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Farmaco Antiepilettico Contro L’Obesità?

Ancora una volta, i topini di laboratorio potrebbero portare il peso di una grande scoperta.
Il condizionale è d’obbligo, stando a quanto sostiene la recente ricerca della Johns Hopkins University. In base a primi studi, i ricercatori hanno scoperto che l’acido valproico anticonvulsivante, venduto con il marchio Depakote, contribuisce a frenare l’aumento di peso e ad invertire gli effetti negativi dell’ obesità nelle cavie di laboratorio.

Lo studio, pubblicato online sulla rivista Molecular Pharmacology potrebbe rappresentare la giusta strada verso un nuovo trattamento per milioni di persone obese, sempre che ulteriori test lo confermino.

Come funziona attualmente il farmaco e quali potrebbero essere i suoi ulteriori impieghi?
Il Depakote è approvato dalla FDA (Food and Drug Administration) per il trattamento dell’epilessia, per episodi maniacali che possono presentarsi nel disturbo bipolare e per la prevenzione del mal di testa.

Nel corso dello studio è emerso, poi, che i topi obesi cui è stato somministrato il farmaco nell’abbeveratoio, non sono più aumentati di peso, hanno registrato una diminuzione dei livelli di zucchero nel sangue ed un miglioramento della salute del fegato, a differenza delle cavie (pur sempre obese) che non hanno ricevuto il farmaco in questione e che, al contrario, hanno registrato l’ aumento di peso e non hanno mostrato alcun miglioramento nei livelli di zucchero del sangue o a livello epatico.

P U B B L I C I T A'

I topi trattati non mostravano solo fegati più piccoli ma avevano visibilmente una minore quantità di depositi di grasso“, ha detto Namandjé Bumpus, assistente e professore di farmacologia presso la Johns Hopkins a capo del laboratorio che ha eseguito gli esperimenti, “i depositi di grasso in eccesso nel fegato (condizione chiamata steatosi epatica non alcolica) sono comuni nei pazienti obesi e possono provocare il cancro al fegato o l’ insufficienza epatica“.

Bumpus ha detto che il Depakote sembra attivare un regolatore chiave nel metabolismo all’interno delle cellule del fegato (il cosiddetto AMP -activated protein chinasi, o AMPK). Esso agisce nello stesso modo in cui la medicina antiadiabetica Metmorfin opera nella cellula.

Bumpus ed il suo team hanno studiato il modo in cui i farmaci sono ripartiti nel fegato e sono interessati a scoprire quale dei sottoprodotti – o metaboliti – della ripartizione di Depakote sembrano attualmente avere un effetto ancore più efficace nell’attivazione del AMPK rispetto al farmaco stesso.

La cosa più bella di questa scoperta sarebbe scoprire che è possibile somministrare una dose potenzialmente inferiore del farmaco ai pazienti“, ha detto Bumpus, “i metaboliti sono risultati 40 volte più attivi nell’attivare l’AMPK e se fosse possibile utilizzare una dose più bassa del farmaco, sarebbe molto meglio“.

I consumatori abituali del Depakote non possono cantare vittoria: il fatto che il farmaco riduca la tendenza a sviluppare l’obesità, non significa che anche su essi avrà lo stesso effetto.
Infatti i consumatori di Depakote combattono contro l’effetto collaterale dell’ aumento di peso, che può colpire dal 30 al 50 % di coloro che lo assumono, ed è comunemente citato dai pazienti affetti da epilessia, emicrania e bipolarismo.
Ma non si conoscono gli effetti del farmaco sulle persone normopeso.

Bumpus ha detto che è probabile che il farmaco funzioni in modo diverso nei soggetti con massa magra rispetto a quelli obesi perché la fisiologia legata alle due condizioni è molto diversa.
Infatti i ricercatori non hanno testato il farmaco sui topi normopeso, e si sono concentrati su risultati diversi dall’aumento di peso.

E’ davvero come confrontare le mele con le arance” ha detto l’esperta, “penso che guardando la popolazione obesa sarà davvero interessante e necessario dimostrare se questo risultato si possa ottenere nelle persone“.

Il laboratorio sta anche studiando quali effetti ci sarebbero se ai topi fossero somministrati direttamente i metaboliti del farmaco piuttosto che il farmaco stesso.

Autore | Marirosa Barbieri

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.

Un commento

  1. Dimagranti naturali erboristeria

    Buona raccomandazione! E tutto questo combinato con speciale dieta avrà un effetto maggiore.