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Alcool: Programmi Di Disintossicazione

L’alcoolismo è una malattia cronica e, come tale, può avere conseguenze gravi e pericolose per la vita. Per fortuna esistono programmi di trattamento efficaci per l’alcoolismo, ma i dettagli variano da programma a programma.

Cosa dobbiamo intendere con “disintossicazione dall’alcool”?

Questa espressione indica un importante passo preliminare per la gestione dell’alcoolismo. Si tratta di un periodo di astinenza dall’alcool, sotto l’osservazione di un medico. Durante tale periodo, un medico può somministrare farmaci per controllare i sintomi e il paziente viene monitorato da professionisti per garantirgli la massima sicurezza. Oltre alle cure mediche, durante il periodo di astinenza dall’alcool, il paziente riceve istruzioni circa i suoi problemi con l’alcool e il trattamento che sta seguendo.

Il trattamento farmacologico supervisionato da un medico è spesso necessario per gli alcolizzati, dato che i sintomi di astinenza possono essere pericolosi. Possono includere:

– sudorazione;

– nausea;

– vomito;

– tremolio;

ansia;

– agitazione;

– paranoia;

– allucinazioni;

– convulsioni.

Non tutti i pazienti sperimentano gli stessi sintomi. Essi possono essere lievi o gravi. In genere, la disintossicazione dall’alcool avviene in un reparto specializzato di un ospedale, un ambulatorio o un’unità di disintossicazione specializzata. Tale fase rappresenta una parte fondamentale del trattamento e può durare da pochi giorni a una settimana.

Quali sono i diversi programmi di riabilitazione dall’alcool?

La riabilitazione dall’uso di sostanze alcoliche può avvenire in vari luoghi:

Ospedale: si tratta di un ricovero in un reparto specializzato di un ospedale, dove ci si può sottoporre a programmi sia per la disintossicazione che per la riabilitazione.

P U B B L I C I T A'

Ambiente residenziale: questi programmi possono durare da un mese a più di un anno. Spesso il trattamento è diviso in una serie di fasi che il paziente deve affrontare. Per esempio, all’inizio il contatto con gli altri, tra cui amici e familiari, è molto limitato. Il motivo è quello di sviluppare prima una buona relazione con gli altri pazienti della residenza. In un secondo momento, al paziente sarà consentito stare maggiormente in contatti con le persone al di fuori della comunità residenziale, può tornare a scuola o a lavoro, ma deve ritornare a casa ogni giorno per non ostacolare il trattamento.

Ricovero parziale o giornaliero: con questi programmi un paziente, che vive regolarmente nella sua casa, viene sottoposto a 4 – 8 ore di trattamento in un ospedale o in una clinica. Il trattamento dura normalmente tre mesi e funziona, dato che il paziente vive in un ambiente stabile come è la sua casa e viene supportato dalla famiglia.

Programmi ambulatoriali: questi programmi vengono eseguiti in ospedali, cliniche, strutture residenziali con ambulatorio o dipartamenti di salute mentale. Molte volte vengono eseguiti nelle ore serali o nei fine settimana per permettere ai pazienti di continuare a lavorare.

Programmi ambulatoriali intensivi: programmi di questo tipo richiedono dalle 9 alle 20 ore di trattamento a settimana e la loro durata può essere di 2 mesi o di un anno. Funzionano particolarmente con i pazienti motivati e disponibili al trattamento e che possono godere del sostegno di familiari e amici.

Cosa accade durante un programma di riabilitazione dall’alcool?

I programmi di riabilitazione dall’alcool si possono seguire in un ambiente residenziale (dove i pazienti vivono durante il trattamento) o in ambulatorio. I vari tipi di programma hanno degli elementi in comune:

1. Valutazione iniziale: quando una persona viene ammessa per la prima volta a un programma per la riabilitazione dall’alcool, viene sottoposta a una valutazione iniziale completa. Tale valutazione verrà poi utilizzata per determinare l’approccio più adeguato al piano di trattamento e al trattamento stesso.

Durante la valutazione iniziale, un counselor (o consulente) sottoporrà il paziente a delle domande su:

• La quantità di alcool che beve;

• da quanto tempo beve bevande alcoliche;

• questioni culturali che riguardano l’uso dell’alcool;

• l’effetto che l’alcool ha avuto sulla vita del paziente;

• storia clinica;

• problemi o esigenze mediche attuali;

• farmaci che sta assumendo;

• salute mentale e problemi comportamenti;

• questioni o esigenze familiari e sociali;

• questioni legali e finanziarie che il paziente sta affrontando;

• backgroud educativo e esigenze;

• condizioni di vita attuali;

• ambiente familiare;

• vita professionale, stabilità, problemi e esigenze;

• esperienza precedente con la riabilitazione o tentativi di smettere con l’alcool.

Se durante la valutazione iniziale, si stabilisce che ha bisogno del trattamento urgentemente o ha bisogno di disintossicarsi, il paziente viene indirizzato a un medico che lo supervisionerà.

