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Controindicazioni Soia: I Pericoli Sono Più Reali Di Quanto Pensi?

In questo articolo approfondiamo il tema della soia.
Cercheremo di rispondere alle domande più comuni poste sull’argomento. Domande del tipo: la soia fa male?; la soia fa venire il cancro o lo cura?; la soia presenta delle controindicazioni?; la soia fa bene? E perchè?, etc.

Il tutto con tanto di riferimenti bibliografici a studi di meta-analisi e ricerche scientifiche.

Per cercare di fare una migliore chiarezza, inoltre, abbiamo preso uno di quei articoli che demonizzano il legume soia e risponderemo punto su punto per evidenziare eventuali incongruenze e mistificazioni.

Prima di iniziare, tuttavia, vorremo anche tirare un pochino le orecchie a quanti cerchino di dare alla soia una dimensione eterea che non le appartiene. Alcuni soggetti lo fanno senza malizia; altri invece lo fanno per riempirsi il portafogli. Lo diciamo fin da ora: la soia non ha super-poteri e chi ve la vende come eventuale rimedio o agente preventivo al cancro è un mascalzone.

Articolo tradotto. Esempio di testo che mette in cattiva luce la soia

(Se vuoi puoi saltarlo ed andare direttamente alla nostra analisi)

Promuovere i cibi di soia come salutari ignorando i pericoli della soia e dei suoi derivati dovrebbe essere considerato un crimine contro l’umanità. Se pensi che questa affermazione sia troppo estrema, leggi quest’articolo fino alla fine e poi pensa!

I pericoli della soia sono documentati in modo esauriente nella letteratura scientifica, il che rende difficile credere che molte comunità di salute e fitness, consulenti e la maggior parte di negozi di cibi sani ancora promuovono i prodotti di soia come alimenti ultra-salutari.
Speriamo che queste dichiarazioni false e dannose inizieranno a cambiare e che i pericoli della soia saranno meglio conosciuti.

Una sintesi dei pericoli della soia

• Semi e prodotti di soia contengono livelli elevati di acido fitico, che inibisce l’assimilazione di calcio, magnesio, rame, ferro e zinco;
• Mettere in ammollo, far germogliare e una lunga e lenta cottura non neutralizzano l’acido fitico;
• E’ stato dimostrato che le diete ad alto contenuto di acido fitico causano problemi di crescita nei bambini;
• Inibitori della tripsina di soia interferiscono con la digestione delle proteine e possono causare disturbi del pancreas;
• Test sugli animali hanno dimostrato una crescita stentata quando ci si alimenta con inibitori di tripsina provenienti dalla soia;
• Gli estrogeni vegetali trovati nella soia, chiamati fitoestrogeni, ostacolano la funzione endocrina, cioè il corretto funzionamento delle ghiandole che producono ormoni, e hanno la capacità di causare infertilità e favorire il cancro al seno nelle donne adulte;
• Ipotiroidismo e cancro alla tiroide possono essere causati dai fitoestrogeni della soia;
• La soia per i bambini è stata associata alle malattie autoimmuni della tiroide;
• E’ stato riscontrato che la soia aumenta il bisogno del corpo di vitamina B12 e vitamina D;
• MSG (chiamato anche acido glutammico libero), una potente neurotossina, si forma durante la lavorazione degli alimenti di soia. Molti prodotti hanno anche aggiunte di MSG;
• Molti cibi di soia contengono elevati livelli di alluminio tossico, che ha effetti negativi sul sistema nervoso ed è stato associato all’insorgenza dell’Alzheimer.

Se l’elenco dei pericoli non è sufficiente per farti uscire dal tuo negozio di cibi sani, continua a leggere. C’è di peggio.

Alimentare i neonati con la soia è come dar loro la pillola anticoncezionale.

È stato riscontrato che i bambini alimentati con soia hanno dalle 13.000 alle 22.000 volte più estrogeni rispetto ai bambini alimentati a base di latte. I neonati allattati esclusivamente con soia ricevono l’equivalente di estrogeni (in base al peso corporeo) di almeno quattro o cinque pillole anticoncezionali al giorno! Avete letto bene… quattro o cinque pillole anticoncezionali al giorno! Ecco il riferimento in modo che potete controllarli da soli. [Irvine, C. et al., “I potenziali effetti negativi di fitoestrogeni della soia in alimentazione infantile”, New Zealand Medical Journal 24 maggio 1995, pag. 318]. al contrario, le formule a base di latte quasi non contengono fitoestrogeni, né il latte materno, anche se la madre consuma prodotti a base di soia. (Sally Fallon & Mary G. Enig, Ph, D.);

• Vi è stato un aumento del ritardo nella maturazione fisica nei ragazzi, incluso la mancanza di sviluppo di organi sessuali;
• Al contrario, molte ragazze oggi mostrano segni di pubertà, come lo sviluppo del seno e peli pubici, prima dell’età di otto anni, e alcune anche prima dell’età dei tre;
• Entrambe le anomale condizioni sono state collegate all’uso di formule a base di soia e all’esposizione a “estrogeni ambientali”, quali i PCB (bifenili policlorurati) e DDE (diclorodifenildicloroetilene), un prodotto della degradazione del DDT.

Vorresti esporre consapevolmente il tuo piccolo bambino ai pericoli della soia?

Ma le culture orientali non consumano tanta soia?

Sembra che, storicamente, le culture orientali consumavano soprattutto prodotti di soia fermentati tradizionalmente, come miso, tempeh, natto, shoyu, e il tamari. (Il tofu non è fermentato e rientra nella categoria dei prodotti di soia pericolosi). Questi alimenti furono consumati in piccole quantità, come condimento.

• I ricercatori hanno riscontrato che gli alimenti di soia rappresentano solo l’1,5 per cento delle calorie nella dieta cinese. (1977 Chang KC)
• La soia attualmente consumata non è la stessa che veniva utilizzata dalle tradizionali culture orientali.

Problemi con l’isolato proteico di soia.

Inoltre, i moderni alimenti a base di soia sono molto diversi da quelli tradizionalmente consumati in Asia. La maggior parte è realizzata con isolato proteico di soia (SPI), che è una polvere ricca di proteine estratta da un processo industriale a partire dal prodotto di scarto della produzione di olio di soia. È il modo dell’industria di realizzare un profitto su un prodotto di scarto. L’industria ha speso oltre 30 anni e miliardi di dollari sviluppando SPI.
• Negli studi sull’alimentazione il SPI ha causato molte carenze nei ratti. È ampiamente riconosciuto che la soia causa carenze di vitamina B12 e zinco, ma la gamma di carenze è stata sorprendente.
• Anche se il SPI viene aggiunto a vari alimenti, non gli è mai stato concesso lo status di GRAS, che significa “generalmente riconosciuto come sicuro”. L’ FDA ha riconosciuto lo status GRAS al SPI solo per l’utilizzo come legante nelle scatole di cartone. Durante la lavorazione della soia, si formano molte tossine, come i nitrati (che sono cancerogeni) e una tossina chiamata lisinoalanina. La presenza di tale tossina ha portato la FDA a negare lo status GRAS al SPI, come additivo alimentare.
• L’FDA accetta anche un reclamo per la salute per gli alimenti che contengono 6,25 grammi di SPI per porzione.

Studi scientifici che dimostrano effetti contrari della soia alimentare.

La Weston Price Foundation ha una lista di studi effettuati dal 1971 al 2003 che dimostrano gli effetti contrari degli alimenti di soia. Per darti un’idea di questi studi, ecco alcuni riassunti, ma ce ne sono in più oltre 50.

1986

Fort P e altri. Breast feeding and insulin-dependent diabetes mellitus in children. J Am Coll Nutr 1986; 5 (5) :439-441.
Il doppio dei bambini alimentati con soia svilupparono il diabete rispetto a quelli di un gruppo di controllo che furono allattati al seno o avevano ricevuto una formula a base di latte. Basandosi su questo studio l’American Academy of Pediatrics prese una posizione di opposizione all’uso della soia nelle formule per bambini, che fu successivamente abbandonata dopo che l’AAP ricevette risorse sufficienti da parte dell’Infant Formula Council.

1994

NM Hawkins e altri. Potential aluminium toxicity in infants fed special infant formula. J Pediatr Gastroenterol Nutr 1994;. 19 (4) :377-81 (1994).
I ricercatori riscontrarono concentrazioni di alluminio di 534 microgrammi/L nella formula a base di soia, rispetto ai 9,2 microgrammi/L nel latte materno. Gli autori conclusero che i bambini possono essere a rischio di tossicità proveniente dall’alluminio quando consumano una formula contenente più di 300 microgrammi/L.

1999

Sheehan DM e Doerge DR, Letter to Dockets Management Branch (HFA-305) February 18, 1999. Una dura lettera di protesta da parte di due ricercatori del governo al National Center for Toxicological Research che insisteva sul fatto che le proteine di soia portassero un’etichetta di avvertimento, piuttosto che una pretesa di salute.

1999

White L. Association of High Midlife Tofu Consumption with Accelerated Brain Aging. Plenary Session #8: Cognitive Function, The Third International Soy Symposium, Program, November 1999, page 26.
Uno studio di americani di origini giapponesi che vivono alle Hawaii trovarono una relazione statisticamente significativa tra due o più porzioni di tofu a settimana e “un invecchiamento accelerato del cervello”. I partecipanti che consumarono il tofu in mezza età avevano una funzione cognitiva inferiore in età avanzata e una maggiore incidenza di Alzheimer e demenza.

2001

Strom BL e altri. Exposure to soy-based formula in infancy and endocrinological and reproductive outcomes in young adulthood. JAMA 2001 Nov 21; 286 (19): 2402-3.
Anche se è stato riportato dai media come una rivendicazione della formula di soia per bambini, lo studio rilevò che in realtà i bambini alimentati con soia ebbero più problemi riproduttivi e più asma da adulti.

La FDA aveva informazioni scientifiche riguardanti i pericoli della soia ma scelse di ignorarle.

