Il cancro della pelle è il tumore più comune negli Stati Uniti e colpisce più di due milioni di persone ogni anno. Secondo l’American Cancer Society, il melanoma rappresenta circa 68.130 casi di cancro della pelle (dato del 2010). Il cancro della pelle è anche molto spesso prevenibile e, grazie ad un regolare auto-esame, di solito possono essere individuati e trattati prima che progrediscano.
Tipi di cancro della pelle
Il cancro si verifica quando i tumori maligni invadono i tessuti del corpo. I tumori si formano quando il normale processo di divisione cellulare non avviene in modo corretto: le cellule che normalmente si dividono in modo controllato, iniziano a replicarsi senza controllo creando una massa di tessuto, conosciuto appunto come tumore. Come le altre forme di cancro, è fondamentale intervenire subito per impedire alle cellule di invadere altri tessuti e organi.
I tipi di cancro della pelle includono:
– Carcinoma a cellule basali: la forma più comune, si sviluppa dalla crescita anormale delle cellule nello strato più basso dell’epidermide.
– Carcinoma a cellule squamose: si sviluppa nello strato intermedio dell’epidermide.
– Melanoma: il meno comune ma più pericoloso; si forma nei melanociti (cellule produttrici di pigmento).
Che cosa è un melanoma?
Il melanoma è il tipo più grave di cancro della pelle. Si sviluppa nelle cellule chiamate melanociti, che sono responsabili della colorazione della pelle. L’esposizione al sole attiva i melanociti e rende la pelle abbronzata: questo può sembrare un bene se si ha bisogno di un colorito “sano”, ma la pelle abbronzata è l’indicatore che il corpo ha ricevuto troppi raggi ultravioletti. L’eccessiva esposizione a questi raggi può far sì che i melanociti comincino a crescere in modo anomalo e, infine, evolvere in melanoma.
Il tumore cutaneo non melanoma, invece, comprende cellule basali e carcinomi a cellule squamose, che si sviluppano su parti della pelle più esposte, come viso, collo, braccia e dorso delle mani. I tumori della pelle non melanoma di solito non si diffondono ad altre parti del corpo e sono curabili, se diagnosticati precocemente.
I tumori della pelle sono in genere indolori, ma non per questo meno pericolosi. I sintomi del cancro alla pelle sono:
– un piccolo grumo dall’aspetto lucido, chiaro, o simile alla cera;
– un grumo sodo, di colore rosso;
– un grumo che sanguina;
– una macchia rossa piatta, ruvida o squamosa al tatto.
I segnali da notare includono cambiamenti nella pelle (come una crescita) o piaghe che hanno difficoltà di guarigione: entrambi possono essere indicatori del cancro alla pelle. Altre alterazioni cutanee possono verificarsi in varie parti del corpo, tra cui:
– viso;
– orecchie;
– collo;
– braccia;
– mani;
– testa.
I sintomi del cancro della pelle
Il cancro della pelle più spesso si sviluppa sulle zone del corpo che subiscono una maggiore esposizione ai raggi ultravioletti del sole. La malattia di solito colpisce viso, torace, braccia e mani, ma può anche presentarsi su cuoio capelluto, orecchie, labbra e collo. Può manifestarsi anche su altre parti del corpo che non vedono mai la luce, compreso sotto le unghie, sulla pianta dei piedi e sui genitali. Spesso appaiono come un neo sospetto, una lentiggine, o una macchia, a volte dipendono dal tipo di cancro della pelle.
Cheratosi attinica
Si tratta di una lesione squamosa o sfogliata e si trova più spesso su cuoio capelluto, viso, orecchie, labbra, dorso delle mani e avambracci, ma anche su spalle o altre zone del collo, quelle più frequentemente esposte al sole. A volte sono così piccoli che si percepiscono al tatto, ma non si vedono. Si può sentire come una piccola area molto ruvida sulla pelle.
Carcinoma basocellulare
Appare spesso come una macchia della consistenza della cera, solitamente nelle zone del corpo più spesso esposte a radiazioni ultraviolette del sole.
