affatto toccati.

clicca per scoprire un'immagine della puntura lombare (a me non fa tanto effetto, ma potrebbe impressionarti)

Si possono eseguire anche altri test per diagnosticare l’eventuale meningite come esami del sangue, TAC o risonanza magnetica.

Come viene curata la meningite

La meningite batterica viene trattata in ospedale, con la somministrazione di antibiotici. Si può usare anche desametasone, un derivato steroideo. Il paziente sarà costantemente monitorato per evitare gravi problemi come la perdita dell’udito, convulsioni e danni cerebrali.

La meningite virale è più comune e non pericolosa per la salute. La maggior parte delle persone con questa forma della malattia migliora in circa 2 settimane. Nei casi più leggeri non è necessario il ricovero. Il trattamento a casa include la somministrazione di farmaci per la febbre, inoltre è necessario bere molto per restare idratati.

Meningite e bambini: come proteggerli?

Il modo migliore per proteggere il bambino dalla meningite è quello di vaccinarlo nei tempi e modi più indicati (ne parlerò più nel dettaglio a breve nel capitolo dedicato ai vaccini per meningite). Tra le vaccinazioni standard vi sono quelle per il morbillo, la varicella, Haemophilus influenzae di tipo B (Hib), e le infezioni da pneumococco.

P U B B L I C I T A'

Consultare il medico per capire se il bambino abbia bisogno del vaccino meningococcico, l’apposito vaccino per prevenire la meningite batterica. Per gli adolescenti si raccomandano due dosi.
Si raccomanda almeno una dose per tutti gli individui oltre le 6 settimane di età o per chi ha problemi al sistema immunitario o milza danneggiata o mancante.
Il vaccino è obbligatorio se si viaggia in paesi con noti focolai di meningite, come i paesi dell’Africa a sud del deserto del Sahara.

meningite

Disamina appprofondita dei rischi e di tutte le cause che potrebbero portare alla meningite, a casi di focolai epidemici e morte

Cause della Meningite

Spesso la meningite è causata da batteri e virus che vivono nel nostro corpo. Di solito questi germi rimangono nell’intestino o nel naso e nella gola, dove restano inattivi. Ma se si diffondono ai tessuti (meningi) che circondano il cervello e il midollo spinale, possono causarne l’infiammazione – specie se il sistema immunitario è in quel momento debole o compromesso. Questa infiammazione è appunto denominata meningite.

I germi che possono portare alla meningite sono contagiosi, pertanto possono essere trasmessi da una persona all’altra. Non per forza occorre essere ammalati:  basta essere dei portatori sani! 

La meningite virale

La meningite virale è la forma più frequente e meno grave di meningite. E’ causata da virus, il più delle volte enterovirus che vivono nell’intestino (coxsackievirus, poliovirus, virus dell’epatite A, etc) e l’herpesvirus. Questi virus generalmente si diffondono attraverso il cibo, l’acqua, o oggetti contaminati. La meningite causata da enterovirus si verifica più spesso nei neonati e nei bambini piccoli.

Meningite batterica

La meningite batterica è causata da batteri ed è molto più pericolosa. Questi germi si possono trasmettere da una persona all’altra attraverso saliva o muco infetti.
La maggior parte delle persone con meningite batterica sono state infettate da questi batteri:

  • Streptococcus pneumoniae. Si tratta di un tipo comune di batterio che provoca una serie di malattie oltre la meningite: infezioni auricolari (penso all’otite) e delle prime vie respiratorie, sinusiti, polmonite e quadri clinici di sepsi (infezione sistemica e spesso denunciata da febbre alta, ma non ai livelli severi di una eventuale sepsi meningococcica). Lo streptococcus pneumoniae è conosciuto anche come pneumococco e resta ad oggi il vettore più diffuso per quanto riguarda le malattie batteriche invasive.
    » Ma come si trasmette?

    Proprio come il meningococco, il pneumococco si diffonde per vie aeree e respiratorie (attenzione: il mieloma multiplo e l’anemia falciforme sono fattori di rischio che innalzano le probabilità di ammalarsi). E’ altresì molto comune, perchè gli italiani portatori di tale batterio possono essere il 5-70% della popolazione adulta.

    Inoltre è bene sapere che esistono quasi un centinaio di diversi tipi di pneumococco e che le meningiti e le sepsi da pneumococco non sono affatto frequenti.

    Non si verificano focolai epidemici. Perciò non è indicata alcuna profilassi antibiotica da seguire per eventuali soggetti che fossero entrati in contatto con un malato di meningite pneumococcica.
    » Sintomi d’esordio:

    La meningite pneumococcica si presenta all’improvviso e attraverso sintomi quali febbre e sonnolenza continua mista ad una carente risposta agli stimoli normali e ad una ridotta attività psichica (in altre parole letargia). Solo successivamente possono crearsi degli ingorghi alla circolazione del liquido cefalorachidiano.
    » Trattamento:

    La meningite pneumococcica si cura con alcuni farmaci particolari come:

    il meropenem: antibiotico β-lattamico con spettro d’azione molto ampio (Gram+ e Gram-), maggiore potenza rispetto all’imipenem verso i GRAM (è 2-4 volte più attivo), e maggiore resistenza alle b-lattamasi. La dose solitamente consigliata è di 2 g ogni 8 ore (nei bambini sino a 12 anni, invece, la dose diminuisce a 40 mg/kg).
     la teicoplanina: farmaco antibiotico che agisce inibendo la polimerizzazione della parete del peptidoglicano dei batteri GRAM+ e risultando un battericida.
    Purtroppo, per l’alto peso molecolare, il farmaco non riesce ad attraversare la membrana cellulare esterna dei batteri GRAM-.
    La sua somministrazione può essere sia endovenosa che per via intramuscolare.
     la vancomicina: antibiotico appartenente alla stessa classe di farmaci della teicoplanina. E’ stato ampiamente usato nel corso degli anni per combattere molte infezioni batteriche; tanto che oggi i batteri hanno sviluppato una particolare resistenza al farmaco: penso al VISA: (Vancomycin Intermediate S. Aureus) e al VRSA (Vancomycin Resistant S. Aureus).

