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Tolbutamide e Glibenclamide Per Curare Il Diabete Di Tipo 2

Esiste una categoria di farmaci nota come ipoglicemizzanti che vengono comunemente usati per curare il diabete di tipo due: quello a causa del quale è compromesso il rilascio di insulina da parte delle cellule beta pancreatiche per ridurre i livelli di iperglicemia dopo un bel pasto.

I farmaci più usati sono i tolbutamide e glibenclamide, bloccanti selettivi dell’ATP che attraverso i SUR inducono il corpo ad abbassare gli “zuccheri presenti nel sangue”.

I Sur sono sub-unità ausiliarie, recettori per le sulfoniluree, responsabili della sensibilità dei canali per il potassio all’ATP.
Questi canali appartengono al gruppo degli “inward rectifier” e sono aperti quando i livelli di ATP all’interno della cellula sono bassi, mentre si chiudono quando i livelli di ATP salgono.

Nel caso del diabete di tipo 2 essi svolgono un ruolo importantissimo nel rilascio dell’ormone ipoglicemizzante insulina.

Infatti, solitamente avviene che durante i momenti di digiuno i bassi livelli di glucosio plasmatici (quelli che io ho precedentemente chiamato “zuccheri”) e di ATP siano bassi. I canali potassio dipendenti quindi restano aperti iperpolarizzando la cellula, che in tal modo non aprirà i canali per il calcio. Calcio importante per il successivo rilascio di insulina.
Dopo un pasto, invece, i livelli di glucosio plasmatici e di ATP intracellulare aumentano. Immediatamente scatta la difesa della cellula che si depolarizza, apre i canali per il calcio voltaggio dipendenti e rilascia insulina.

I farmaci quindi inibiscono il recettore SUR1. Tale inibizione causa una depolarizzazione che fa aprire i canali calcio dipendenti e stimola un maggior rilascio di insulina.

Approfondimento | Canali ionici cellulari

Autore | Viola Dante

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.