Carcinoma a cellule squamose
Più comunemente si verificano sulle parti del corpo esposte al sole, ma possono anche apparire all’interno della vostra bocca o sui genitali. I tumori causati dal carcinoma a cellule squamose possono assumere una varietà di forme, tra cui:
– un nodulo di consistenza soda, di colore rosso;
– una lesione piatta con una crosta squamosa;
– un’ulcera in bocca;
– una macchia in rilievo su ano o genitali.
Il carcinoma a cellule squamose è anche noto per causare prurito intenso, che irrita ulteriormente e infiamma la pelle. Graffiare la pelle può portare a infezioni che dovranno essere trattate con gli antibiotici.
Melanoma
Il melanoma, la forma più letale di cancro della pelle, più spesso si sviluppa sulle gambe nelle donne e su torace, schiena, testa e collo negli uomini.
Alcune caratteristiche che possono indicare che un neo, una lentiggine, o una macchia sono un segno di melanoma:
1. Asimmetria / bordi irregolari – Se i bordi di un neo o di una lentiggine sono irregolari potrebbe segnalare un cambiamento canceroso.
2. Cambiamento di colore – La variazione di colore all’interno di un neo o di una lentiggine può essere un altro segno rivelatore. Tenete d’occhio questi specifici cambiamenti di colore o di aspetto:
– diverse tonalità di marrone chiaro, marrone o nero o, in alcuni casi, rosso, bianco o blu;
– una grande macchia marrone con macchie scure all’interno. Anche se altre lesioni potenzialmente cancerose sono meno comuni, potrebbero essere presenti sul palmo delle mani, piante dei piedi, dita delle mani o dei piedi, sulle membrane delle mucose della bocca, naso, genitali, o ano.
3. Diametro – In alcuni casi, avere un neo o una lentiggine che è più grande di sei millimetri (che è circa il diametro di una matita) può essere un segno di cancro della pelle.
4. Assenza di guarigione – Se si ha un neo, una lentiggine, o una qualsiasi crescita che non guarisce o che addirittura sanguina, è meglio andare subito dal medico per un controllo.
Segnali meno comuni
Anche se raro, è utile riconoscere i sintomi di questi tumori più rari:
1. Sarcoma di Kaposi: si sviluppa nei vasi sanguigni della pelle e compare come macchia rosso-violacea su parti di pelle fortemente esposte al sole.
2. Carcinoma a cellule di Merkel: porta alla crescita di noduli compatti e sodi, lucidi, sulla pelle esposta al sole e nei follicoli piliferi.
3. Carcinoma della ghiandola sebacea: è un tumore aggressivo che si traduce in noduli duri e indolori, spesso compaiono sulle palpebre.
Che cosa causa il cancro della pelle?
Troppa esposizione alle radiazioni UV del sole può portare al cancro della pelle. Radiazioni artificiali dalle lampade solari e lettini abbronzanti sono ugualmente pericolosi. Mentre ci sono alcuni fattori che possono aumentare il rischio, come l’età e la carnagione, il cancro della pelle può colpire chiunque. I biondi naturali e gli individui dalla pelle chiara sono più a rischio, ma questo non esclude chi ha gli occhi ed i capelli scuri.
I fattori di rischio per il cancro della pelle comprendono:
– pelle chiara: con lentiggini o che si scotta facilmente;
– colore dei capelli: rossi o biondi;
– età: superiore ai 50;
– genere: gli uomini hanno più probabilità di sviluppare il cancro della pelle rispetto alle donne.
E inoltre:
– sovraesposizione: troppo sole, soprattutto gravi scottature, pone rischi più elevati;
– genetica: alcune malattie genetiche, o se si ha una storia familiare di melanoma;
– sistema immunitario indebolito: un sistema immunitario indebolito rende un individuo più vulnerabile allo sviluppo di tumore cutaneo non melanoma.