    » Prognosi:

    La prognosi è preoccupante: circa il 34% degli adulti che si ammalano di meningite pneumococcica muore. La percentuale scende a 4 nei bambini.
  • Neisseria meningitidis. Si tratta di batteri che possono essere presenti nel cavo orale (naso e gola), ma senza causare malattie (possono esserne portatori sani tra il 2-30% della popolazione). Purtroppo sono trasmissibili ad altri, i quali a loro volta potrebbero ammalarsi di meningite. E’ proprio questo il caso della meningite da meningococco (o meningite meningococcica). Il meningococco è stato descritto nella letteratura scientifica per la prima volta nel lontanissimo 1887, anche se ancora prima aveva colpito pesantemente Ginevra.
    La presenza d’emblée del meningococco non è correlabile all’aumentato rischio di meningite o di altre patologie gravi.
    Attualmente esistono 13 specifici sierogruppi di meningococco. Di questi solo 6 causano la meningite: A, B, C, Y, W135 e (molto più raramente) X.
    In Italia (e in Europa) ci preoccupano soprattutto il meningococco B ed il meningococco C.
    » Ma come si trasmette?

    Visto che alberga in naso e gola è facile contrarlo attraverso le secrezioni respiratorie di coloro che sono o ammalati o portatori sani del batterio (solo lo 0,5% delle volte la meningite è trasmessa da persone ammalate. Per il resto si tratta di soggetti contagiati ma asintomatici). Quindi attenzione alle goccioline di saliva e alle secrezioni respiratorie trasmesse per via aerea ad esempio con un colpo di tosse o starnuti o lo scambio di battute con i visi molto ravvicinati o con la dispersione di tali agenti contaminanti su oggetti e superfici.

    Tuttavia è bene ricordare che il meningococco soffre le variazioni di temperatura e il cambiamento di umidità. Per questo fuori dal corpo umano non vive a lungo (solo pochi minuti) e, proprio grazie a ciò, è possibile abbattere il rischio di contagio adottando le giuste tecniche di prevenzione:

     evitare, se possibile (e so che non sempre lo è), luoghi affollati;
     non toccare occhi, naso e bocca (ma anche ferite della pelle) con le mani sporche. Le mani vanno lavate non appena possibile con sapone ed abbondante acqua. In assenza di acqua si può optare per dei detergenti a base di alcol o delle salviettine disinfettanti, ma non trasformateli nella vostra prima scelta di igiene: sarebbe controproducente!
     quando si tossisce o si starnutisce, bocca e naso vanno coperti con un fazzoletto di carta e poi lo si getta nella spazzatura;
     le stanze di soggiorno vanno areate regolarmente;

    Inoltre va ricordato che i malati di meningite batterica meningococcica restano contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia farmacologica antibiotica. Tuttavia la contagiosità non è alta ed i casi secondari ed i focolai epidemici sono rari: possibili, ma rari.
    Ecco da dove deriva l’importanza della profilassi.

    Il batterio meningococco può essere anche causa di sepsi meningococcica:  presenza del meningococco nel sangue che porta a sintomi come febbre alta, ipotensione, petecchie, insufficienza di uno o più organi. E’ una condizione che può portare anche alla morte indipendentemente dal fatto che si manifesti contiguamente alla meningite.
    » Sintomi d’esordio:

    I sintomi, che si presentano dopo una incubazione di 1-10 giorni (3-4 giorni solitamente), sono IMPROVVISI: febbre, esantema (rash o eruzione cutanea in forma di bolle, pustole o vescicole), mal di testa forte, nausea,  rigidità nucale (dolore lancinante alla testa e al collo che si prova cercando di chinare il capo)  e vomito.
    » Trattamento:
    La meningite batterica da meningococco si cura con alcuni farmaci particolari come antibiotici potenti e corticosteroidi:

     la benzilpenicillina: è l’antibiotico che solitamente si usa quando le condizioni sono critiche e non sia ancora stato identificato il tipo di batterio causa della meningite (ma anche qualora sia stata accertata una meningite meningococcica o una meningite pneumococcica). Il principio attivo benzilpenicillina è anche conosciuto con il nome di penicillina G e viene somministrato per via endovenosa lenta o intramuscolare. Il dosaggio è di 2,4 – 4,8 g al giorno (somministrati in più soluzioni) per gli adulti e di 100mg/Kg nei bambini. Agisce soprattutto su batteri GRAM+ e più raramente lo si usa per trattare i GRAM-. Ciò che importa è che tali batteri non siano produttori di β-lattamasi.
     la cefotaxime: è un farmaco antibiotico ad ampio spettro che entra nella famiglia delle cefalosporine di terza generazione. Come antibatterico svolge un’azione battericida ed agisce sia sui batteri GRAM+ che GRAM- (aerobi ed anaerobi). Il dosaggio varia a seconda della gravità dell’infezione – da 500 a 1000 mg ogni 8-12 ore per infezioni batteriche moderate; 2 g ogni 6-8 ore per infezioni batteriche gravi; 2 g ogni 4 ore (fino ad un massimo di 12 g al giorno) per infezioni batteriche molto gravi che potrebbero mettere a rischio la vita del paziente. La terapia farmacologica può essere somministrata anche per due settimane. Esempi di antibiotici in uso sono – il Batixim; il Cefomit; il Cefotaxima (se non ricordo male ha un prezzo di 3,40 euro e viene dispensato tramite ricetta ripetibile); il Lirgosin (se non ricordo male anche questo farmaco ha un prezzo di 3,40 euro e viene dispensato tramite ricetta ripetibile).
     la rifampicina: è un farmaco antibiotico usato per curare la meningite pneumococcica, la meningite meningococcica e la meningite da Haemophilus influenzae. Viene somministrato o per via endovenosa (1 volta al dì per circa 10 giorni – anche due settimane) o per via orale (solitamente attraverso compresse da 600 mg).
     il cloramfenicolo: è un farmaco ad azione batteriostatica che colpisce i batteri (nello specifico si lega alla subunità 50s ribosomiale) bloccandone il meccanismo di traduzione e quindi inibendo la sintesi proteica. Gli esempi di farmaci in commercio che utilizzano il cloramfenicolo un tempo erano tantissimi. Oggi parecchi sono stati ritirati dal mercato anche se li trovate descritti su siti internet blasonati. Un esempio di farmaco acquistabile è il Chemicetina (il suo prezzo dovrebbe oscillare tra i 10,50 euro – 3 ovuli da 250 mg – e i 12,50 euro – 3 ovuli da 500 mg);
     i corticosteroidi: (a differenza degli antibiotici) sono dei farmaci che vanno a curare l’infiammazione. Proprio in virtù delle loro proprietà antiinfiammatorie i medici utilizzano medicinali come – il decadron (a base di desametasone); il capital; il desameta; l’etacortilen, etc… Il desametasone è utilizzato per curare casi di meningite meningococcica, meningite pneumococcica e casi da meningite batterica da Haemophilus influenzae. Il dosaggio è di 0,15 mg/Kg somministrati per via endovenosa ogni 6 ore assieme agli antibiotici (almeno nei primi giorni di terapia – 2/4 giorni – e sempre 10-20 minuti prima che vengano dati i farmaci antibatterici).
     altri farmaci + ventilazione meccanica o l’ossigenazione: ci sono casi nei quali il paziente va in contro a particolari quadri clinici che suggeriscono l’utilizzo di farmaci diversi dagli antibiotici o di supporto respiratorio con ventilazione meccanica od ossigenazione. Un esempio possono essere gli anticonvulsivanti o gli ipertensivi.
    » Profilassi:

