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La Riduzione Del Seno è Adatta A Te?

Un seno estremamente grande è stato associato a una serie di disturbi fisici, come mal di schiena, dolore al collo e intorpidimento delle dita delle mani. Inoltre un seno troppo grande causa anche emicrania e impedisce di dedicarsi completamente all’esercizio aerobico.

Gli esperti stimano che quasi un milione di donne a livello nazionale ha seni eccessivamente grandi.

Bethannie Snodgrass, chirurgo plastico e autrice del libro When less is more: The complete guide for women considering breast reduction surgery, afferma che a volte una donna dal seno grande sa istintivamente che il peso in eccesso che ha sul petto le sta causando problemi ma spesso non riconosce la connessione e ciò può portare a anni di sofferenze inutili.

Snodgrass aggiunge che questo può essere particolarmente vero per le donne che non hanno mai utilizzato un reggiseno professionale e che credono che i loro seni sono più piccoli di quello che in realtà sono. “Molte donne spremono letteralmente i loro seni in reggiseni più piccoli. Questo è il primo indizio che almeno alcuni dei loro problemi di salute possono essere legati alla dimensione del loro seno”, continua il chirurgo plastico.

Dimensione del seno e sintomi

Anche se i medici non sono sicuri di tutti i legami tra le dimensioni del seno e i problemi di salute, sanno che molti di questi problemi derivano da cambiamenti nella struttura anatomica normale causati dal peso in eccesso sul petto.

Snodgrass spiega che quando le donne diventano più adulte e pesanti, le loro spalle si piegano naturalmente in avanti. Ciò comprime maggiormente il torace. Tale rotazione in avanti comprime le fibre nervose, causando il dolore. Più grande è il seno, più la persona si piega in avanti e maggiore sarà la compressione. Col tempo ciò portare disagi significativi.

Inoltre, i medici affermano che molte donne con seno grande soffrono di affanno, oltre a mal di testa, dolore alle spalle. Tutti questi sintomi derivano dal peso in eccesso del seno.

Mark Jewell, presidente della American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS) dice che alcune ragazze avvertono intorpidimento alle braccia e parestesia (formicolio ai nervi) e che alla fine della giornata anche solo la pressione delle spalline del reggiseno può essere una importante fonte di dolore.

Chirurgia riduttiva al seni: un rimedio che funziona

Anche se terapia fisica, cambiamenti ergonomici e antidolorifici sono spesso la prima linea di difesa di una donna, i medici concordano sul fatto che l’unico modo sicuro per alleviare il dolore è la chirurgia per la riduzione del seno.

P U B B L I C I T A'

Il dottor Jewell afferma che seni troppo grandi sono un problema per la salute e niente (perdere peso, terapia fisica, farmaci antidolorifici) funziona meglio della chirurgia.

Le donne sembrano essere d’accordo. In alcuni studi pubblicati sul Journal Plastic and Reconstructive Surgery un gruppo di medici svedesi ha scritto che le donne che si erano sottoposte all’intervento chirurgico hanno riportato significativi miglioramenti in tutte le zone nelle quali avvertivano fastidio e dolore.

Secondo la ASAPS, nel 2004 solo negli Stati Uniti vennero eseguiti più di 144 mila interventi chirurgici per ridurre il seno – con un aumento di oltre il 200% dal 1997.

Come viene eseguito l’intervento riduttivo?

L’operazione in sé può essere eseguita in vari modi differenti, ma tutte le tecniche hanno lo stesso obiettivo: la rimozione di circa mezzo chilo o più di tessuto e cellule grasse da ogni seno e poi la rimozione della pelle in eccesso. Sebbene in alcuni casi il capezzolo deve solo essere rimosso e riposizionato, i medici dicono che questa procedura è diventata sempre più rara.

Inoltre, anche se l’intervento può durare fino a tre ore e richiede sempre l’anestesia generale, i medici dicono che si tratta di una procedura sicura con un recupero veloce.

Michael Zenn, professore associato di Chirurgia plastica alla Duke University Medical Center, afferma: “Dato che tutto ciò che facciamo è asportare la pelle e il tessuto superficiale, senza spostare muscoli o organi, c’è poco pericolo e pochissimo dolore postoperatorio”.

Infatti, Zenn riporta che la maggior parte delle donne prova solo un lieve fastidio per 1 – 2 giorni dopo l’intervento e che la maggior parte di loro torna al lavoro entro una settimana. Il professore aggiunge che in due settimane è possibile riprendere la normale attività fisica, incluso l’allenamento in palestra.

Le donne restano sempre sorprese di quanto poco dolore sia associato a questo tipo di intervento. Pensano che sia molto più intenso di quello che in realtà è”, conclude Zenn.

Cicatrici

Anche se l’intervento chirurgico per ridurre il seno è progettato per alleviare i disturbi fisici, i medici dicono che anche l’estetica svolge il suo ruolo.

Quasi sempre la forma e il contorno ottenuti sono buoni, ma i medici dicono che l’unico problema che non può essere evitato è rappresentato dalle cicatrici.

Il chirurgo plastico Snodgrass afferma infatti che restano sempre alcune cicatrici e che saranno permanenti e sempre visibili.