Come dicevamo, il cancro della pelle è causato principalmente dall’esposizione al sole. Purtroppo, però, l’esposizione alle radiazioni UV non spiega tutti i tumori della pelle. Non è chiaro perché i tumori cutanei a volte si sviluppino in parti del corpo non esposte al sole o da altre sorgenti di raggi UV. Si ritiene che questi episodi possano essere causati da esposizione a sostanze chimiche tossiche o a causa, appunto, di un indebolimento del sistema immunitario. La buona notizia è che si può ridurre significativamente il rischio di cancro della pelle, apportando alcune modifiche intelligenti allo stile di vita.
Come si può prevenire il cancro della pelle?
Il modo migliore per prevenire il cancro della pelle è quello di limitare il tempo al sole. Quando trascorrete il vostro tempo all’aperto, assicuratevi di proteggervi. Coprite le braccia e le gambe con pantaloni e camicie a maniche lunghe, proteggete gli occhi con occhiali da sole 99-100% di assorbimento UV.
Prevenzione del cancro – L’abbigliamento protettivo
Abbigliamento e cappelli sono tra i modi più semplici ed efficaci per difendere la pelle dai raggi nocivi del sole. Essi forniscono un blocco fisico tra la pelle e la luce e, poiché i vestiti non evaporano né svaniscono, non dovrete preoccuparvi di riapplicare la protezione, come si fa con la crema solare. Negli ultimi anni, i produttori di abbigliamento hanno anche iniziato ad aggiungere prodotti chimici e additivi agli indumenti durante il processo di produzione, per aumentare ulteriormente il fattore solare protettivo. Sempre più abbigliamento per attività outdoor contiene un fattore di protezione UV (UPF): si tratta di vestiti lavorati con coloranti incolori o assorbitori UV chimici che bloccano sia i raggi ultravioletti A che i raggi ultravioletti B; il metodo è simile al fattore di protezione solare che viene utilizzato su cosmetici e creme solari, ma a differenza di quest’ultimo che contrasta soltanto gli ultravioletti B (UVB), è utile anche contro gli UVA. Vi sono norme molto severe per l’etichettatura dei capi di abbigliamento raccomandati dalla Cancer Foundation e solo i vestiti con un UPF da 15 a 50 e oltre possono essere venduti come “protettivi contro i raggi solari”: “Good”, indica i capi con un UPF da 15 a 24; “Very Good”, indica quelli con un UPF da 25 a 39 e, infine, “Excellent” quelli con un UPF da 40 a 50 e oltre. Un rating di 50 indica che il tessuto consentirà ad 1/50 (cioè circa il 2%) di radiazione ultravioletta del sole di passare fino alla pelle. Più alto è il numero meno luce la raggiungerà.
Fattori che determinano la protezione solare
Tutti gli indumenti limitano le radiazioni UV, anche se solo in piccole quantità. Nel determinare il fattore di protezione di un capo d’abbigliamento, diversi elementi sono presi in considerazione. Questi fattori possono anche essere utilizzati da chiunque per determinare se un indumento è efficace nel bloccare i raggi UV.
Coloranti
Gli abiti scuri sono meglio delle tonalità più chiare, ma il potere di blocco reale viene dal tipo di colorante usato. Maggiore è la concentrazione di alcuni coloranti-bloccanti anti UV di alta qualità, più raggi saranno filtrati.
Tessuti
Cotone, rayon, lino e canapa non sono molto efficaci nel bloccare i raggi UV, a meno che non vengano trattati con una sostanza chimica aggiuntiva. I tessuti che riescono meglio a bloccare il sole: poliestere, nylon, lana e seta.
Stretch
Un capo stretch può avere meno protezione UV dell’abbigliamento non elasticizzato.
Trattamenti
I produttori di abbigliamento possono aggiungere sostanze chimiche che assorbono la luce UV negli indumenti durante il processo di fabbricazione. Additivi per bucato, come “sbiancanti ottici” e composti in grado di interrompere gli UV, possono aumentare la valutazione UPF di un indumento.
