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India: 21 Bambini Muoiono Dopo Un Pasto Alla Mensa Scolastica

Almeno 21 bambini sono morti e più di due dozzine si sono sentiti male dopo aver mangiato a scuola, sembrerebbe, un pranzo contaminato con insetticida. Lo hanno dichiarato ufficialmente i funzionari indiani mercoledì scorso. Non è stato immediatamente chiaro come le sostanze chimiche siano finite nel cibo della scuola nello stato orientale del Bihar. Un addetto ha dichiarato che il cibo potrebbe non essere stato adeguatamente lavato prima di essere cotto.

I bambini, di età compresa tra 8 e 11 anni, si sono sentiti tutti male martedì, subito dopo aver consumato il pranzo nel villaggio Gandamal Masrakh, a 80 chilometri a nord della capitale dello stato di Patna. Le autorità scolastiche hanno immediatamente smesso servire il pasto di riso, lenticchie, soia e patate non appena alcuni bambini hanno cominciato a manifestare il malessere con il vomito.

P U B B L I C I T A'

Savita, uno studente undicenne di cui è stato mantenuto riservato il cognome, ha dichiarato di aver provato immediatamente mal di pancia dopo aver mangiato la soia e le patate e di aver cominciato a vomitare. “Non so cosa sia successo dopo” ha aggiunto il bambino durante il ricovero al Patna Medical College Hospital dove, assieme a molti altri, è attualmente in cura. Il pranzo, che fa parte di una campagna nazionale popolare per dare almeno un pasto caldo al giorno ai bambini provenienti da famiglie povere, è stato preparato nella cucina della scuola. I bambini sono stati portati in un ospedale locale e poi a Patna per la cura, ha confermato l’Ufficiale di Stato Abhijit Sinha.

Oltre ai 21 bambini che sono purtroppo deceduti, altri 26 alunni e la cuoca della scuola sono stati ricoverati in ospedale: dieci di loro sono in gravi condizioni. Le autorità hanno per il momento sospeso un funzionario incaricato della gestione organizzativa del pasto gratuito nella scuola e hanno registrato una condanna a carico del preside della scuola, che è fuggito non appena i bambini si sono sentiti male. I genitori e gli abitanti del villaggio, molto scossi e arrabbiati, sono stati fomentati da alcuni membri dei partiti di opposizione locali e hanno imposto la chiusura a negozi e attività vicino alla scuola e rovesciato e bruciato quattro veicoli della polizia. P.K. Sahi, il Ministro della pubblica istruzione, ha dichiarato che da una indagine preliminare sembra che il cibo contenesse un organofosfato usato come insetticida per le coltivazioni di riso e grano. Si crede che che il grano non sia stato lavato prima di essere servito a scuola, ha aggiunto.

Tuttavia, gli abitanti dei villaggi locali, sostengono che il problema sembra essere il contorno di fagioli di soia e patate, non il grano. I bambini che non avevano mangiato quel piatto erano sani anche se avevano mangiato il riso e lenticchie, è stato riferito da molti abitanti del villaggio. L’Ufficiale di Stato Abhijit Sinha ha confermato che il cibo e le stoviglie dove è stato cotto sono stati sequestrati dagli investigatori. “Che si tratti di un caso di negligenza o intenzionale, lo sapremo solo una volta che l’indagine sarà conclusa“.

Il sistema “pasto di mezzogiorno” in India è uno dei più grandi programmi di nutrizione scolastica al mondo. I governi degli Stati hanno la libertà di decidere i menu e gli orari dei pasti, a seconda delle condizioni locali e della disponibilità delle razioni di cibo; è stato introdotto nel sud dell’India, dove si è dimostrato un grande incentivo per i genitori poveri a mandare i figli a scuola. Da allora il programma è stato replicato in tutto il paese, che copre circa 120 milioni di bambini in età scolare e fa parte di uno sforzo per affrontare i problemi derivati dalla malnutrizione, di cui quasi la metà dei bambini indiani soffre. Anche se ci sono state lamentele occasionali circa la qualità del cibo servito, o la mancanza di igiene, la tragedia dello stato del Bihar sembra essere senza precedenti per il programma alimentare di massa.

Autore | Daniela Bortolotti

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.