Detto ciò, è importante notare che il grado delle cicatrici è molto personale e varia per ogni donna.

In generale, le donne hanno un potenziale diverso per le cicatrici. Anche sulla stessa persona il corpo può cicatrizzarsi in modo diverso, a seconda della zona; per cui alcune donne possono avere meno cicatrici rispetto ad altre”, dice Zenn.

Per esempio, le donne con cheloidi nella loro storia medica vengono spesso scoraggiate dai medici, poiché l’intervento chirurgico potrebbe lasciare eccessive cicatrici sul loro corpo. Si tratta di una complicazione che comporta un eccesso di tessuto cicatriziale diffusa prevalentemente nei neri e negli asiatici.

Nonostante tutto, Snodgrass afferma che la maggior parte delle donne non è infastidita da possibili cicatrici.

Le statistiche mostrano che ben oltre il 90% delle donne non solo è contento di essersi sottoposto alla chirurgia, ma che lo rifarebbe e lo consiglia ad altre persone”, aggiunge Snodgrass.

Più pro che contro

Oltre alle cicatrici esterne, ci sono anche quelle interne al seno. Per molti anni i medici hanno cercato di capire se questo potrebbe interferire con la precisione di una mammografia e di conseguenza aumentare il rischio di cancro al seno.

Attualmente però i miglioramenti nelle tecniche realizzate attraverso immagini hanno reso più semplice distinguere il tessuto cicatriziale dalla malattia. Inoltre, la nuova ricerca rivela che le donne che si sono sottoposte a un intervento riduttivo hanno un rischio minore di cancro al seno.

In un articolo nella rivista Plastic and Reconstructive Surgery, l’autore Leroy Young scrive che, in base ai risultati di sei studi d’osservazione condotti negli Stati Uniti, Canada, Danimarca e Svezia, le donne che si sono sottoposte a questo tipo di intervento corrono meno rischi di ammalarsi di cancro.

Snodgrass aggiunge: “Non raccomandiamo di ricorrere alla chirurgia riduttiva per ridurre il rischio di cancro, ma è giusto sapere che l’intervento ha quest’ulteriore vantaggio”.

Anche se è molto meno grave, un’altra condizione patologica che desta notevole preoccupazione in alcune persone è il cosiddetto “intorpidimento del capezzolo”, cioè una mancanza di sensibilità e una riduzione della risposta sessuale che a volte può verificarsi come risultato di un intervento chirurgico.

Zenn afferma che l’operazione in sé è progettata per preservare i nervi e le sensazioni ma che ci sono variazioni nell’anatomia personale che non si possono prevedere e spiegare.

Snodgrass ricorda anche che una donna può avere i capezzoli intorpiditi semplicemente a causa della dimensione del suo seno e che dopo l’intervento può avere un seno più sensibile.

La maggior parte delle donne è così felice dei vantaggi dell’operazione che l’intorpidimento del capezzolo di solito non è un problema importante”, aggiunge il chirurgo plastico.

Infine, se stai pensando di allattare dopo l’intervento riduttivo, i medici dicono che è possibile farlo a patto che il capezzolo non sia stato rimosso e riposizionato.

I medici avvertono anche che potrebbe verificarsi una significativa diminuzione della produzione di latte dopo l’intervento al seno e che alcune donne nono riescono affatto ad allattare.

Snodgrass suggerisce alle donne che vogliono allattare i figli di mettere da parte l’intervento almeno fino a quando la gravidanza non sia terminata.

Conseguenze: cosa dovresti sapere?

Secondo l’ASAPS il costo medio di un intervento chirurgico per la riduzione del seno negli Stati Uniti è di circa 6000 dollari, ma tale costo può variare significativamente a seconda di dove si vive.

Jewell afferma che una delle ragioni per le quali questo tipo di operazione è poco utilizzato è che molto spesso le compagnie assicurative pongono delle barriere che impediscono alle donne di sottoporvisi”. Aggiunge inoltre che alcune delle compagnie che coprono quest’intervento richiedono che venga rimosso così tanto tessuto che l’operazione si somiglia più a una mastectomia.

Negli ultimi anni alcune compagnie assicurative hanno aumentato la quantità necessaria di tessuto da rimuovere del 150%; ciò lascerebbe alcune donne quasi senza tessuto mammario. Altre compagnie invece non coprono affatto l’intervento riduttivo al seno”, spiega Jewell.

Il dottore afferma anche che si tratta di un importante problema per la salute delle donne che deve essere necessariamente affrontato e che invece si sta scontrando con una varietà di tattiche che mirano a far pagare il paziente.

Snodgrass suggerisce alle donne che vogliono sottoporsi a questo intervento di controllare la loro polizza assicurativa e la sua copertura. Dopodiché si può discutere dell’operazione con un chirurgo plastico e stabilire la quantità di tessuto da rimuovere per poter alleviare i sintomi. Aggiunge inoltre che a nessuno piace farsi carico di costi a sorpresa e quindi è meglio sapere prima quali saranno i costi da affrontare.

Autore | Anna Abategiovanni

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.