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Cancro Ovarico: La Vitamina C Aiuta La Chemioterapia

La vitamina C, assunta per via endovenosa ed in elevate concentrazioni, si rivela un potente alleato della chemioterapia nella lotta contro il tumore alle ovaie.

Lo asseriscono i ricercatori dell’Università del Kansas (Usa) in uno studio pubblicato sulla rivista medico-scientifica “Science Translational Medicine.

La vitamina C o acido ascorbico, è un valido aiuto contro il raffreddore e l’asma oltre a svolgere una serie di importanti funzioni per il nostro organismo.

Essa, infatti, favorisce la rigenerazione del collagene delle ossa, l’assorbimento del ferro e potenzia il sistema immunitario rinvigorendo i leucociti, interviene nella lotta contro i radicali liberi.

Stavolta però a lasciare a bocca aperta gli studiosi è stata la sorprendente efficacia della vitamina C nella lotta contro il cancro.

Questa sostanza, infatti, è stata spesso impiegata com terapia alternativa contro il tumore e, di solito, è stata somministrata per via orale non riscuotendo grandi successi.

L’acido ascorbico orale“, si legge nello studio, “inefficace in due studi clinici oncologici , è stato abbandonato dalla oncologia tradizionale, ma ha continuato ad essere usato nella medicina complementare e alternativa“.
Dunque perchè la vitamina C abbia effetto e rincari il potere della chemioterapia, è importante che si realizzino due condizioni: deve presentarsi in elevate concentrazioni e trasmessa per endovena.

La ricerca è stata condotta su cavie di laboratorio ed ha evidenziato che “somministrato per via endovenosa e non per via orale, l’acido ascorbico produce concentrazioni millimolari sia nel sangue che nei tessuti, dando prova di uccidere le cellule tumorali senza danneggiare i tessuti sani“, si legge nello studio, “nel liquido che circonda le cellule tumorali interstiziali, le concentrazioni millimolari di acido esercitano un effetto pro -ossidante mediato dalla formazione di perossido di idrogeno che è in grado di uccidere le cellule del tumore ovarico“.

I dati mostrano che l’ascorbato millimolare comporta danni al DNA privando la cellula di ATP, (una molecola chiamata adenosin trifosfato che produce energia), attivando l’ATM (ovvero un complesso proteico che riconosce i danni del DNA) e l’AMPK (Activated protein kinase, utile nel regolare il metabolismo delle cellul tumorali), inibendo l’ mTOR (proteina che regola la crescita motilità e proliferazione delle cellule) provocando così la morte delle cellule tumorali ovariche.
La combinazione vincente, seguita lo studio, “è data dall’unione di vitamina C e gli agenti chemioterapici convenzionali (carboplatino e paclitaxel). Questo binomio non solo ha inibito il cancro ovarico ma ha ridotto gli effetti collaterali legati alla chemioterapia nei pazienti con carcinoma. Sulla base di questi risultati, si può asserire che la vitamina C combinata con la chemioterapia standard sia meritevole di studi ed approfondimenti ulteriori“.

IL PROBLEMA BREVETTO

Tra la scoperta e la ricerca, tuttavia, si frappone un problema. Dal momento che la vitamina C non è brevettabile, le aziende farmaceutiche non hanno alcun interesse nell’approfondire ed indagare i suoi effetti. Si rendono necessari, quindi, finanziamenti governativi tesi a finanziare studi di approfondimento.

Autore | Marirosa Barbieri

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.