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Dolore Cistite: Sintomi, Cause, Rimedi e Cure Definitive

Viola Dante, Palermo – Può capitare alle volte che il dolore causato da una cistite non passi del tutto o non accenni proprio a diminuire, nonostante l’assunzione di farmaci, lavande, tisane ed altri rimedi.

Purtroppo non è un quadro così raro. E si presenta tutte le volte che la diagnosi o la cura sono errate.
Ben 1 donna su 4 soffre di cistite almeno una volta all’anno. Ed i dolori possono essere davvero forti ed invalidanti, tanto da influenzare negativamente la qualità della vita di un soggetto.

Probabilmente ci si vergogna a chiedere aiuto per pruriti e fastidi alle parti intime. Ma, se non affrontata nel modo giusto, la cistite non guarisce mai. Anzi si verificano tutte le condizioni per future recidive.

In questo articolo vedremo come prevenire la cistite o eventualmente curarla definitivamente.

Che cosa è la cistite

La cistite è una infiammazione della vescica, un organo molto delicato che ci permette di raccogliere le urine.
Rappresenta la quasi totalità delle infezioni alle vie urinarie e affligge in maniera quasi selettiva le donne. E purtroppo più si invecchia e maggiori sono i rischi di soffrire di cistiti.

Alle volte l’infiammazione può coinvolgere anche l’uretra, quel piccolo canale che incanala le urine fuori dal corpo. In questo caso l’infiammazione prende il nome di uretrocistite.

I sintomi della cistite

I sintomi della cistite sono quasi sempre gli stessi: forti, o anche fortissimi, bruciori seguiti dalla sensazione di dover andare in bagno per urinare.

Purtroppo non è raro che una eventuale sensazione di pesantezza o la presenza di dolori di provenienza meno chiara o altri fastidi siano dovuti a problemi che poco o nulla centrano con la cistite.

Ecco quindi l’importanza della diagnosi e della successiva scelta di una cura.

P U B B L I C I T A'

Alcuni esempi di finte cistiti sono quelle che si presentano in soggetti femminili di età giovane che manifestano delle irritazioni dovute a rapporti sessuali piuttosto prolungati nel tempo.

Ma, come dicevamo prima, l’incidenza delle cistiti aumenta con il trascorrere degli anni. Ed anche in questo caso bisogna stare attente alle falsi cistiti, perché le donne in menopausa possono soffrire di una certa secchezza vaginale conseguente ad un calo fisiologico di estrogeni. In questi casi il trigono, una parte della vescica, risulterebbe più fragile ed irritabile. Condizione che potrebbe portare ad una comparsa di sintomi dolorosi noto come disendocrinia.

Le cause della cistite

Le cause che portano alla cistite sono solitamente legate a doppio filo con i batteri.

Essi possono arrivare alla vescica in diversi modi.

Alcuni batteri possono invadere la zona vaginale a seguito di un rapporto amoroso, che verrà seguito da una successiva scalata verso l’uretra.

Altri batteri, invece, ce li portiamo già dentro. E’ il caso della flora intestinale. Il più comune di questi batteri è il conosciutissimo e super studiato Escherichia coli. Ma potremmo menzionare anche l’Enterococcus faecalis e l’Enterococcus faecium.

Tali virus, solitamente presenti nell’intestino, possono sfruttare delle particolari condizioni (ad esempio coliti o stitichezza grave) per invadere la vescica, attraverso le vie linfatiche ad esempio.

Più raramente le cause di una cistite non sono di origine batterica ed allora bisogna seguire una serie di esami per scoprirle.

Perché alle volte il dolore della cistite non passa

Quando la diagnosi è sbagliata o quando l’infezione non viene curata in maniera opportuna o qualora il partner fosse ancora una fonte di contagio o qualora i problemi intestinali non venissero risolti, ci sarebbero tutte le condizioni per una recidiva.

La popolazione batterica aumenterebbe piano piano di numero e infiammerebbe nuovamente la vescica.

Altre volte, più banalmente, non si tratta di una vera cistite.
Può capitare, ad esempio, che un medico prescriva ad un soggetto donna entrato in menopausa una cura antibiotica (pensando soffra di cistite), quando invece dovrebbe prescrivere una cura ormonale sostitutiva.

Come diagnosticare e come curare una cistite

Per scegliere una cura appropriata è importante eseguire una diagnosi precisa.
Spesso accade che una donna pensi di soffrire di cistite, perché ingannata da sintomi fuorvianti, quando invece ciò non è vero. Ed allora i dolori persistono.

Per diagnosticare con assoluta precisione se si soffre di cistite o meno occorre sottoporsi, al primo accenno di dolore, ad una urinocultura e tampone vaginale. In questo modo è praticamente certo scovare possibili germi invasori.

I risultati dei test purtroppo non vengono forniti subito. Quindi è consigliabile assumere qualche antinfiammatorio o un antibatterico durante l’attesa.

