© Tutti i diritti riservati e della Proprietà di salute-e-benessere.org

Prima pagina ♥ » Salute » Vitamina D: Migliora Diabete e Depressione Nelle Donne?

Vitamina D: Migliora Diabete e Depressione Nelle Donne?

Nelle donne che soffrono di diabete di tipo 2 e mostrano segni di depressione, la vitamina D potrebbe abbassare significativamente la pressione sanguigna e migliorare gli stati d’animo, in base alle conclusioni tratte da uno studio pilota presso la Loyola University Chicago. La vitamina D aiuterebbe anche a perdere qualche chilo. Lo studio è stato presentato presso l’American Diabetes Association a Chicago.

La vitamina D potenzialmente è una terapia semplice ed economica, con effetti collaterali minimi“, ha dichiarato la Dottoressa Sue M. Penckofer, autrice principale dello studio e professore presso la Scuola Infermieristica Niehoff. “Chiaramente sono necessari studi randomizzati e controllati per determinare l’impatto della vitamina D sulla depressione e sui principali fattori di rischio cardiovascolare nelle donne che soffrono di diabete di tipo 2“. La Dottoressa Penckofer recentemente ha ricevuto 1,49 milioni di dollari di sovvenzione su un periodo di quattro anni presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Infermieristica presso il National Institutes of Health e, con i suoi co-ricercatori, prevedono di iscrivere 180 donne che soffrono di diabete di tipo 2, con i sintomi della depressione e livelli insufficienti di vitamina D. Le donne saranno assegnate in modo casuale a ricevere o un integratore settimanale di vitamina D (50.000 Unità Internazionali) o un placebo per sei mesi. Lo studio è intitolato “Può la vitamina del sole migliorare l’umore e aiutare le donne diabetiche?

Circa 1 persona su 10 negli Stati Uniti soffre di diabete e l’incidenza si prevede in aumento da 1 a 4 persone entro il 2050. Le donne che soffrono di diabete di tipo 2 hanno risultati peggiori rispetto agli uomini. La ragione può essere dovuta alla depressione, che colpisce più del 25% delle donne ammalate e che altera la capacità del paziente di gestire la sua malattia mangiando meglio, facendo esercizio, assumendo farmaci, ecc… Molti americani non assumono abbastanza vitamina D e le persone che soffrono di diabete sono a rischio particolarmente elevato per insufficienza o carenza di questa vitamina. I motivi includono: assunzione limitata di cibi ricchi di vitamina D, l’obesità, la mancanza di esposizione al sole e le variazioni genetiche.

P U B B L I C I T A'

Lo studio pilota ha incluso 46 donne di età media di 55 anni, ammalate di diabete da una media di 8 anni e con livelli ematici insufficienti di vitamina D (18 ng/ml): a queste pazienti è stata somministrata una dose settimanale (50.000 unità internazionali) di vitamina D. La dose giornaliera raccomandata per le donne da 51 a 70 anni è di 600 UI al giorno. Dopo sei mesi, i livelli ematici di vitamina D hanno raggiunto livelli sufficienti (media 38 ng/ml) ed i loro stati d’animo sono sensibilmente migliorati. Ad esempio, in un sondaggio composto da venti domande, i punteggi sono diminuiti da 26,8 dell’inizio dello studio (che indicava depressione moderata) a 12,2 dopo sei mesi (che indicava nessun depressione). La scala depressione varia da 0 a 60, in crescendo. Anche la pressione sanguigna era migliorata, in decrescita da una media di 140,4 a 132,5; anche il loro peso era sceso.

La Dottoressa Penckofer è internazionalmente nota per la sua ricerca sulla vitamina D, il diabete e la depressione. Nel mese di ottobre, riceverà una speciale borsa di studio presso l’Accademia Americana di Infermieristica per i suoi contributi scientifici nel migliorare la salute e la qualità della vita delle donne con malattie croniche; di recente è stata nominata come primo ricercatore infermiere al Centro Diabetico di Chicago, per la ricerca traslazionale.

Per maggiori dettagli sulla ricerca sulla vitamina D e i suoi effetti benefici, visitate il sito della Loyola University di Chicago.

26 giugno 2013

Autore | Daniela Bortolotti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.