Un nuovo studio, condotto ad Edimburgo, ha rivelato che i problemi legati all’obesità (e quindi sovrappeso, problemi di cuore e diabete) possono saltare una generazione e passare dai nonni ai nipotini.
Quindi, sebbene i figli di genitori obesi possano sottrarsi al giogo dell’obesità, i figli dei figli degli obesi NO!
Ormai non passa giorno senza che venga lanciato un nuovo allarme sulle cattive abitudini alimentari ed il pessimo stile di vita che ci siamo ritagliati addosso. “L’obesità è ai massimi storici e potrebbe ancora crescere”, hanno detto i ricercatori.
Si può iniziare a parlare di moderata obesità quando il proprio BMI, indice di massa corporeo, è tra i 30 e 34.9. Fate una prova ora stesso. L’indice di massa corporea si calcola divindendo il vostro peso in KG diviso il quadrato della vostra altezza (in metri). Se pesate 60 KG e siete alte 1.60, dovete fare 60 diviso (1.60 al quadrato). E’ tutto molto semplice.
La ricerca è stata condotta su dei topini da laboratorio. Andiamo ad esaminarla maggiormente nel dettaglio.
Come prima cosa gli scienziati hanno fatto ingrassare delle topine ed hanno continuato a nutrirle con tanti grassi e zuccheri fino alla loro gravidanza.
Dopo il parto ci si è resi conti che i tutti i rischi collegati all’obesità erano stati trasmessi alla prole di seconda generazione, mentre nella prima i topini erano sani. I motivi per i quali la prima generazione è apparsa in qualche modo protetta dal passaggio dei rischi legati all’obesità non sono ancora chiari.
La Dott.ssa Amanda Drake, ricercatore presso l’Università di Edimburgo suggerisce che è importante continuare a studiare l’obesità. Purtroppo gli studi sugli umani non sono così facili da intraprendere perchè bisognerebbe tener conto di fattori genetici, sociali e culturali. Ma le linee guida vengono tracciate e ampliate giorno dopo giorno.
06 giugno 2013
Autore | Viola Dante
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