    Non appena si accende il sospetto di un presunto caso di meningite batterica devono essere IMMEDIATAMENTE attivate tutta una serie di protocolli chiamati misure di profilassi.
    Quindi, mentre in laboratorio si cercherà di identificare l’eventuale agente batterico patogeno, va subito attivata un’indagine epidemiologica che miri ad identificare la possibile fonte di contagio e tutti quei soggetti esposti al meningococco, che verranno sorvegliati ed eventualmente sottoposti ad una chemioprofilassi (cura farmacologica preventiva che descriverò a breve).
    Vanno analizzati attentamente i 10 giorni precedenti del paziente e di tutti coloro che fossero venuti a contatto stretto con il malato, perchè 10 giorni è il periodo massimo di incubazione della meningite batterica.

    A maggior rischio sono i familiari, i contatti stretti scolastici e di lavoro. Soprattutto costoro non devono sottovalutare l’arrivo della febbre e dovrebbero farsi visitare non appena comparissero i primi sintomi di malattia, perchè si possa eventualmente iniziare la corretta terapia antibiotica.

    La profilassi passa ovviamente attraverso la figura dei medici di medicina generale e dei pediatri, ma anche quella dei servizi di igiene pubblica e la guardia medica.

    CHEMIOPROFILASSI

    La chemioprofilassi è un intervento farmacologico da applicare il prima possibile solo a coloro che fossero considerati “ad alto rischio”.

    Ma quali sono i soggetti ad alto rischio?

    Soggetti ad alto rischio sono:

     tutti coloro che hanno un contatto stretto con il malato di meningite batterica (quindi i familiari e soprattutto eventuali bambini piccoli);
     tutti i bambini che frequentassero un asilo nido (pubblico o privato non fa differenza) dove si trascorre molto tempo, condividendo magari stoviglie e riposo pomeridiano;
     tutti i bambini di scuole materne dove si trascorre molto tempo, condividendo magari stoviglie e riposo pomeridiano;
     tutti coloro che siano stati esposti DIRETTAMENTE alle secrezioni del malato di meningite batterica da meningococco (ad esempio con baci, condivisione di bicchieri e/o posate, condivisione dello spazzolino da denti, giocattoli, etc…);
     tutti coloro che hanno mangiato e dormito spesso nella stessa locazione del paziente (chi frequenta dormitori collegi, caserme, etc…);
     soggetti che si son resi autori di intubazione endotracheale o di tecniche di respirazione bocca-bocca;

    I soggetti ad alto rischio contagio meningite vanno sottoposti a chemioprofilassi entro le 48 ore dall’ultimo contatto con il malato.
    Per tutti gli altri valgono i 10 giorni di sorveglianza sanitaria e l’eventuale profilassi farmacologica deve essere valutata dal proprio medico curante, soprattutto nel caso di persone immunodepresse/immunodeficienti.

    Chi sono, invece, i soggetti a basso rischio?

    Soggetti a basso rischio sono:

     tutti coloro che fossero venuti solo casualmente in contatto con il soggetto affetto da meningite batterica (quindi tutte quelle persone che non siano state esposte direttamente alle secrezioni orali del malato – penso ad eventuali compagni di classe o colleghi di lavoro);
     tutti coloro entrati in contatto indiretto con il meningococco (vale per chi sia entrato ad esempio in contatto con un soggetto ad alto rischio, ma non con il malato di meningite direttamente);

    Ovviamente il rischio di esposizione in locali come discoteche, piscine e palestre, etc, andrà valutato singolarmente dal Servizio di Igiene Pubblica.

    Chemioprofilassi e antibiotici usati:

    la rifampicina: è l’antibiotico spesso preferito per iniziare il trattamento contro la meningite batterica. Viene tipicamente somministrato per via orale nella dose di 10mg/Kg con un massimo di 600mg ogni 12 ore e per 2 giorni. Per i lattanti il dosaggio è dimezzato. Tra i medicinali che usano la rifampicina come principio attivo cito il RIFADIN. Il RIFAPIAM dovrebbe essere stato revocato.
     il ceftriaxone: potente farmaco antibiotico del gruppo delle cefalosporine di terza generazione. E’ fondamentale nella terapia di molte infezioni batteriche del sistena nervoso centrale e altre infezioni batteriche complicate e gravi. Viene somministrato in singola dose per via intramuscolare e nella dose di 125 mg per i bambini con meno di 12 anni, 250 mg per i bambini sopra i 12 anni. E’ certamente efficace contro il meningococco A e probabilmente efficace contro gli altri tipi di batterio.
     la ciprofloxacina: è un antibiotico battericida in genere ben tollerato dai pazienti. Agisce colpendo la DNA girasi, una topoisomerasi di tipo 2, e bloccando la replicazione del DNA batterico. Viene somministrato per via orale in singola dose da 500 mg. Non è dato ai pazienti sotto i 18 anni di età e alle donne incinte.

    Se, e solo se, l’intervento di chemioprofilassi fosse ad ampio spettro e coinvolgesse un numero consistente di persone, sarebbe opportuno contattare le farmacie di zona o i grossisti o  il servizio farmaceutico dell’ASL. Ciò perchè le farmacie possiedono solo un numero limitato di farmaci.

    » Prognosi:

    La prognosi in caso di meningite batterica da meningococco è molto preoccupante (direi tragica) per coloro che non si curano: la mortalità tocca quasi il 100%.
    Diversa è la prognosi in caso di diagnosi precoce. In questo caso la mortalità scende al 5-10% (è comunque tanto per quelli che vorremmo fossero i nostri standard ideali di sanità).
 Altri tipi di batteri che causano la meningite sono: 
  •  Streptococchi del Gruppo B. Questo tipo di batteri colpiscono con la meningite più spesso i neonati, che possono essere infettati facilmente durante o dopo la nascita.
    I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) raccomandano lo screening per gli streptococchi del gruppo B a tutte le donne in stato di gravidanza da 35 a 37 settimane. Le donne che presentassero i batteri nell’organismo sono trattate con antibiotici durante il travaglio, al fine di prevenire l’infezione nel nascituro.
  • Listeria monocytogenes. Questo tipo di batterio causa la meningite più spesso nei neonati e negli adulti più anziani.
  • Escherichia coli. Questo tipo di batterio causa la meningite più spesso nei neonati e negli adulti più anziani.
  • Haemophilus influenzae. Questo tipo di meningite si presenta sia nei bambini che negli adulti. Colpisce di solito dopo un’infezione del tratto respiratorio superiore, come ad esempio una infezione sinusale. Un tempo (parlo dei primi anni novanta) Haemophilus influenzae b (emofilo o Hi) era la causa più frequente di meningite batterica nei bambini di età fino ai 5 anni. Oggigiorno la situazione è cambiata (anche grazie alle nuove terapia e alla prevenzione – leggasi anche vaccini) e, in caso di meningite da emofilo è auspicabile che tutti i soggetti più stretti venuti in contatto con il pazienta si sottopongano a profilassi antibiotica.

