La maggior parte delle persone infettate con il virus dell’influenza H7N9, a causa del contatto con i volatili, sono stati gli anziani con problemi di salute preesistenti, che sono stati così esposti a maggior rischio di ammalarsi o di morire in modo critico, questo secondo il primo studio globale svolto dalla Cina sul nuovo virus. L’analisi è stata stata condotta dagli scienziati della Fudan University ed è stata pubblicata sull’ultimo numero del New England Journal of Medicine.
L’età media dei pazienti è di 61 anni, mentre il 42% è composto da sessantacinquenni o soggetti ancora più anziani; i pazienti maschi sono il 68% del totale. “Con la popolazione anziana in aumento, lo studio indica che il controllo delle malattie croniche è importante anche per il controllo di malattie infettive”, ha dichiarato il Dottor Lu Hongzhou della clinica Shanghai Public Health, un ricercatore che si è occupato dello studio.
Gli studi hanno rilevato che il 61% dei pazienti ha avuto una o più patologie mediche coesistenti, come malattie cardiache, ipertensione, diabete e patologia polmonare ostruttiva cronica. Gli scienziati hanno effettuato quindi degli studi su 111 pazienti a Shanghai e nelle province dello Zhejiang e dello Jiangsu a partire dal 10 maggio scorso, cioè sull’85% di tutti i 131 casi segnalati in Cina continentale. A quel punto, 30 pazienti erano già deceduti, 51 avevano recuperato e 30 erano ancora ricoverati in ospedale. Le infezioni sono rallentate notevolmente il mese scorso: con l’inizio di giugno, Shanghai aveva segnalato 33 casi di infezione umana, di cui quindici erano stati curati e dimessi dagli ospedali, altrettanti erano purtroppo deceduti e gli altri tre erano ancora in trattamento, questo secondo quanto ha riferito l’agenzia Xinhua in merito.
Gli esperti hanno dichiarato che il rischio di morte da H7N9 è aumentato tra i pazienti che hanno 65 anni o più; ma tra coloro che avevano una patologia medica esistente, sindrome respiratoria acuto, shock o danni renali acuti, e tra coloro che hanno iniziato la terapia antivirale più di cinque giorni dopo l’insorgenza di sintomi.
In passato, i pazienti ricoverati per l’influenza H5N1 o H1N1 erano per lo più giovani e i medici hanno dato una possibile spiegazione per la predominanza di pazienti anziani in questa epidemia di H7N9: i pensionati fanno acquisti più spesso nei mercati e hanno quindi più probabilità di essere esposti e ad entrare in contatto con il pollame. Oltre al rischio dato da malattie coesistenti, sono più suscettibili a gravi forme di contagio rispetto alle persone più giovani, anche a parità di esposizione.
Il Dottor Zhong Nanshan, clinico esperto di malattie respiratorie e molto noto in Cina, ha dichiarato a tal proposito che la ricerca è essenziale per la prevenzione delle malattie infettive e per il controllo della salute dei cittadini.
08 giugno 2013
Autore | Daniela Bortolotti
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