Si potrebbe pensare che probabilmente le persone non conoscevano gli effetti tossici dei semi di soia, che l’industria alimentare e la FDA devono essere state malinformate circa i presunti benefici, e i pericoli reali, della soia. Purtroppo per la credibilità della FDA, non fu così.
Basta fare una ricerca su “soybean” al Poisonous Plant Database del United States FDA’s Center for Food Safety and Applied Nutrition per visualizzare quest’informazione da soli.
Proprio lì, in bianco e nero, troverai 288 studi sulla soia, molti concentrati sulle proprietà tossiche e gli effetti dei semi di soia. Non è molto facile da capire o accedere agli studi attuali, ma è motivo di grande preoccupazione il fatto che la FDA ha avuto quest’informazione e ha scelto consapevolmente di ignorare i pericoli, così come ha fatto con tanti altri additivi e prodotti farmaceutici.
È tragico pensare alla sofferenza umana che sarebbe potuta essere evitata se la FDA fosse stata più cauta e avesse ascoltato i suoi consulenti scientifici.
Inoltre, è stato sbalorditivo pensare che l’agenzia federale, il cui mandato è, tra le altre cose, di “promuovere e proteggere la salute pubblica, monitorare i prodotti per la sicurezza continua dopo che sono in uso, e aiutare il pubblico a ottenere un’informazione accurata e scientifica necessaria per migliorare la salute”, potrebbe fare consapevolmente l’esatto opposto.
Questo è un altro esempio che evidenzia la necessità di istruirsi trovando una buona fonte di informazioni su cui basare la tua salute e le decisioni sulla dieta, piuttosto che basarsi sul timbro di approvazione della FDA.

Controindicazioni Soia Sono Più Reali Di Quanto Pensi

Maggiori conferme sui pericoli della soia: condizioni probabilmente attribuibili al suo consumo

• Asma;
• Affaticamento cronico;
• Depressione;
• Diabete;
• Aritmia cardiaca;
• Malattie cardiache o del fegato;
• Infertilità/problemi riproduttivi;
• Sindrome dell’intestino irritabile;
• Difficoltà di apprendimento/ADD/ADHD;
• Disturbi del pancreas;
• Pubertà precoce o ritardata;
Artrite reumotoide;
• Condizioni della tiroide:
– disordini autoimmnuni della tiroide (sindrome di Graves o Hashimoto);
– gozzo;
– ipotiroidismo;
– ipertiroidismo;
– noduli tiroidei;
– cancro della tiroide;
– altri disturbi della tiroide;
– cancro dell’utero;
– aumento di peso.

Sintomi di disturbi probabilmente attribuibili alla soia

• Continua sensazione di freddo o caldo;
• Anemia;
• Problemi comportamentali;
• Unghia fragili;
Eczema;
• Diradamento o perdita dei capelli;
• Iperattività;
• Carenze nell’apprendimento;
• Letargia o bassa pressione sanguigna;
• Mal di ossa e articolazioni;
• Occhi gonfi o che lacrimano.

Pensi ancora che stiamo esagerando con i pericoli della soia?

Quando c’è una probabilità abbastanza fondata che qualcosa è dannoso, com’è il caso della soia, il buon senso dice che è meglio evitarlo!
Le aziende che ricavano miliardi dalla vendita della soia vorrebbero farci credere che fino a quando i pericoli della soia non saranno provati senza ombra di dubbio, non dobbiamo preoccuparci.
Roger Eichman ha succintamente riassunto il principio di precauzione: “il principio di precauzione richiede un intervento una volta che esiste la possibilità del danno. Non richiede la prova senza ombra di dubbio”.

Per ulteriori informazioni sui pericoli della soia, vai al sito della Weston Price Foundation http://www.westonaprice.org/soy-alert

Traduzione | Anna Abategiovanni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Prefazione sulla soia

Quando si parla di soia (Glycine max) bisogna richiamare alla mente due concetti fondamentali. Il primo è che si tratti di un legume; il secondo è che va fatto un discorso integrativo per quello che la soia rappresenta: una risorsa economica di importanza strategica e nutrizionale.

La soia viene coltivata da circa 2 millenni nei paesi dell’estremo oriente, ma attualmente viene prodotta e commercializzata soprattutto dagli Stati Uniti (paese nel quale i controlli alimentari e le linee guida per una corretta e sana alimentazione sono un tantino diverse da quelle italiane: basti pensare agli ormoni – fonte: http://www.europarlamento24.eu/stop-definitivo-alla-carne-agli-ormoni/0,1254,106_ART_1932,00.html).

P U B B L I C I T A'

A differenza degli altri legumi nella soia…

A differenza degli altri legumi nella soia troviamo una elevata quantità di proteine (36,9%) e di lipidi (18.1%).

Proteine: le proteine più abbondanti sono quelle di riserva (globuline: glicinina e conglicinina) stipate nei corpi proteici presenti nelle cellule dei cotiledoni – foglie embrionali carnose, con struttura semplificata.

Zuccheri: amido, glucidi solubili (esosi, saccarosio, raffinosio e altri) sono presenti tutti nella stessa percentuale (11%).

Nella soia si trova anche una buona quota di fibra ed una discreta presenza di sali minerali (potassio, ferro, calcio, fosforo e zinco) e di tiamina (vitamina B1).

Inoltre sono presenti basse percentuali di estrogeni, ureasi, gozzigeni, fitati, saponine, lectine, inibitori di proteasi e fattori allergici. In tutti i casi queste sostanze appena menzionate e che potremmo definire come “antinutrizionali“, vengono in gran parte denaturate con il calore o eliminate attraverso il processo di estrazione impiegato nella lavorazione della soia.

Derivati della soia impiegati a scopo alimentare

– i semi mangiati prima della completa maturazione;

– i germogli (li si mangia soprattutto in Medio Oriente);

– la farina (comunemente usata per la preparazione di prodotti dietetici (anche dolci), mangimi per animali);

– l’olio di soia;

– il latte ed il formaggio (tofu);

– la salsa di soia;

– il glutammato monosodico (sale di sodio dell’acido glutammico- prodotto a partire dall’idrolisi delle proteine – come per la salsa).

Cosa dice la Sanità italiana sulla soia

In Italia il Dm 106/88 autorizza la produzione, l’importazione ed il commercio di farina di soia ristrutturata, di proteine di soia concentrate e ristrutturate e di proteine di soia isolate ristrutturate.

Per la disoleazione dei semi è consentito solo l’esano e solo con precisi requisiti chimico-fisici e di purezza.

Attenzione anche all’eventuale aggiunta di derivati della soia agli insaccati (crudi freschi o stagionati) e alle carni (in pezzi, crude, affumicate o stagionate): è vietato dalla legge!

OGM

Sulla soia, vuoi anche il fatto che sia una risorsa economica per la liberale e capitalista America, aleggia anche l’ombra degli OGM, ossia degli organismi geneticamente modificati. Uno dei primi e più discussi OGM fu la soia Round Up resistente al glifosato, principio attivo di erbicidi a largo spettro utilizzato contro le infestanti delle colture. La resistenza è dovuta a proteine enzimatiche codificate da un gene estratto da Agrobacterium tumefaciens.

La soia OGM rappresenta l’87% della soia coltivata negli Stati Uniti e il 60% a livello globale (dato del nel 2005). Recentemente la ricerca americana è andata avanti con la profilazione di una seconda generazione di soia Round up, che garantisce una produttività del 4-7% superiore alle altre varietà di soia.

Soia cruda? Assolutamente mai!

Perchè la soia possa costituire un alimento sano per l’uomo, bisogna sempre cuocerla in acqua abbastanza calda da scomporre gli inibitori della tripsina – enzima, appartenente alla classe delle idrolasi – (inibitori della serin proteasi).
La soia cruda, inclusi i germogli immaturi, è tossica per tutti gli esseri viventi monogastrici (quando lo stomaco presenta una sola sacca).

Proprietà nutritive della soia

La soia è considerati da molti organi alimentari una fonte alimentare dal grande pattern proteico. Viene definita la proteina completa proprio perchè contiene tutti gli amminoacidi essenziali necessari al corpo umano perchè possa definirsi sano ed in buona salute.

Per questo motivo la soia rappresenta una risorsa importantissima per coloro che vogliono ridurre l’apporto di carne e pesce (vegetariani e vegani).
E’ la stessa Food and Drug Administration a descrivere la soia come ottima alternativa alle proteine animali; proteine che spesso si accompagnano a grassi saturi.

Sin dal 1990 lo standard di riferimento per la classificazione della qualità delle proteine contenute nei cibi è il Protein Digestibility Corrected Amino Acid Score (PDCAAS) che assegna agli alimenti un punteggio da 0 ad 1 (nel quale 0 sarebbe il minimo ed 1 il massimo). Scorriamo un pò di valori:

1.00 albume o chiara d’uovo
1.00 caseina (proteine del latte)
1.00 siero (proteine del latte)
1.00 soia (proteine isolate della soia)*
0.92 carne di manzo
0.91 fagioli di soia*
0.78 ceci
0.76 frutta
0.75 fagioli mungo neri
0.73 verdura
0.70 altri legumi
0.59 cereali e derivati
0.52 arachidi
0.42 grano integrale

Praticamente la soia possiede l’equivalente nutrizionale di carne, uova e caseina per la crescita umana e la salute.

[Riferimento]

^ Protein Quality Evaluation: Report of the Joint FAO/WHO Expert Consultation. Bethesda, MD (USA): Food and Agriculture Organization of the United Nations (Food and Nutrition Paper No. 51). December 1989. ISBN 92-5-103097-9.

Benefici della soia

In questo paragrafo voglio dedicarmi interamente ai benefici della soia.
Nel prossimo passerò ai rischi e alle controindicazioni per poi fare un riassunto e dare un quadro generale sulla soia.

Lunasina

La lunasina è un peptide presente nella soia e qualche altro cereale.
Lo si studia fin dal 1996 con la speranza che possa dare dei suggerimenti sul come imbrigliare problemi enormi del 21esimo secolo quali cancro, colesterolo, infiammazioni croniche (l’obesità ad esempio!) e tutte quelle malattie correlate all’apparato cardio-circolatorio.
Purtroppo gli studi non sono definitivi, ad ogni modo sembra lecito potersi sbilanciare sul fatto che la lunasina non sia minimamente tossica.

» Approfondimento wiki/Lunasin

Cancro al seno

Non ci sono certezze!
Purtroppo questa è l’amara realtà. Gli studi sono spesso discordanti e mai definitivi.
Le stesse dichiarazioni della American Cancer Society sono vaghe ed usano troppo il condizionale. Stando a quanto riportato: gli studi fino ad ora condotti non hanno evidenziato pericolosità nel nutrirsi di soia e moderate assunzioni di pasti a base di soia appaiono sicuri sia per la popolazione che abbia avuto a che fare con un cancro al seno che il resto della gente. Anzi, moderate assunzioni di soia sembrerebbero abbassare il rischio di ammalarsi di cancro al seno.

Ecco il testo in inglese:

“Studies in humans have not shown harm from eating soy foods. Moderate consumption of soy foods appears safe for both breast cancer survivors and the general population, and may even lower breast cancer risk.”

[Riferimento]

^ Marji McCullough, ScD, RD (2 August 2012). “The Bottom Line on Soy and Breast Cancer Risk”. American Cancer Society. Retrieved August 2013.

