I contro
La fertilità in declino
Le possibilità che ha una donna di concepire dopo i 40, vengono considerate deprimenti, per fare un eufemismo. Non tutti però sanno che le donne nascono con tutti i loro ovociti (ovuli) i quali però verranno ovulati in misura molto minore (solo all’incirca 300 saranno in grado di sviluppare potenzialmente una gravidanza), fino alla menopausa. Nonostante la presenza di ovuli, la fertilità inizia a crollare dai 35 anni in poi, e in maniera persino più significativa dopo i 40, a causa delle fluttuazioni ormonali dovute all’età.
Fattori di rischio in aumento
Secondo la Società Americana di Medicina Riproduttiva (ASRM), le donne sposate tra i 40 ed i 44 anni hanno il 60% di possibilità di non avere un figlio, e tutte le donne appartenenti alla suddetta fascia, sviluppano un 34% di rischio d’aborto. A 40, c’è 1 possibilità su 106 di sviluppare la Sindrome di Down.
Il mito della fecondazione in vitro
Gli studi hanno dimostrato come la fecondazione in vitro non sia in grado di aumentare significativamente la fertilità delle donne meno giovani. In altre parole, non è la magica panacea dell’invecchiamento riproduttivo. Nelle donne di 40 anni e più, i livelli di successo raggiungono in media il 15% a ciclo; pochissimo.
Sempre più frequentemente, i dottori stanno cercando di incoraggiare le donne al di sopra dei 40, ad usare ovuli di donatrici più giovani, anche se il concepimento secondo metodi naturali è ancora possibile.
Un gruppo di supporto sempre più sottile
Le donne che rimangono incinte a 40 anni, hanno maggiori probabilità di far parte della “sandwich generation,” responsabili della cura di genitori anziani così come di bambini, si ritrovano in mezzo a due generazioni, come il companatico di un panino, e molto più facilmente senza genitori. Avranno dunque un supporto minore, da parte della famiglia e dei propri pari, che a quell’età staranno affrontando le sfide della pensione, e avranno ben altri interessi.
I vantaggi
Mamme più mature apportano più benefici
Le donne al di sopra dei 40 anni, apportano diversi benefici e risorse alla maternità, che permettono loro di sfruttare al meglio la nuova e più lunga aspettativa di vita che la medicina ed il futuro hanno raggiunto per noi. Aver aspettato così tanto, le porta a dedicarsi più facilmente al benessere ed al trattarsi bene, sia durante la gravidanza che durante il difficile mestiere del genitore.
E, inoltre, con tutti i benefici di una carriera conclusa alle spalle, saranno maggiormente in grado di crescere e mantenere adeguatamente i propri figli.
Altro elemento, ancora più importante, che si va a sommare agli altri vantaggi: molte di loro hanno faticato per diventare madri, hanno lottato – magari anche dovendo affrontare sfide difficili e trattamenti costosi, sottoponendosi a gravidanze stressanti, con la paura di perdere il bambino e non poterne avere (mai) più. La loro gratitudine è dunque sincera, e profonda, e a beneficiarne sono proprio i loro bambini.
Le mamme di mezza età ce la fanno
Nel 2007 l’Università della California ha dimostrato in uno studio come le donne che avevano avuto bambini dopo i 50 anni siano state in grado di gestire lo stress dovuto alla gravidanza, allo stesso modo di mamme giovani, di circa 30 anni. I ricercatori hanno concluso dunque, che madri in “età avanzata di maternità” non siano meno adatte al ruolo del genitore in quanto non sviluppino né deficienze mentali né fisiche.
Se concepisci più tardi, vivi più a lungo
Uno studio effettuato nel 2009 dall’Università dello Utah ha scoperto come le donne che abbiano concepito all’età di 45 anni o più, abbiano il 14%-17% di probabilità di morire a 50 anni, rispetto alle donne che non abbiano avuto un bambino dopo i 40 anni. Quindi, mamme più mature, vivono più a lungo.
Un minor rischio di contrarre il cancro al seno
Le donne che postpongono la gravidanza ad un’età più adulta, sviluppano un rischio minore di contrarre il cancro della mammella; proprio grazie all’allattamento. Ricerche precedenti hanno dimostrato come le donne che abbiano avuto il loro primo figlio intorno ai 30 anni, abbiano sviluppato un rischio maggiore di contrarre il cancro al seno; e non importa quanti figli abbiano avuto. Lo studio ha inoltre trovato un collegamento solo tra mamme mature che non abbiano allattato al seno.
Innovazioni nella scienza riproduttiva
La scienza riproduttiva si muove ad una velocità strabiliante. Solo l’anno scorso, i passi effettuati verso la criopreservazione degli ovociti (il congelamento degli ovuli) ha portato gli scienziati a congelare gli ovuli non fertilizzati delle donne al picco della loro fertilità. Nel futuro, preoccupazioni riguardanti l’utilizzo di ovuli per concepimenti di mezza età, potrebbero essere persino non più argomento di discussione, ma regola.
Leggi qui che cosa puoi fare per preservare, aiutare te stessa ed il tuo corpo, e prepararti al meglio per quel giorno.
Autore | Enrica Bartalotta
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