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“La Mammografia Non Riduce La Mortalità”

La mammografia annuale nelle donne di età compresa tra i 40 ed i 59 anni non riduce la mortalità da cancro al seno più di quanto possano fare altri tipi di controlli come l’autopalpazione o le cure comuni, quando è liberamente disponibile la terapia adiuvante per il cancro“.

E’ il frutto di uno studio condotto da un team di ricercatorio, Anthony B Miller,Claus Wall, Cornelia J Baines, Ping Sun, Teresa To, Steven A Narod e riportato sul British Medical Journal.

Complessivamente“, si legge nell’Abstract, “il 22 % (106/484) di tumori al seno invasivi sono stati sovrastimati, cioè significa una diagnosi di cancro al seno per ogni 424 donne che si sono sottoposte a screening mammografico“.
L’obiettivo dello studio era quello di confrontare l’incidenza del cancro al seno e la mortalità, per un lasso di tempo di 25 anni, tra le donne di età compresa tra i 40 ed i 59 anni che si erano sottoposte allo screening mammografico e quelle che ne avevano fatto a meno.

Nel 1980 in Canada è stato avviato uno studio controllato randomizzato di screening mammografico su 89 835 donne, di età compresa tra 40-59 dalla Canadian National Breast Screening Study. Alcune delle partecipanti sono state sottoposte, a caso, alla mammografia, altre invece a controlli al seno senza il ricorso alla mammografia.
Le 89 835 donne sono state seguite per un massimo di 25 anni dalla data di randomizzazione.
La pazienti che avevano volontariamente deciso di partecipare hanno firmato un modulo di consenso informato approvato dall’Università del comitato di Sperimentazione Umana di Toronto. Lo studio è stato condotto in 15 centri di screening di sei province canadesi (Nuova Scozia, Quebec, Ontario, Manitoba, Alberta e British Columbia) coordinati dall’Università di Toronto.

I risultati ottenuti evidenziavano che durante l’intero periodo di studio, 3250 donne del gruppo sottoposto a mammografia e 3133 di quello non sottoposto, hanno ricevuto una diagnosi di cancro al seno e che 500 donne appartenenti al primo gruppo e 505 del secondo sono morte di cancro al seno.
Questo ha portato a dire che la mortalità di cancro al seno era simile tra le donne sottoposte a controllo e quelle soggette a mammografia. Dopo 15 anni di follow- up, inoltre, sono stati riscontrati 106 tumori in più (tra quelli sottoposti a mammografia) attribuibili ad un eccesso di diagnosi cioè ad una sovrastima dei casi.

La conclusione cui i ricercatori sono giunti è che la mammografia eseguita annualmente nelle donne di età tra 40 e 59 anni non riduce la mortalità legata al cancro al seno rispetto ad altre forme di controllo.

Autore | Marirosa Barbieri

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.

Un commento

  1. Io (almeno a tutt’oggi) sono stata salvata da un carcinoma invasivo infiltrante dei peggiori in virtù dello screening della mammografia. Non potrei mai dire che quanto letto merita di esere premniato e/o condiviso. Alias l’eccezione conferma la regola e salva una vita.