Menopausa e funzioni cognitive

Per quanto riguarda le donne e quella tappa obbligata della menopausa recenti studi hanno mostrato come particolari integratori a base di soia possano influenzare positivamente le funzioni cognitive delle donne in post-menopausa. In modo particolare i benefici hanno toccato le funzioni del lobo frontale e la memoria verbale.

Acido alfa-linolenico

L’olio di soia è famoso per possedere un’alta quantità di acido alfa-linolenico (18:3n−3, aLNA): un acido carbossilico con una catena di 18 atomi di carbonio e tre doppi legami in cis. E’ uno dei due acidi grassi essenziali agli esseri umani che lo richiedono in vari processi biologici.
Lo si trova anche in alimenti come i semi di lino, la canapa, la canola e le noci, ma solo la soia possiede un rapporto omega-3:omega-6 di 1:7. Ciò lo rende più pratico e versatile in cucina.

Fenoli naturali

La soia contiene gli isoflavoni (3 mg/g di peso secco) genisteina e daidzeina, particolari tipi di fitoestrogeni, sui quali dietisti e medici non riescono a mettersi d’accordo. Alcuni li vedono sotto un’ottica positiva come possibili alleati nella prevenzione del cancro. Altri invece li considerano addirittura carcinogenici e da effetti dirompenti sul sistema endocrino (ma in quest’ultimo caso si tratta solo di chiacchiere, al momento! Infatti, la United States Health e Human Services Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ) hanno più volte evidenziato come tali affermazioni non siano supportate da prove valide anche se non ci sono ad oggi dati sulla sicurezza da consumo prolungato della soia).

Di certo Genisteina e Daidzeina e sono deboli agenti estrogenici.
La prima ha mostrato delle interessanti proprietà chemopreventive nei confronti del cancro per via di una inibizione della proteina tirosina-chinasi coinvolta nella trasformazione tumorale (chinasi c-Src). La genisteina può modulare anche l’enzima nucleare topoisomerasi che compatta la cromatina e lavora male in molti tipi di tumore. Essa agisce anche da ossidante (stimolando la sintesi di nitrato), blocca la formazione di nuovi vasi sanguigni (azione anti-angiogenica) ed inibisce quelle sostanze che regolano la divisione cellulare e la sopravvivenza di una cellula come il fattore di crescita.
Inoltre, molto recentemente, è stato notato come questi isoflavoni influenzino le concentrazioni intracellulari dell’adenosin-monofosfato ciclico o cAMP: sostanza che media tantissime azioni biochimiche come secondo messaggero.
In questo particolare caso la genisteina colpirebbe l’enzima preposto alla degradazione di questo nucleotide, la AMP ciclico fosfodiesterasi.

Ad ogni modo oltre ai tumori c’è un altro aspetto importante degli isoflavoni del germe di soia: essi si rivelano efficaci nel trattare alcuni disturbi tipici della menopausa. Un esempio su tutti potrebbero essere le vampate di calore, per via dell’azione agonista che gli isoflavoni giocano sul recettore intracellulare degli estrogeni (ER-alfa).

Gli isoflavoni sono composti polifenolici (sostanze caratterizzate dalla presenza di molteplici gruppi fenolici associati in strutture più o meno complesse generalmente di alto peso molecolare) che è possibile trovare nei legumi (fagioli, arachidi e ceci, ad esempio). In ogni caso solo particolari piante possiedono gli stessi flavonoidi della soia, poichè mancano di un enzima adatto: isomerase chalcone.

[Riferimenti]

^ Noël J.-M. Raynal, Louise Momparler, Michel Charbonneau, and Richard L. Momparler, J. Nat. Prod. 2008, 71, 3–7.

^ Sacks, F. M.; Lichtenstein, A.; Van Horn, L.; Harris, W.; Kris-Etherton, P.; Winston, M.; American Heart Association Nutrition Committee (February 21, 2006). “Soy Protein, Isoflavones, and Cardiovascular Health: An American Heart Association Science Advisory for Professionals from the Nutrition Committee”. Circulation (American Heart Association Nutrition Committee) 113 (7): 1034–1044.

^ “Thyroid Disease”. About.com. Retrieved February 19, 20120.

^ “Soy Isoflavones”. Iowa State University. Retrieved February 19, 2012.

^ Gottstein, Nicole; Ewins, Benjamin A.; Eccleston, Clair; Hubbard, Gary P.; Kavanagh, Ian C.; Minihane, Anne-Marie; Weinberg, Peter D.; Rimbach, Gerald (May 2003). “Effect of Genistein and Daidzein on Platelet Aggregation and Monocyte and Endothelial Function”. British Journal of Nutrition (The Nutrition Society) 89 (5): 607–616.

^ Sasamura, Hiroto; Takahashi, Atsushi; Yuan, Jinyang; Kitamura, Hiroshi; Masumori, Naoya; Miyao, Noriomi; Itoh, Naoki; Tsukamoto, Taiji (August 2004). “Antiproliferative and Antiangiogenic Activities of Genistein in Human Renal Cell Carcinoma”. Urology (American Urological Association) 64 (2): 389–393.

^ “Study Casts Doubt On Soy’s Health Benefits”. Consumer Affairs. August 3, 2005. Retrieved February 19, 2012.

Gliceolline

Le gliceolline sono molecole che appartengono alla famiglia dei pterocarpani ed hanno mostrato una particolare attività antimicotica contro l’Aspergillus sojae, il cui fermento viene usato per produrre la salsa di soia.
Le gliceolline sono quindi composti fungitossici che vengono prodotti e accumulati in risposta all’attacco dei patogeni. Possiedono un basso peso molecolare ed esplicano anche una attività antiestrogenica: si legano in maniera duratura, ma non reversibile, ai recettori estrogenici presenti nell’ipotalamo o a livello ipofisario, gonadico e tessutale, antagonizzando (impedendo) il legame con gli estrogeni del corpo.

[Riferimenti]

^ Kim, Hyo Jung; Suh, Hwa-Jin; Lee, Choong Hwan; Kim, Jeong Hwan; Kang, Sun Chul; Park, Sunmin; Kim, Jong-Sang (2010). “Antifungal Activity of Glyceollins Isolated From Soybean Elicited with Aspergillus Sojae”. Journal of Agricultural and Food Chemistry (American Chemical Society) 58 (17): 9483–9487.

^ Tilghman, Syreeta L.; Boué, Stephen M.; Burow, Matthew E. (2010). “Glyceollins, a Novel Class of Antiestrogenic Phytoalexins” (PDF). Molecular and Cellular Pharmacology (LumiText Publishing) 2 (4): 155–160.

Colesterolo e malattie cardiache

Da quando la Food and Drug Administration’s (FDA) ha approvato la soia come rimedio ufficiale per abbassare il colesterolo e per fare prevenzione contro molte malattie cardiache, le vendite dei prodotti a base di soia sono schizzate alle stelle.

Uno studio che ci sentiamo di citare a riguardo è quello pubblicato nel 1995 sul New England Journal of Medicine: “Meta-analysis of the effects of soy protein intake on serum lipids”. In tale studio (finanziato in parte dalla DuPont Protein Technologies International (PTI), che realizza e commercia in prodotti a base di soia attraverso la The Solae Company) la meta-analisi concluse che le proteine della soia sono correlate ad una significativa diminuzione del colesterolo sierico, LDL (lipoproteine a bassa densità – colesterolo cattivo) e trigliceridi. Purtroppo allo stesso tempo la quantità di HDL (colesterolo buono) non aumentava in modo significativo.
L’ipotesi più accreditata è che i fitoestrogeni (li abbiamo conosciuti prima quando abbiamo parlato di isoflavoni) adsorbiti sulle proteine della soia giochino il ruolo più importante nella diminuzione dei livelli di colesterolo. Proprio a seguito di questa ricerca (era il 1998) la PTI presentava alla FDA una petizione perchè la soia venisse riconosciuta come possibile rimedio per tenere sotto controllo il colesterolo cattivo e per far prevenzione contro il rischio di malattie cardiache.

E la FDA rispose in tali termini: “25 grammi di proteine di soia al giorno, come parte di una dieta povera di grassi saturi e colesterolo, può ridurre il rischio di malattie cardiache“.

Una porzione (tazza da 240 ml) di latte di soia, ad esempio, contiene dai 6 ai 7 grammi di proteine della soia.
Per questo la società scrisse più e più volte alla FDA perchè si ravvedessero nelle quantità raccomandate a favore di un “suggerimento più vago”. Ad essere precisi la The Solae Company presentò anche una petizione per suggerire la soia come anti-cancro, ma non vi erano evidenze accurate e la protesta, contro quella che sembrava una mossa meramente commerciale, montò rapidamente.

Il tutto si concluse con la spiegazione che 25 grammi di proteine di soia al giorno era la dose suggerita, perché la maggior parte dei test eseguiti utilizzavano come minimo questa quantità. Ciò non vuol dire che assumerne una quantità sia del tutto inefficace.

Ad aumentare la confusione ci si mise anche la AHA (American Heart Association) che, nel 2006, in un suo intervento ebbe a contestare che la FDA avesse promosso la soia per salvaguardare la salute del cuore. Stando alla AHA le proteine della soia e gli isoflavoni non solo non garantirebbero un cuore sano, ma non si sarebbero dimostrati utili neppure nel ridurre le vampate di calore tipiche della menopausa e grandi interrogativi ancora resterebbero per quanto riguarda il cancro al seno, all’utero ed alla prostata. Ad ogni modo la AHA sostenne che i prodotti a base di soia potrebbero aiutare indirettamente tutto il sistema cardiovascolare grazie all’alto contenuto di grassi polinsaturi (e basso contenuto di grassi saturi), fibre, vitamine e minerali che conterrebbero.

A sua volta la AHA venne poi screditata per non l’aver condotto una formale analisi statistica sui 22 studi sui quali si erano basate le loro assunzioni.
Quando una analisi del genere venne condotta da Jenkins et al. saltò subito agli occhi come la AHA avesse sottostimato il potenziale delle proteine della soia come ipocolesterolemizzante. Limitando l’analisi a soli 11 studi si era già arrivati a dedurre che le proteine della soia riescano ad abbassare i livelli del colesterolo cattivo di almeno il 5.2%. Un valore in linea con le recenti meta-analisi pubblicate dal 2005 al 2008. Inoltre una recente ricerca suggerisce come le proteine della soia contribuiscano ad abbassare i livelli di trigliceridi postprandiali (importantissimo per ridurre il rischio di CHD – defezioni cardiache).

[Riferimenti]

^ “How do Front & Back Package Labels Influence Beliefs About Health Claims?”. Cornell University Food and Brand Lab. Retrieved February 19, 2012.