Trama dei tessuti
Tessuti a trama rada offrono meno protezione dei tessuti a trama fitta. Per vedere quanto è fitta la trama di un capo di abbigliamento bisogna tenderlo davanti a una luce. Se si riesce a vedere la luce attraverso, la trama potrebbe essere troppo lenta per essere efficace nel bloccare i raggi del sole.
Peso
Più pesante è il tessuto, meglio riesce a bloccare i raggi UV.
Umidità
Il tessuto asciutto offre una maggiore protezione del tessuto bagnato. Bagnare un tessuto riduce l’efficacia di ben il 50%.
Abbigliamento ad alto UPF
Riconoscendo la necessità di una varietà di opzioni di abbigliamento protettivo, i rivenditori stanno aumentando sempre più queste linee di produzione. Alcune aziende utilizzano un marchio per indicare il proprio abbigliamento protettivo. Ad esempio, quello della Columbia si chiama “Omni-Shade”, mentre la North Face, ha scelto di indicare solo la quantità di UPF contenuta in un prodotto nella sua descrizione.
Camicie
Una t-shirt bianca di cotone è tra il 5 e l’8 come fattore di protezione, cioè permette quasi 1/5 delle radiazioni. Fra l’abbigliamento tecnico migliore possiamo suggerire le magliette della Columbia Sportswear, con UPF 50 o della Royal Robbins (50+). Per incrementare la circolazione dell’aria e aiutare a mantenere una buona circolazione del sangue, vi consigliamo anche di scegliere capi che usano aperture o fori, oppure quelli costruiti con tessuto traspirante che aiuta a drenare il sudore dal corpo.
Pantaloni e shorts
I pantaloni con un alto UPF sono un ottimo modo per proteggere la pelle mentre si lavora, si gioca, o semplicemente ci si rilassa. Se indossate pantaloncini corti, non dimenticate di applicare la protezione solare alla metà inferiore delle gambe! Fra i prodotti migliori possiamo consigliarvi: Patagonia (UPF 40) e la linea Overlook di Mesa Pant (UPF 50).
Costumi da bagno
Sono in commercio costumi resistenti al cloro e fatti con materiale di protezione UV per almeno il 98% dei raggi. Fra le marche più famose: Alex & Me Co., Solartex.
Cappelli
I cappelli a tesa larga tengono all’ombra anche il collo e riducono la quantità di raggi UV a cui la pelle delicata del viso viene esposta. Indossatene uno mentre siete all’aperto e contribuirete a ridurre il rischio. Vi consigliamo i modelli: Patagonia Bucket Hat, che ha un UPF 50+ e Papyrus della Research Outdoor che ha un UPF 30.
Come rendere i vostri vestiti ad alta UPF?
Se l’acquisto di indumenti protettivi per il vostro guardaroba è un costo proibitivo, o i vostri figli stanno crescendo troppo in fretta per investire in abiti che non saranno più in grado di portare entro pochi mesi, un additivo incolore potrebbe essere una valida alternativa. Ad esempio, il detergente SunGuard è un additivo per filtro UV che viene aggiunto al bucato durante il lavaggio e dà all’abbigliamento un fattore SPF di 30. L’additivo dura fino a 20 lavaggi. Molti detersivi contengono OBA (o “sbiancanti ottici”) e il lavaggio ripetuto con questi detergenti aumenterà la protezione UV di un indumento.
Prevenzione del cancro della pelle
Apportare modifiche comportamentali e scelte di vita intelligenti, può prevenire il cancro della pelle. Ci sono diversi modi per evitare questa patologia potenzialmente mortale o almeno ridurre il rischio di ammalarsi.
Indossate filtri solari
I filtri solari chimici, come quelli che contengono l’ingrediente Mexoryl, assorbono la luce ultravioletta dannosa. I filtri solari fisici, come il biossido di titanio o l’ossido di zinco, invece, riflettono la luce anziché assorbirla.
