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Gli Occhiali Che Riconoscono Il Cancro

Si chiamano “Special Glasses“. No, non si tratta di speciali lenti da vista, come la dicitura fuorviante potrebbe lasciare intendere.
Sono occhiali ad alta tecnologia, adoperati durante gli inteventi di cancro per localizzare meglio le cellule tumorali ed intervenire in modo mirato.
L’invenzione è stata testata durante un intervento di cancro al seno presso il Jewish Hospital di Saint Louis, nel Missouri.
Gli studi che hanno portato alla nuova tecnologia sono contenuti sul Journal of Biomedical Optics e sono stati finanziati dal National Cancer Institute presso il National Institutes of Health.

Come funzionano?

Sviluppate presso la Washington University School of Medicine di St. Louis, le lenti forniscono un valido aiuto ai chirurghi nel visualizzare le cellule tumorali che, a contatto con gli infrarossi degli occhiali, diventano maggiormente visibili.

Le cellule tumorali sono notoriamente difficili da vedere, anche sotto ingrandimento ad alta potenza. Gli occhiali sono progettati per rendere più facile la distinzione tra cellule tumorali e quelle sane.

Siamo nelle prime fasi di questa tecnologia ma siamo certamente incoraggiati dai potenziali benefici per i pazienti“, ha detto il chirurgo Julie Margenthaler, professore associato di chirurgia presso la Washington University, che ha eseguito la prima operazione con gli occhiali, “immaginate che cosa significherebbe se queste lenti permettessero di eradicare perfettamente il cancro sin dal primo intervento eliminando la necessità di un intervento chirurgico successivo“.
Attualmente i chirurghi rimuovono la parte tumorale ed alcuni tessuti vicini che potrebbero contenere cellule tumorali. I campioni vengono poi inviati in un laboratorio di anatomia patologica ed osservati al microscopio. Se le cellule tumorali si trovano nel tessuto limitrofo a quello cancerogeno asportato, è consigliabile eseguire un secondo intervento chirurgico per rimuovere il tessuto aggiuntivo.

P U B B L I C I T A'

Gli occhiali potrebbero ridurre la necessità di procedure con interventi supplementari, riducendo lo stress sui pazienti, così come il tempo e le spese.

Margenthaler ha detto che circa il 20/25 % dei pazienti con cancro al seno che si sono sottoposti ad un primo intervento, ne richiedono un secondo perché la tecnologia attualmente disponibile non mostra adeguatamente l’estensione della malattia durante la prima operazione.

La nuova tecnologia, sviluppata da un team guidato da Samuel Achilefu, professore di radiologia e ingegneria biomedica presso la Washington University, incorpora un display montato sulla testa del chirurgo ed un agente molecolare mirato che si attacca alle cellule tumorali e le rende reattive ai raggi. Prima dell’intervento il paziente riceve un agente di contrasto che dà colore solo alle cellule tumorali che, in reazione con gli infrarossi, emettono un bagliore.

Sullo studio pubblicato sul Journal of Biomedical Optics, si legge che i ricercatori hanno notato che la strumentazione potrebbe rilevare i tumori più grandi di 1 mm di diametro.

Ryan Fields professore di chirurgia e chirurgo della Washington University, prevede di indossare gli occhiali a fine mese quando sarà chiamato a rimuovere un melanoma.

Un limite della chirurgia è che non è sempre chiara, ad occhio nudo, la distinzione tra tessuto normale e tessuto canceroso“, ha detto Fields, “con gli occhiali sviluppati dal dottor Achilefu, potremo identificare meglio il tessuto che deve essere rimosso“.

Negli studi pilota condotti su topi di laboratorio, i ricercatori hanno utilizzato la indocianina, un agente di contrasto comunemente usato ed approvato dalla Food and Drug Administration. Quando l’agente viene iniettato nel tumore, le cellule cancerose emanano una luce fluorescente.
Achilefu, professore di biochimica e biofisica molecolare, sta cercando l’approvazione della FDA per impiegare un agente molecolare differente. Questo agente sarebbe più specifico e resterebbe più a lungo nelle cellule tumorali.

La tecnologia in questione è un grande potenziale per i pazienti e per gli operatori sanitari“, ha detto Achilefu, “il nostro obiettivo è di assicurarci che non venga tralasciata nessuna traccia di cancro“.

Il professore ha lavorato con l’Ufficio del Washington University of Technology Management ed ha fatto domanda per ottenere il brevetto per le Special Glasses.

Autore | Marirosa Barbieri

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.