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Acido Fitico

La soia possiede alti livelli di acido fitico, principale forma di deposito di fosforo in molti tessuti vegetali, specialmente nella crusca e nei semi. Esso possiede parecchie attività tra le quali ricordiamo quella di antiossidante e agente chelante. Meccanismi, questi due, che hanno posto l’acido fitico al centro di ricerche come possibile agente capace di ridurre il rischio di cancro, di minimizzare il diabete e di ridurre gli stati infiammatori.
Ad ogni modo un altro aspetto da tenere in considerazione è che l’acido fitico, proprio in virtù della sua azione sequestrante e chelante, sottrae all’organismo minerali importanti come il calcio ed il ferro (anche se la cottura e l’enzima fitasi riducono questa eventualità. Inoltre una dieta ricca di minerali metterebbe ancora di più al riparo da eventuali carenze).

[Riferimenti]

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Rischi, controindicazioni, effetti collaterali della soia

Adesso è la volta di parlare delle criticità della soia.
In questo paragrafo vedremo se esistano realmente dei rischi nel mangiare prodotti a base di soia. Il tutto sempre corredato da riferimenti bibliografici.

Allergia

La soia è annoverata tra gli alimenti che più comunemente causano allergia, proprio assieme a latte, uova, arachidi, noci, frutti di mare, etc.
Spesso il problema dell’allergia alla soia viene riportato dai più giovani di età a seguito dei sintomi descritti dai genitori al pediatra e alle successive analisi dei test allergenici: di solito entro dei minuti fino a qualche ora dall’ingestione possono comparire nei soggetti predisposti sintomi quali orticaria e angioedema (rapido gonfiore della cute). Nei casi più rari si può arrivare ad una vera e propria anafilassi.
Il motivo di una discrepanza temporale così ampia (per quanto riguarda la comparsa dei sintomi) risiede probabilmente nel fatto che le proteine della soia sono un fattore scatenante meno potente di quelle presenti in anacardi e crostacei.

Oltre all’allergia si può inciampare nell’intolleranza alla soia.
Abbiamo provato a spiegare le differenze tra allergia alimentare e intolleranza alimentare in un precedente articolo.
Ci limitiamo a ricordare che nel caso di intolleranze alimentari non si scatenano i classici meccanismi di una allergia. I sintomi più ricorrenti sono vomito e diarrea. Sintomi che scompaiono non appena si depennano alimenti a base di soia dalla propria alimentazione.
In ogni caso non vanno sottovalutate neppure le intolleranze perchè possono accompagnarsi da perdite di sangue nelle feci, anemia, perdita di peso e ritardi nella crescita.

I soggetti più esposti a soffrire di intolleranza alla soia sono quelli che hanno già manifestato una certa sensibilità al latte vaccino e che trovano nella soia un “trigger secondario”.

[Riferimenti]

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Fitoestrogeni

Abbiamo accennato ai fitoestrogeni presenti nella soia quando abbiamo fatto un cenno agli isoflavoni genisteina e daidzeina. Queste due sostanze, infatti, svolgono una leggera azione estrogenica. Azione che, fin tanto non si esagera nelle quantità, non influenza significativamente le risposte fisiologiche dell’organismo umano.

Ad ogni modo non è solo la soia ad apportare fitoestrogeni.
Troviamo isoflavoni e lignani anche nei cereali (grano, orzo, frumento, segala , riso, luppolo e crusca) nella frutta e nei vegetali, compreso l’olio d’oliva.
Generalmente cereali, legumi, frutta e vegetali sono degli anticipatori dei fitoestrogeni, che vengono successivamente messi in azione dai batteri che abitano il nostro intestino. Una volta assimilati (procedura che in tutti i casi varia da persona a persona a seconda delle proprie abitudini alimentari, dall’eventuale uso di antibiotici e possibili defezioni intestinali – colite o stipsi) i fitoestrogeni di legano ai recettori estrogenici umani.

La soia ed i prodotti a base di soia sono tra i più ricchi in contenuto di fitoestrogeni (calcolati in peso umido per 100 grammi), principalmente presenti sotto le sembianze di isoflavoni.
Se paragoniamo questi prodotti a base di soia al tanto nutriente latte umano o alle migliori formule di alimentazione per infanti a base di latte di mucca troviamo che, mentre in queste formulazioni più naturali i livelli di isoflavoni si attestano ad un 0,005-0,01 mg / die, le formulazioni a base di soia arrivano a livelli di fitoestrogeni di 6-47 mg / die. Stiamo parlando di diversi ordini di grandezza in più (ed in un alimento che viene fornito giornalmente, se non più volte al giorno).

[Riferimenti]

^ Mitchell, Julie H.; Cawood, Elizabeth; Kinniburgh, David; Provan, Anne; Collins, Andrew R.; Irvine, D. Stewart (June 2001). “Effect of a Phytoestrogen Food Supplement on Reproductive Health in Normal Males”. Clinical Science (Biochemical Society (Great Britain)) 100 (6): 613–618. PMID 11352776.

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^ a b Napier, India D., et al. “Testicular Development in Male Rats Is Sensitive to a Soy-Based Diet in the Neonatal Period.” Biology of reproduction (2014): biolreprod-113.

Animali e test sulla soia

Bisogna immediatamente dire che i test eseguiti sugli animali non possono essere additati come corretto metro di paragone per la fisiologia umana.
Detto questo va menzionato che tantissimi studi (ve li riporterò tra i riferimenti) hanno evidenziato la pericolosità di alti livelli di fitoestrogeni durante il periodo prenatale quanto quello postnatale. In particolare a soffrirne sarebbero i maschi con defezioni della crescita dei genitali e la loro funzionalità.

[Riferimenti]

^ Napier, India D., et al. “Testicular Development in Male Rats Is Sensitive to a Soy-Based Diet in the Neonatal Period.” Biology of reproduction (2014): biolreprod-113.

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Donne e rischi legati al consumo di soia

Quando si parla di soia ad una donna, la prima cosa che gli balza in mente è: ma la soia fa venire il cancro al seno? E’ capace di darmi una recidiva?
Affrontiamo immediatamente questo tema, sottolineando fin da adesso la gran confusione di dati contrastanti susseguitisi nel tempo.

Nel 2001 una rivista di letteratura scientifica suggeriva che le donne con problemi attuali o passati legati al cancro al seno avrebbero dovuto prestare attenzione alla soia per evitare di far aumentare il rischio di potenziale crescita della massa tumorale. Causa di tutto sarebbero stati i fitoestrogeni della soia additati come stimolanti della crescita delle cellule tumorali.

Poi, però, nel 2006 la relazione tra soia e cancro al seno venne nuovamente attenzionata e rimessa in discussione. Addirittura le direttive vennero sovvertite e venne dichiarato che la soia potrebbe diminuire il rischio di cancro al seno, anche se bisognava vagliare l’impatto che gli isoflavoni della soia avrebbero potuto giocare sul tessuto mammario. E questo impatto avrebbe necessitato di attente valutazioni a livello cellulare direttamente nelle donne ad alto rischio di tumore al seno.

Successivamente si scoprì che un alto consumo di acidi grassi polinsaturi omega-6, sostanze che si trovano in molti oli vegetali (ed ovviamente anche in quello di soia), può aumentare la probabilità che una donna in menopausa possa maturare un tumore alla mammella. Ma anche questa certezza franò ben presto quando successive analisi (pubblicate sul Journal of the National Cancer Institute) evidenziavano una relazione inversa tra assunzione di omega-6 e cancro al seno.

Ed oggi? La situazione è più chiara oggi?
Direi di no.
Nel gennaio del 2011, infatti, dopo aver analizzato la letteratura precedente (quindi meta-analisi) si legge in una nuova pubblicazione (è il terzultimo riferimento in coda): “Il nostro studio suggerisce che l’assunzione di isoflavoni della soia è associata ad una significativa riduzione del rischio di incidenza del cancro al seno nelle popolazioni asiatiche, ma non nelle popolazioni occidentali“.

Nell’agosto 2011, poi, uno studio sulla somministrazione giornaliera di compresse contenenti 200 mg di isoflavoni della soia per due anni ha riportato la nullità del trattamento come prevenzione con l’osteoporosi ed i sintomi della menopausa.

[Riferimenti]

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Uomini e rischi legati al consumo di soia

Anche in questo caso, proprio come nel paragrafo precedente a proposito della salute delle donne, i fitoestrogeni sono imputati come possibile controindicazione e rischio nel mangiare la soia. Alcuni studi infatti avrebbero suggerito nel tempo che tali sostanze potrebbero influenzare i livelli di testosterone negli uomini.
Ad ogni modo una meta-analisi di 15 studi(con tanto di controllo-placebo) pubblicata nel 2010 ha dimostrato come nè gli alimenti a base di soia nè gli integratori stessi di isoflavoni possano realmente alterare le concentrazioni di testosterone ed estrogeni presenti nell’uomo.

Un’altra ipotesi a danno del consumo di soia era che gli enterolattoni, metaboliti dei lignani, potessero aumentare il rischio di sviluppare un cancro alla prostata. Ma anche in questo caso non sono state rinvenute evidenze significativa tali da lanciare un allarme. Anzi una meta-analisi del 2009 ha concluso che il consumo di cibi a base di soia sia associabile ad una riduzione di rischio di un futuro cancro alla prostata.

Inoltre gli uomini che assumono regolarmente la soia non hanno riportato danni sulla quantità e qualità di liquido seminale prodotto.

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La soia ed il cervello

La bibliografia forense ci insegna che gli estrogeni possono aiutare il cervello nel proteggersi e ripararsi (studi eseguiti sui ratti da laboratorio), ma anche che i fitoestrogeni possono ledere le capacità di recupero in alcuni traumi cerebrali.

Una discrepanza dei dati raccolti si ha anche con le cellule umane: uno studio su degli uomini giapponesi (condotto dal 1965 fino al 1999) ha puntualizzato una correlazione positiva tra l’atrofizzazione del cervello e il consumo di pasti a base di tofu; uno studio indonesiano, invece, condotto sia su uomini che donne ha correlato un alto consumo di tofu (cagliatura del succo ricavato dalla soia e dalla successiva pressatura in blocchi) ad un deperimento delle capacità mnemoniche, ma allo stesso tempo il consumo di tempeh (alimento fermentato ricavato dai semi di soia gialla) le avrebbe migliorate.

Morale della favola: al momento non esistono evidenze tali da poterci far sbilanciare sull’utilizzo della soia come possibile integratore utile a migliorare il recupero cellulare e le funzionalità del nostro cervello. In tutti gli studi citati potrebbero aver giocato un ruolo fondamentale il tipo di soia usata o le metodiche di preparazione utilizzate o gli ingredienti o altro che al momento mi sfugge.