In rari casi, altri tipi di batteri causano la meningite, di solito nelle persone affette da malattie croniche.
La meningite può anche essere causata da altri organismi, come un fungo, e da condizioni come il cancro o lupus. La si può contrarre anche dopo un infortunio (in particolare al cranio o al viso), o a seguito di un intervento chirurgico al cervello.

Capitolo sulle modalità di contagio e trasmissione della meningite

Come si sviluppa la meningite

I germi (siano essi batteri, virus o funghi) che causano la meningite possono essere trasmessi:

  • Durante il parto. Una madre può trasmettere i germi che causano la meningite al neonato, anche senza avere sintomi. Il parto tramite taglio cesareo non sempre protegge il bambino dal contagio. Sia i batteri che i virus possono essere trasmessi durante il parto.
  • Attraverso le feci. Le feci possono essere contaminate con enterovirus o altri tipi di batteri . Lavarsi le mani regolarmente può aiutare ad evitare il contagio. Soprattutto i bambini hanno più probabilità di infettarsi in questo modo.
  • Attraverso tosse e starnuti. Le persone infette possono trasmettere alcuni batteri che si trovano normalmente nella saliva o nel muco presenti in naso e gola.
  • Attraverso i baci, il contatto sessuale, o il contatto con sangue infetto. Alcuni virus possono anche causare la meningite e essere trasmessi da una persona infetta ad un’altra attraverso il sangue, il contatto sessuale o i baci.
  • Dall’assunzione di alcuni alimenti. Mangiare alimenti contaminati da Listeria monocytogenes (batterio che si trova nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione) può causare la meningite. I soggetti più a rischio in questo caso sono le donne incinte e le persone con un sistema immunitario indebolito.
  • Da roditori e insetti (raramente). Ad esempio, la leptospirosi (nota anche come febbre autunnale, febbre da campo, febbre dei sette giorni, febbre dei porcai o febbre pretibiale) è una malattia causata da batteri che si diffondono attraverso acqua o piante contaminate da urine di topi, criceti e ratti infetti. I virus dell’encefalite St. Louis e del Nilo occidentale si diffondono attraverso le punture di zanzara.
Dettagliata descrizione dei sintomi da meningite. Più se ne accusano e più bisogna drizzare le antenne e rivolgersi direttamente al proprio medico o al pronto soccorso più vicino.

I sintomi della meningite

sintomi meningite

I sintomi della meningite batterica di solito appaiono all’improvviso.
I sintomi della meningite virale possono apparire improvvisamente o presentarsi gradualmente nell’arco di alcuni giorni.

Ad esempio, i sintomi della meningite virale dopo una parotite possono presentarsi anche dopo settimane.

I sintomi più comuni di entrambe le forme di meningite sono:

  • Febbre;
  • Mal di testa forte e persistente;
  • Collo rigido e dolente, soprattutto quando si cerca di toccare il petto con il mento;
  • Vomito;
  • Confusione e diminuzione del livello di coscienza;
  • Convulsioni.

Sintomi meno comuni in caso di meningite sono:

  • Dolori muscolari + altre sensazioni strane (come formicolio) o debolezza diffusa in tutto il corpo;
  • Sensibilità degli occhi e fastidio in presenza di luce più o meno intensa;
  • Eruzione cutanea;
  • Vertigini.
ATTENZIONE!
Nei neonati, bambini, anziani e persone con altre condizioni mediche i sintomi potrebbero essere diversi da quelli indicati.

Sintomi di possibile meningite nei NEONATI

Per un genitore può risultare molto difficile interpretare lo stato di salute del suo piccino.
Nei neonati in particolare i sintomi della meningite possono essere rivelati da:

  • febbre;
  • irritabilità e pianto;
  • diminuzione dell’appetito;
  • eruzioni cutanee;
  • vomito.
RICORDA ANCHE CHE: I neonati potrebbero pure presentare un corpo rigido e dei rigonfiamenti sulla testa. Non va assolutamente sottovalutato il pianto: i bambini con meningite possono piangere apparentemente senza motivo quando vengono maneggiati.

I bambini (quindi non mi riferisco a neonati e lattanti) con la meningite, invece, potrebbero avere sintomi simili a quelli dell’influenza, tosse o problemi di respirazione.

Gli anziani e le persone con altre condizioni mediche potrebbero accusare solo un leggero mal di testa e febbre. Essi potrebbero anche avvertire una sensazione di malessere generale e debolezza.

Altre condizioni patologiche con  sintomi simili a quelli della meningite  sono l’epatite virale e l’influenza.

Meningite – cosa accade

Il decorso della meningite dipende dall’età, dalle condizioni di salute generali del soggetto e dal microrganismo che causa l’infezione che porterà alla meningite.
La malattia può quindi variare da lieve a grave.

La meningite virale è più comune nella tarda estate e inizio autunno. Di solito non causa gravi conseguenze. E’ sufficiente una visita medica per ottenere l’adeguato trattamento da seguire a casa.
Usualmente la guarigione avviene entro 2 settimane. Tuttavia alcuni pazienti possono sentirsi stanchi anche diversi mesi dopo la guarigione.

La meningite batterica si verifica più spesso tra fine inverno e inizio della primavera. E’ più grave e può essere pericolosa per la vita del soggetto infettato. I sintomi di solito si sviluppano improvvisamente e durano per 2 o 3 settimane. Una persona con la  meningite batterica viene trattata con antibiotici in ospedale .

Possibili complicazioni in caso di meningite

Le complicazioni, a breve e lungo termine, sono più comuni in caso di meningite batterica. Le persone con meningite batterica potrebbero morire se non curate immediatamente.
Le persone che hanno maggiore probabilità di avere complicazioni sono:

  • I neonati e i bambini più piccoli;
  • Le persone con sistema immunitario compromesso;
  • Gli anziani con problemi di salute cronici.

