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Succhiare Il Pollice: Attenzione Alla Salute Orale Del Bambino

Succhiare il pollice (o usare un succhiotto) è un comportamento naturale per i bambini, ma non lasciateli andare avanti troppo a lungo: succhiare è un riflesso naturale che aiuta i più piccoli e, probabilmente, è una abitudine che hanno già prima della nascita. Dopo la nascita, la suzione del pollice o di un ciuccio sono in grado di offrire sicurezza al bambino, e anche aiutarlo ad addormentarsi ma, come il vostro bambino cresce, l’impatto di questa abitudine può interferire con la crescita della sua bocca e con l’allineamento dei denti: per questo motivo è una abitudine da interrompere prima che sia troppo tardi.

Sì al ciuccio

I problemi potenziali potrebbero rendervi riluttanti ad abituare il vostro bambino al ciuccio, ma tenete a mente che se il vostro bambino ama a succhiare, è molto più facile limitare l’uso di un succhiotto a quello del pollice: un ciuccio è meno doloroso da togliere, quando sarà il momento. “Si può buttare il succhiotto “, spiega il Dottor Diederik Millenaar, dentista pediatrico a Vancouver. “Non è altrettanto semplice quando si tratta di un pollice”. Ciò non significa che si dovrebbe forzare il bimbo a iniziare a utilizzare un ciuccio, ma se non si affeziona troppo al proprio pollice, ci sono meno probabilità di causare danni. Alcuni bambini tengono il pollice in bocca senza succhiare, mentre altri succhiano talmente forte che si può sentire un “pop” quando tirano fuori il pollice dalla bocca.

P U B B L I C I T A'

Cosa fare e non fare con il ciuccio

Se decidete di optare per un ciuccio, alcuni esperti suggeriscono lo stile ortodontico, piuttosto che il tipo arrotondato convenzionale, perché può essere un po’ più gentile sui denti. Ma gli studi non hanno mostrato differenze sufficienti per confermare che i ciucci ortodontici siano innocui, vogliamo essere chiari. In ogni caso mai addolcire un ciuccio: il contatto costante di zucchero e denti può portare alla carie precoce. Mai pulire il succhiotto mettendolo nella vostra bocca, dal momento che può trasferire dei batteri, invece di eliminarli.

Quando interrompere

Succhiare il pollice o il ciuccio avrà meno impatto sui denti del vostro bambino, se si ferma prima che i suoi denti permanenti spuntino, circa a cinque anni di età. Ma succhiare può avere effetti molto prima. “Bisognerebbe eliminarlo passati circa tre anni: comunque, prima è meglio è“, conferma Millenaar. La Canadian Paediatric Society raccomanda di iniziare il processo di rinuncia al ciuccio circa a 12 mesi di età. Alcune evidenze dimostrano che i bambini che usano il ciuccio a lungo termine sono in grado di sviluppare un modello di deglutizione anormale e hanno anche esperienza di maggiori infezioni dell’orecchio. I bambini che succhiano il pollice possono inoltre avere problemi con lo sviluppo del linguaggio.

Ridimensionamento dell’abitudine

Fortunatamente, la maggior parte bambini che succhiano il pollice, naturalmente, perde l’abitudine tra i due e i quattro anni di età, perché hanno abitualmente più cose in mano o perché i loro coetanei iniziano a fare commenti. Se l’abitudine di succhiare persiste, i genitori possono incoraggiare i bambini a smettere con l’ausilio di un adesivo sulla mano, offrendo coccole per confortarli al posto del ciuccio o del pollice. Quando si tratta di un ciuccio, sarà più facile smettere se il vostro bambino lo usa solo al momento del sonno. Ma, così come con l’abitudine al pollice, aiuta lodare e premiare il bambino quando riesce a stare un po’ di tempo senza succhiare.
Inoltre, può fare la differenza se il dentista del bambino spiega il danno creato dai succhiotti o dalla suzione del pollice. Qualche delicata ammonizione può aiutare. Ma ricordate: i bambini succhiano per calmarsi, quindi sgridarli non aiuterà a rompere l’abitudine! Fortunatamente, pochi bambini succhiano ancora il pollice nell’età scolare, ma la prima si può togliere l’abitudine, tanto meglio sarà per la loro salute orale.

Autore | Daniela Bortolotti

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.