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Lampada: L’Abbronzatura Da Solarium Non Fa Bene Alla Pelle

Una relazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed in particolare dello IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha inserito già dal 2009, l’abbronzatura da solarium all’interno della lista ‘cancerogeno per l’essere umano’, ha cioè stabilito che lampade, docce e lettini solari siano dannosi per l’Uomo tanto quanto il fumo, l’arsenico, il radio e il plutonio. Lo IARC definisce, in questa relazione, come il collegamento tra cancro della pelle e lampade a raggi UV sia valido e sufficiente; ben il 90% dei melanomi è causato infatti da eccessiva esposizione al sole, un dato che riguarda soprattutto i solarium e i saloni di bellezza. Quante volte con l’inizio della stagione estiva, abbiamo sentito al telegiornale di esercizi commerciali chiusi in quanto le lampade da loro fornite non erano regolate secondo le normative vigenti. Queste apparecchiature fuorilegge sono in grado di superare il quantitativo di radiazioni che il sole stesso emette nelle ore di maggior picco!

A questo proposito, uno studio dell’IARC, precedente al 2009, ha definito come per le donne e gli uomini al di sotto dei 35 anni, l’esposizione a lampade a raggi UV si traduca in un rischio individuale del 75% in più di contrarre melanoma, la più aggressiva forma di cancro della pelle. questo significa che il valore riscontrato non ha a che fare con l’intero campione, con un gruppo cioè di persone, ma con ognuno degli individui presi in esame.

P U B B L I C I T A'

Nessun’abbronzatura è sicura. L’abbronzatura non è altro che un’alterazione della pelle, che, se non presa correttamente, seguendo le giuste precauzioni e utilizzando una protezione adeguata, può indurre in cancro della pelle, melanoma, se si è meno fortunati, il tipo più aggressivo. Alcuni solarium oggi forniscono protezione solari, ma non sono sufficienti, in quanto spesso non raggiungono i 30 SPF, il fattore di protezione minimo raccomandato. Vuoi avere un’abbronzatura sana ed equilibrata e senza rischi? Leggi i nostri consigli per non sbagliare.

Esporsi al sole è necessario al nostro corpo per sintetizzare vitamina D; è inoltre stato scientificamente provato, che il sole fa bene alla pelle e all’umore. Ma non è necessario abbronzarsi per questo. Basta un’esposizione minima di 15-20 minuti, anche nei giorni invernali, per ottenere il quantitativo giornaliero di vitamina D di cui il nostro corpo ha bisogno.
La vitamina D è importante, perché necessaria al nostro organismo per assorbire il calcio, il minerale fondamentale delle nostre ossa. Integra i vantaggi del sole con una dieta adeguata; i latticini ad esempio, il latte e i formaggi ne sono ricchissimi. Sei vegetariana? Non preoccuparti, in commercio esistono integratori alimentari di vitamina D, inoltre anche le verdure a foglia scura come spinaci, crescione e biete contengono vitamina D sufficiente.

In Italia, l’utilizzo delle apparecchiature abbronzanti è vietato a minori di 18 anni, donne in stato di gravidanza, soggetti a cui è stato diagnosticato, anche in passato, un cancro della pelle, e individui facilmente soggetti a scottature al sole, secondo un decreto ministeriale del maggio 2011. L’utilizzo delle lampade da centro estetico o uso domestico, è comunque sconsigliato a chi ha molti nei, ai soggetti con una storia personale di frequenti ustioni in età infantile, perché la pelle ‘memorizza’ i danni che riceve e diventa sensibile quanto più i suoi danni si rivelano in età giovanile; ne viene sconsigliato l’uso anche a chi assume farmaci, in quanto alcuni di essi aumentano la sensibilità della pelle alla luce (il discorso è dunque valido anche per l’esposizione al sole). Inoltre, si raccomanda di non esporsi ai raggi UV con trucchi e profumi perché in concertazione col sole, macchiano la pelle.

Autore | Enrica Bartalotta

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.