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Cancro Del Rene: Come Riuscire A Prevenirlo

Il cancro del rene affligge ben 65.000 individui ogni anno negli Stati Uniti, e sono circa 15.000 le persone che negli Stati Uniti muoiono, ogni anno, a causa della malattia.

Il cancro del rene è causato da scorrette e malsane abitudini di vita, quali il fumo, l’obesità, un’elevata pressione alta, oltre ovviamente alla storia famigliare del paziente.

I sintomi sono vari e molteplici; è necessario prestare innanzitutto attenzione a che non vi sia sangue nelle urine, ma spesso, anche un forte dolore sul fianco, nella zona appunto dei reni, può rappresentare un importante campanello d’allarme. Fai controllare anche la massa che è stata trovata nel tuo addome, perché anche quella potrebbe essere collegata al cancro dei reni; inoltre, un’improvvisa e significativa perdita di peso, forte stanchezza e febbre, sono ulteriori sintomi del propagarsi della malattia.

P U B B L I C I T A'

Se noti in te alcuni di questi sintomi, parlane immediatamente con il tuo dottore. Nel caso del cancro del rene, è importante ricordare che negli ultimi anni si è assistiti ad un particolare aumento dell’incidenza della malattia (nell’ordine del 3% ogni anno); un aumento che potrebbe probabilmente essere collegato ai miglioramenti effettuati in campo medico per quanto riguarda esami come la TAC e la risonanza magnetica, capaci oggi di cogliere più tumori, anche i più piccoli.

L’obiettivo che si propone la Dott.ssa Sumanta Kumar Pal, Professore Assistito presso il Dipartimento di Medicina Oncologica & Ricerca Terapeutica, e co-Direttrice del Kidney Cancer Program attivato presso la clinica City of Hope, in California, è di individuare nuovi pazienti che si sottopongano alla terapia anti-cancro, con l’obiettivo di sviluppare sempre nuovi medicinali, più specifici e più adatti ad ognuno, per la cura e il trattamento del tumore del rene. Dal 2005, la FDA ha già approvato sette nuovi medicinali del gruppo di ricerca di Duarte della Dottoressa. «Non siamo vicini a una cura» – afferma la Dott.ssa – «ma stiamo cercando di migliorare le prospettive di vita di tutti quei pazienti che arrivano già in stato avanzato della malattia, con masse ai polmoni, alle ossa o ad altri organi; e fare in modo di, attraverso la scoperta di nuove terapie e medicinali, non dover dire loro che hanno solo dai due ai tre anni di vita».

La più grande sfida che ogni ricercatore, e non solo statunitense, deve affrontare oggi, è la sempre più crescente mancanza di fondi per la ricerca medica. Persino negli Stati Uniti, i fondi governativi dedicati a questa importante branca della medicina, sono stati pericolosamente e drasticamente ridotti; ecco perché sono molti gli istituti e i ricercatori che sperano in nuove fonti di sostentamento, di cui spesso si mettono alla ricerca personalmente. Spesso, associazioni umanitarie indipendenti come Stand Up To Cancer, manifestazioni e raccolte fondi, sono cruciali per la ricerca del cancro del rene, e non solo, in Italia come negli Stati Uniti.

Presso la clinica della Dott.ssa Sumanta Kumar Pal, non sono però presenti solo pazienti di cui si conosce già il tragico destino, ma anche numerose persone che sono state in grado di sopravvivere alla malattia nel lungo termine. Persone alle quali era stata data una prognosi tra i sei mesi e i due o tre anni, che sono invece sopravvissute, e che hanno vissuto ancora per diversi anni a venire. «Vederli crescere, veder crescere le loro famiglie, i loro figli — sviluppa in te un gran senso di responsabilità ma anche di soddisfazione personale. È questo che vorrei fosse il mio obiettivo principale alla clinica: trasformare ogni mio paziente in un sopravvissuto».

A questo proposito, forniamo qui la storia di una paziente, che chiameremo “Judy” per tutelare la sua privacy. A Judy era stato diagnosticato un cancro ai reni, quando aveva intorno ai 65 anni. Donna dallo spirito piacevole, con pochissimi altri problemi legati alla salute. La diagnosi è arrivata a Judy quando ormai il cancro si era già metastatizzato in diverse aree dei suoi polmoni.
Ad oggi, per i pazienti della clinica City Hope, sono a disposizione diverse terapie specifiche per il cancro metastatico del rene, cure a cui il cancro di Judy non rispose positivamente. Judy fu infatti sottoposta al primo ciclo di trattamenti, della durata di due mesi, ma il cancro continuò a crescere. Durante il secondo ciclo di trattamenti, e quindi per un periodo lungo tre mesi in totale, il cancro continuò a crescere ancora, come se non fosse stato minimamente trattato.

A questo punto, normalmente la prognosi non supererebbe i due anni di vita, ma dopo tre anni Judy era ancora viva; l’episodio accadde nel 2010. La domanda che vi starete ponendo è, “Com’è possibile che Judy sia riuscita a sopravvivere alla terapia quando il suo cancro non rispondeva né al primo né al secondo ciclo di cure?” Judy venne iscritta in un trial clinico del City of Hope, che immediatamente attaccò il suo tipo di tumore, e fece presa anche per tutto l’anno successivo alla prognosi. Grazie al trial, Judy riuscì a sopravvivere alla prognosi di due anni, (che sarebbe comune in un caso di carcinoma delle cellule renali), con grande sorpresa di tutti, dati gli scarsi risultati ottenuti durante la prima e la seconda fase del trattamento.

Risultati più sorprendenti si otterrebbero mettendo in relazione gli studi relativi alla ricerca e alla scoperta di nuove terapie, con gli studi legati all’analisi del tessuto canceroso dei reni, così da ottenere una maggior conoscenza del perché sono proprio i pazienti con determinate mutazioni o altri cambiamenti genetici, a guadagnare una più profonda risposta alla terapia – ed ecco perché si fa fatica a riuscire a personalizzare davvero i trattamenti anti-cancro. Ad esempio, se un paziente con una determinata mutazione genetica, presentasse la malattia, è molto più probabile che presso la clinica City of Hope, riesca a ricevere il giusto farmaco per trattare la giusta mutazione.

Nel frattempo, anche noi possiamo fare qualcosa per prevenire il cancro del rene e altri tipi di tumore; smetti innanzitutto di fumare, aumenta il numero di frutta e verdura che mangi quotidianamente, e mantieni la tua pressione entro livelli considerati accettabili.

Autore | Enrica Bartalotta

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.