2. Elaborazione di un piano: a seguito della valutazione iniziale o, se necessario della disintossicazione o altre cure mediche, il paziente viene affidato a un counselor. Insieme sviluppano un piano di trattamento dettagliato che identifica problemi, obiettivi e modalità per risolvere problemi e raggiungere gli obiettivi. Tale piano sarà poi consegnato a un team di specialisti, che può includere un assistente sociale, un counselor, un infermiere, uno psicologo, uno psichiatra o un altro professionista.

3. Consulenza individuale o di gruppo: il counseling è parte integrante del trattamento per l’alcoolismo. Tale tecnica fornisce al paziente degli strumenti per la riabilitazione, in modo che questi possa raggiungere obiettivi importanti:

• superamento del rifiuto;

• riconoscere i problemi;

• motivarsi per risolvere i problemi;

• mirare ai problemi di salute mentale, come la depressione e l’ansia;

• cambiare atteggiamento;

• ristabilire connessioni sane con famiglia e amici;

• costruire nuove amicizie con persone che non fanno uso di alcool;

• creare uno stile di vita di recupero.

4. Compiti individuali: durante tutto il processo di riabilitazione, il paziente riceverà materiale da leggere, ascoltare, vedere; gli sarà richiesto di scrivere le sue esperienze e di provare ad adottare nuovi comportamenti.

5. Informazioni circa i disturbi derivanti dall’uso di sostanze: spesso le persone alcolizzate credono che bere sia normale. Quindi innanzitutto hanno bisogno di capire che hanno un problema con l’alcool e poi devono riconoscere i pericoli che il loro disturbo comporta.

6. Formazione per la gestione delle emozioni: quando una persona dipendente dall’alcool entra in un centro di recupero, può darsi che ha bisogno di formazione in determinati settori, come la gestione della rabbia, dello stress o della frustrazione, definizione degli obiettivi, come trascorrere il tempo libero, sviluppare abilità sociali e di comunicazione, gestione del tempo e del denaro.

7. Formazione per la prevenzione delle ricadute: è importante che una persona che si stia allontanando dall’alcool impari a riconoscere le situazioni che possono innescare una ricaduta e a evitarle.

8. Orientamento per i gruppi di auto – aiuto: molto spesso, dopo un programma di riabilitazione viene chiesto al paziente di unirsi a un gruppo di auto – aiuto per aiutarli a seguire la strada del recupero. Partecipare a un gruppo del genere non è considerato parte del trattamento, ma piuttosto una parte essenziale del mantenimento. Molti programmi, inoltre, si occupano anche del trattamento dei disturbi mentali. I farmaci vengono utilizzati anche per aiutare il paziente a rimanere sobrio.

Cosa avviene dopo la fine del trattamento?

Secondo gli esperti è importante prendere in considerazione una persona che ha avuto problemi con l’alcool e che ora è in fase di riabilitazione, dal momento che nessun programma per il trattamento dei problemi con l’alcool può garantire che una persona non abbia ricadute o che non cominci a bere di nuovo.

Per prevenire le ricadute, i pazienti si incontrano periodicamente con un consulente o con un gruppo. Lo scopo è quello di valutare come si sta gestendo il paziente e quello di offrirgli aiuto per affrontare le sfide della vita quotidiana senza alcool.

In base a cosa scegliere il programma per il trattamento dei problemi con l’alcool?

Secondo la SAMHSA (Substance Abuse and Mental Health Services Administration) esiste una lista di 12 domande che le persone possono prendere in considerazione al momento di dover selezionare un programma di trattamento:

1. Il programma accetta la tua assicurazione o, in caso contrario, è possibile elaborare un piano di pagamento con prezzi accessibili?

2. Il programma è gestito da un team specializzato?

3. Lo psichiatra si occupa personalmente del trattamento dei pazienti e ogni quanto un medico incontra un paziente o un residente? La struttura è pulita, organizzata e ben gestita?

4. Il programma è dedicato a tutte le esigenze del paziente (mediche, professionali, legali, ecc.)?

5. Il programma affronta temi come l’orientazione sessuale e la disabilità e fornisce servizi di trattamento diversi a seconda dell’età, del sesso e della cultura?

6. Viene assicurata e sorvegliata la convalescenza a lungo termine?

7. Il piano di trattamento viene valutato continuamente per garantire l’adeguamento al cambiamento delle esigenze?

8. Ci sono strategie per coinvolgere e trattenere il paziente nel trattamento a lungo termine e per aumentare così le possibilità di riuscita del trattamento?

9. Ci sono consulenze e terapie comportamentali volte a migliorare la capacità di relazione in famiglia e nella società?

10. Se necessario, il farmaco fa parte del trattamento?

11. Le possibili ricadute vengono monitorate continuamente per aiutare il soggetto in caso di astinenza?

12. Esistono servizi offerti ai membri della famiglia per capire il programma di trattamento e come sostenere il familiare durante la ripresa?

Riferimento: ….alcohol-detox-programs…

Autore | Anna Abategiovanni

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.