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Carcinogenicità della soia

Per quanto riguarda eventuali carcinogenicità della soia si sono riscontrati casi di cancro al pancreas nei ratti alimentati con farina cruda di soia. Tuttavia nessuna evidenza è emersa nel caso in cui la farina fosse stata cucinata.

In ogni caso non ci sono indizi sul fatto che la soia possa costituire un pericolo anche per il pancreas umano. Spesso i ratti vengono alimentati con quantità del tutto sproporzionate alla assunzione che noi potremmo fare di tale cibo.
Come abbiamo avuto modo di dire e ridire: servono ancora tanti studi prima di poter arrivare a sentenza.
Però una cosa la sappiamo al momento. L’isoflavone genisteina si comporta da agente chemiopreventivo (protegge i tessuti sani dagli effetti tossici dei farmaci antitumorali) contro il cancro al pancreas, interferendo con le vie chimiche che stimolano la creazione e la crescita di nuovi tumori.

Il Cancer Council of New South Wales, Australia, ha anche dichiarato che nel complesso un consumo moderato di prodotti a base di soia non sembra presentare un rischio per le donne con cancro al seno, mentre ci sono evidenze equivoche sul fatto che alimentarsi con grosse quantità di prodotti a base di soia possa proteggere dal cancro al seno ed alla prostata. Ma si tratta di evidenze per nulla chiare, ecco perchè alla fine, sempre la stessa fonte, sconsiglia di assumere alimenti a base di soia o integratori per proteggersi o per trattare il cancro.

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Gotta e soia

La soia ed i prodotti a base di soia contengono una quantità significativa di purine, basi azotate presenti negli acidi nucleici, che chi soffre di gotta conosce bene (purtroppo per loro). Infatti, mangiando cibi che contengono al loro interndo moderate o alte quantità di purine, le loro condizioni di salute potrebbero peggiorare. Per questo l’U.S. National Institutes of Health (NIH) raccomanda loro di limitare il consumo di soia. Tuttavia va detto che altri ricercatori hanno trovato scarse o nulle associazioni tra i cibi ricchi in purine e la gotta.

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Conclusioni sulla soia

L’unica certezza sulla soia al momento è che non ci sono prove che ci possano mettere al riparo da un uso prolungato e giornaliero di tale legume.
Per questo suggerisco di non farne il pasto principale ma di ruotarla con cereali integrali e verdure fresche e di stagione. Una, due volte a settimana può andare bene.
Guai a considerarla un farmaco!

Autore | Viola Dante

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.

59 Commenti

  1. Rinaldo Risolvo

    Ti ringrazzio Viola,anche se tutte queste informazzione che lei da,si abbia la senzazzione come una persona abbia dovuto bere qualche bichiere di vino in piu (inchredibile) Io vivo in Olanda e so chece molto consumo di questo prodotto; Ne faro uso di questa conoscenza Grazie alla sua inf…Ciao viola.

    • Ciao Rinaldo,
      grazie per aver lasciato un commento.
      Torna a trovarmi e a commentare =)

  2. Grazie Viola Dante !
    Sei stata preziosa !

  3. Cara Viola Dante,
    ti ringrazio per la gentile ed immediata risposta.
    Dopo averla letta,… preso dallo sconforto,… mi sono posto il problema di come fossero fatti i vermicelli di soia, nella speranza che ci fosse solo in piccola percentuale.
    In realtà ho verificato che sono fatti…… Con amido di soia, cioè selezionando la parte della soia più ricca di carboidrati e scartando la maggior parte della parte proteica e lipidica.”
    A questo punto.. mi resta l’ultima speranza ! …..cioè che gli ISOFLAVIONI non stiano nell’amido, ma siano contenuti nella parte proteica e lipidica che viene scartata.
    Potresti darmi qualche indicazione in proposito ? GRAZIE !!!

    • Ciao Alessio,
      mi spiace: gli isoflavoni sono composti fenolici. Puoi prenderne atto guardando la loro struttura in queste immagini.

      Vedi quei gruppi OH? Sono gruppi funzionali fenolici, alcoli. E in quanto tali sono molto propensi a legarsi agli zuccheri.

      Altra notizia: essi non si trovano solo nella soia, ma anche in altre Leguminosae e Iridaceae (ceci, lenticchie, fagioli, fave, trifoglio rosso, cereali integrali e nel finocchio).

      Ti linco un pdf dell’istituto superiore della sanità.

      Perchè non mette la soia a rotazione? Anche le fibre dell’avena danno una sensazione di sazietà. Link – http://www.salute-e-benessere.org/nutrizione/dimagrire-mangiando-lavena/.

      Ovviamente è bene seguire un’alimentazione bilanciata. Dico questo perchè ostacolare l’assorbimento delle sostanze al corpo potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.

  4. Da circa 20 giorni, io consumo un etto di vermicelli di soia al giorno, facendomi delle zuppe alternandoci dentro un pò tutti gli alimenti in buona quantità, mischiati secondo quello che è in casa: …carne, pesce, verdure, altri legumi, pomodori, ortaggi vari, molta cipolla tritata ecc. ecc. Uso poco olio di oliva per fare un leggero soffritto di base, poi aggiungo acqua, salsa di soia ed i vermicelli che cuociono per 5 minuti. In questo modo… mi sono dimagrito tanto e velocemente. Il bello, però, è che mi alzo da tavola… PIENO (..che è un pò più di sazio..). Insomma,… anche la psiche è soddisfatta ! …Io avevo pensato di prolungare questa alimentazione a vita… e sgarrare solo quando si è fuori o nelle feste. Adesso, però, leggendo questo articolo,…. sono molto preoccupato. Poso continuare questa alimentazione che mi soddisfa in pieno e che mi regala il mio “fisico forma” perfetto,…. oppure devo abbandonare il sogno e continuare la guerrapersa delle diete dolorose ?

    • Caro Alessio, benvenuto.

      Purtroppo non posso dissipare le tue preoccupazioni.
      E neppure posso accusarti di fare male.

      La verità è che non ci sono certezze.

      Se fossi in te io metterei la soia a rotazione, mangiandola una volta ogni tre/cinque giorni.

  5. Buongiorno. Sono capitata qui proprio perchè ho fatto una ricerca sul collegamento tra unghie e soia. Ho sempre avuto unghie bellissime e forti. Poi sono passata ad un consumo di preparati di soia, come crackers e altro e ho fatto tre anni ad avere le unghie fragilissime. Che si sfaldano. Quasi molli.. Ho pensato di tutto, ma principalmente ai detersivi. Poi ho smesso con la soia solo perchè mi ero stancata e nel giro di due mesi le mie unghie sono tornate dure, belle, forti. Come da anni non le avevo più. Non so se ci sia relazione, ma questo è quanto mi è successo.

  6. Mio Dio era da anni che non leggevo un articolo così carente di fondamento! Ma la cosa preoccupante è che c’è chi ci crede. L’ignoranza è una brutta bestia

  7. Lasciate perdere la soia, con il pesciroppo 3-4 volte al giorno potrete allungare l’attrezzo di 70 m alla settimana e vi passeranno anche le emorroidi!!!!!
    Un abbraccio

  8. ora ho una dott.ssa che mi consiglia eliminare carne rossa latte e derivati e assumere prodotti a base di soia 9 anni fa operata di tumore al seno leggendo tutti questi articoli sono in confusione piu che mai, capirci qualcosa mi sembra molto difficile

  9. Buon giorno. E’ molto interessante tutto quello che riportate sulla soia, e in parte già le conoscevo anche se non così approfonditamente.
    Alla fine però mi manca una risposta esauriente relativamente ai prodoti fermentati della soia che nominate ma indagate meno. Per questi prodotti valgono le stesse informazioni che date sui pericoli o ci sono delle info che si discostano in modo considerevole?

    Grazie.
    Saluti.

  10. Salve
    Ho letto questo interessante articolo come tanti altri riguardo l’argomento, amo documentarmi su tutto ciò che ingerisco e ahime l’unica cosa che mi è veramente chiara è che tutti gli alimenti “naturali” ( tralasciando quelli industriali o cotti in maniera nociva) hanno dei pro e dei contro, l’unica cosa certa è che l’eccesso sul 99% degli alimenti porta sempre effetti negativi, il segreto sta nel sapersi regolare, poco ma di tutto e questo credo valga anche per la soia.

  11. P.S. Qualcuno dice che mangia soia da anni senza problemi: anche una mia vicina di casa 95enne è una forte fumatrice. E ci sono “carnivori/onnivori” molto anziani ed in buona salute.

    Anzi, la stragrande maggioranza degli ultra centenari nella loro vita hanno mangiato anche carne, uova e altri alimenti ad alto contenuto di grassi saturi, senza esagerare in niente.
    Ancora voglio vedere un ultraentenario/a dire di aver mangiato soia a gogò, hamburger di soia, merendine senza burro etc etc. E se esiste è un’eccezione, come l’accanita fumatrice 95enne.

    Per quei vegetariani che continuano a parlare a sproposito di scienza e letteratura scientifica seria: la scienza non vi calcola proprio. E provate a chiedere una dieta vegetariana per bambini ad un dietologo (che non sia uno di quelli che collabora con scienza vegana e company) e vedrete la risposta.

  12. Condivido l’articolo solo in parte, perchè sembra dare un colpo al cerchio e l’altro alla botte.

    Chi vuole può trovare molte informazioni attendibili sul web riguardo i pericoli della soia, degli edulcoranti sintetici, del glutammato; e soprattutto della pericolosità di Big Pharma (e servitù), che ci considera alla stregua di bestie da sfruttare, animali da macello (e il bello è che Big Pharma trova alleati fra i vegetariani… forse è vero che questo tipo di alimentazione è carente di EPA e soprattutto DHA).

    Riporto qui alcune risposte ad altri commentatori:

    “Weston A. Price Foundation è stata più volte criticata da ricercatori, nutrizionisti ed altri, proprio per la diffusione di notizie false”.

    Certo, perchè notoriamente in questo campo le notizie false sono diffuse da chi si occupa di alimentazione e prodotti naturali, non da Big Pharma e dai loro servetti medici, professoroni universitari, giornalisti, rappresent… ehm… informatori scientifici, e “ricercatori”.

    Ma come mai siete attivi sui siti che si occupano di salute ed alimentazione sana?

    Big Pharma è riuscita a far cambiare leggi per vendere le proprie medicine e far approvare dannosi edulcoranti sintetici. Big Pharma “vigila” sulla “ricerca scientifica”.
    Sul web si trovano notizie dettagliate, chi ha voglia le trova.

    Secondo il chirurgo cardiovascolare inglese Shyam Kolvekar il burro dovrebbe essere sostituito con la margarina, cosa che aiuterebbe nei problemi cardiocircolatori salvando migliaia di vite (ovviamente non è vero, ma ai vegetariani la margarina piace… mah. Tempo fa parlavo con una persona che ha lavorato per aziende biologiche che nei propri prodotti da forno venduti a caro prezzo usavano proprio “margarina vegetale”).

