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Obesità: Più A Lungo Si Resta In Sovrappeso, Più Aumenta Il Rischio Di Malattia Coronarica

I giovani adulti obesi hanno un maggior rischio di sviluppare l’ispessimento delle arterie: ecco un altro buon motivo per mantenere un peso sano. Le persone che restano obese più a lungo nell’età che va dai 20 ai 40 anni hanno un maggior rischio di incrementare la placca nelle arterie, che aumenta il rischio di attacco di cuore o ictus nel corso della vita, lo dimostra un nuovo studio.

Con l’epidemia di obesità degli ultimi anni, le persone stanno ingrassando sempre più in età giovane rispetto alle generazioni precedenti e convivono per un periodo più lungo della vita con l’obesità“, ha dichiarato l’autore principale dello studio, il Dottor Jared Reis, un epidemiologo del National Heart, divisione di Scienze cardiovascolari. “Questo è uno dei primi studi che dimostrano che una lunga obesità contribuisce in modo significativo a peggiorare la qualità delle arterie, che è talvolta chiamata la malattia silenziosa del cuore, perché non ci sono sintomi“.

Sempre a tal proposito, il cardiologo Dr. Mariell Jessup, presidente della American Heart Association, ha dichiarato: “Se vogliamo indirizzare i nostri sforzi a un particolare gruppo di persone è certamente meglio lavorare su bambini e giovani adulti. Se non affrontiamo l’obesità in questa età, ci sarà un’epidemia di malattie coronariche, proprio come esiste attualmente una epidemia di obesità“. Circa un terzo degli adulti sono obesi, che significa essere circa 35 o più chili sopra il peso forma. Gli esperti sanno da anni che l’obesità aumenta il rischio di molte malattie tra cui il diabete di tipo 2, le malattie cardiache e alcuni tipi di cancro.

P U B B L I C I T A'

Il Dottor Reis e colleghi hanno analizzato i dati provenienti da circa 3.300 adulti bianchi e afro-americani che sono stati seguiti per 25 anni. I partecipanti sono stati scelti tra i 18 ei 30 anni all’inizio dello studio, a metà degli anni 1980, che corrisponde circa all’inizio della epidemia di obesità negli Stati Uniti. Le informazioni sui partecipanti sono state raccolte nel corso di più di due decenni tra cui il loro indice di massa corporea (BMI, il numero che tiene conto dell’altezza e del peso), la circonferenza vita, l’abitudine al fumo, la dieta, il livello di attività fisica, il colesterolo, la pressione sanguigna e lo sviluppo dell’eventuale diabete di tipo 2. I partecipanti sono stati sottoposti anche a tomografia computerizzata a 15, 20 e 25 anni, per esaminare il processo di calcificazione dell’arteria coronarica, appunto la placca indurita.

I risultati, pubblicati recentemente sulla rivista JAMA, Journal of the American Medical Association, ci informano che:

• per ogni anno di obesità, il rischio di sviluppare placca indurita è aumentato dal 2% al 4%. Questo era indipendente dall’età dei partecipanti, dal sesso, dalla razza, dallo status socio-economico, dal BMI, dalla circonferenza vita, dal fumo, dal livello di attività fisica, dalla dieta e dal consumo di alcol;
• le persone che sono state obese a lungo, specie a livello addominale, hanno avuto un rischio maggiore di sviluppare pressione alta e colesterolo alto, avevano tassi maggiori di diabete di tipo 2 e sono stati più propensi a usare farmaci ipolipemizzanti e farmaci per la pressione alta.

La ragione per cui la durata dell’obesità è associata ad un maggiore rischio di placca calcificata può essere perché il grasso è “metabolicamente attivo e implica un avanzamento dell’infiammazione, che svolge un ruolo critico nello sviluppo e nel progresso dell’aterosclerosi“, ha spiegato Reis. L’aterosclerosi, secondo l’American Heart Association, è il termine per indicare il processo che coinvolge le sostanze grasse, cioè prodotti di scarto cellulare di colesterolo, calcio e fibrina (un materiale di coagulazione del sangue), che costruiscono un rivestimento interno di un’arteria. L’accumulo di queste sostanze è chiamato placca. A tal proposito il Dottor Jessup aggiunge: “Se vi è infiammazione del rivestimento delle arterie coronarie, il corpo cerca di guarire quella zona e può successivamente sviluppare placca come metodo di guarigione. Non è però una guarigione sana, anche se è una guarigione“.

Due cose possono accadere quando si verifica un accumulo di placca: un pezzo può rompersi e un coagulo di sangue (trombo) si può formare sulla superficie della placca. Se uno di questi si verifica e blocca l’intera arteria, può provocare un attacco di cuore o un ictus. L’aterosclerosi è una lenta, progressiva malattia che può iniziare durante l’infanzia; in alcune persone questa malattia progredisce rapidamente nella terza decade di età, ma in altre non diventa minacciosa fino a quando non si compiono 50 o 60 anni.

Secondo l’American Heart Association, quando il peso è sano:

• il corpo fa circolare il sangue in modo più efficace;
• i livelli dei fluidi sono facilmente gestibili;
• si hanno meno probabilità di sviluppare diabete di tipo 2, malattie cardiache, alcuni tipi di cancro e l’apnea del sonno.

Autore | Daniela Bortolotti

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.