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Diabete In Gravidanza: Ecco Come Gestirlo Al Meglio

La gravidanza dovrebbe essere il momento più entusiasmante e sereno per una donna. Eppure, a volte, le cose si complicano inaspettatamente.
Molte future mamme, infatti, devono fare i conti con il diabete da gestazione che viene diagnosticato intorno alla ventiquattresima settimana di gravidanza.

La patologia si accompagna ad una serie di disturbi che minano fortemente la serenità della donna e mettono a repentaglio la salute del feto.

Circa il 5% delle gestanti canadesi soffre di diabete di tipo 1 e 2 durante la gravidanza, secondo un report pubblicato dagli istituti di salute.
Per fortuna, però, la patologia è facilmente gestibile grazie a sussidi farmacologici e ad una serie di accorgimenti da adottare nella vita di tutti i giorni.

IL DIABETE GESTAZIONALE

L’aumento anomalo di glicemia durante la gestazione può comportare seri rischi per la salute del feto a livello cardiovascolare, nervoso e renale.
Per prima cosa, occorre fare un importante distinguo tra donne che soffrivano di diabete prima della gravidanza e quelle che si ammalano durante la gestazione.

P U B B L I C I T A'

Le prime devono consultare il diabetologo prima di concepire. Parola di Jennifer Snyder, nutrizionista presso la McGill University Health Centre e presso la Canadian Diabetes Association.
E ‘così importante per queste donne pianificare le loro gravidanze “, dice l’esperta, “dal momento che le conseguenze sul feto possono essere svariate e pesanti (sovrappeso del nascituro, problemi renali, respiratori)“.
Il diabete da gestazione, invece, è destinato a scomparire anche se molte donne denunciano la ricomparsa della patologia a distanza di otto o dieci anni dalla gravidanza. I ricercatori dell’Università di Toronto, infatti, sostengono che le donne affette da diabete gestazionale rischiano di sviluppare il diabete di tipo 2 entro nove anni dopo il parto.
Per evitare ciò e ridurre del 60% il rischio“, precisa la dottoressa Snyder, “è importante sottoporsi a screening, praticare attività fisica regolare, mangiare in modo sano“.

Le mamme più esposte al diabete gestazionale, sono quelle che concepiscono in età avanzata; hanno sviluppato la patologia durante precedenti gravidanze; soffrono di obesità ed ipertensione; hanno familiarità con la malattia (un parente in linea diretta soffre di diabete di tipo 1 o 2).
Il dottor Erin Keely, dirigente medico del reparto di endocrinologia presso l’Ottawa Hospital, descrive il diabete gestazionale come “uno stato di insulino-resistenza generato da una serie di fattori di rischio difficili da scongiurare“.

Per intercettare tempestivamente il diabete gestazionale evitando quindi conseguenze irreparabili per la salute del nascituro, è bene sottoporsi a test di screening.
La Canadian Diabetes Association suggerisce a tutte le donne in stato di gravidanza di affrontare controlli periodici mentre la Società degli ostetrici e ginecologi canadesi raccomanda lo screening solo per le donne che presentano fattori di rischio.

Una volta diagnosticato il diabete, il vostro medico curante vi fornirà il glucometro, uno strumento in grado di misurare il livello di zucchero nel sangue quattro volte al giorno, al mattino e dopo ogni pasto. Il controllo di zucchero nel sangue è il miglior modo per assicurare una gravidanza sana per la madre ed il bambino.

Sia le donne affette da diabete tipo 1 che quelle malate di diabete di tipo 2 dovrebbero seguire lostesso regime terapeutico durante la gravidanza“, precisa la dottoressa Snyder, “gli ultimi tre mesi spesso richiedono la somministrazione di elevate dosi di insulina“.

CONSEGUENZE PER IL NEONATO

Gli effetti del diabete sulla salute del nascituro sono vari e complessi.
Può succedere, infatti, che il neonato nasca in sovrappeso e sviluppi con il tempo problemi metabolici, renali, deficit respiratori e che, addirittura, sia itterico.

COME AFFRONTARE IL DIABETE GESTAZIONALE

Ecco, quindi, una carrellata di suggerimenti volti a gestire al meglio la patologia e ridurre all’osso i rischi e le complicanze connesse al diabete da gestazione.
Mangiare spesso. E’ la prima regola da seguire per affrontare la malattia.
Sebbene la maggior parte delle donne mangi in modo sano durante la gravidanza (Snyder chiama questo comportamento “ la motivazione dei nove mesi “), le gestanti affette da diabete devono stare ancora di più in allerta.

L’alimentazione tipica per le donne malate consiste in tre pasti al giorno (a base di carboidrati, proteine, e grassi) e tre spuntini.
La colazione deve essere particolarmente piccola dal momento che in quel momento della giornata, gli ormoni della gravidanza aumentano la produzione di zuccheri nel sangue“, dice Snyder.
Per questo è consigliabile il consumo di un pezzo di pane tostato accompagnato da una gamma equilibrata di verdura, frutta e prodotti lattiero-caseari.
Lo spuntino prima di andare a dormire è fondamentale perché le donne incinte trasferiscono gran parte del glucosio al feto e sono più inclini ad avere bassi livelli di zucchero nel sangue se saltano i pasti fino al mattino successivo “, spiega Snyder che suggerisce come snack, il burro di arachidi, i cracker o un bicchiere di latte con pane e formaggio.

Da bandire completamente, invece, i cibi come la frutta sciroppata, l’uva, i fichi, bevande alcoliche ed oltremodo zuccherate, tè, Coca Cola ed ogni genere alimentare contenente un alto contenuto di zuccheri.

Praticare una quotidiana attività fisica è molto importante per la salute della gestante.
E’ auspicabile una passeggiata a passo veloce di soli 10 minuti al giorno per ridurre i livelli di zucchero nel sangue.
Nel caso di diabete gestazionale di tipo 2, l’esercizio fisico regolare combinato con una sana alimentazione, può ritardare o anche prevenire la necessità di iniettare insulina.

Secondo la Mayo Clinic, l’attività fisica stimola il trasferimento di glucosio nelle cellule aumentando la sensibilità delle stesse all’insulina.
Anche il nuoto, lo yoga e la bicicletta sono buone opzioni per praticare attività fisica in modo sano, regolare e senza sforzi eccessivi.

Autore | Marirosa Barbieri

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.