    Guarda caso il chirurgo Shyam Kolvekar “collabora” con la Unilever.

    Ricerca libera in pratica non esiste, e qui c’è gente che blatera a sproposito contro chi cerca di fare libera informazione.

    “l’autore è pronto a prendersi le sue responsabilità?”

    Quindi che vogliamo fare? Lo arrestiamo?

    Le responsabilità non se le prendono quei farabutti che consigliano la velenosa chemioterapia (che la chemio sia inutile e anche controproducente in molti tipi di tumori lo dice anche il farmacologo Garattini), figuriamoci se non si può scrivere che la soia fa male ed andrebbe evitata. E a dire il vero l’articolo è molto blando.

    Poi chi la vuole ingurgitare lo faccia pure, mica è vietato, ma non rompete le scatole a chi la considera nociva.
    Il fatto è che i vegetariani l’hanno usata in abbondanza e non riescono a concepire di essersela presa in …ter posto per anni.
    La soia conviene solo alle multinazionali.

    Quindi, come sostiene “l’illuminata” Patrizia, basta superficialità gente, credete alla bocca della “verità”: Big Pharma ed i suoi servetti!

    Certo, su internet si trova di tutto e bisogna saper distinguere. Ma guarda un po’, il “problema” sono quelle persone che cercano informazioni e non marchette.

    Il burro è nocivo? Questa è l’ennesima dimostrazione che i vegetariani sono biiiiiip. Indipendentemente da quel che dice la Weston Price Foundation (peraltro anche secondo la scienza ufficiale il burro in sè non è da criminalizzare. E la medicina ufficiale non vede di buon occhio la dieta vegetariana, figuriamoci l’alimentazione vegan (ricordiamolo a chi parla di “scienza”).

    Preciso che io non ho niente contro l’alimentazione vegetariana, ma per le proteine si dovrebbero consumare vari tipi di frutta oleosa e legumi che non siano la deleteria soia gialla in ogni sua forma (al limite solo un po’ di quella fermentata), oltre ad evitare la maggior parte degli olii di semi ad alto contenuto di omega 6.

    Sono la maggior parte degli oli vegetali ad alto contenuto di omega 6 ad essere dannosi, non il burro (se è di alta qualità).

    Anche l’olio vergine di cocco, pur contenendo grassi saturi è assolutamente benefico, come l’olio rosso di palma ed il ghee (burro chiarificato, da preferire al normale burro).

    Sono state le multinazionali in passato a criminalizzare l’olio di cocco, usando quello idrogenato negli esperimenti. Stessa cosa hanno fatto in seguito con l’olio d’oliva (con medici insulsi che ci credevano o facevano finta, e consigliavano i pessimi olii di semi).

    Con un po’ di pazienza, chi non è prevenuto o ha il cervello in pappa a forza di credere alle “verità” dispensate da Big Pharma tramite medici, professoroni e giornalisti, sul web si trovano notizie molto convincenti e verificabili sui pericoli di soia, edulcoranti, glutammato (ok, c’è anche negli alimenti direbbe qualcuno. Certo, anche il testosterone è prodotto naturalmente dall’organismo, ma provate ad assumerlo in capsule, e vedrete il risultato).

    http://www.scienzavegetariana.it/ oooooook, credeteci, se lo dicono loro……..

    A proposito di letteratura scientifica: ricordiamo anche che la letteratura “seria” sosteneva che la margarina (grassi trans) era meglio del burro, che gli oli di semi ad alto contenuto di infiammanti omega 6 erano meglio (o al limite uguali) all’olio extra vergine d’oliva, che l’olio di cocco era deleterio (negli esperimenti avevano usato l’olio di cocco idrogenato invece di quello vergine che è benefico, a dimostrazione dell’ignoranza o malafede di chi sostiene che i grassi saturi fanno male).

    In molte parti del mondo, a partire dagli anni 50, l’obesità e le malattie cardiocircolatorie sono drasticamente aumentate quando le multinazionali hanno imposto gli olii di semi a scapito dell’olio di cocco o dell’olio rosso di palma (che non è quello usato dalle aziende) usati tradizionalmente da secoli se non millenni.

    Certo, ci sono grandi mangiatori di carne che muoiono prematuramente, ma non per la carne in quanto tale: semplicemente esagerano, bevono super alcolici, fumano, spesso non praticano nessuna attività fisica ed ingurgitano qualunque cibo in abbondanza senza badare alla qualità. Negli USA (ma non solo) è vero che la soia è OGM, ma la carne, tra le altre cose, è piena di ormoni. E anche in Italia la carne proviene da animali malati che non vedono mai il sole.

    Se la carne (come il burro) è di alta qualità, non fa per niente male alla salute.

    Comunque, come dicevo prima, può essere sostituita da frutta secca oleosa e legumi…. soia a parte ovviamente.

    Come mai tanti commenti critici all’articolo? (Come se non si potesse tranquillamente fare a meno dell’inutile e dannosa soia): Logico, i vegetariani non si smentiscono mai! Dopo averla mangiata per anni convinti che avesse chissà quali proprietà miracolose……………….

    Poi ci sono anche i non vegetariani contenti di essere trattati come bestie da Big Pharma… auguri.

  13. Articolo equilibrato che mette in luce pregi e difetti di questo seme “miracoloso”.
    Personalmente non ho mai riscontrato sintomi mangiando soia, però ho smesso di farlo perchè ha lo stesso sapore un pezzo di cartone (tofu in primis).
    La cosa che mi dà da pensare è che più si diffondono questi alimenti alternativi e più si demonizzano i vecchi, più l’incidenza delle malattie moderne peggiora..
    Eppure, visto che buona parte della popolazione si sforza di seguire i canoni delle diete moderne, statisticamente dovrebbero diminuire certi problemi!
    Io ho sempre avuto problemi di sovrappeso, mi bastava poco per mettere su grasso. Ho ridotto le porzioni, limitato i latticini ed i grassi e niente, poi le carni ma ancora niente.. L’unica cosa che ho ottenuto è stato un sistematico accumulo di grasso, colesterolo alto, denti gialli (nonostante l’igiene orale), malumore e voglia di abbuffarsi.
    Poi mi sono imbattuto nella Weston Price Foundation ed ho deciso di fare un salto radicale nelle mie credenze e provare le sue semplici regole “anticonvenzionali”. In poche parole si riassume nell’eliminare tutto ciò che non esisteva prima del 1950, ovvero tutto il cibo industriale e raffinato. Insomma un ritorno alle vecchie tradizioni. Ho sostituito lo zucchero col miele e scelgo alimenti integrali che provengono (per quanto possibile) da animali da pascolo e da agricolture biologiche. Riso integrale e legumi preparati da me dopo un rigoroso ammollo. Cerco una buona rotazione settimanale tra gli alimenti e, bevendomi dei bei bicchieroni di latte fresco al mattino e godendomi i miei condimenti grassi (burro ed olio extravergine) senza remore, non solo ho perso e stabilizzato il peso e sbiancato i denti ma pure il colesterolo è sceso sotto i livelli di guardia. Anche l’umore è migliorato, mi sento più tranquillo e non ho più quelle voglie di abbuffarmi. Oggi è demonizzato ma il colesterolo è il mattone del corpo: il cervello stesso è fatto per il 20% di colesterolo e se l’organismo lo ritene carente o se deve riparare qualcosa se lo fabbrica (ecco perchè il suo valore non è costante). Come si può pensare di eliminarlo dal cibo?
    Oggi si prendono gli alimenti e gli si leva tutto ciò che li rendeva sani un tempo: il latte viene bollito eliminando batteri buoni ed enzimi e poi viene privato del grasso (tanto per dire il latte pastorizzato marcisce, quello crudo caglia), il riso viene brillato privandolo di tutti i nutrienti e lasciandolo un ammasso di amido e carboidrati, la farina bianca poi è solo una colla per tenere insieme gli ingredienti, persino il sale e lo zucchero vengono raffinati per farli diventare più bianchi possibile, peggio ancora molti alimenti vengono arricchiti o deprivati a piacimento di ciò che la moda del momento ritiene faccia incrementare i profitti. Per non parlare di tutti gli ingredienti artificiali ed a basso costo che sostituiscono quelli originali e cercano di scimmiottarne il sapore, come ad esempio l’aceto balsamico tagliato col caramello e colorato di nero.
    Come si può pretendere un corpo sano se non gli si da di che mantenersi e ripararsi e lo si inganna ingurgitando un cibo che è lo scheletro di se stesso?
    Tornando alla soia, anche se mi piacesse mi guarderei bene di farne un pilastro portante della mia dieta. Non la mangerei ne cruda ne germogliata e certamente non processata da macchine. Al limite la consumerei in piccole quantità sotto forma di tofu o natto. Come del resto facevano nell’antico Oriente.

  14. La maggior parte di queste informazioni sono generiche, alcune sono banali, quasi tutte utilizzate in modo distorto e parziale. L’acido fitico, per esempio, è presente in tutti i vegetali, non solo nella soja. Ma la letteratura scientifica è piena di studi sui benefici del mangiare verdura e frutta. Gli estrogeni della soja hanno una affinità recettoriale che li fa competere con quelli prodotti dall’organismo, ma sono meno forti. In sostanza, occupano i recettori e attenuano l’effetto degli estrogeni, il che vuol dire protezione dal cancro, non aumento. La maggior parte degli studi dicono così. Gli inibitori della tripsina ci sono, certo… come in tutti i fagioli! Magari è meglio cuocerli. Gli animali di laboratorio cibati con inibitori della tripsina crescono meno? E allora? Chi nutre i propri figli con gli inibitori della tripsina? L’alluminio? E’ presente solo nella soja? Tutti i cibi contengono una certa quantità di metalli, ma i vegetali molto meno della carne e del pesce. Gli studi citati? Pochi, isolati, presi a senso unico. Potrei continuare…
    Ma qui c’è un problema culturale del COME si fa informazione e su CHI la fa. Se chi la fa non ha competenze scientifiche serie, e alle spalle una formazione adeguata, magari non sa cos’è oggi la piramide delle evidenze. Non sa quali sono i fattori confondenti degli studi osservazionali, e che forse occorrono metanalisi ben fatte prima di trarre conclusioni su un tema. Gli studi scientifici sono di una numerosità enorme. Se uno vuole prenderne solo alcuni, metterli in fila per giustificare una ipotesi agli occhi di un pubblico di profani ci riesce sempre. Troviamo sempre conferme alle tesi che vogliamo. Ma la scienza non si fa così. E neanche una informazione corretta.

    PS. Sono un medico.

