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I Segnali Del Diabete: Ecco Come Coglierli In Tempo

Dottore non dormo; urino spesso; avverto un forte senso di spossatezza ed anche stanchezza“.
Raccolte queste informazioni, il medico previdente dovrebbe prescrivere alla sua paziente, una serie di analisi, volte ad accertare il suo stato di salute.
Quelli lamentati dalla paziente sono i classici sintomi che lasciano presagire al diabete, una malattia sempre più diffusa nella popolazione maschile, femminile ed anziana.
La peculiarità del diabete, come abbiamo detto in più sedi, è data dall’aumento dei livelli di glucosio nel sangue o, come direbbe più semplicemente il dottor Stewart Harris, professore presso l’Università Schulich School of Medicine, “si tratta di una patologia in cui il corpo perde la capacità di gestire gli zuccheri nel sangue dopo il consumo di pasti“. Il diabete può essere di tipo uno (prevalentemente su base genetica) o di tipo due (indotto da condizionamenti ambientali e da uno stile di vita poco salutare).

Tanto per sparare una cifra e fare un raffronto, in un paese vasto come il Canada il disturbo affligge fino a sei milioni di abitanti, che il più delle volte lo ignorano o se ne accorgono quando ormai la malattia ha già preso piede nel corpo.
La stragrande maggioranza delle persone non registra sintomi particolari“, osserva il dottor Harris, “fatte salve alcune sensazioni (facilmente equivocabili) come l’aumento della sete, un bisogno più frequente di fare pipì, una sensazione di stanchezza inspiegabile, o un dimagrimento improvviso”.
Le conseguenze del diabete sono gravi e disparate: problemi alla vista, disturbi cardiaci, insufficienza renale e persino la morte.

LE PRIME AVVISAGLIE

Esistono categorie di persone che hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia, rispetto ad altre.
Si tratta di soggetti che vantano casi simili in famiglia (hanno cioè genitori, fratelli o parenti in linea diretta affetti dal diabete); o di persone di origine asiatica, africana o ispanica.
Rischiano maggiormente anche gli individui di età superiore ai quarant’anni e quelli che conducono una vita prevalentemente sedentaria e poco salutare.
Per questo motivo la Canadian Diabetes Association raccomanda a tutti i soggetti over 40 una stretta profilassi volta a misurare i livelli di zucchero nel sangue.

Il sovrappeso o l’ipertensione sono chiari campanelli d’allarme che dovrebbero mantenerci in allerta.
Le persone che mostrano un indice di massa corporea (il valore che indica il peso ideale in rapporto all’altezza ed al peso attuale) superiore a 25 devono sapere che sono esposte al diabete di tipo due.
Lo stesso discorso vale per i soggetti affetti da ipertensione, ipercolesterolemia e per le donne che in gravidanza hanno sviluppato il diabete gestazionale. Queste ultime, infatti, rischiano di ammalarsi di diabete di tipo due anche a distanza di 5 o 10 anni dal parto.

P U B B L I C I T A'

La comparsa di macchie scure sulla pelle è un chiaro segnale che qualcosa non va.
Le persone a rischio diabete possono sviluppare una malattia della pelle chiamata acanthosis nigricans che si manifesta attraverso chiazze scure sulle zone del corpo dove ci sono pieghe (sul collo, sotto le ascelle, all’interno dei gomiti, dietro le ginocchia e sulle nocche delle mani).

Può sembrare strano ma le persone che dormono meno di sei ore per notte hanno più probabilità di sviluppare il diabete.

Non è detto che chi non registra questi sintomi sia immune dallo sviluppo del diabete: il modo migliore per fugare ogni dubbio ed essere certi di godere di buona salute, infatti, consiste nel chiedere al proprio medico di sottoporsi ad un semplicissimo esame di rilevazione della glicemia a digiuno.

Se il tuo livello di glucosio è compreso tra 6,1 e 6,9 mmol / L, allora potresti rientrare nella categoria a rischio ed in quel caso è opportuno che tu esegua un test orale di tolleranza al glucosio.
Questo esperimento consiste nel bere una bevanda super zuccherata e nel misurare, subito dopo la sua assunzione, il livello di glicemia.
Si tratta di un test molto attendibile, ” precisa il dottor Harris, “se sei nella fase pre-diabetica il livello di glucosio nel sangue sarà più alto del normale”.

Oggi esistono diversi sistemi per tenere sotto controllo la glicemia. Il primo fra tutti è dato dalle analisi del sangue che vanno eseguite abitualmente per verificare lo stato generale di salute; segue il glucometro, un dispositivo creato ad hoc per misurare le fluttuazioni del livello di glicemia nel sangue e si avvale di un rilevatore elettronico, un ago ed una serie di striscioline.
Dopo aver prelevato una goccia di sangue ed averla posta sulla striscia inserita nel dispositivo, il rilevatore elettronico ci comunicherà il livello di glicemia.

FAQ

Dove posso reperire maggiori informazioni sul diabete?

Il sito web della Canadian Diabetes Association è un buon punto di partenza ma di certo non costituisce l’unica risorsa disponibile.
Esiste una carrellata di siti specializzati (Diabete.net, Diabetologia.com, Diabete.com) in grado di fornire le risposte alle domande ed ai dubbi più comuni.

Che cosa devo cambiare nelle mie abitudini, dopo aver scoperto di essere diabetico?

Questa domanda è molto diffusa tra le persone che hanno appena ricevuto la diagnosi di diabete.
Le abitudini principali da modificare sono quelle alimentari. Per prima cosa, infatti, è bene chiedere al diabetologo una dieta prevalentemente basata sul consumo di verdura, frutta ed alimenti integrali.
Aggiungere alla nuova alimentazione una quotidiana attività fisica, inoltre, può rivelarsi davvero molto importante.
Per il resto, è bene mantenere le proprie abitudini.

Di quali strumenti ho bisogno per controllare la malattia?

E’ importante sottoporsi ad esami del sangue periodici, misurare la glicemia con l’ausilio del glucometro, rivolgersi al medico curante nel caso in cui si manifestino sintomi particolari.

Come posso prevenire la progressione della malattia?

Rallentare la progressione della malattia è un’operazione complessa e difficile che richiede un grande impegno.
Per ridurre le complicanze legate alla malattia, infatti, è bene praticare attività fisica, evitare di fumare e di consumare bevande alcoliche ed iper zuccherate, ridurre il consumo di carboidrati, riposare almeno otto ore per notte ed evitare emozioni forti.

E’ vero che le persone diabetiche rischiano infarti silenti?

Purtroppo sì. Secondo un report pubblicato sulla rivista Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases, una persona diabetica su quattro rischia l’infarto silenzioso, cioè l’ischemia che non si manifesta con sintomi precisi e conduce silenziosamente alla morte senza che il paziente abbia il tempo di correre ai ripari.

Autore | Marirosa Barbieri

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.

Un commento

  1. Salve, interessante l’argomento ma onestamente avrei aggiunto ed approfondito comunicando che da oggi anche in farmacia con l’autoanalisi in prima istanza si ha la possibilità di controllo del diabete nel sangue ed addirittura analisi delle urine in pochi minuti ad un costo veramente ridicolo, anche Samsung in farmacia e’ presente con strumentazione all’avanguardia per analisi di prima istanza.

    saluti
    Davide Verona