Il rischio di morire di meningite batterica è anche più alta per gli adulti che:

  • Hanno avuto crisi epilettiche durante le prime 24 ore di malattia;
  • Sono in stato di shock o in coma, al momento del ricovero in ospedale;
  • Non possono respirare senza l’aiuto di una macchina.
» La maggior parte dei sopravvissuti guarisce completamente.
Quali sono le situazioni che aumentano il rischio di potersi ammalare di meningite?

Fattori di rischio della meningite

I fattori di rischio sono condizioni che aumentano la probabilità di sviluppare una malattia.
Per la meningite, i fattori di rischio sono:

  • Genetica. Alcune persone possono ereditare la tendenza ad avere la meningite. Se esse vengono a contatto con gli organismi che possono causare l’infezione, hanno più probabilità di essere contagiate.
  • Essere maschio. I maschi vengono colpiti dalla meningite più spesso rispetto alle femmine.
  • Condizioni di vita affollate. La gente nei campus, centri diurni, scuole e dormitori universitari ha maggiori probabilità di essere contagiata e ammalarsi di meningite.
  • Essere esposti a insetti e roditori. Le persone che vivono o visitano aree del mondo dove gli insetti o i roditori portano germi che causano la meningite sono più a rischio di essere contagiate.
  • Non essere stati vaccinati durante l’infanzia. Le persone che non hanno fatto il vaccino per la parotite, la malattia Hib, o infezioni da pneumococco prima dei 2 anni hanno più probabilità di essere colpite da meningite.
  • Essere un adulto che non ha fatto il vaccino pneumococcico.
  • Avere una milza malfunzionante, importante per il sistema immunitario.
  • Viaggiare in aree in cui la meningite è comune. Ad esempio, le persone che viaggiano nell’Africa sub-sahariana dovrebbero vaccinarsi contro la meningite.

I problemi medici che possono aumentare il rischio di contrarre la meningite includono:

  • Avere un difetto di nascita del cranio, un trauma cranico o aver subito interventi chirurgici al cervello.
  • Essere in dialisi renale.
  • Aver avuto altre infezioni come le infezioni delle vie respiratorie superiori, parotite, la tubercolosi (TB), la sifilide, malattia di Lyme e malattie causate da herpes virus.
  • Avere un impianto cocleare per grave perdita di udito. Gli studi dimostrano che i bambini con impianti cocleari hanno un aumentato rischio di meningite batterica
  • Essere nato da una madre infetta con un batterio o virus che provoca la meningite. I virus come enterovirus e virus herpes, così come alcuni batteri, possono essere trasmessi da una madre infetta a un bambino durante la nascita.
  • Aver avuto la meningite in passato. Alcune persone che hanno avuto la meningite hanno più probabilità di esserne colpite nuovamente. Sono incluse le persone con difetti di nascita o lesioni al cranio e al viso, compromissione del sistema immunitario.

Quando consultare il medico

Chiedere aiuto al proprio medico o alla guardia medica non deve essere motivo di vergogna. Vale sempre la pena fare una telefonata per chiedere indicazioni sul “cosa fare”, soprattutto quando c’è di mezzo il rischio che si possa avere a che fare con la meningite. Più è alto il rischio (penso ai casi di focolai epidemici) meno bisogna sentirsi in colpa se si disturba il proprio medico.

Chiamare immediatamente il pronto soccorso se:

  • Si hanno i sintomi di una grave meningite, come febbre, dolori al collo, convulsioni e confusione.
  • Se il bambino ha segni di grave meningite, come problemi di respirazione o febbre con gonfiori sulla testa non causati dal pianto.

Contattare subito il medico se:

  • Sono presenti sintomi di meningite, come mal di testa grave e persistente, torcicollo, febbre, eruzioni cutanee, nausea, e vomito.
  • In caso di meningite virale che non migliora con la terapia in 3 giorni.
  • Se si è in trattamento per la meningite virale e si sviluppano segnali di complicazioni, come una febbre che dura più di 3 giorni interi e non scende.
  • Se il bambino ha la febbre che va e viene, diarrea, vomito, addome gonfio.
    Chiamare subito il medico se si pensa di essere stati esposti alla meningite. Si possono assumere antibiotici in via preventiva, che impediscono di sviluppare la malattia.

Vigile attesa in caso di sospetta meningite

Molto spesso noi tutti adottiamo un approccio medico piuttosto cauto che va sotto il nome di vigile attesa. Si tratta di far trascorrere ad un determinato soggetto un periodo di tempo sotto osservazione dei sintomi prima che lo si porti dal medico o al pronto soccorso.

Ci sono casi dove ovviamente questo approccio è giusto. Viene anche adottato in ospedale e durante il periodo di vigile attesa il paziente e il medico si limitano ad osservare i sintomi senza trattamenti medici.

Purtroppo la vigile attesa non è appropriata se si pensa di avere a che fare con la meningite: perché non si può stabilire a priori che tipo di meningite sia (se virale o batterica).
Quindi è sempre meglio consultare il medico appena compaiono i sintomi che ho scrupolosamente descritto prima.

Chi consultare? Esiste uno specialista quando si parla di meningite?

Ecco una lista degli operatori sanitari che sono in grado di diagnosticare e curare la meningite:

  • Pediatra;
  • Medico di base;
  • Medico di pronto soccorso.

Per trattare la meningite può essere necessario l’intervento di specialisti:

  • Specialisti di malattie infettive (infettivologo);
  • Neurologo.
Come la medicina moderna ci permette di identificare l’agente patogeno e diagnosticare tempestivamente la meningite.

Esami e test per diagnosticare la meningite

La meningite viene diagnosticata tramite una visita medica e vari esami.

Di solito il medico effettua una puntura lombare. In questa procedura si inserisce un ago sottile nella spina dorsale e si preleva un campione di liquido spinale per verificare la presenza di batteri o virus.

Altri test che possono essere effettuati sono:

  • Emocromo completo, per verificare eventuali segni di infezione.
  • La cultura del sangue, per verificare la presenza di infezioni.
  • Test delle urine, per controllare le infezioni del tratto urinario.
  • La radiografia del torace, per verificare la presenza di infezioni polmonari.
  • Biopsia di una eruzione cutanea.
  • TAC o risonanza magnetica, per esaminare la presenza di tessuto cerebrale leso o di complicazioni come danni cerebrali.
Elenco delle cure più utilizzate per trattare i casi di meningite

Trattamenti per curare la meningite

Chi è colpito da meningite virale di solito migliora entro 3 giorni, e guarisce completamente in 2 settimane. In casi lievi di meningite virale, può essere necessario il solo trattamento a casa, l’assunzione di farmaci per la febbre e di liquidi per mantenere l’idratazione.