Scegliete una crema solare che offre ampio spettro di protezione sia UVA che UVB
Stiamo parlando dei due tipi di raggi che possono danneggiare la pelle e portare al cancro. L’American Academy of Dermatology raccomanda che tutti, indipendentemente dal tipo di pelle, cerchino di utilizzare una crema solare ad ampio spettro, resistente all’acqua, con un fattore di protezione solare (SPF) di almeno 30. Una trentina di grammi (la grandezza di un bicchierino) sono sufficienti per coprire tutte le aree esposte della pelle.
Assicuratevi di riapplicare la crema solare ogni due ore o dopo una nuotata, o dopo una sudorazione pesante. La crema solare non si usa solo d’estate, ma deve essere utilizzata tutto l’anno. Anche in una giornata nuvolosa, fino all’80% dei raggi ultravioletti può passare attraverso le nuvole.
Indossare abbigliamento che protegge dal sole
Come già specificato, protegge la pelle dai raggi nocivi del sole. Non dimenticate gli occhi e indossate occhiali da sole che blocchino sia i raggi UVA che UVB.
Evitate i solarium
Lettini e lampade abbronzanti emettono gli stessi raggi UV del sole. Le ore trascorse sotto la lampada sono altrettanto pericolose come le ore trascorse sotto al sole.
Evitate le ore di punta
Il sole è più forte dalle dieci del mattino fino alle quattro del pomeriggio e, pertanto, sono i momenti in cui si hanno maggiori probabilità di scottarsi. Restate al chiuso o all’ombra: può aiutare a prevenire il cancro della pelle.
Ricordate di fare degli auto-esami
Imparate i segnali rivelatori, come un cambiamento di un neo o di una lentiggine esistenti o la comparsa di uno nuovo. Effettuate regolari auto-esami una volta al mese con l’aiuto di uno specchio, in aggiunta ai normali check-up dal dermatologo, per aumentare le probabilità di avvistare un problema nella fase iniziale. Se notate dei segni, fatelo sapere subito al vostro medico. Che siate ad alto rischio o no, gli esperti raccomandano di fare comunque gli auto-esami per verificare eventuali segnali.
Di che cosa avete bisogno?
– buona illuminazione;
– uno specchio a figura intera.
Esaminate nei, lentiggini e voglie, cercando segnali di uno qualsiasi dei seguenti sintomi:
– lesioni dall’aspetto insolito;
– forme asimmetriche;
– variazione di colore;
– macchie più grandi di una gomma da matita;
– bordi irregolari o zone ruvide.
Consigli utili
– Ricordate di controllare il vostro cuoio capelluto e verificate anche lungo l’attaccatura dei capelli.
– Non siate timidi: se state esaminando una zona difficile da vedere, chiedete ad un partner o a un amico di aiutarvi.
– Scrivete ciò che vedete: registrare le dimensioni, la posizione e l’aspetto di tutti i nei, lentiggini e voglie sul vostro corpo; la prossima volta vi potrete fare riferimento per vedere se ci sono stati cambiamenti.
Solarium UVA e cancro della pelle
Una bella abbronzatura è sempre associata con la salute, la giovinezza e l’aspetto estetico attraente… la semplice verità, però, è che un’abbronzatura è come una vescica da bruciatura. Abbronzatura o scottatura significa che il vostro corpo è stato esposto a troppi raggi ultravioletti (UV). Una abbronzatura è una reazione cutanea e l’esposizione ai raggi UV del sole fa sì che le cellule della pelle (melanociti) scuriscano. Il processo di oscuramento è in realtà la difesa della pelle contro i danni degli UV.
Tipi di radiazioni UV
La luce ultravioletta è la radiazione invisibile contenuta nella luce ed è composta di tre strati: UVA, UVB, UVC.
UVA – più debole, invecchia la pelle, tende a provocare reazioni allergiche (come le eruzioni cutanee).
UVB – ustiona e invecchia la pelle, è maggiormente responsabile delle scottature.
UVC – la più pericolosa, ma non va vissuta come minaccia poiché non penetra lo strato di ozono della Terra.
Entrambi i raggi, UVB e UVA, penetrano nella pelle e rappresentano un rischio per il cancro.
