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Donazione Di Organi: Volontari In Aumento Grazie A Facebook

Il social network Facebook ha aumentato il numero di persone che si sono registrate come donatori di organi in un solo giorno, secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins University. Il rapporto, pubblicato sull’American Journal of Transplantation, indica che i social media possono essere un modo efficace per rendere le persone più consapevoli della carenza di organi. L’aumento è stato registrato a maggio 2012, quando Facebook ha sviluppato uno strumento per incentivare le persone a condividere il loro status di donatore di organi con gli amici. Il sito di social-networking ha permesso agli utenti di aderire direttamente sulla pagina del Dipartimento di Stato, attraverso i siti di immatricolazione dei veicoli a motore, fornendo un facile collegamento.

Il capo della ricerca, Dottor Andrew M. Cameron, professore associato di chirurgia presso la Johns Hopkins University School of Medicine, ha dichiarato a tal proposito: “La risposta a breve termine è stata incredibilmente positiva, diversa da qualsiasi altra abbiamo mai visto prima, in tutte le campagne per aumentare il tasso di donazione di organi: alla fine delle due settimane, il numero di nuovi donatori di organi stava ancora salendo al doppio della velocità normale. Se siamo in grado di sfruttare questo entusiasmo, a lungo termine, allora possiamo davvero iniziare a dare una svolta al quadro generale. Il bisogno di donatori di organi supera di gran lunga l’offerta disponibile e questo potrebbe essere un modo per cambiare questa equazione“.

Anche se il numero di pazienti in attesa di trapianto è aumentato di 10 volte negli ultimi 20 anni, il numero dei donatori ha continuato ad essere abbastanza stabile, anche se è stato fatto un grande sforzo per cambiare queste statistiche. Negli Stati Uniti ci sono attualmente più di 118.000 pazienti in lista d’attesa per fegato, reni e altri organi. Purtroppo, migliaia di queste persone non sopravvivono abbastanza a lungo per ricevere i trapianti: ogni anno, tra 5.000 e 10.000 persone muoiono e i loro organi sarebbero accettabili per il trapianto, ma non possono essere utilizzati perché non avevano acconsentito a essere donatori. Il permesso di rimuovere organi da una persona deceduta è necessario da parte del paziente prima di morire o di uno dei familiari, al momento della morte della persona. Gli esperti ritengono che, nel corso del tempo, circa 100 milioni di americani si sono registrati per acconsentire alla donazione di organi.

P U B B L I C I T A'

I ricercatori hanno esaminato i dati di Facebook e dei siti di immatricolazione dei veicoli a motore e hanno scoperto che il giorno del lancio della campagna (1 maggio 2012), 57.451 utenti del social network hanno aggiornato i loro profili condividendo il loro status di donatore di organi. Il primo giorno, ci sono stati 13.012 nuovi iscritti online: un numero enorme rispetto al tasso medio di registrazione giornaliera, che è di 616 a livello nazionale. “Le iscrizioni variano da Stato a Stato, con l’effetto sorprendente soprattutto in Michigan, dove è aumentato di quasi sette volte e in Georgia, arrivato addirittura a 109 volte il numero di iscrizioni online in una giornata tipica“, hanno detto gli autori. New York e Texas, invece, hanno i più bassi tassi di donazione di organi, ma anch’essi hanno avuto ottimi incrementi il primo giorno, che è stato incoraggiante vedere, ha spiegato il Dottor Cameron.

Sebbene il numero di persone che si sono iscritte on-line sia fisiologicamente diminuito nel corso dei successivi 12 giorni, è rimasto comunque il doppio del normale, alla fine di quel periodo di ricerca. “Il ciclo vitale di una campagna online è spesso di poche ore” ha aggiunto Cameron. “Questo ha avuto un effetto molto potente, duraturo. Ma abbiamo bisogno di trovare un modo per mantenere viva la conversazione“. Anche se vi è stato un aumento del numero di donatori di organi dichiarati, potrebbe essere necessari anni prima che gli esperti stabiliscano se queste persone siano idonee a donare i loro organi. Il progetto di donatore di organi su Facebook è nato dopo che il Dottor Cameron, un chirurgo dei trapianti, ha avuto molte conversazioni sulla carenza di organi con una compagna di classe, Sheryl Sandberg, oggi direttore operativo del social network, durante una riunione della Harvard University nel 2011.

Il concetto di avere un posto nella timeline di Facebook e condividere lo status di donatore di organi è stato ragionato sulla base di diverse discussioni. “La chiave per continuare la spinta a ricevere sempre più donatori, è capire un modo per riportare l’attenzione di quei primi giorni della campagna e trovare un modo per farla tornare di nuovo virale“, sostengono i ricercatori. Nel frattempo, i funzionari di Facebook hanno parlato di rilancio sulla piattaforma mobile, alternando la sua presenza sulla versione web, o anche fornendo ulteriori incentivi per gli utenti che dichiarano di essere donatori di organi, ha aggiunto Cameron.

I social media ha dimostrato negli ultimi anni di non essere solo un luogo per condividere le foto della famiglia o di quello che si è mangiato per cena. Può anche essere uno strumento di cambiamento sociale, come ad esempio il suo uso dopo i disastri naturali come il tornado dell’Oklahoma. Sull’argomento, il Dottor Cameron ha così concluso: “Questo è stato il primo tentativo per mobilitare le persone per una causa di salute pubblica. Ora vogliamo costruire e studiare la risposta allo sforzo dei donatori di organi: è il passo successivo, con l’obiettivo di utilizzare i social media per il bene sociale“.

Un precedente studio ha dichiarato infatti che vi è urgente bisogno di aumentare il numero di donatori di organi da gruppi etnici di minoranze, in paesi come il Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Paesi Bassi (Paesi che hanno una forte tradizione di immigrazione), al fine di affrontare le disparità di accesso e tempi di attesa.

19 giugno 2013

Autore | Daniela Bortolotti

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.