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Farmaci e Pompelmo: Mix Mortale?

Secondo il Canadian Medical Association Journal il succo di pompelmo può interagire con più di 85 farmaci per via orale e questo può portare a risultati gravi e a volte addirittura mortali. Tra i farmaci vengono indicati alcuni che servono ad abbassare il colesterolo, i farmaci oncologici, antibiotici, antidepressivi, antidolorifici, farmaci per il cuore e altri farmaci ampiamente usati.

Perché il mix pompelmo/farmaci è così pericoloso?

Già venti anni fa, lo stesso team di ricercatori ha scoperto che il pompelmo sconvolge il metabolismo di alcuni farmaci e la torta di agrumi contiene composti chiamati furanocumarine, che interferiscono con gli enzimi che degradano i farmaci. Tali composti si trovano anche in altri agrumi, tra cui arance di Siviglia (del tipo utilizzato nella marmellata), ma non nelle arance comuni. Lo studio rivela gli effetti collaterali possono verificarsi anche dopo molte ore dal consumo di pompelmo o del suo succo e che un bicchiere può essere sufficiente a innescare reazioni pericolose.

Secondo David Bailey, ricercatore in una clinica farmacologica il numero di tali farmaci va crescendo e possono causare insufficienza renale acuta o insufficienza respiratoria, aritmia cardiaca e sanguinamento gastrointestinale. Inoltre – dice Bailey – che la metà di questi farmaci in effetti può causare morte improvvisa, se assunti dopo poche ore dall’aver bevuto succo di pompelmo (o consumato il frutto o una crostata di agrumi).

P U B B L I C I T A'

Quali altri alimenti possono interferire con i farmaci?

Tra gli elementi più comuni che possono interferire con l’assorbimento e gli effetti dei farmaci ci sono:

Liquirizia nera: molti tipi di liquirizia nera (usata per insaporire cibi e caramelle) contengono una sostanza dolce che si chiama glicirrizina, che può aumentare la tossicità di alcuni farmaci o peggiorare gli effetti collaterali;

Verdure a foglia verde: spinaci, cavoli, cavolini di Bruxelles possono rendere meno efficaci i farmaci anticoagulanti. Questo perché questi alimenti sono ricchi di vitamina K, un nutriente essenziale per la formazione del coagulo, mentre l’obiettivo della terapia anticoagulante è quello di rallentare la produzione di vitamina K per ridurre il rischio di coaguli. Di conseguenza, questi alimenti vanno a contrastare con l’effetto desiderato del farmaco;

Latte e integratori di calcio: possono interferire con l’assorbimento di alcuni farmaci che combattono le infezioni: La soluzione migliore è quella di aspettare un paio d’ore dopo l’assunzione di questi farmaci prima di bere latte, un integratore di calcio, o di prendere antiacidi (che ugualmente possono contenere calcio);

Alcohol: mescolare l’alcohol con farmaci può avere una vasta gamma di effetti nocivi, come nausea, vomito, sonnolenza (causa di incidenti stradali), emorragie interne, danni al fegato, respirazione alterata – avverte il National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA);

Cibi stagionati, curati e in salamoia: formaggi stagionati come il cheddar o svizzero, salumi, e crauti contengono tiramina, un aminoacido che produce una delle più temute interazioni farmaco-alimenti, se combinato con alcuni antidepressivi. La miscela può causare rossore al viso, sudorazione, aumento improvviso della pressione sanguigna, battito cardiaco irregolare e emorragia cerebrale. La tiramina si trova anche in alcuni tipi di vini, come il Chianti, cherry e Riesling;

Cioccolato: la caffeina contenuta nel cioccolato (e in altri alimenti) può causare grave nervosismo e tremore in combinazione con alcuni farmaci; inoltre può risultare irritante per lo stomaco, peggiorando così gli effetti collaterali dei farmaci che provocano nausea.

Il modo migliore per proteggersi è quello di controllare le avvertenze contenute nei foglietti illustrativi dei farmaci e rivolgersi al medico o al farmacista se si consigliano eventuali restrizioni alimentari.
Il sito drugs.com offre un controllo on-line di interazioni farmaci/cibo.

Autore | Anna Abategiovanni

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.