Il mito del solarium UVA
Nel passato, la pelle abbronzata rivelava un duro lavoro svolto all’aperto e così, la maggior parte delle persone non vedeva di buon occhio la pelle abbronzata, associandola ad un segno distintivo della classe operaia. La ricca classe agiata rimaneva in casa o si riparava con gli ombrelloni quando stava all’esterno, per mantenere la propria pelle di porcellana. Iniziò Coco Chanel. La stilista diede vita ad una moda quando, nel 1923, tornò da un viaggio con una nuova tonalità di pelle, sul marrone dorato, grazie al sole che aveva preso in Riviera. Da allora tutti, dai personaggi famosi alle casalinghe, improvvisamente desideravano il sole e andavano in cerca di luoghi soleggiati per conquistare lo stesso colorito. Dal 1950, il bikini apparve sulla scena, aumentando la mania per una abbronzatura il più possibile totale. Cappelli e scialli non venivano più indossati come dispositivi di protezione, ma come accessori di moda.
Nel corso dei decenni passati, l’aumento dei tumori della pelle ha cominciato a provocare allarme: le avvertenze provenivano da dermatologi e medici, che allertavano sui danni e i pericoli delle radiazioni nocive del sole. Poiché le cabine abbronzanti sono comparse nella prima parte del 20° secolo come strumento di ricerca medica, alla luce degli avvertimenti dei medici sulle radiazioni del sole, i lettini abbronzanti hanno guadagnato popolarità nel 1970 come (apparentemente sana) alternativa alla luce solare naturale.
La realtà del solarium UVA
Nonostante le affermazioni sulla sicurezza, la verità sui pericoli dei lettini abbronzanti è venuta finalmente a galla. Ora, la FDA consiglia di “evitare sorgenti UV artificiali come i lettini abbronzanti”. Secondo la FDA, lampade solari possono essere più pericolose della luce solare perché, a differenza del sole, i lettini possono essere utilizzati con la stessa intensità tutti i giorni dell’anno, aumentando l’esposizione e il rischio per la salute. Evitare il sole, ma sostituirlo con un lettino abbronzante non è una buona soluzione. Negli studi combinati da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), i risultati mostrano che “il rischio di melanoma cutaneo può aumentare del 75% quando l’uso di dispositivi abbronzanti inizia prima dei 30 anni“.
I rischi del lettino abbronzante includono:
Il cancro: le radiazioni UV, sia naturali che artificiali, aumentano il rischio di sviluppare il cancro della pelle e sottopongono gli occhi al rischio di sviluppare cataratte e ustioni della cornea.
Invecchiamento precoce: la pelle perde elasticità e può sviluppare rughe precoci.
Soppressione immunitaria: i raggi UVB possono influenzare negativamente il sistema immunitario del corpo, questo lascia più vulnerabili alle malattie.
Che cosa è la tanoressia?
Uno studio della Wake Forest University del North Carolina suggerisce che l’abbronzatura può dare dipendenza. I risultati hanno indicato che cascate di endorfine possono innescarsi negli utilizzatori frequenti, seguite quindi da sintomi di astinenza quando ne vengono privati. I lettini abbronzanti sostengono di essere un’alternativa sicura al sole, tuttavia la radiazione UV rilasciata da un lettino abbronzante costituisce un serio rischio per lo sviluppo di problemi di salute. Il marketing può fare miracoli, ma di sicuro la consapevolezza può farne di più. Rimanere informati vi aiuterà a mantenervi sani e a fare scelte consapevoli.
Alternative per un’abbronzatura sana
Se avete voglia di un bel colorito dorato, ci sono una varietà di opzioni più sicure disponibili sugli scaffali della farmacia. Spray abbronzanti e lozioni che utilizzano il componente naturale diidrossiacetone (DHA) che innesca una reazione chimica che scurisce la pelle. Il DHA è uno zucchero ottenuto dalle piante, che è stato utilizzato per decenni nei prodotti abbronzanti; per fortuna, il progresso ha offerto qualche ritocco e miglioramento e quello che una volta restituiva un risultato arancione è evoluto in un colore più naturale. Anche se l’applicazione di uno spray può essere più difficile rispetto alla comodità di un lettino abbronzante, questi prodotti sono approvati dalla FDA. Se avete problemi di pelle, come l’eccessiva secchezza, potrà rendersi necessario correggere queste aree irregolari, in quanto assorbiranno probabilmente più prodotto. Ricordatevi sempre di svolgere le operazioni in luoghi con adeguata ventilazione, onde evitare di respirare i fumi.
