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Cancro Orale da HPV: Presto Un Test Ematico

L’HPV, la malattia sessualmente trasmissibile più comune, può portare il cancro alla gola. I medici hanno messo in guardia la popolazione per anni e, all’inizio del mese scorso, Michael Douglas ha infatti confermato il rischio per la salute portandolo alla ribalta internazionale, divulgando il suo incontro con il cancro che, nel 2010, gli è stato causato da un ceppo di HPV trasmesso attraverso il sesso orale. Alcuni rapporti recenti suggeriscono che questi tumori HPV della gola, tonsille e base della gola – chiamata cancro orofaringeo – sono in aumento e i medici sottolineano che le persone a cui è stato diagnosticato il cancro, probabilmente erano già infettate dall’HPV fino a dieci anni prima.

Ora, i ricercatori governativi hanno scoperto quello che stanno chiamando un “biomarker” promettente, segnale cellulare di una malattia o patologia, che può prevedere chi svilupperà il cancro fino a 10 anni prima della diagnosi. Gli scienziati sperano che le loro scoperte possano trasformare un giorno un semplice esame del sangue in un test efficace per il cancro orofaringeo causato dall’HPV. “Se la capacità del test contenesse anche questa informazione, potremmo prendere in considerazione lo sviluppo di uno strumento di screening sulla base di questo risultato“, ha detto in un comunicato stampa l’autore dello studio, il Dottor Paul Brennan, uno scienziato dell’Agenzia internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca sul Cancro (IARC).

L’HPV, o papilloma virus umano è una malattia che può essere diffusa attraverso il sesso orale o genitale.

P U B B L I C I T A'

L’HPV è così comune che quasi tutti gli uomini e le donne sessualmente attivi vi si espongono, ad un certo punto della loro vita, e i Centri per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione hanno individuato più di 100 ceppi di HPV, circa 40 dei quali possono infettare i genitali di uomini e donne, causando verruche e altri problemi di salute. Il 90% delle infezioni da HPV vanno via da sole entro un paio di anni e la maggior parte delle persone non sviluppano altri problemi di salute. Ma alcuni ceppi dell’HPV possono persistere e provocare problemi genitali e tumori dell’orofaringe, della cervice, vulva, vagina, pene e ano. Il Rapporto annuale 2013 alla Nazione sullo status del cancro ha mostrato che il cancro orofaringeo è stato costantemente in aumento negli ultimi dieci anni, sia negli uomini che nelle donne. Nel solo 2009, 13.000 nuovi casi legati all’HPV, di cui più di 10.500 erano uomini.

In precedenza, questi tumori venivano associati per lo più a cause come fumo e alcool, ma secondo gli autori del nuovo studio, oltre il 60% dei tumori orofaringei sono stati causati dall’HPV, in particolare il ceppo HPV16. “C’è una epidemia di tumori della gola da HPV,” ha dichiarato il Dott. Eric Genden, professore e cattedra di otorinolaringoiatria presso Scuola di Medicina Icahn al Mount Sinai Hospital di New York. I funzionari della sanità sostengono che la vaccinazione può proteggere contro alcuni ceppi che causano il cancro da HPV.

I ricercatori della IARC hanno collaborato con il National Cancer Institute per analizzare campioni di sangue da più di 500.000 adulti europei che facevano parte di uno studio di alimentazione di lunga durata. Da quelli, hanno scelto 135 persone che hanno sviluppato il cancro orofaringeo tra 1 e 13 anni dall’esame del sangue e hanno confrontato i loro campioni con altrettanti 1.600 soggetti di controllo che non avevano sviluppato il cancro. Questo è quando hanno trovato: anticorpi, o proteine ​​indicative di una risposta del sistema immunitario contro l’HPV E6, un gene del virus che è stato dimostrato causa di tumori. Hanno trovato questi anticorpi in 1 persona su 3 fra quelle che hanno sviluppato il cancro orofaringeo entro 13 anni, rispetto a meno di 1 persona su 100 fra quelle che non si erano ammalate. I campioni sono stati raccolti in media sei anni prima della diagnosi, ma gli anticorpi sono stati trovati anche oltre a quel termine. “Il nostro studio dimostra non solo che gli anticorpi E6 erano presenti prima della diagnosi, ma che in molti casi, gli anticorpi compaiono più di un decennio prima che il cancro sia clinicamente rilevabile, una caratteristica importante di un successo di screening biomarcatore,” ha dichiarato il Dr. R. Aimee Kreimer, ricercatore presso la divisione del National Cancer Institute di cancro, epidemiologia e genetica.

La Dottoressa Ellie Maghami, primario del reparto di chirurgia del City of Hope National Medical Center di Duarte, in California, che non era coinvolta nella nuova ricerca ha dichiarato, in merito alla scoperta, che un test del genere potrebbe aumentare la cura del paziente. “Forse questi tipi di pazienti potrebbero restare sotto stretta sorveglianza, in modo tale da permettergli screening più regolari, diagnosi precoce e l’intervento anticipato” ha concluso la Dottoressa Maghami.

19 giugno 2013

Autore | Daniela Bortolotti

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.