© Tutti i diritti riservati e della Proprietà di salute-e-benessere.org

Prima pagina ♥ » Salute » Sale: Troppo Fa Male, Ma Anche Troppo Poco

Sale: Troppo Fa Male, Ma Anche Troppo Poco

Nuovi sorprendenti risultati dalle ricerche svolte dalla sanità pubblica per convincere i cittadini a ridurre drasticamente il sale: sembrerebbe che ridurne il consumo non sia così tanto benefico come sempre è stato creduto. Non travisiamo il concetto: la maggior parte delle persone utilizza troppo sale nella propria dieta, non solo versandolo dalle saliere, bensì a causa delle quantità di sodio nascoste all’interno di prodotti alimentari trasformati, o nei pasti al ristorante. Un recente rapporto sottolinea che, nel complesso, la maggior parte dei cittadini ha bisogno di ridurre la quantità di sodio per migliorare la salute del cuore.

Ma non c’è evidenza che mangiare attenendosi a bassi livelli di sodio – sotto i 2.300 milligrammi al giorno, dosaggio raccomandato per la maggior parte delle persone – si ottengano vantaggi, anche se le linee guida nazionali spingono alcuni pazienti ad alto rischio proprio in questo senso. Inoltre, ci sono alcuni suggerimenti, anche se rilevati da studi ancora imperfetti, che indicano che portare il consumo a livelli più bassi potrebbe effettivamente danneggiare certe persone, ad esempio coloro che seguono trattamenti per insufficienza cardiaca grave. Questo svela la ricerca di un prestigioso gruppo, che collabora con il governo per la salute pubblica: serve un maggior approfondimento per capire a quanto deve ammontare e a chi va destinato il consumo di sodio. “Non stiamo dicendo che non dovremmo ridurre l’assunzione di sale in eccesso”, ha detto il Dott. Brian Strom dell’Università della Pennsylvania, che ha guidato la commissione IOM. “Ma al di sotto di 2.300 mg al giorno, non abbiamo dati che ne dimostrino l’utilità”.

L’individuo medio consuma più di 3.400 mg di sodio al giorno, pari a 1 cucchiaino e mezzo. Le attuali linee guida dietetiche sostengono che la maggior parte delle persone dovrebbero limitarsi a 2.300 mg al giorno, mentre alcune persone – quelle di età superiore a 50 anni, di origine africana e le persone con problemi di pressione, diabete o malattia cronica ai reni – dovrebbero arrivare a soli 1.500 mg.

P U B B L I C I T A'

Il rapporto recentemente uscito ha scatenato una protesta immediata da parte delle organizzazioni sanitarie che hanno a lungo combattuto per ridurre il consumo di sale della nazione. L’American Heart Association ha dichiarato che, secondo le proprie raccomandazioni, più severe di quelle del governo, nessuno dovrebbe consumare più di 1.500 mg di sodio al giorno. Gli studi evidenziano che mangiare meno sodio aiuta la pressione sanguigna a restare bassa e la pressione sanguigna più bassa a sua volta porta a meno malattie di cuore: questo sostiene la Heart Association, tramite il suo portavoce Dr. Elliott Antman, un cardiologo dell’ospedale di Boston. “Stiamo attaccando il problema prendendo le misure su cui abbiamo la prova più solida”, ha dichiarato.

Cosa studiare è la chiave del dibattito: alla commissione IOM è stato chiesto di valutare se mangiare meno sale possa influenzare direttamente i risultati più a lungo termine, come attacchi di cuore e relativi decessi. Questo è più difficile da dimostrare, soprattutto da quando la statistica ha sottolineato che molti degli studi hanno avuto problemi di qualità. Tra questi problemi, il Dott. Antman ha individuato alcuni pazienti troppo malati per sostenere questo regime dietetico, ad esempio.

Discutere sulle quantità di sale è un argomento controverso, ha aggiunto la nutrizionista Bonnie Liebman del centro Science in the Public Interest. “L’individuo medio è ancora nella zona rossa, la zona di pericolo” ha dichiarato.
L’industria del sale, al contrario, si è a lungo opposta alla riduzione delle quantità di sodio e ha ovviamente accolto con favore il rapporto. “Non vi è alcuna giustificazione scientifica per costringere tutta la popolazione a livelli così bassi e il riconoscimento da parte degli esperti può contribuire a fermare le organizzazioni troppo zelanti che fanno raccomandazioni avventate”, ha dichiarato Morton Satin dell’Istituto Salt.

Assumere sale è necessario per una buona salute, anche se non è esattamente chiaro quanto.
Oggi è molto difficile attenersi ad un massimo di 1.500 mg a meno che non si cucini sempre in modo ideale, o si mangi poco, in generale, a causa di una malattia. Tre quarti di sodio della dose quotidiana delle persone provengono da alimenti trasformati o da quelli ordinati al ristorante. Il panino da solo, contiene 1.000 mg o più, e alcuni piatti più elaborati sono in grado di fornire il fabbisogno di un intero giorno in un solo antipasto.

La Food and Drug Administration sta lavorando a un programma per imporre ai produttori di alimenti di abbassare il livello fino a sotto la media nei loro prodotti, contribuendo in tal modo a salvagaurdare gli acquirenti che non leggono le etichette alimentari per restare fedeli alle linee guida dietetiche. La FDA ha dichiarato di avere già in osservazione il rapporto OIM, definendolo coerente con i propri sforzi “per lavorare verso una realizzabile e ragionevole riduzione volontaria del contenuto di sodio dal rifornimento alimentare delle persone”.

Alcuni ristoranti stanno già prendendo provvedimenti. Alcune catene, per esempio, hanno iniziato la riduzione di sodio nelle voci di menu più vendute (circa del 20%) e rimosso le saliere dai tavoli. In questo modo chi chiederà alla cameriera “Dov’è la saliera?” dovrà accontentarsi di leggere le indicazioni che troverà di fianco al pepe, che spiegano il principio adottato dal locale per ridurre il sodio: i clienti che vogliono un pizzico di sale in più, dovranno fare lo sforzo di arrivare fino al bancone.

15 maggio 2013, ore 18:16

Autore | Daniela Bortolotti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.