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Pap Test: Quando Potrebbe Servirti, Quando No

È un paragone non bellissimo da fare, ma può aiutare a rendere l’idea: il Pap Test è come il tagliando dell’auto per l’utero. Non sai cosa ci sia o meno da dover cercare, ma sai che è necessario farlo. Anche le donne meglio informate ancora non sanno che non solo, il Pap Test è il primo strumento di screening per individuare il cancro alla cervice, ma che è anche un utile metodo per scoprire le malattie sessualmente trasmissibili, il cancro delle ovaie, il cancro dell’utero, ed una serie di problemi ginecologici vari. E dunque, cos’è esattamente un Pap Test?

Nel 1928, dopo aver speso mesi ad analizzare le cellule cervicali di sua moglie al microscopio, il Dott. George Papanicolaou decise di inventare un test (che poi prese il nome da un diminutivo del suo cognome, il Pap Test appunto) come metodo per individuare il cancro della cervice. La sua scoperta ha resistito al passare del tempo e il Dott. Papianicolaou ha il merito di aver reso il cancro della cervice una rara causa di morte negli Stati Uniti; ma rimane ancora un’importante causa di morte nelle nazioni in cui il Pap Test non viene effettuato di routine. (E un grazie di riflesso andrebbe attribuito anche a Mary Papanicolaou, per aver concesso alle cellule della sua cervice di partecipare a così tante ricerche!)

Molte donne non sono però ancora a conoscenza dei procedimenti che si trovano alla base di una visita ginecologica: uno strumento denominato speculum viene inserito nella vagina per permettere alle cellule della superficie e del canale della cervice, di essere raccolte e conservate come campione per il test. Le cellule siffatte vengono dunque inviate ad un laboratorio che ha l’obiettivo di controllare le loro dimensioni. Una crescita anormale viene definita displasia; se ha a che fare con la cervice si chiama Neoplasia Intraepiteliale della Cervicale (CIN).

Ogni anno, più di 3,5 milioni di donne ricevono la scioccante notizia: il tuo Pap Test è anormale. Ma anche nel caso in cui venga individuata una displasia, le chance che essa sia un cancro, sono davvero minime; son solo 13.000 le donne che su 3,5 milioni sarebbero effettivamente affette da cancro della cervice, al resto di loro verrà diagnosticata una displasia facilmente curabile, o, ancor più frequentemente, capace di andarsene via da sola.

Se un Pap Test risulta anormale, il prossimo passo è solitamente la colposcopia, che non è molto di più di un microscopico esame della cervice. Mentre il Pap Test esamina campioni randomici di cellule al microscopio, la colposcopia permette al ginecologo di ispezionare la superficie della cervice da vicino, cosicché l’area con crescita anormale venga immediatamente identificata ed analizzata tramite biopsia. Il piccolo campione di tessuto che ne deriva viene quindi inviato ad un patologo; i risultati potrebbero essere i seguenti:

P U B B L I C I T A'

Tessuto normale

Solitamente, le cellule della cervice sono normali, ciò indica che le cellule anormali raccolte sono tornate normali da sole. Occasionalmente, le cellule anormali sono presenti, ma si trovano molto in alto sul canale della cervice, dietro la vista del colposcopio, ed ecco perché dopo un piccolo intervallo di tempo, la colposcopia viene fatta seguire da un Pap Test.

HPV

Il Papilloma Virus Umano (HPV) è responsabile di displasie e del cancro della cervice. A volte, i cambiamenti nelle cellule indicano la presenza di un virus, ma è ancora troppo presto per le cellule pre-cancerose.

CIN I (leggera displasia o lesioni intrapiteliali squamose di basso grado)

CIN II (displasia moderata o lesioni intrapiteliali squamose di alto grado)

CIN III (displasia severa, o lesioni intrapiteliali squamose di alto grado conosciute anche come carcinoma in situ)

Cancro invasivo (un cancro che si è infiltrato nelle cellule ed ha la capacità di moltiplicarsi)
Una displasia è il risultato di un’infezione dell’HPV virus, che viene trasmesso per via sessuale. Prima però di mettere a repentaglio la vita di vostro marito o del vostro fidanzato, sappiate che una displasia può manifestarsi anche anni dopo aver contratto l’infezione, e potrebbe quindi non avere nulla a che fare con il partner corrente.