Come proteggere i bambini dal sole?
Ogni giorno proteggete i vostri figli da svariati potenziali pericoli: insegnate loro a guardare in entrambe le direzioni prima di attraversare la strada, a coprire le loro bocche quando tossiscono, a masticare completamente il loro cibo. Trasmettere abitudini sane rispetto all’esposizione al sole nella fase iniziale della loro vita, contribuirà a prevenire il cancro della pelle a lungo termine. Poiché i bambini e le attività all’aria aperta vanno a braccetto come pane e marmellata, ecco alcuni suggerimenti su come prevenire le scottature senza impedire il divertimento.
Copriteli il più possibile, senza esagerare
Anche se tutti i bambini devono essere protetti dal sole, quelli con la carnagione chiara si possono scottare più facilmente e sono a maggior rischio di sviluppare il cancro della pelle più avanti, nella vita. Vestiteli con abbigliamento protettivo in materiale che traspira, ma che non sia trasparente. Maniche lunghe e pantaloni sono i vostri migliori alleati, quando possibile. Un cappello e gli occhiali da sole offriranno protezione dai raggi ultravioletti (UV) e saranno essenziali in una giornata di sole. Tenetene un paio di scorta in borsa, per ogni evenienza.
Nota: vi consigliamo di non utilizzare creme solari nei bambini sotto i sei mesi, andrebbero tenuti lontano dal sole completamente e coperti quanto più possibile. Utilizzate un ombrellone o una tenda come fonte portatile di ombra.
Bloccate il sole, non il divertimento!
Applicate una crema solare SPF 30+ una buona mezz’ora prima di lasciare i vostri bambini al sole. Considerate anche l’utilizzo di una crema solare impermeabile, che sia anche a prova di sudore: anche se non saranno direttamente in acqua, è probabile che alla fine del gioco siano molto bagnati.
Coprite le aree sensibili
I bambini si muovono, e così fa il loro abbigliamento. Assicuratevi di aver spalmato di lozione solare anche sotto il costume: queste aree sono meno spesso esposte al sole e quindi sono più sensibili e in grado di bruciarsi, se erroneamente lasciate scoperte.
Aggiungete un po’ di colore
Fate della lozione un momento di divertimento, non un lavoro: provate la crema solare colorata e mostrate ai bambini che possono disegnare su sé stessi con i loro colori preferiti! E voi saprete quando la crema colorata sarà ben distribuita, perché non la vedrete più.
Ricordate di applicare la crema più volte
Approfittate del momento in cui bambini si prendono una pausa all’ombra, circa ogni due ore o dopo il nuoto, per uno spuntino rinfrescante e per applicare nuovamente la protezione solare. I raggi del sole sono più forti fra le 10:00 e le 16:00 ed è il momento perfetto per un riposo prolungato, lontano dai raggi del sole più forti. Organizzate un pic-nic o incoraggiateli a fare un pisolino all’ombra.
Attenzione alle giornate nuvolose
Solo perché non si può vedere il sole, questo non significa che non ci sia. Anche con il tempo nuvoloso, a volte i suoi raggi sono ancora forti. I vostri bambini possono non sentire che si stanno bruciando, ma nelle giornate nuvolose, i raggi UV riflettono sulla sabbia, sull’acqua e sul cemento. Assicuratevi di applicare una protezione solare come fareste nelle giornate di sole; inoltre ricordatevi di utilizzare una crema idratante viso più leggera, ma con SPF, per lenire la pelle secca e screpolata nei mesi invernali.