Una volta che i risultati avranno accertato la presenza di germi, è auspicabile fare un antibiogramma per poter scegliere l’antibiotico più adatto a trattare l’infiammazione. Si tratta di un ulteriore esame (il cui acronimo è ABG) condotto in vitro che permette di valutare se uno specifico batterio è più sensibile a questo o quel antibiotico.

Nota: nel caso la causa della cistite fosse di natura vaginale, allora sarebbe necessario coinvolgere anche il partner nella cura. Se così non fosse, ci si esporrebbe ad un successivo contagio ad ogni rapporto.

Gli esami di urinocoltura e tampone vaginale vanno ripetuti a distanza di una settimana dalla cura.

L’eventuale esito negativo, confermerebbe la guarigione dalla cistite.

Nel caso in cui l’infezione fosse ancora presente, allora sarebbe suggerita una ecografia renale o vescicale, per capire il perché delle recidive.
I calcoli renali, ad esempio, potrebbero fungere da rifugio per i batteri. Ma anche eventuali prolassi ed altre situazioni che favoriscono il ristagno di urine dovrebbero essere analizzati con cura.

Come prevenire la cistite

Prevenire le cistiti è piuttosto semplice. Basta seguire alcuni suggerimenti che abbattono realmente il rischio di infiammazione alla vescica.

1. Bevi molta acqua

Bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno è indispensabile per diluire l’urina e renderla più abbondante. Ciò si traduce in un “lavaggio dei tessuti” che renderebbe la vita più difficile ai batteri.

2. Non trattenersi dall’andare in bagno

Una vescica troppo piena è una vescica più difficile da svuotare e questo favorirebbe il ristagno delle urine in loco.

3. Attenta a ciò che mangi

I cibi piccanti irritano le mucose. Le congestionano e questo favorisce la propagazione di una eventuale infezione. Sarebbero da evitare pepe, peperoncino, alcol, caffè, tè e spezie varie.

4. La salute dell’intestino

Una costipazione cronica, specie se aggravata dalla presenza di diverticoli (estroflessioni della mucosa e della sotto-mucosa del colon), facilita il passaggio dei batteri alla vescica rendendoli virulenti.

5. Occhio alla corretta igiene intima

Quando ci si pulisce le parti intime, i movimenti devono sempre partire da davanti e terminare dietro, proprio per scongiurare il rischio di propagare i germi dall’intestino verso la vagina.

Attenzione anche ai bagni nella vasca. L’acqua stagnante potrebbe diventare un vettore di batteri e la posizione distesa favorirebbe il contagio.

Sarebbe bene anche evitare i saponi solidi sui quali si accumulano germi e batteri di ogni genere e sorta.

6. Attenta alla contraccezione

Il preservativo è da preferire a diaframmi e spermicidi.
I diaframmi spesso irritano le parti intime, mentre lo spermicida altera la flora batterica, che protegge la vagina, facilitando a sua volta contaminazioni batteriche ed infezioni.

E’ comunque sempre preferibile concedersi a rapporti protetti onde evitare il rischio di esporsi a ulteriori popolazioni batteriche che aumenterebbero la possibilità di infezioni alla vescica e cistiti.

Gli uomini possono soffrire di cistite

La maggiore lunghezza dell’uretra espone meno l’uomo ad eventuali contaminazioni batteriche. Per questo motivo i soggetti maschi soffrono molto raramente di cistiti.

Il problema diventa un po più presente in tarda età, quando la prostata si ingrossa e l’urina tende a ristagnare nella vescica.

Autore | Viola Dante

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.

5 Commenti

  1. Buonasera, ho letto recentemente dell’impiego del l’olio di origano per curare la cistite e/o la candida.
    Come andrebbe somministrato? Funziona realmente? Grazie per la disponibilità

    • Buonasera Isabella e benvenuta,

      » l’olio di origano è veramente eccezionale perchè di sicuro si può usare per:

      •► abbassare il colesterolo alto – se assunto dopo i pasti per almeno 3 mesi aiuta l’organismo a diminuire i livelli di LDL ed aumentare contestualmente quelli di HDL.

      •► combattere i parassiti intestinali – se assunto per 6 settimane, l’olio d’origano è capace di uccidere i parassiti Blastocystis hominis, Entamoeba hartmanni ed Endolimax nana. In questo caso va assunto nella quantità di 200 mg, 3 volte al giorno per 6 settimane (per via orale).

      Per tutto il resto servirebbero molti più studi.
      Ad ogni modo in caso di cistite viene raccomandato di:

      → aggiungere fino ad 8 gocce ad un bicchiere di acqua e poi bere la soluzione (3 volte al giorno e per non più di due settimane). Alcuni soggetti potrebbero accusare dei fastidi allo stomaco quando assumono più di 5 gocce alla volta. In alternativa si potrebbe provare ad usare come carrier dell’olio d’oliva.

      ○→ Uso topico? Alcuni aggiungono una o due gocce di olio di origano ad un cucchiaino di olio di oliva (oppure olio di cocco) e poi massaggiano delicatamente la zona x 2 volte al giorno (protraendo la terapia fino a scomparsa dei sintomi).

