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Dipendenza Da Abbronzatura, E’ Davvero Possibile?

Pare assurdo eppure sì, abbronzarsi può diventare dipendenza. Al pari delle sigarette, dell’alcol, e della droga, e al pari di esse anche abbronzarsi è in grado di causare le stesse conseguenze. Oltreoceano hanno coniato persino un termine ad hoc: ‘tanorexic’.

Lo scorso anno, uno studio della University of Texas Southwestern Medical Center ha dimostrato che fare uso di lettini solari può causare dipendenza in quanto la luce del sole porta al rilascio delle endorfine, adibite a stimolare i centri del piacere, gli stessi che si accendono appunto, con droghe ed alcol. Se a questo principio fisico associamo anche quello sociale per cui da abbronzati ci sentiamo più attraenti e percepiamo gli altri similmente, il gioco è fatto, la dipendenza è completa. Ma le lampade non sono più sicure del sole. I ragazzi al di sotto dei 30 anni che si espongono ad una lampada a raggi UV, anche solo per dieci volte l’anno, rischiano otto volte di più di chi si espone al sole, di contrarre un cancro della pelle; e poi cataratta, invecchiamento precoce, sono solo alcuni degli effetti riscontrati.

P U B B L I C I T A'

E allo stesso modo di una dipendenza, anche quella da radiazioni solari porta a sperimentare crisi d’astinenza. Feldman ha realizzato un esperimento su pazienti esposti al sole; ad alcuni erano stati somministrati farmaci per bloccare il rilascio delle endorfine. Questi pazienti avevano riscontrato le conseguenze tipiche della crisi d’astinenza: nausea, sudore freddo e attacchi di panico. Per evitare di incappare in conseguenze del genere, è bene non esagerare. Ricordatevi di esporvi al sole con cautela, per un massimo di tre quarti d’ora al giorno le prime volte e poi a salire, e di non farlo mai senza la protezione di uno schermo solare.

Per proteggere la propria pelle, basta seguire gli accorgimenti necessari e non dimenticarsi di non esporla al sole prima di aver applicato un filtro adeguato, adatto innanzitutto al proprio tipo di pelle, all’altitudine presso cui vi esporrete, e alla quantità di raggi solari che pianificherete di assorbire; anche vestiti e accessori possono aiutare. “La pelle è un organo, afferma il Dottor Steve Feldman, a capo della ricerca statunitense, “è capace di rimettersi, se soltanto le diamo la possibilità di guarire attraverso i trattamenti più adeguati.

Una soluzione?

Potrebbe essere quella di esporsi al sole il giusto necessario, quel tanto che basta insomma a creare un colorito bronzeo, naturale e sano; un’altra soluzione è quella di non dimenticare mai di idratare e lenire la pelle, con olii essenziali quali aloe, cocco o semi di sesamo.

Da ultimo, si può decidere di non esporsi affatto al sole, pur volendo comunque dedicarsi alla creazione e cura di un colorito accattivante; in commercio oggi esistono una quantità incredibile di spray, lozioni e gel autoabbronzanti, molti diversi dai primi che iniziarono ad affacciarsi sul mercato almeno dieci, venti anni fa. Di facile applicazione e assorbimento, ad oggi gli autoabbronzanti sono il metodo più sicuro per abbronzarsi. Leggi qui la nostra lista dei sei più raccomandati.

Autore | Enrica Bartalotta

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.