Cura per le bruciature
A volte il sole si dimostra troppo forte anche per il genitore più diligente. Se il bambino soffre per alcune scottature non è troppo tardi, ci sono ancora misure che si possono adottare per limitare i danni e alleviare il dolore.
– Fateli immergere in un bagno freddo, o applicate impacchi umidi che alleviano la sensazione di calore.
– Applicate un gel di aloe vera sulle zone colpite per un ulteriore raffreddamento. L’aloe vera è un derivato di una pianta succulenta omonima e, in combinazione con la lidocaina, saprà alleviare qualsiasi prurito e infiammazione.
– Ricordate che un farmaco anti-infiammatorio come l’ibuprofene, può aiutare a ridurre il dolore e il prurito.
– Infine, utilizzate una lozione o una crema al cortisone per reidratare la pelle e prevenire le spellature.
Ricordate, il modo migliore per insegnare ai vostri bambini abitudini sane per godersi un’estate al sole e senza scottature è quello di proteggere voi stessi per primi.
Quali sono le terapie per il cancro della pelle?
È fondamentale prenderlo mentre è in fase iniziale e curabile. Ci sono diversi trattamenti a seconda del tipo di cancro della pelle: le piccole escrescenze vicino alla superficie possono essere rimosse completamente durante la biopsia ma, in alcuni casi, l’intervento chirurgico è necessario.
Chirurgia
Ci sono diversi tipi di chirurgia per rimuovere il cancro della pelle. I tipi di procedure includono:
Congelamento
Le cheratosi attiniche precancerose, così come alcuni piccoli tumori della pelle, possono essere trattati con la crioterapia. La procedura prevede il congelamento delle cellule cancerose con azoto liquido e le cellule morte vengono semplicemente eliminate come croste dopo il disgelo dei tessuti.
Incisione
Se del tessuto canceroso rimane dopo una biopsia, può essere chirurgicamente rimosso.
Chirurgia di Mohs
Questo intervento comporta la rimozione del tessuto seguito da un’immediata analisi al microscopio per verificare la presenza di cancro. I passaggi vengono ripetuti fino a quando l’area interessata è sana. Questa tecnica consente di risparmiare la maggior quantità di tessuto e ha il più alto tasso di guarigione, circa il 98% o superiore.
Curettage ed elettro-dessicazione
In questo processo, il tessuto canceroso viene raschiato via e poi l’energia elettrica viene utilizzata per uccidere eventuali cellule tumorali residue.
Radioterapia
In alcuni casi, la chirurgia non è un’opzione. La radioterapia, che consiste in fasci di raggi X mirati direttamente al tumore, può essere utilizzata in quelle situazioni in cui si rende necessario uccidere le cellule cancerose.
Chemioterapia
La chemioterapia si presenta sotto forma di farmaci da assumere per via orale o, in alcuni casi, soluzioni che uccidono il tessuto canceroso. Il trattamento viene utilizzato anche quando il cancro della pelle ha metastatizzato altre parti del corpo; lo svantaggio della chemioterapia è che danneggia le cellule sane, oltre a quelle cancerose e può causare numerosi effetti collaterali come perdita di capelli, nausea e vomito.
Terapia fotodinamica
Questa terapia comporta l’applicazione di un agente foto-sensibilizzante, che rende le cellule tumorali sensibili alla luce, sarà quindi sufficiente esporre l’area alla luce del laser per uccidere le cellule cancerose. La terapia fotodinamica rende tutta la pelle sensibile alla luce, quindi dovrete evitare la luce solare diretta per diverse settimane dopo il trattamento.
Farmaci topici
In alcuni casi, la FDA ha approvato dei farmaci topici, come il 5-fluorouracile (5-FU) e l’Imiquimod, che servono a trattare le cheratosi attiniche e i carcinomi baso-cellulari superficiali. Questi farmaci possono anche aiutare a curare alcuni carcinomi a cellule squamose superficiali, ma non sono approvati per il trattamento di tumori invasivi.
Autore | Daniela Bortolotti
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