Una distinzione importante: quasi tutte le donne a cui è stato diagnosticato il cancro, hanno anche l’HPV, ma molte donne con l’HPV non arrivano a sviluppare una displasia, o il cancro. L’HPV è estremamente comune: alcuni studi hanno dimostrato come sia presente nella cervice di almeno l’80% delle donne sessualmente attive. Ci sono almeno 100 sottotipi di HPV, ma sono i sottotipi ad alto rischio quelli che hanno la più alta probabilità di trasformarsi in cancro. Ecco perché se hai l’HPV e il tuo ginecologo dice che non c’è niente di cui preoccuparsi, davvero non dovresti.

Molte donne pensano di dover effettuare un Pap Test ogni anno, ma il rituale annuale potrebbe non necessariamente essere per forza annuale. Quando iniziare coi Pap Test e ogni quanto ripeterli, sono intervalli che sono cambiati con il tempo, ecco perché alcune donne sono confuse riguardo a quando farli e se.

Le linee guida sono le seguenti:

– I Pap Test dovrebbero iniziare all’età di 21 anni

– Dai 21 ai 30, basta un Pap Test ogni 3 anni anziché uno all’anno; fino a che il rischio si mantiene basso, quindi se non hai mai contratto una displasia moderata o severa, cancro della cervice, HIV, o condizioni molto gravi che abbiano compromesso o compromettano il tuo sistema immunitario. Il test per l’HPV non è necessario.

– Dopo i 30, basta farlo ogni 3 anni, oppure una combinazione di Pap Test e test dell’HPV ogni 5, se entrambi i test iniziali si presentano come negativi. Le donne con una storia di displasie o che abbiano sviluppato altri fattori di rischio, dovrebbero sottoporsi ai test più frequentemente.

– Dopo i 65 anni, puoi cancellare il Pap Test dalla lista dei doveri, ma solo se i tuoi test siano sempre risultati nella norma negli ultimi 10 anni almeno, laddove i più recenti si siano tenuti negli ultimi 5 anni.

– Le donne che abbiano avuto un’isterectomia che abbia incluso anche la rimozione della cervice, non hanno bisogno di venire testate con altri Pap Test.

Perché questi cambiamenti? Per due ragioni. Molti Pap Test giudicati anormali, hanno sviluppato effettivamente un potenziale minimo di progredire in cancro. Il che è particolarmente vero per le donne giovani. In caso sia presente una displasia persistente, il passaggio dalle cellule pre-cancerose al cancro vero e proprio, può richiedere anni, non mesi, non settimane.

Ciò significa che dovrai vedere il tuo ginecologo solo tre volte all’anno? No, affatto. Anche se non hai bisogno di un Pap Test, potresti comunque aver bisogno di un esame della palpazione, un esame per le malattie sessualmente trasmissibili, un’ecografia pelvica per controllare utero e ovaie. E anche se non serviranno campioni delle tue cellule della cervice, il tuo ginecologo avrà comunque bisogno di assicurarsi che la tua cervice e la tua vagina abbiano un aspetto sano.
Tieni a mente che il Pap Test non individua tutte le anomalie presenti al 100%. La Dott.ssa Lauren Streicher, Assistente Medico e Professore Clinico del reparto di Ostetricia e Ginecologia della Feinberg School of Medicine dichiara di aver testato tramite biopsia, una massa sospetta tratta dalla cervice di una paziente il cui Pap Test dell’anno passato era risultato positivo. La massa si è rivelata essere un cancro ai primi stadi. Se la paziente non si fosse fatta visitare come di routine dal suo ginecologo, la Dott.ssa Streicher non avrebbe mai scoperto la massa.

Tanto per riprendere la metafora dell’inizio, anche se la tua auto non ti sta dando problemi, non fuma, non gocciola, e le spie non stanno lampeggiando, è comunque una buona idea portarla a controllare, ogni tanto; far visionare l’olio ad esempio ed i freni, almeno ogni anno. Il tuo utero, la cervice e la vagina necessitano della stessa attenzione. In fin dei conti, se non è proprio il tuo ginecologo a guardarti dentro, chi dovrebbe?

Autore | Enrica Bartalotta

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.