La meningite virale grave o quella batterica possono richiedere uno o più trattamenti in un ospedale:

  • Farmaci come gli antibiotici, corticosteroidi e farmaci per ridurre la febbre.
  • Ossigenoterapia, in caso di problemi di respirazione.
  • Terapia di supporto. In ospedale i medici assistono il paziente da vicino e forniscono cure, se necessario. Ad esempio, potrebbe essere necessario bere liquidi extra o ottenere un’ulteriore idratazione per via endovenosa.

La maggior parte degli adulti sani, dopo essere guariti dalla meningite  non hanno bisogno di cure successive .

Ma eventuali soggetti adulti con una salute labile (perchè magari hanno altri problemi) potrebbero avere complicazioni a lungo termine o essere nuovamente infettati dalla meningite. E per questo dovrebbero consultare il medico dopo la guarigione.

I neonati e i bambini, invece, hanno sempre bisogno di attenzioni, esami e cure successive. Devono infatti essere tenuti sotto controllo per evitare complicanze, anche gravi, come la perdita dell’udito.

Quali tecniche di prevenzione possono essere attuate per ridurre i rischi di ammalarsi di meningite

Meningite & Prevenzione

Un vecchio adagio recita:

Prevenire è meglio che curare.

Mai la saggezza popolare potrebbe essere più giusta in caso di meningite.
Per questo è importante la profilassi e per questo sono importanti tecniche di prevenzioni banali (come il non toccarsi con le mani sporche) e tecniche più elaborate (come ad esempio il vaccino).

Aldilà di dietrologici pensieri sugli accordi che uno Stato potrebbe aver preso con le case farmaceutiche (pensieri che un libero cittadino dovrebbe sempre maturare, a mio parere), i vaccini sono un’arma di difesa dalle malattie (e quindi anche dalla meningite) potentissima. Il problema è poi usarli correttamente nei tempi e nei modi.

Vaccini contro la meningite

Le vaccinazioni infantili sono il modo migliore per prevenire la meningite. E non parlo dello specifico vaccino anti-meningite, ma anche di un tot di vaccini che impediscono ai germi di causare alcune delle malattie che possono portare alla meningite. Alcune di queste vaccinazioni sono:

  • Morbillo, parotite e rosolia (MMR).
  • Varicella.
  • Hib.
  • Malattia pneumococcica (PPSV o PCV). Questo tipo di vaccino di solito protegge le persone dal tipo di batteri che possono causare la morte di meningite con più probabilità. Attualmente in Italia sono disponibili sia il vaccino coniugato 10 valente che il vaccino coniugato 13 valente e il vaccino 23 valente polisaccaridico.
  • Malattia meningococcica. Questa vaccinazione è consigliata per le persone più a rischio, come ad esempio chi viaggia verso paesi noti per avere focolai di meningite, persone senza la milza, e coloro che hanno l’HIV. In questo momento gli italiani possono disporre: di vaccini polisaccaridici contro i sierogruppi A, C, Y e W 135 (purtroppo quest’ultimi forniscono soltanto una protezione di breve durata agli individui di età maggiore di 2 anni); del vaccino coniugato contro il sierogruppo C (che viene usato attualmente nei calendari di vaccinazione); del vaccino coniugato contro i sierogruppi A, C, Y e W 135. È altresì di recente introduzione (2014) il vaccino per prevenire le forme invasive da meningococco di sierogruppo B.
» Tutti i nati dagli anni ’90 in poi sono stati vaccinati contro Haemophilus influenzae b.
ATTENZIONE!
In caso di focolai epidemici da meningococco C (se si verificano 10 casi di meningite ogni 100.000 abitanti nel giro di tre mesi) la vaccinazione è fortemente consigliata

Quanti vaccini contro la meningite ci sono? E contro quali ceppi?

Ricapitolando, esistono 3 tipi di vaccino anti-meningococco:

  • il più somministrato è vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC): OVVIAMENTE proteggerebbe solo dal sierogruppo C;
  • il vaccino coniugato tetravalente: proteggerebbe dai sierogruppi A, C, W e Y;
  • il vaccino per il meningococco di tipo B: proteggerebbe il soggetto SOLTANTO contro questo particolare sierogruppo.
Viola, perchè hai usato il condizionale?

I vaccini contro la meningite funzionano?

Cari lettori,
la storia ci ha tramandato quanto possa essere potente il vaccino in generale. Ma nel caso specifico della meningite non posso rispondere correttamente ad una domanda del genere, perchè non sono in possesso di dati (miei o di altri) da poter studiare.

Per certo, in quanto professionista ed esperta del farmaco, vi posso dire che  i vaccini non sono considerati farmaci a tutti gli effetti.  Sono piuttosto classificati come “misure di prevenzione” anche se in Italia se ne occupa sempre l’Aifa (agenzia per il farmaco).

Essendo altro dai farmaci, quindi, non devono seguire il loro stesso lunghissimo iter prima della loro approvazione in commercio. E sui vaccini non vengono eseguiti studi controllati randomizzati in doppio cieco con placebo (che dimostrerebbero la reale efficacia del vaccino –  e magari dei probabili effetti collaterali).

Ci sono soggetti che presentano un rischio più alto?

Sì.
L’Istituto Superiore di Sanità raccomanda fortemente il vaccino a chi è affetto da:

  • diabete;
  • immunodeficienze congenite o acquisite;
  • malattie epatiche croniche gravi;
  • talassemia.

Oppure in caso di:

  • frequentazione assidua di discoteche o dormitori;
  • lattanti che frequentano asili nido;
  • reclute militari;
  • viaggi in paesi in cui la meningite meningococcica è comune (ad esempio Africa);
  • vita in collegio.

In tutti gli altri casi  per l’Istituto Superiore di Sanità  “la vaccinazione negli adulti non è raccomandata”. Tuttavia chi lo volesse può acquistare il vaccino (quale dei 3 che ci sono attualmente in commercio?) rivolgendosi al proprio medico di base o recandosi all’Asl.

» Credo che solo in Toscana la vaccinazione sia attualmente (02/2017) gratuita anche per le persone generalmente non considerate a rischio.

E’ obbligatorio vaccinarsi contro la meningite?

In attesa che il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale del 2017-2019 venga pubblicato in gazzetta ufficiale, posso rivelarvi alcuni cambiamenti fatti al calendario delle vaccinazioni.

