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I Composti Chimici Di Ausilio Alla Bellezza Più Controversi

Le etichette dei cosmetici sono state pensate per svelarne gli ingredienti che contengono; ma recentemente sono diventate uno strumento per nascondere quelli che non dovrebbero contenere: come il BPA, gli ftalati e i parabeni. Impara a difenderti da questi composti, leggendo qui come essi possano compromettere in realtà la tua bellezza e la tua salute.

Prendi un momento per rivivere nella tua mente la tua routine quotidiana di cura e igiene personale: sapone, detergente, shampoo, balsamo, crema corpo, deodorante, fondotinta, mascara. E potresti benissimo aggiungerci dell’altro.

Questa è la lista classica di base. Se sei una donna nella media, utilizzerai come minimo una dozzina di differenti prodotti per la cura e l’igiene e del corpo. Qual è dunque il problema? Che alcuni degli ingredienti contenuti in questi prodotti, possono far male alla nostra salute e anche al nostro aspetto.

Dai un’occhiata agli scaffali di profumerie e supermercati. Molti prodotti per la bellezza e la cura di viso e corpo, sono avvolti in etichette che segnalano chiaramente quali sono gli ingredienti presenti; ultimamente però, alcuni tendono anche a evidenziare che non contengono bisfenolo A (BPA), ftalati o parabeni. Ma che cosa sono questi nomi e che cosa fanno alla tua salute?

Negli U.S., sono più di 10.000 i composti chimici prodotti artificialmente, a supporto dell’industria cosmetica e della cura del corpo. Molti di questi sono presenti in quantità così piccole da essere considerati sicuri – ma non vengono testati secondo un programma a lungo termine, prima di raggiungerne gli scaffali. La sezione Cosmesi e Pigmenti della FDA ha dichiarato che “qualsiasi produttore impiegato nel segmento della cosmesi può utilizzare quasi qualsiasi materia prima come ingrediente per la realizzazione dei suoi prodotti, senza aver ricevuto lo status d’approvazione dall’FDA.”

Molta della preoccupazione è riservata a quegli ingredienti che agiscono da disturbatori endocrini.

P U B B L I C I T A'

Il tuo sistema endocrino è composto da un insieme di ghiandole che regolano diversi processi biologici del tuo organismo, tra cui la crescita e lo sviluppo, il metabolismo, le funzionalità tissutali e il tuo umore. Esso si occupa di secernere ormoni nel tuo flusso sanguigno, che agiscono come messaggeri, in grado di informare le diverse parti del corpo riguardo a cosa fare. Un disturbatore endocrino o inferente è una sostanza chimica di origine sintetica che agisce esattamente come ci si aspetterebbe dal suo nome – disturba i segnali naturali che il corpo manda, tramite gli ormoni, agli organi.

Questi ‘sosia ormonali’ hanno il potenziale necessario per apportare un’ampia varietà di effetti collaterali al tuo organismo, da problemi di lieve entità come l’acne e l’aumento di peso, a condizioni più potenzialmente pericolose come difetti congeniti e cancro. Dal momento che i prodotti di bellezza vengono applicati direttamente sulla pelle, i composti dannosi entrano direttamente nel tuo flusso sanguigno, bypassando i meccanismi protettivi contenuti nell’intestino e nel fegato. È importante inoltre segnalare, che le tossine possono accumularsi nel nostro corpo molto facilmente, dal momento che non riusciamo a liberarcene altrettanto velocemente; un processo chiamato bioaccumulo o accumulo biologico. Quindi persino in dosi limitate, se frequenti e ad azione prolungata, possono portare a pericolose concentrazioni organiche.

Il bisfenolo A o BPA è il disturbatore endocrino di maggior preoccupazione. Nonostante la tua attività di ‘mimo dell’attività ormonale’ sia conosciuta già da decenni, viene ancora usato comunemente per la realizzazione di prodotti cosmetici e dei loro contenitori in plastica.

Diversi studi hanno collegato l’esposizione al BPA a dannosi effetti sullo sviluppo. Le prove sono state consideriate rilevanti per molti Paesi – tra cui Canada, Danimarca e Cina – che hanno portato a bandire o limitare l’uso del BPA nei biberon e nei prodotti per bambini; le esportazioni e la produzione di BPA nel contesto dei prodotti per bambini è stata infatti regolata dall’intera Unione Europea nel corso del 2011. Anche alle donne incinta si consiglia di evitare di esporsi al BPA. A proposito degli effetti, legati all’esposizione in utero, un recente studio di esamina delle fonti, ha affermato: “Non esiste un’esposizione sicura al BPA”.

Il BPA però non è l’unico ingrediente sotto processo dell’industria, soprattutto per quanto riguarda la salute dei bambini. Altri composti volti a migliorare la flessibilità e resistenza delle materie plastiche, sono gli ftalati. Un’esposizione a questi composti, che si trovano in molti prodotti in PVC dalle tubature ai profumi agli smalti per unghie, ha confermato un chiaro collegamento tra questi e problemi medici infantili quali allergie, asma e ADHD (Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività). La crescente preoccupazione sviluppatasi presso le comunità, nei confronti degli ftalati, ha portato l’Unione Europea, il Canada e gli Stati Uniti a bandirli dai giochi per bambini.

