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L’Esposizione Al Bisfenolo A Rende I Ragazzi Ansiosi e Depressi

I ragazzi esposti a maggiori concentrazioni di bisfenolo A quando si trovano nel grembo materno o durante l’infanzia sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare ansia, depressione, iperattività e disturbi del comportamento.
Lo dice uno studio condotto dai ricercatori della UC Berkeley.

La ricerca si aggiunge ad uno studio precedente che ha collegato l’espsosizione a questa sostanza chimica (che si trova in policarbonato plastica, rivestimenti alimentari in scatola) allo sviluppo di problemi comportamentali nei bambini.

I ricercatori hanno misurato le concentrazioni di BPA in 292 madri in gravidanza. In seguito gli studiosi hanno rilevato i livelli di questa sostanza nel sangue dei loro figli all’età di cinque anni.
I bambini delle donne con un maggiore livello di BPA nel sangue durante la gestazione, hanno cominciato a manifestare aggressività e depressione all’età di sette anni.

Al momento non si può parlare di una prova scientifica nè si può stabilire se il fenomeno riguardi solo i bambini di sesso maschile e non anche quelli di sesso femminile.

In alcuni studi precedenti, però, le concentrazioni di BPA prenatali sono state associate ad un aumento dei problemi di comportamento nelle ragazze piuttosto che nei ragazzi.

Del tutto differente è la situazione nella popolazione di colore a basso reddito. Le persone di colore esposte maggiormente al BPA hanno generato figli maschi (piuttosto che femmine) con maggiori problemi di comportamento.
Le madri ed i bambini affetti da questo problema erano per lo più di origine ispanica ed il 70 % di queste persone viveva al di sotto della soglia di povertà.

Secondo i risultati riportati nel nuovo studio, i ricercatori hanno preso in considerazione, oltre al BPA, anche altri fattori che potrebbero influenzare il comportamento dei bambini, come la povertà, il reddito familiare, ed i pesticidi presenti negli alimenti che abitualmente si consumano.

Circa il 95% degli americani presenta BPA nelle urine, secondo uno studio che risale al 2008. Le persone sono esposte a questa sostanza attraverso l’utilizzo di contenitori di plastica (piatti, bicchieri e posate), cibo in scatola, e sigillanti.

Gli studi sugli animali hanno messo in evidenza il collegamento tra l’esposizione a BPA e l’alterazione della funzione cerebrale, squilibrio ormonale, maggiore ansia e iperattività, scarsa concentrazione nello studio e nel lavoro.

Proprio per questo i ricercatori sono preoccupati: l’esposizione al BPA può costituire un vero problema per la crescita del bambino ed influire sul suo comportamento, alterando gli ormoni sessuali, e dei neurotrasmettitori.

Autore | Marirosa Barbieri

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.