  • Tutte le vecchie vaccinazioni sono state confermate: epatite B, difterite, Hib, influenza nei soggetti di età ≥65 anni, HPV nelle ragazze undicenni, meningococco C nei nuovi nati, morbillo, parotite, pertosse, pneumococco, polio, rosolia, tetano;
  • Sono state aggiunte le vaccinazioni: anti-meningococco B, anti-rotavirus e antivaricella nei nuovi nati, anti-HPV ai maschi undicenni, antimeningococcica tetravalente ACWY135, richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti, anti-pneumococco e anti-Zoster nei sessantacinquenni;

Vaccini obbligatori e gratuiti in Italia

In italia i vaccini obbligatori e gratuiti sono:

  • la vaccinazione antidifterica;
  • la vaccinazione antipoliomielitica;
  • la vaccinazione antiepatite virale B;
  • la vaccinazione antitetanica.

In italia i vaccini raccomandati e a pagamento sono:

Alcune regioni offrono gratuitamente molti di questi vaccini (entro determinate fasce di età) ed altre no. Purtroppo ciò costituisce una situazione di iniquità sociale.
  • la vaccinazione per le infezioni da Haemophilus Influenza b (Hib);
  • la vaccinazione per l’influenza;
  • la vaccinazione per il meningococco C;
  • la vaccinazione per il morbillo;
  • la vaccinazione per il papillomavirus;
  • la vaccinazione per la parotite;
  • la vaccinazione per la pertosse;
  • la vaccinazione per il pneumococco;
  • la vaccinazione per la rosolia;
  • la vaccinazione per la varicella.

Quando andrebbero fatti i vaccini contro le meningiti?

La vaccinazione anti-meningococco C andrebbe fatta nei bambini che abbiano compiuto un anno di età.
Agli adolescenti viene, invece, consigliato di sottoporsi al richiamo con vaccino tetravalente.

Il vaccino tetravalente coniugato antimeningococco A,C,Y,W è altresì raccomandato per gli adolescenti che in passato non siano stati vaccinati.
La stessa raccomandazione vale per tutti gli adulti che volessero recarsi in Paesi dove sono presenti i sierogruppi di meningococco contenuti nel vaccino.

Quando entrerà in vigore il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale il vaccino contro il meningococco B sarà gratuito a livello nazionale.
Quando entrerà in vigore il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale anche il vaccino contro Streptococcus pneumoniae (pneumococco) sarà offerto gratuitamente in tutte le regioni sia ai bambini durante il loro 3°, 5° e 11° mese di vita che ai 65enni.

Perchè se i vaccini obbligatori sono solo 4 a mio figlio viene fatto l’esavalente?

Ecco un’altra domanda alla quale io non so rispondervi.
Provate a farla al ministro della salute.

Per certo il vaccino contro l’Haemophilus Influenzae B (emofilo tipo B), il vaccino antitetanico, quello antidifterico, antipertosse, antipolio e antiepatite B vengono fatti (gratuitamente) al bambino al terzo, quinto ed undicesimo mese di vita, senza che siano previsti ulteriori richiami.

Durata della protezione vaccinale

Non ci sono dati a supporto per poter stabilire la necessità di un richiamo.
Tuttavia il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale italiano ha inserito una dose di richiamo nell’adolescenza in quanto è un’età a maggior rischio.

Gli adolescenti devono vaccinarsi, se è stata fatta una precedente vaccinazione a un
anno di età? E’ necessario fare il richiamo?

No, chi è stato vaccinato da bambino può evitare ulteriori richiami vaccinali anche se lo Stato suggerisce di farlo ugualmente nel tentativo di rafforzare la risposta immunitaria ad una eventuale esposizione all’agente patogeno.

Gli adulti, che da piccoli non sono stati vaccinati contro il meningococco, devono vaccinarsi?

No, agli adulti che da piccoli non sono stati vaccinati contro il meningococco, è suggerito di non vaccinarsi a meno di essere un soggetto ad alto rischio.

Dubbi?
In caso di ulteriori dubbi è possibile rivolgersi all’ASL di appartenenza o al proprio medico curante o lasciate un commento in questa pagina: cercherò di rispondere non appena possibile.

Qualora dovessi decidere di comprare i vaccini, che prezzo avrebbero?

Il vaccino anti meningococco di tipo B multicomponente (Bexsero, della GSK VACCINES Srl) ha un prezzo di € 146.67 e lo si può comprare in farmacia.

Il vaccino tetravalente (sierogruppi A, C, W e Y) venduto in farmacia con il nome di Menveo (sempre della GSK VACCINES Srl) ha un prezzo di € 99.34. In alternativa è possibile acquistare il Nimenrix (della PFIZER Srl) al prezzo di € 92.00.

Il vaccino anti meningococco C lo si trova sotto il nome commerciale di Menjugate (della GSK VACCINES Srl) o con quello di Meningitec (della NURON BIOTECH B.V.). Il prezzo del primo è di €73,83. Quello del secondo € 59,67.

Il vaccino contro lo pneumococco lo si può comprare in tre diverse formulazioni:

Possibili effetti collaterali dei vaccini per meningite

Gli effetti collaterali più comuni nei lattanti e nei bambini fino a 10 anni sono:

  • cefalea;
  • diarrea;
  • disturbi dell’alimentazione;
  • dolore alle articolazioni;
  • eruzione cutanea (soprattutto nei bambini tra i 12 e i 23 mesi e non così comune dopo il richiamo);
  • eritema e/o indolenzimento e/o gonfiore e/o indurimento in sede di iniezione;
  • febbre (≥ 38°C);
  • irritabilità;
  • pianto anomalo;
  • sonnolenza;
  • vomito (non particolarmente comune nel vaccino di richiamo).

Negli adolescenti e negli adulti gli effetti collaterali a seguito del vaccino possono essere:

  • cefalea;
  • dolori muscolari e articolari;
  • eritema e/o indolenzimento e/o gonfiore e/o indurimento in sede di iniezione;
  • malessere generale;
  • nausea.
» Gli effetti collaterali scompaiono entro pochi giorni.

Gli impianti cocleari sono correlati alla meningite

Qualche parolina in più merita di essere spesa a proposito degli impianti cocleari.
Infatti è stata trovata una correlazione tra meningite e impianti cocleari per grave ipoacusia.
Per aiutare a proteggere i bambini e adulti dalla meningite, gli esperti raccomandano che le persone che utilizzano impianti cocleari vengano vaccinate contro lo pneumococco. Inoltre alcune persone con impianti auricolari contraggono otiti, prima di sviluppare la meningite, quindi è importante trattare subito le infezioni dell’orecchio con antibiotici.

