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Farmaci Antitrombotici: Nuovi Studi Giugno 2013

Più veloci e più potenti farmaci antitrombotici potrebbero essere presto prescritti ai pazienti colpiti da attacco cardiaco o ad alto rischio, lo svela il laboratorio di Ricerca Cardiovascolare dell’Istituto Bellvitge Biomedical Research (IDIBELL) guidato dal cardiologo dell’Ospedale, Dottor José Luis Ferreiro, che ha condotto uno studio sugli effetti dei farmaci antipiastrinici somministrati a pazienti ad alto rischio o affetti da infezione acuta del miocardio (attacco di cuore) nel contesto del “Codice Infarto”. Lo studio ha concluso che, quando i pazienti arrivano in ospedale, nella maggior parte dei casi i farmaci antiaggreganti piastrinici somministrati non svolgono sufficientemente il lavoro e, pertanto, nei pazienti ad alto rischio, i ricercatori raccomandano l’uso di farmaci antitrombotici più veloci e più potenti. I risultati dello studio sono stati già pubblicati sulla rivista di Trombosi ed Emostasi.

Codice del miocardio

Il “Codice Infarto” è un protocollo di urgenza diramato dal Ministero della Salute: quando viene rilevato un attacco di cuore in qualsiasi punto, anche per la strada, in un ospedale o ovunque, il paziente deve essere trasferito immediatamente in un ospedale di riferimento, dotato di una unità di emodinamica in cui sarà fatta una angioplastica primaria, vale a dire riaprire i vasi sanguigni che causano l’attacco di cuore. Questo protocollo migliora lo stato del paziente perché prima si agisce, meno muscolo cardiaco resta danneggiato. Questo fatto ha portato i ricercatori a chiedersi se i farmaci antitrombotici somministrati per via orale, in questi casi (aspirina e clopidogrel) abbiano un effetto abbastanza veloce per essere utili in questo contesto.

L’aspirina e il clopidogrel

Lo studio, condotto su 50 pazienti dell’Unità Emodinamica dell’Ospedale Universitario di Bellvitge che hanno ricevuto il trattamento “Codice Infarto”, ha rilevato che solo il 25% di questi pazienti aveva risposto all’aspirina all’arrivo ​​in ospedale e solo il 10% di essi aveva risposto al clopidogrel. “L’uso di farmaci più potenti e soprattutto più veloci sarebbe raccomandato in casi acuti e ad alto rischio, invece di usare il clopidogrel: il vantaggio sarebbe compensare un possibile aumento del rischio di emorragie“, spiega il Dottor José Luis Ferreiro.

Il protocollo “Codice Infarto” è stato applicato dall’Ospedale Universitario di Bellvitge Hospital già dal giugno 2009 per una popolazione di riferimento di 1,2 milioni di persone. Attualmente l’ospedale esegue ogni anno circa 650 codici infarto, mentre prima della sua attuazione, l’attività dell’Unità di Emodinamica contava meno di 250 casi ogni anno. Dal momento in cui si è passati ad attuare il “Codice Infarto”, la mortalità in ospedale è diminuita dal 9,1% al 5,3% entro 30 giorni, e dal 13,7% al 8% dopo un anno.

Per maggiori informazioni visitate il sito della Idibell Research: http://www.idibell.cat/

07 giugno 2013

Autore | Daniela Bortolotti

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.