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Epatite C: Al Via La Campagna Di Screening Negli USA

Le autorità sanitarie americane consigliano alle persone nate tra il 1945 ed il 1965 di sottoporsi ad una serie di controlli per l’epatite C.

Il Preventive Services Task Force (USPSTF), in particolare, ha raccomandato ai medici americani di prendere in seria considerazione l’ipotesi di avviare una campagna di screening per accertare casi non manifesti di epatite C.

La preoccupazione della task force nasce dal fatto che la Scuola di Medicina del Mount Sinai di New York, ha scoperto che il tasso di epatite C diffusa tra i nati dal1945 al 1965 è di circa il 4 %, a fronte del tasso molto più basso (1 %) della diffusione della malattia tra gli altri americani.

Lo screening, quindi, mira ad intercettare subito la patologia permettendo di intervenire tempestivamente con l’impiego di farmaci giusti ed efficaci.

L’ USPSTF ha anche scoperto che gli strumenti utilizzati per valutare la salute del fegato risultano
sempre più sicuri e che i danni provenienti dal farmaco contro l’ epatite farmaco C (tra cui mal di testa, capogiro e sintomi influenzali) sono piccoli, contenuti e di gran lunga limitati rispetto alle conseguenze della malattia stessa.

IL TRATTAMENTO DELLA MALATTIA

L’epatite C, come sappiamo, è una malattia infettiva che va ad incidere sul fegato compromettendone il funzionamento. Di solito la malattia viene trasmessa in seguito all’ uso di droghe o a trasfusioni di sangue.

Essa va trattata con un approccio terapeutico che si basa sulla giusta combinazione di ribavirina e peginterferone alfa (comunemente noti come Pegasys e Peg-Intron), a cui si possono sommare nuovi farmaci, noti come boceprevir (Victrelis) e Telaprevir (Incivek) in grado di potenziare l’effetto finale sulla malattia.

Molte persone spesso possono convivere con l’epatite C per anni senza esserne consapevoli e addirittura senza mostrare alcun tipo di sintomo palese. Questo rende molto difficile riuscire a diagnosticare la patologia in tempo utile per intervenire efficacemente.

Jeremy Goldhaber-Fiebert dell’Università di Stanford che ha lavorato ad uno degli studi che hanno portato a formulare questa seria raccomandazione alle autorità americane ha detto che lo screening per gli adulti di mezza età nati nella fascia temporale indicata sembra essere efficace e conveniente ma che non è del tutto sufficiente per approcciarsi e curare completamente la malattia.

E ‘molto importante eseguire controlli mirati, ravvicinati ed approfonditi”, ha dichiarato l’esperto, “in modo tale che possiamo assicurarci che le persone che risultano positive allo screening abbiano l’accesso tempestivo alle cure ed un trattamento di alta qualità e professionalità”.

26 giugno 2013

Autore | Marirosa Barbieri

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.