Abbassare il rischio di contrarre la meningite

Ecco le procedure da seguire per ridurre il rischio di ammalarsi o di diffondere la meningite:

  • Stare lontano da persone che ce l’hanno.
  • Tenere le persone con la meningite separate da altre persone in casa e luoghi al chiuso.
  • Lavarsi spesso le mani se si ha la meningite o se si sta prendendo cura di qualcuno che ne è affetta. Lavarsi le mani dopo aver usato la toilette o dopo aver cambiato il pannolino di un bambino malato, e dopo aver maneggiato lenzuola usate, asciugamani, vestiti, o oggetti personali di una persona malata.
  • Evitare il contatto con gli animali selvatici. Adottare misure per prevenire le punture di insetti, come zanzare e zecche, che possono trasportare batteri o virus che causano malattie.
  • Se si viene a stretto contatto con qualcuno che ha la meningite batterica, consultare il medico per intervenire tempestivamente con l’assunzione di antibiotici e prevenire lo sviluppo della malattia.

Se il contatto è unico e casuale, ad esempio a scuola o al lavoro, non sempre è necessario assumere antibiotici.

E’ possibile curarsi a casa in caso di meningite? Ci sono dei rimedi naturali o trattamenti casalinghi?

Trattamenti casalinghi in caso di meningite virale

Di solito chi ha la meningite virale può essere curato in casa. I trattamenti casalinghi includono:

  • Riposo. Il riposo favorisce la guarigione e offre sollievo dai sintomi quali mal di testa. Si può passare il tempo svolgendo attività tranquille, come leggere libri, guardare video o ascoltare musica.
  • Ridurre la febbre. Impacchi freddi sulla fronte, bagni freddi e farmaci come il paracetamolo (Tachipirina, Tylenol) o ibuprofene (ALGOFEN, Advil, BRUFEDOL, Brufen, BUSCOFEN, MOMENT, MOMENTACT, MOMENTKID, NOVALGIDOL, NUROFEN, SPIDIDOL, SUBITENE, VIAMAL FEBBRE E DOLORE, ZORENDOL) possono essere utilizzati per ridurre la febbre, se necessario.
  • Alleviare il mal di testa e dolori muscolari. I dolori causati dalla meningite possono essere alleviati con farmaci come il paracetamolo (Tachipirina) o ibuprofene (MOMENTACT).
  • Prevenire la disidratazione. Bere liquidi quali acqua, succhi di frutta, tè e bevande reidratanti per mantenere una giusta idratazione. I bambini possono bere succhi di frutta o ghiaccioli. Se il malato vomita, evitare cibi solidi e bere a piccoli sorsi.
  • Tenere d’occhio i segnali di complicazioni durante la malattia. Le complicanze più comuni includono febbre che dura più a lungo del previsto e convulsioni. Alcuni soggetti con complicazioni durante la malattia potrebbero dover essere ricoverate in ospedale.

Medicinali per curare la meningite

I farmaci usati per il trattamento della meningite sono:

  • Gli antibiotici per il trattamento di infezioni batteriche. Spesso due antibiotici vengono somministrati insieme. Gli antibiotici non sono indicati per la meningite virale.
  • Medicinali per il trattamento delle convulsioni.
  • Farmaci per trattare la pressione sul cervello.
  • Farmaci per il trattamento di febbre e dolori muscolari. I più comuni sono i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e acetaminofene/paracetamolo (Tachipirina).
    [Leggi anche] Dagli Antidolorifici Ai Rimedi Naturali Per Alleviare Il Dolore.

Altri trattamenti per i casi di meningite più gravi

Le persone gravemente malate di meningite potrebbero aver bisogno di essere curate nel reparto di terapia intensiva di un ospedale. Potrebbero aver bisogno dei seguenti trattamenti aggiuntivi:

  • Ossigenoterapia, per aiutarli a respirare e ridurre il carico di lavoro sul cuore. Un pulsossimetro spesso viene utilizzato per misurare la quantità di ossigeno nel sangue. Inoltre, se le persone sono troppo malate per respirare da sole, possono aver bisogno di una macchina chiamata ventilatore.
  • Aspirazione, per rimuovere il muco dai bronchi. Un piccolo tubo di plastica viene inserito nella bocca o nel naso. Il tubo è collegato a una macchina che risucchia delicatamente muco. Altri trattamenti, come esercizi di respirazione e massaggio, possono essere utilizzati per rimuovere il muco.

Situazione italiana: siamo tutti a rischio meningite?

No, non siamo tutti a rischio meningite.
E’ vero che i media ci hanno calcato un pochino la mano (mi riferisco al gran trambusto registrato nei primi giorni del 2017 soprattutto nella regione Toscana – ed è proprio di ieri (16.02.2017) la notizia di altri due casi verificatisi a Milano), ma in realtà i dati sono in linea con gli anni passati:

  • nel 2011 = 1.150 casi di meningite;
  • nel 2012 = 1.211 casi di meningite;
  • nel 2013 = 1.419 casi di meningite;
  • nel 2014 = 1.479 casi di meningite;
  • nel 2015 = 1.815 casi di meningite. E di questi 1.815 casi di meningite, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia si sono presentati quasi 196 casi di meningite batterica da meningococco di sierogruppo B o C ed il rischio è più alto nei i bambini (più sono piccoli e peggio è), negli adolescenti e nei giovani fino a 30 anni.
  • nel 2016 = 1.376 casi di meningite. E di questi 1.376 casi di meningite solo 190 erano da imputare al meningococco.

Dati di sorveglianza delle malattie batteriche invasive aggiornati al 16 novembre 2016 – Referenti scientifici presso l’Istituto Superiore di Sanità | Roma

Video sulla meningite

Ho raccolto alcuni video sulla meningite che ho reputato interessanti.
Spero possano suscitare la vostra curiosità di sapere.

Il primo è di SocialTv, un canale youtube di ragazzi che fanno informazione libera (e lo fanno con grande impegno).
Il secondo è invece l’estratto di una diretta radio live di Stefano Montanari con Gheri Guido del 4 Gennaio 2017 su Radio Studio 54.
Il terzo, in fine, è un pezzo della trasmissione “il Mio medico” di Tv2000 intitolata: Allarme meningite – siamo tutti a rischio? Ne discutiamo assieme a Emanuele Nicastri, infettivologo presso IRCCS Spallanzani di Roma.

» Utilizzate l’immagine del menù in alto a sinistra per selezionare il video che preferite vedere.

E con questo è tutto! Ma, prima di lasciarvi alla “bibliografia” vi chiedo il favore di commentare questo articolo sulla meningite. Potete altresì usare i vostri canali sociali per condividere o salvare questa pagina e rileggerla o suggerirne la lettura alla bisogna.

Autore | Viola Dante

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.