      …in caso di candida viene raccomandato di:

      → iniziare con l’assunzione di 2 gocce di olio di origano prese mattina e sera x 3 giorni. Poi si dovrebbe passare a 4 gocce x 3 giorni. Successivamente a 6 gocce x 3 giorni e così via fino a raggiungere un massimo di 16*18 gocce. La terapia non va prolungata oltre le due settimane e andrebbe ridotta nel caso in cui i sintomi iniziassero ad alleviarsi.

      ○→ Uso topico? Alcuni aggiungono una o due gocce di olio di origano ad un cucchiaino di olio di oliva (oppure olio di cocco) e poi massaggiano delicatamente la zona x 2 volte al giorno (protraendo la terapia fino a scomparsa dei sintomi).

      LINK 1; LINK 2; LINK 3Infezioni vie urinarie;

      Per il resto non ci sono ancora dati attendibili. E suggerisco prudenza in caso di gravidanza, in caso di disordini a carico della coagulazione, nell’eventualità di allergie (specie verso le piante della famiglia delle Lamiaceae, tra cui basilico, lavanda, maggiorana, menta e salvia), in caso di diabete.

  2. Buongiorno,
    mentre cercavo disperatamente consigli sul mio problema, che ormai mi
    affligge da più di un anno e anche dopo svariate visite da urologi,
    ginecologi, medicina quantistica ecc., e che non ho ancora risolto, ho
    trovato la sua mail e mi sono detta proviamo a scrivere, magari con
    piccole cose e naturali posso risolvere di più.
    Ho 58 anni, in menopausa da 6, ho cominciato l’anno scorso in primavera
    ad accusare problemi di cistite, curata con antibiotico, ma le crisi si
    sono ripetute sempre di più e dopo vari monuril, ciprioxin il medico mi
    ha detto che poteva essere vaginite batterica dovuta all’atrofia da
    menopausa, curata con colpogyn ed altri estrogeni vaginali.
    L’esame delle urine presentava comunque percentuale alta di batteri, ed
    il bruciore aumentava sempre di più.
    Ho fatto tampone vaginale ed hanno trovato e.coli ed un altro battere.
    Ho preso due antibiotici al giorno x 15gg.
    Ma finito l’antibiotico il bruciore è rimasto.
    A questo punto il ginecologo mi dice di prendere la terapia sostitutiva
    aggiungenfo acidif x 3 mesi.
    Dopo un mese che mi sembrava tranquillo mi si è presentato di nuovo
    bruciore ecc. rifatto esame urine e tampone vaginale, urine negative,
    tampone positivo all’e.coli. di nuovo citromax x 5 gg.
    Andata dall’urologo, diagnosticato vulvodenia, aggiunto
    all’acidif,etinerv,d.mannosio e senshio (medicinale giapponese x atrofia).
    Non sto bene ancora, quindi in aggiunta prendere alla sera 5gg LAROXIL.
    Oltre a tutto questo prendo fermenti lattici x bocca (codemex,
    lenicand,astarte) e fermenti lattici vaginali dicoflor elle.
    Non so più cosa fare e dove buttare la testa.
    Se pensa di potermi aiutare o consigliare dove poter andare le sarei
    infinitamente grata.
    Grazie per quello che può fare per me.

    cordiali saluti
    Luisa

    • Buonasera Luisa e benvenuta,

      il problema di cui lei mi parla onestamente è alquanto comune nelle donne.
      Soprattutto in coloro che sono già entrate in menopausa:

      » gli estrogeni calano e il corpo si modifica di conseguenza.
      Il Lactobacillus acidophilus si riduce in numero e lascia maggior margine
      d’azione ad altri germi come la Gardnerella.
      Anche il pH cambia e l’intera vagina è più vulnerabile alle infezioni da
      parte dei microrganismi fecali come l’Escherichia Coli.

      Il suo problema è stato quello che forse (mi corregga se sbaglio) il medico
      le abbia dato degli antibatterici “ad capocchiam”.
      Questo vuol dire che il ceppo che l’ha aggredita non è stato debellato e
      tende a manifestarsi con maggiore impeto quando le condizioni del suo corpo
      glielo permettono.
      Deve fare un test per capire quali batteri abbiano preso la residenza da lei
      e poi un antibiogramma per poter scegliere l’antibiotico più adatto a
      trattare l’infiammazione.

      ps. le ha diagnosticato vulvodenia perchè lei gli ha detto di avere dolore
      alla vagina, ma suppongo che lo avesse già capito da sola dove fosse il
      problema.
      ha usato un altro termine per descrivere il sintomo, ma cosa lo causa?

      endometriosi, fibromi uterini, infezioni, dermatite da contatto,
      fibromialgia, dindrome dell’intestino irritabile, cistite interstiziale ??

  3. Per curare la cistite ho trovato un ottimo prodotto, non pensavo potesse essere così utile, si chiama Rubis, lo vendono in farmacia. Si può usare anche in chiave preventiva visto che per la sua particolare formulazione a base di Cranberry e melograno favorisce il mantenimento dei meccanismi fisiologici protettivi del tratto urinario.