Tuttavia, questi divieti potrebbero non ridurne l’esposizione così drasticamente come ci si aspetterebbe, perché gli studi suggeriscono che i bambini vengono esposti al ftalati proprio attraverso i prodotti per la cura dell’infanzia. Gli scienziati hanno infatti riscontrato una forte correlazione positiva tra le concentrazioni di ftalati nelle urine e negli shampoo, lozioni e polveri per bambini.

E potrebbero esserne responsabili anche le mamme. Più prodotti per l’igiene personale usi, maggiore sarà il rischio di esporti agli ftalati; crescenti livelli di ftalati in donne gravide sono stati collegati ad un più alto tasso di problemi legati allo sviluppo del feto, peso ridotto incluso.

Per quanto il cuore del problema sia quello relativo alle conseguenze nocive che questi composti possono avere sul sistema endocrino di bambini e neonati, il caso sta costruendo piano piano la sua importanza anche in riferimento al segmento degli adulti. Dal momento che questi ingredienti, agiscono nel corpo come gli estrogeni, hanno il potenziale giusto per provocare gravi effetti collaterali, persino negli adulti.

Gli ormoni infatti non controllano soltanto lo sviluppo; sono anche collegati alla gestione del peso, alla costruzione della massa muscolare, dell’aspetto della nostra pelle e alle condizioni di salute del nostro sistema immunitario. Non stupisce dunque che i disturbatori endocrini siano stati ritenuti probabili responsabili di diverse condizioni croniche o gravi negli adulti. Gli ftalati sono ad esempio associati a bassi livelli di testosterone, aumentata circonferenza vita e diabete di tipo II negli uomini, mentre il bisfenolo A è stato associato a malattie dell’apparato cardio-circolatorio e all’assunzione di peso sia negli uomini che nelle donne.

Gli imitatori degli ormoni vengono considerati inoltre responsabili dell’innesto o dell’inasprimento di alcuni tipi di cancro, specialmente del cancro al seno. Molti dei disturbatori endocrini presenti nei prodotti atti all’igiene personale, incluso il BPA, gli ftalati, e un altro gruppo di agenti antimicrobici chiamati parabeni, sono infatti stati trovati nei tessuti cancerosi, e dati di laboratorio confermano l’ipotesi che un’esposizione a essi può contribuire ad un maggior rischio di contrarre il tumore della mammella. Similmente gli interferenti sono sospettati di essere uno dei possibili fattori di rischio in grado di generare disordini neurodegenerativi, come il declino cognitivo, la perdita di memoria, e la Malattia di Parkinson.

Ma non è il caso di credere che questi componenti possano costituire seria minaccia per la salute.

“Uno dei problemi principali che riguardano gli ftalati, è che le persone non si rendono conto che sono sostanze chimiche,” dichiara la Dott.ssa Susan Teitelbaum, Professore Associato del Mount Sinai Medical Center. “Differenti tipi di ftalati hanno dimostrato di essere adibiti allo svolgimento di differenti attività biologiche.” Alcuni ftalati non sembrano avere effetti avversi sulla salute, e in uno studio recente effettuato su un nucleo di donne messicane, alcuni di essi sono stati anche associati, al contrario, ad un minor rischio di contrarre il cancro al seno. Facendo di tutta un’erba un fascio, rischiamo di mettere sullo stesso piano composti più o meno potenzialmente dannosi.

Inoltre, alcuni studiosi hanno stabilito come in realtà non ci sia alcuna ragione di preoccuparsi. In uno studio, il Dott. Raphael Witorsch e il Dott. John Thomas concludono: “per quanto determinati costituenti [dei prodotti per l’igiene e cura del corpo] mostrano evidenti interazioni con il Sistema endocrino in laboratorio, le prove che collegano i prodotti per la cura del corpo agli effetti degli inferenti è in parte ancora mancante di evidenze.” A supporto della loro tesi, i due dottori forniscono studi sugli animali che si contraddicono tra loro, e altre ricerche che sostengono deboli connessioni tra esposizione umana ed effetti tossici, nonché i difetti delle molteplici ricerche effettuate sugli esseri umani, che lascerebbero spazio al beneficio del dubbio.

Quindi, cosa significa tutto questo?

“Se scegli prodotti liberi dagli ftalati per certo non incapperai in indesiderate conseguenze,” afferma la Dott.ssa Teitelbaum. Stesso discorso per il BPA, i parabeni, e altri gruppi chimici che destano preoccupazione e dibattito.

Dal momento che la sicurezza di questi composti non viene testata in anticipo, non siamo ancora in grado di stabilire quali problemi possano effettivamente o meno causare.

Ciò che sappiamo, è che molte compagnie hanno comunque trovato un modo per aggirare le norme e inserire questi composti nei loro prodotti; limitarne l’esposizione alle persone più a rischio come bambini e neonati, non può che far bene.

Autore | Enrica Bartalotta

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.