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Gravidanza: Mangiare Pesce Può Ridurre L’Ansia

Mangiare pesce durante la gravidanza può ridurre il rischio di ansia nelle donne, lo suggerisce un nuovo studio in cui si sostiene che le donne che non hanno mai mangiato, o che raramente hanno consumato pesce a carni scure o grasse (come il tonno e il salmone), avevano il 53% in più di probabilità di avere livelli alti di ansia nel terzo trimestre di gravidanza, rispetto alle donne che mangiavano pesce almeno una volta alla settimana. I ricercatori hanno anche scoperto che, tra le donne vegetariane, chi seguiva diete più severe aveva il 25% in più di probabilità di provare ansia, rispetto alle donne che seguivano diete vegetariane più flessibili e che permettevano talvolta di consumare pesce o carne.

Il legame tra alto consumo di pesce e minor rischio di ansia può essere dovuto agli acidi grassi omega-3 che contiene, hanno detto i ricercatori nel loro studio pubblicato lo scorso 12 luglio sulla rivista “PLoS ONE”. Mentre lo stress non è raro nelle donne in gravidanza, gli studi hanno collegato alti livelli di ansia nei bambini nati prematuri o con peso sotto la media. “Al fine di portare avanti una gravidanza sana, le donne hanno bisogno di seguire una dieta altrettanto sana e non qualcosa di speciale“, ha dichiarato l’autrice dello studio, Dottoressa Giuliana Vaz, ricercatrice presso l’Università Federale di Pelotasin in Brasile. Una dieta sana può includere cereali integrali, verdure, carne, pollame e pesce. Alcuni pesci e frutti di mare sono buone fonti di acidi grassi omega-3, che sono tra gli elementi nutritivi che non possono essere prodotti dal corpo e devono quindi essere assunti tramite la dieta.

P U B B L I C I T A'

Gli scienziati hanno studiato il ruolo degli omega-3 nel corpo e di come interessa diversi organi, compreso il cuore e il cervello. “Continuiamo a vedere dati coerenti in molti studi, il che suggerisce che gli omega-3 hanno un impatto su una vasta gamma di disturbi comportamentali quali depressione, ansia, o addirittura schizofrenia“, ha commentato il Dottor Chilton Ski, professore di fisiologia e farmacologia alla Wake Forest School di Medicina, che non era coinvolto nello studio.
A causa delle esigenze di crescita del feto, le donne in gravidanza hanno bisogno di una maggiore quantità di sostanze nutritive. La mancanza di pesce e di carne in una dieta vegetariana può spiegare perché le donne vegetariane analizzate in questa ricerca tendevano a provare più ansia, hanno specificato i ricercatori. “In questo studio, il gruppo di vegetariani non ha avuto comunque problemi: il cervello del feto è cresciuto in modo regolare e il feto ha ricevuto tutti gli omega-3 che sono stati introdotti” ha aggiunto Chilton.

Lo studio ha coinvolto più di 9.500 donne, che i ricercatori hanno raggruppato in base alle loro abitudini alimentari. Un gruppo è stato etichettato come il gruppo “salutista” ed ha incluso le donne che mangiavano principalmente frutta, insalata, pesce e cereali. La dieta del gruppo “tradizionale” consisteva principalmente in verdure, carne rossa e pollo. Altri gruppi erano di vegetariane, di donne che mangiavano grandi quantità di alimenti trasformati, e di donne che avevano sempre seguito una dieta ricca di dolci. Alla trentaduesima settimana di gravidanza, le donne hanno compilato i questionari e quelle che rientravano nel primo 15% dei risultati, sono stati classificate come “alti livelli di ansia”. Non è esattamente chiaro quanto la dieta povera di omega-3 possa provocare ansia, ma potrebbe essere che i bassi livelli nel sangue siano in grado di disturbare la comunicazione tra le cellule e influenzare il modo in cui il corpo risponde allo stress psicologico.

Bassi livelli di omega-3 nella dieta possono aggravare l’ansia al di fuori della gravidanza e, come suggerito da precedenti ricerche, gli effetti possono essere più pronunciati durante la gravidanza. A causa delle esigenze nutrizionali del feto, una donna incinta può provare maggiore carenza di omega-3, ha aggiunto il Dr. Chilton.

Le donne incinte dovrebbero evitare di mangiare pesce che contiene alti livelli di mercurio, come il pesce spada e lo sgombro; è invece sicuro mangiare fino a 350 grammi a settimana (l’equivalente di due pasti medi) di una varietà di pesci come il salmone, il merluzzo, il pesce gatto e il tonno in scatola che contengono livelli inferiori di mercurio, secondo la Food and Drug Administration e l’ Environmental Protection Agency.

Autore | Daniela Bortolotti

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.