    • “PS. Sono un medico.”

      E questo spiega tutto. Non mi stupisco di quel che hai scritto.

  15. A prescindere dalla veridicità o meno di queste informazioni, è possibile che chi decide di scrivere su un argomento che riguarda l’alimentazione (e quindi la salute) si sia “dimenticato” di:

    1. specificare le proprie competenze?
    (Di chi si tratta? E’ una nutrizionista, una ricercatrice, una biologa o un semplice traduttrice di notizie che girano sull’Internet?)

    2. citare le fonti?
    (Da un articolo così “importante” mi aspetterei di trovare almeno 3 fonti attendibili)

    3. verificare l’unico “approfondimento” su cui ha costruito il post?
    (Infatti, basta una ricerca veloce per scoprire che Weston A. Price Foundation è stata più volte criticata da ricercatori, nutrizionisti ed altri, proprio per la diffusione di notizie false)

    4. segnalare il carattere esclusivamente divulgativo dell’articolo?
    (Altrimenti vorrà dire che l’autore è pronto a prendersi le sue responsabilità nella stessa misura di un medico che prescrive al suo paziente una cura dannosa)

    Basta con questa superficialità! Lettori, svegliatevi, non è sufficiente che uno chiami il suo sito “salute e benessere” perché si possa considerare un’autorevolezza!

    • Michele Minari

      Continuo a sentire a dìre in giro, qua e là, che la soia fa male, citando sempre statistiche e studi fatti negli Stati Uniti…ma vogliamo far paragone agli esiti con una nazione, che usa e riproduce per eccellenza OGM, dove il popolo non sa cosa vuol dire dieta equilibrata, non ne ha la cultura del cibo, dove tutto industrializzato senza salvaguardare il vero benessere??? certo nemmeno gli effetti della soia miracoloso, o velenoso, ma tutte queste polemiche puzzano di contro campagna…
      aggiungo consumo prodotti di soia, solo no ogm, prodotti bio, di provenienza certificata!!! e con la giusta misura.

    • “Weston A. Price Foundation è stata più volte criticata da ricercatori, nutrizionisti ed altri, proprio per la diffusione di notizie false”.

      Certo, perchè notoriamente in questo campo le notizie false sono diffuse da chi si occupa di alimentazione e prodotti naturali, non da Big Pharma e dai loro servetti medici, professoroni universitari, giornalisti, rappresent… ehm… informatori scientifici, e “ricercatori”.

      Big Pharma è riuscita a far cambiare leggi per vendere le proprie medicine e far approvare dannosi edulcoranti sintetici. Big Pharma “vigila” sulla “ricerca scientifica”.
      Sul web si trovano notizie dettagliate, chi ha voglia le trova.

      Secondo il chirurgo cardiovascolare inglese Shyam Kolvekar il burro dovrebbe essere sostituito con la margarina, cosa che aiuterebbe nei problemi cardiocircolatori salvando migliaia di vite.

      Guarda caso il chirurgo Shyam Kolvekar “collabora” con la Unilever.

      Ricerca libera in pratica non esiste, e qui c’è gente che blatera a sproposito contro chi cerca di fare libera informazione.

      “l’autore è pronto a prendersi le sue responsabilità?”

      Quindi che vogliamo fare? Lo arrestiamo? Le responsabilità non se le prendono quei farabutti che consigliano la velenosa chemioterapia (che la chemio sia inutile e anche controproducente in molti tipi di tumori lo dice anche il farmacologo Garattini), figuriamoci se non si può scrivere che la soia fa male ed andrebbe evitata. E a dire il vero l’articolo è molto blando.

      Poi chi la vuole ingurgitare lo faccia pure, mica è vietato, ma non rompete le scatole a chi la considera nociva.
      Il fatto è che i vegetariani l’hanno usata in abbondanza e non riescono a concepire di essersela presa in ter posto per anni.
      La soia conviene solo alle multinazionali.

      Quindi, come sostiene “l’illuminata” Patrizia, basta superficialità gente, credete alla bocca della “verità”: Big Pharma ed i suoi servetti!

    • Forse Patrizia dovreti rileggere l’articolo, di fonti ce ne sono motissime, che la soia alteri il pancreas te lo posso assicurare in prima persona.

  16. Interessante. . Innanzitutto, i sintomi elencati in questo pseudo articolo informativo sono riscontrabili da chiunque e per qualunque tipo di motivo. . La seconda cosa che mi lascia perplessa è che in questo stesso sito ci sono articoli che si contrappongono perfettamente a questo, vedi quello che dice che la soia è contro il cancro. . Un minimo di coerenza, se proprio dovete fare disinformazione, abbiatelo. .

  17. Quindi deduco che sia pieno di gente che si fida più di un articolo su un qualunque sito internet del proprio medico specialista! Furbi proprio. Quando starete male da chi vi farete fare la ricetta da un’app?
    Su internet trovi tutto e il contrario di tutto compreso su questo sito

    • Certo, su internet si trova di tutto e bisogna saper distinguere. Ma guarda un po’, il “problema” sono quelle persone che cercano informazioni e non marchette.

      Meglio i medici? Cioè i servi delle multinazionali? Fate vobis.

  18. Sono andata circa un mese fa da un biologo nutrizionista vegano , ma del lato oscuro della soia non me ne ha parlato, anzi ha sottolineato tutte le sue proprietà benefiche soprattutto per la donna in menopausa…a chi devo dare ragione?

  19. Si vabè, c’è qualsiasi tipo di disturbo in questo articolo, ci credo che chiunque assuma soia riscontri almeno uno di questi sintomi. Io sono allergico al latte e ai suoi derivati, assumo soia dallo svezzamento, ho 27 anni e sono in perfetta salute

  20. Lavoro nel campo dell’agricoltura e in collaborazione con laboratori di ricerca sulla nutrizione umana. La soia è certamente un alimento controverso, non tutto bianco o tutto nero. Per risposta a Paolo, che cita un sito con qualcosa di piu’ scientifico sulla soia, vorrei solo rispondere che sono tutti articoli di 10 anni fa, un tempo infinito per chi fa ricerca, le cose e le conoscenze cambiano velocemente.
    La soia era coltivata già 3,000 anni fa in Cina, ma utilizzata SOLO come fertilizzante, visto che come leguminosa, ha la capacità di fissare l’azoto dall’atmosfera. Poi sono state scoperte le sue qualità nutritive, la piu’ importante, la quantità di proteine. In oriente, si consumano piu’ che altro prodotti derivanti dalla fermentazione della soia, processo che riduce l’effetto dei fitati. I fitati sono composti organici ricchissimi in fosforo, ma non digeribili da noi (le mucche lo possono fare, ma noi NO). Non sarebbe grave, se nonché i fitati si comportano come spugne: assorbono una miriadi di micro nutrienti, come il ferro, lo zinco, il magnesio, utili per il nostro metabolismo. Questa caratteristica è importante: in un’adulto sano, forse potrebbe abbassare un po’ il livello di ferro, in una persona anemica farebbe danni. Ma è anche stato scoperto che in pazienti malati di cancro, i fitati possono migliorare la risposta del paziente alla chemio (abbassando appunto il livello di ferro).
    La soia ha anche molti fitoestrogeni: è chiaro che se una donna in pre-menopausa beve un bicchiere di soia al giorno, il suo livello di estrogeni potrebbe aumentare e i sintomi si alleviano. Ma si è anche visto che l’uso continuo da parte di bambini, ha fatto comparire mestruazioni in bimbe molto piccole (io ho letto di 8-9 anni). Sugli uomini, sembra potrebbe avere un effetto sull’insorgenza di cancro alla prostata.
    Quindi sta tutto nel chi assume la soia, la frequenza e la dieta in generale. Personalmente la evito: mangio tofu (che non è fermentato, quindi potrebbe essere “pericoloso”) qualche volta, anche se intollerante al lattosio, bevo il latte di riso (quello di soia lo trovo veramente orribile al gusto), e se mangio sushi, non mi faccio mancare l’edamame.
    Giusto un’ultima notizia sull’olio che deriva dalla soia: lo usano per il biodiesel…

  21. Scusate ma l’articolo oltre che essere allarmante sembra essere appositamente aggressivo, come se l’unico scopo fosse attaccare la FDA,
    Premetto che non ho mai consumato latte di soia o soia gialla in generale, perché trattasi di alimento usata in Asia ( e non solo) principalmente per alimentare gli animali, io utilizzo la soia verde !!! Che non ha niente a che vedere con quella gialla, l’articolo in questo caso è poco chiaro, è come parlare di ‘farina’ senza specificare, di che farina si parla….

    • Infatti la soia vera è quella gialla. In realtà la cosiddetta soia verde in realtà sono i fagioli mung.

      Solo che i vegetariani hanno il vizietto di dare nomi di fantasia e certi alimenti: formaggio di soia, latte di soia, di riso. In passato ho visto prosciutto di soia, salsiccia o wurstel di soia. complimenti per la coerenza.

      Come l’assurdità di vedere che certi siti vegan vendono hamburger di soia: ma si rendono conto?

  22. Quattro anni fa sono diventata , per motivi etici, vegetariana ed ho iniziato a consumare alimenti a base di soia mai mangiata prima.
    Da subito ho riscontrato difficoltà digestive e gonfiori addominali , che pensavo fossero dovuti al cambio di dieta .. ma a seguito di un esame specifico ho riscontrato l’intolleranza verso questo alimento oltre al grano. Mi sono documenta ed ho letto che quasi tutta la soia ed il grano creso ( usato in Italia ) sono Ogm .

    • Ciao Patrizia,
      ho letto il tuo commento a proposito dei problemi intestinali che hai avuto a seguito di assunzione di prodotti a base di soia….in effetti da circa un mesetto e mezzo ho eliminato i latticini e ho iniziato a bere latte di soia (cambiando sempre marche e a volte bevendo latte di riso) ma ho una colite perenne e non riesco a capire cosa me la provochi…..
      Attendo i risultati del test delle intolleranze…..

  23. Anch’io come lucia torelli ho fatto uso di estromineral fit e bevo latte di soia perché intollerante al latte vaccino desidero sapere se è veramente pericoloso qualcuno può rispondere?

  24. IO è dal 2001 che mi preparo dei frullati con del latte di soia, e un prodotto liofilizzato sempre a base di soia in diversi gusti, 1 0 2 volte al giorno, ma sinceramente non ho mai e dico MAI avuto nessun sintomo di quelli descritti nell’ articolo, anzi devo dire che sono un donatore di sangue, e prima di usare il prodotto, almeno 1 volta all’ anno non potevo donare causa la ferritina bassa, dopo il 2001, ho sempre donato e i miei esami sono sempre stati perfetti.
    Quindi l’ articolo è stato scritto e divulgato per mettere terrore tra i consumatori di soia….
    Per omeromeo, la soia venduta in Italia nonarriva dagli USA, ma è coltivata da noi…e per quanto riguarda i prodotti biologici, li bisogna stare attenti, in quanto nelle coltivazioni tipo il mais e anche in certi legumi, si sviluppano dei funghi tossici che rimangono, e non si eliminano in nessun modo, quindi occhio….e prima di scrivere informati bene.

