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La Pennsylvania Punta Sul Test Genetico Per Trattare Il Cancro

I ricercatori dell’Abramson Cancer Center dell’università della Pennsylavnia, sono convinti che è necessario studiare i geni per individuare e combattere il cancro.
Gli studiosi, infatti, credono che le mutazioni genetiche svolgano un ruolo chiave nello sviluppo dei tumori.
Da questa consapevolezza nasce l’idea di verificare, nel corpo dei pazienti, eventuali mutazioni genetiche che possano predisporre al cancro.
David B. Roth, che è presidente del dipartimento di patologia alla Penn Medicine ha detto che già 2-3 centri oncologici stanno regolarmente testando alcuni pazienti per verificare le mutazioni genetiche del cancro.

Il Penn Center sta effettuando il test sia nei pazienti che hanno da poco ricevuto la diagnosi di cancro, sia in quelli che hanno avuto una recidiva della malattia.

In un paio di anni, penso che tutti i centri eseguiranno questi test genetici“, ha detto Roth. Len Lichtenfeld, vice direttore medico della American Cancer Society, è preoccupato ma fiducioso.
Questa tecnica andrà a rivoluzionare un pò tutto l’approccio alla malattia“, ha detto l’esperto.

P U B B L I C I T A'

Il forte interesse verso i test genetici è dovuto soprattutto al fatto che si è osservato che le cellule tumorali tendono a mutare velocemente ed a diffondersi con celerità.
Negli ultimi tre anni, sono state portate alla luce numerose mutazioni genetiche“, ha detto Lynn Schuchter, oncologo del Penn Center. A maggio, per esempio, la FDA (Food and Drug Administration) ha approvato Dabrafenib e del Trametinib, farmaci che agiscono su alcune mutazioni.
Questa non è una cura“, ha detto Schuchter, “è un enorme passo in avanti, ma non è la risposta definitiva,abbiamo ancora molto lavoro da fare“.
La chemioterapia uccide tutte le cellule che si sviluppano rapidamente e non solo quelle tumorali con la conseguenza che gli effetti collaterali della chemio sono davvero forti.

Il Penn Center ha detto che l’assicurazione copre generalmente il costo del test che oscilla dai 2.000 ai 2.500 dollari.
La preoccupazione di molti ricercatori è che i pazienti possano riporre speranze infinite nella sperimentazione genetica credendo fermamente che il test genetico possa essere la soluzione ideale e definitiva a tutti i problemi.

Stephen Peiper, presidente del Dipartimento di patologia, anatomia e biologia cellulare alla Thomas Jefferson University, ha detto che la Jefferson sta facendo uso dei test, ma con cautela.
Si tratta di una tecnologia molto potente e penso che dobbiamo imparare ad utilizzarla con cognizione di causa e cautela“, ha detto Maurie Markman, direttore nazionale di oncologia medica presso il Cancer Treatment Centers of America Eastern Regional Medical Center di Philadelphia, “è più probabile che l’uso dei test risulti utile per trattare i pazienti che si sono sottoposti già ai protocolli standard di trattamento. Inoltre è molto importante parlare con le compagnie di assicurazione e convincerle a coprire i costi relativi al test genetico mentre i medici dovrebbero monitorare i risultati attraverso un registro pubblico“.

L’idea di creare un registro pubblico su cui annotare i vari trattamenti e le diverse mutazioni genetiche permette, in realtà, di condividere i dati a livello nazionale e favorisce, quindi, la ricerca in tutti i sensi.

Nicola Petrelli, direttore medico del Christiana Health Care dell’ Helen F. Graham Cancer Center, ha detto che la clinica presso cui lavora ha iniziato ad utilizzare i test genetici con molta cautela ed ha sottolineato che le risorse economiche potrebbero essere dirottate in altri campi di ricerca ed essere spese meglio per altri settori.
Utilizzare i test per identificare trattamenti mirati può allungare la vita di poco“, ha detto l’esperto, “la vera cura per la malattia è la prevenzione che impone una condotta di vita precisa come smettere di fumare, mantenere un peso sano, usare creme solari, effettuare lo screening del colon e del seno“.
Tuttavia, i pazienti continuano a chiedere nuove tecniche, nuovi progressi ed approcci che possano alimentare le speranze di guarire e tornare ad una vita normale.

Autore | Marirosa Barbieri

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.