  25. Articoli interessanti, ma non dimentichiamo che spesso anzi direi quasi sempre, la ricerca scientifica è sovvenzionata dalle case farmaceutiche il cui unico scopo è quello di vendere medicine a volte anche molto costose (vedi chemioterapici)quindi se i malati di cancro aumentano loro vendono e guadagnano moltissimo. Sulla soia i pareri sono contrastanti ma allora parliamo dello zucchero e dei danni che provoca…

    • Bravissima Giovanna.
      Ottimo suggerimento 🙂 e grazie per aver partecipato alla conversazione

    • Ancora con queste case Farmaceutiche? Quando capirete che non è così che funziona il mondo?

    • Nel campo della salute/ricerca/medicina funziona proprio così, con Big Pharma che considera gli esseri umani ne più ne meno che bestie. E c’è gente che è contenta di essere considerata tale.

  26. gabriele crepaldi

    Una notizia incredibile , specialmente per me che ho fatto della soya la mia vita , son 20 anni che consumo tofu , shoyu , ecc , non ho havuto disturbi bien precisi nella mia salute . Spero non sia vera , perche’ se no non saprei piu’ cosa mangiare.

    • Io speravo che l’articolo facesse riflettere su quanto sia facile santificare un alimento attraverso la pubblicità.
      Non credevo si potessero allarmare così tante persone.
      Quello che io le suggerirei e di variare l’alimentazione in modo da mangiare oggi soia e rimangiarla tre 4/5 giorni.
      In tutti i casi non è di noi o di me che si deve fidare, ma del suo senso critico del dottore che l ha in cura.

  27. L’articolo è fuorviante,la soia è solo un legume,qste notizie sn vecchie ma vedo cn dispiacere che l’allocco d turno c casca ogni volta.I fitoestrogeni si trovano in molti vegetali,tutti i legumi ed è certo che avere un’alimentazione varia allontana qste preoccupazioni perché basare la propria dieta su un particolare alimento può dare problemi,non la soia in sé.

    • bravissimo Filippo.
      Sì, bisognerebbe aggiungere altri studi ed un avviso che inciti alla calma prima di leggere e trarre delle conclusioni.
      Prenderò in esame il lavoro e lo proporrò all’autrice.
      Pace e bene ♥

    • Certo, è allocco chi, giustamente, evita uno pseudo alimento come la soia, non chi si butta fra le “amorevoli” braccia delle multinazionali del farmaco. Come no.
      E siete seri quando scrivete queste assurdità, ma niente vi impedisce di mettervi proni.

    • Alloca ci sarai tu. Non è che tutto è oro quello che luccica e ti posso assicurare cha alemeno la parte dell’alterazione del pancreas (cosa grave) è verissima e io ne sono la prova, per fortuna che ho smesso di usare la soia o sarei finita male. Cmq è vero di allocchi che ne sono tanti o più di studipi…

  28. Sì, ma stiamo parlando della Weston Price Foundation: l’estrema destra dell’alimentazione americana, un think thank finanziato da produttori di carne e pesce, alfieri di una dieta basata su carne rossa, PIU’ colesterolo e dare latte vaccino crudo ai neonati. Non so se mi sono spiegato. Infatti tutti gli studi citati non solo sono pubblicati su riviste poco prestigiose (o addirittura in atti di convegni!!), ma soprattutto sono vecchi di minimo vent’anni; non ce ne sono di più recenti perché le tesi ivi contenute sono state abbondantemente smentite nella letteratura seria.

    Ricapitolando: stiamo parlando di una serie di spunti di ricerca sparpagliati e raffazzonati, combinati in tesi promosse da una fondazione che promuove una dieta ferocemente anti-vegetariana e centrata sulla carne, sulla base di principi e teorie quasi fantascientifici (“più colesterolo!”). Vedete un po’ voi.

    • Grazie dell intervento.
      Proporrò di approfondire l’argomento e migliorare la bibliografia

    • Ricordiamo anche che la letteratura “seria” sosteneva che la margarina (grassi trans) era meglio del burro, che gli oli di semi ad alto contenuto di infiammanti omega 6 erano meglio (o al limite uguali) all’olio extra vergine d’oliva, che l’olio di cocco era deleterio (negli esperimenti avevano usato l’olio di cocco idrogenato invece di quello vergine che è benefico, a dimostrazione della stupidità ed ignoranza di chi sostiene che i grassi saturi fanno male).

      Certo, ci sono grandi mangiatori di carne che muoiono presto, ma non per la carne in quanto tale: semplicemente esagerano, bevono super alcolici ed ingurgitano qualunque cibo in abbondanza senza badare alla qualità.

      Buona soia ed omega 6 a tutti i vegetariani… contenti voi.

  29. Si tratta del solito articolo diffamatorio della Weston Price Foundation che gira da una vita e che crea tanta preoccupazione in molte persone riguardo al consumo di soia.

    Da tener presente che la Weston Price Foundation è stata criticata addirittura dalla FDA perché consiglia di consumare latte crudo… senza contare che promuove a gran voce dei supposti benefici derivanti dal consumo di grassi animali.
    La società non riceve contributi statali ma si basa sulle donazioni dei suoi membri e sponsor.
    Tra gli sponsor ed i membri compaiono grandi produttori di carne e pesce.
    Una delle frasi che si legge appena si entra sul sito è: “They’re happy because they eat butter!” (“Sono felici perché mangiano burro!”)… senza considerare quello che c’è scritto subito sotto…

    Ora, se secondo voi questa è una fonte imparziale ed attendibile di notizie….. liberi di ascoltarli 😉

    Se invece volete leggere qualcosa di più scientifico riguardo la soia potete iniziare da qui: http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/soia_overview.html

    • Madonna mia quella cosa del burro non si può proprio leggere.
      Grazie del link messo come approfondimento.
      Come già detto contatterò l’autrice per ampliare la rosa degli studi e per rasserenare un pò di animi.

    • Questa è l’ennesima dimostrazione che i vegetariani sono biiiiiip. Indipendentemente da quel che dice la Weston Price Foundation.

      Sono la maggior parte degli oli vegetali ad alto contenuto di omega 6 ad essere dannosi, non il burro (se è di alta qualità).

      Anche l’olio vergine di cocco, pur contenendo grassi saturi è assolutamente benefico, come l’olio rosso di palma ed il ghee (burro chiarificato, da preferire al normale burro).

      Sono state le multinazionali in passato a criminalizzare l’olio di cocco, usando quello idrogenato negli esperimenti. Stessa cosa hanno fatto in seguito con l’olio d’oliva (con medici insulsi che ci credevano o facevano finta, e consigliavano i deleteri olii di semi).

      Con un po’ di pazienza, chi non è prevenuto o ha il cervello in pappa a forza di credere alle “verità” dispensate da Big Pharma tramite medici, professoroni e giornalisti, sul web si trovano notizie molto convincenti e verificabili sui pericoli di soia, edulcoranti, glutammato (ok, c’è anche negli alimenti direbbe qualcuno. Certo, anche il testosterone è prodotto naturalmente dall’organismo, ma provate ad assumerlo in capsule, e vedrete il risultato).

      http://www.scienzavegetariana.it/ oooooook, credeteci, se lo dicono loro……..

  30. lucia torelli

    il ginecologo anni fa mi diede dopo la pillola x contrastare la menopausa ESTROMINERAL FIT a base di soia, la prendo da anni, e prendo quotidianamente x colazione la lecitina di soia……da 2 anni non bevo + latte perche’ ho letto che fa male…osteoporosi diabete ipertensione ecc bevo tanto the’…….ma i ginecologi sono al corrente dei nuovi studi sui danni della soia? Insomma devo continuare a prendere estromineral Fit?

  31. ma anche a voi in fondo all’articolo viene proposto l’articolo:
    “La Soia Combatte Il Cancro Ed Aiuta La Linea”? http://www.salute-e-benessere.org/nutrizione/la-soia-combatte-il-cancro-ed-aiuta-la-linea/

  32. ed io che per la prim a volta stavo bevendo una bevanda alla soia, cosa devo fare????????????

    • rosolia, semplicemente non esagerare e non farne l’unico alimento.

  33. Salvatore Valerio

    Anche la Lecitina di soia, secondo quanto scritto, è da considerarsi dannosa ?

    • Bella domanda, Salvatore.
      Anche io sono rimasta nel leggere l’articolo.
      In quanto direttore di questa rubrica vedo nell’articolo l’opportunità di aprire un dibattito e di far chiarezza su un tema delicato quale l’alimentazione.
      E’ verissimo che si fa presto a gridare: “eureka, abbiamo trovato il cibo perfetto!”
      In realtà le cose sono sempre più complesse.

      Ma veniamo alla tua domanda.
      Sì, stando a quanto riportato, qualsiasi processo industriale di derivazione non esula dai rischi portati nel consumare soia.
      Voglio anche ricordare che altri studi ne sottolineano la ambigua possibilità di ridurre il rischio di cancro al seno.

      Tanti studi ancora devono essere fatti.
      Di sicuro la soia non è un veleno.
      Una dieta equilibrata non dovrebbe portare a consenguenze di alcun genere.
      Gli studi vengono fatti solitamente su topini alimentati solo con soia.

    • Io per diverso tempo ho preso al mattino la lecitina di soia per cercare di abbassare il livello di colesterolo nel sangue. Poi smisi di prenderla perché dopo un certo numero di giorni consecutivi che la prendevo avvertivo dei disturbi ma non approfondii, di tanto in tanto bevevo il latte di soia poiché sono intollerante a quello vaccino. Qualche anno fa una vicina di casa vegetariana e suo marito che ne facevano uso e che fa generalmente la spesa nei negozi dove vendono prodotti naturali biologici, dove la soia viene molto venduta sotto forma di diversi prodotti mi disse che non avrebbe più comprato prodotti a base di soia, perché ha letto su internet degli effetti nocivi che può provocare. Pur non approfondendo anche questa volta, smisi anche io di comprare tali prodotti. Questo articolo conferma dunque quanto riferitomi. E’ veramente vergognoso che nessuno a livello ufficiale informi su tali pericoli, e che i negozi naturistici e che vendono il biologico vendano la soia in tutte le salse, considerato inoltre che, come tutti sanno si tratta di un prodotto OGM importato prevalentemente dagli USA.